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24 minuti fa, phoenix ha scritto:

Dopo aver snobbato l’invito di Biden ad innalzare la pressione contro la Russia, con cui Riad ha trovato una sintonia nel contesto dell’Opec+, dopo aver mantenuto una linea di stretta neutralità nel caso ucraino, non promuovendo alcuna sanzione pur avendo votato a favore della risoluzione delle Nazioni Unite di condanna formale della Russia di Vladimir Putin, l’Arabia Saudita potrebbe dare un nuovo schiaffo a Washington aprendo al commercio petrolifero nella divisa cinese.

Lo yuan-remnibi è fortemente sopravanzato dal Dollaro e anche dall’Euro come utilizzo negli scambi internazionali, in particolar modo per il fatto che il suo cambio con le altre valute è determinato dalla Banca centrale cinese giorno dopo giorno. Ma ora il Wall Street Journal ha rivelato che presto Riad potrebbe emettere titoli petroliferi denominati in yuan per diversificare le proprie esportazioni. Il quotidiano newyorkese ricorda che oggigiorno Riad “esporta 6,2 milioni di barili di petrolio al giorno” prezzandoli “esclusivamente in dollari” sui mercati globali. La Cina compra dall’Arabia Saudita “il 25% del suo fabbisogno in greggio”, per una media di 1,76 milioni di barili al giorno nel 2021, e, prezzandolo con lo yuan, otterrebbe un “notevole sviluppo per la sua valuta”.

Da tempo Pechino persegue l’obiettivo della de-dollarizzazione del sistema internazionale e ottenere la sponda del governo guidato dal principe Mohammad bin Salman aiuterebbe non poco a quest’obiettivo. Da tempo la Cina mira a diventare la nazione più influente nella regione del Golfo e a colmare il vuoto che dopo l’ascesa alla presidenza di Biden gli Usa paiono esser pronti a lasciare a Riad. Mbs e i suoi sodali lamentano l’assalto politico per il caso Kashoggi, il mancato sostegno nella guerra in Yemen, i tentativi di Biden di negoziare con l’Iran, l’ascesa di Washington come rivale in campo energetico: da 2 milioni di barili al giorno oggi le esportazioni saudite di petrolio verso gli Usa sono scese a soli 500mila, meno di quanti ne garantisse la Russia (598mila in media) prima del recente embargo voluto da Biden.

Dal 2018 Pechino utilizza titoli petroliferi fondati sullo yuan che hanno visto come primo utente il Venezuela di Nicolas Maduro, desideroso di avviare la transizione per la vendita del suo greggio sui mercati dal biglietto verde a un paniere di monete incentrato sul rublo e sullo yuan, e corteggia i sauditi per ottenere il loro assenso a una manovra di questo tipo. Il Wsj nota che “il serrato controllo valutario di Pechino” e “l’elevata volatilità” percepita dai mercati per lo yuan potrebbero rendere meno stabili le “entrate fiscali saudite” in caso di passaggio dal dollaro allo yuan come moneta per le forniture alla Cina, ma è pur sempre vero che la guerra in Ucraina pone l’intero sistema-mondo di fronte alla possibilità che il biglietto verde riconquisti il suo esorbitante privilegio. Invitando gli attori rivali di Washington o desiderosi di non farsi schiacciare di fronte alla necessità di compiere scelte strategiche.

Per Washington l’ipotesi su cui Mbs e Pechino starebbero negoziando sarebbe un problema per diversi motivi. In primo luogo perchè vedrebbe lo yuan sfondare laddove storicamente il dollaro ha mantenuto la sua principale zolla di riferimento, i mercati energetici che sono uno dei cardini della stabilità globale.

In secondo luogo, per la possibilità che si crei un effetto valanga di imitazioni. Il fatto che quello della Repubblica Popolare rappresenti il più grande mercato al mondo per le importazioni di greggio e abbia come riferimento la potenza manifatturiera e commerciale più importante su scala planetaria sposterebbe la bilancia, in caso di accordo col Paese chiave dell’Opec, per l’appetibilità di tale scelta da parte di altre nazioni.

Terzo punto sarebbe la possibilità di spezzare definitivamente il filo sottile su cui l’architettura securitaria di Washington nel Golfo si è retta, l’asse con Riad inaugurato nel 1945 da Franklin Delano Roosevelt e fondato sul binomio tra sicurezza energetica (garantita da Riad) e sicurezza militare (offerta da Washington a Riad). Da tempo la Cina sta penetrando nel mercato energetico, infrastrutturale, securitario dell’Arabia Saudita minando la primazia a stelle e strisce. Così facendo potrebbe chiudere il cerchio.

Infine, Pechino darebbe un colpo alla proiezione globale statunitense che, unitamente alle difficoltà di trovare una via precisa di condotta contro la Russia in Ucraina, aprirebbe scenari geopolitici non secondari.

Ma a nostro avviso c’è un quinto punto, ad ora non pronosticabile perchè non dipendente da Usa, Cina e Arabia Saudita. L’ascesa del petro-yuan potrebbe essere la sveglia perchè anche l‘Europa si decida a fare lo stesso, iniziando a cercare di acquistare in euro e non più in dollari, finendo penalizzata dal rafforzamento del biglietto verde, gli asset energetici di cui ha notevole bisogno. Tale manovra, lo abbiamo ricordato di recente, sarebbe la via maestra per avviare un riequilibrio tra le due principali monete del campo occidentale in un contesto oggi dominato dal dollaro. E che lo yuan, da solo, non ha alcun modo di ribaltare. Si tratta di ragionamenti di prospettiva. Ma se sono arrivati alla testata simbolo del cuore finanziario americano, significa che qualcosa si sta muovendo. E andrà monitorato attentamente.

postato una roba simile datata 2021, cercando un po ne ho trovate altre anche piu vecchie, zio sam doveva troncare il cordone russia-eu per poi concentrarsi sulla cina, non poteva spadacciare contro entrambi, ora che putin è infognato col vicino zio biden lascerà a noi il dramma profughi le macerie, i rincari e tutto il resto, sganciata la scoreggia in ascensore è uscito immediasubito con l'europa rimasta bloccata dentro. sempre gas è. ora deve pensare ai musi gialli che stanno flertando troppo con bin salman e vede i BRICS sempre piu uniti, con l'aggiunta dei sauditi e chissà quali altri paesi mediorientali. si va verso un europa schiacciata sugli usa ancora di piu, l'euro che perde sempre piu valore sul dollaro, russia che si compatta a sud-oriente, cina con russia grossista,  bin salman macellaro e fruttivendolo, mezza africa servitù e baratto,  se assorbe taiwan si autoproclama leader mondiale ma forse gia lo è

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5 minuti fa, SGUB ha scritto:

postato una roba simile datata 2021, cercando un po ne ho trovate altre anche piu vecchie, zio sam doveva troncare il cordone russia-eu per poi concentrarsi sulla cina, non poteva spadacciare contro entrambi, ora che putin è infognato col vicino zio biden lascerà a noi il dramma profughi le macerie, i rincari e tutto il resto, sganciata la scoreggia in ascensore è uscito immediasubito con l'europa rimasta bloccata dentro. sempre gas è. ora deve pensare ai musi gialli che stanno flertando troppo con bin salman e vede i BRICS sempre piu uniti, con l'aggiunta dei sauditi e chissà quali altri paesi mediorientali. si va verso un europa schiacciata sugli usa ancora di piu, l'euro che perde sempre piu valore sul dollaro, russia che si compatta a sud-oriente, cina con russia grossista,  bin salman macellaro e fruttivendolo, mezza africa servitù e baratto,  se assorbe taiwan si autoproclama leader mondiale ma forse gia lo è 

Beh non mi sembra una bella mossa spingere la russia verso la cina. E non illudiamoci che alla fine di questa storia la Russia e l'europa/america torneranno ad avere rapporti commerciali. Ieri la von der leyen diceva che ci saranno sanzioni fino alla fine dell'invasione. Però, se i russi stanno cercando accordi con altri paesi, vedi appunto arabia, india, venezuela, cina ecc.. non vuol dire forse che loro hanno già deciso di fare a meno dell'europa?

 

 

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7 minuti fa, phoenix ha scritto:

Beh non mi sembra una bella mossa spingere la russia verso la cina. E non illudiamoci che alla fine di questa storia la Russia e l'europa/america torneranno ad avere rapporti commerciali. Ieri la von der leyen diceva che ci saranno sanzioni fino alla fine dell'invasione. Però, se i russi stanno cercando accordi con altri paesi, vedi appunto arabia, india, venezuela, cina ecc.. non vuol dire forse che loro hanno già deciso di fare a meno dell'europa?

 

 

io sta cosa non la capisco, fatto 100 il mercato del petrolio se qualcuno ora compra quello che la russia vendeva in europa la sua quota dal precedente fornitore resterà cmq sul mercato a disposizione dell'europa.... o no? oppure l'india ora compra sia il petrolio russo che quello che comprava prima .... ??

mi sembra pura matematica

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4 minuti fa, phoenix ha scritto:

Beh non mi sembra una bella mossa spingere la russia verso la cina. E non illudiamoci che alla fine di questa storia la Russia e l'europa/america torneranno ad avere rapporti commerciali. Ieri la von der leyen diceva che ci saranno sanzioni fino alla fine dell'invasione. Però, se i russi stanno cercando accordi con altri paesi, vedi appunto arabia, india, venezuela, cina ecc.. non vuol dire forse che loro hanno già deciso di fare a meno dell'europa?

 

 

forse non è che l'hanno spinta, per zio sam era importante intanto escluderla dalla tavolata europea e mandarla via, l'escluso poi va dove puo continuare a mangiare.

la russia puo fare a meno dell'america e viceversa, ma spero che maduro li mandi a fare in..... fa anche rima

l'europa per altri tot. anni non puo fare a meno della russia, l'italia molti tot anni.

da capire dove li trovano i miliardi di interscambi che cesseranno con mosca, diranno che tanto in russia vendevamo solo robe di lusso e quindi essendo società ad alti ricavi non patiranno il colpo.

 

 

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L'Ucraina è spaccata in 2 da decenni, l'ovest vuole la UE mentre l'est si sente ancora con la Russia

Già le elezioni del 2010 furono un duello tra gli europeisti (la Tymosenko) e i filo-russi (Janukovyc) che vinsero ma di poco

Nel 2013-14 ci furono accese rivolte pro-Europa (Euromaidan) nelle regioni occidentali

Forse dovrebbero pendere in considerazione l'idea di dividere lo Stato in 2 e concedere a Putin le zone dell'est come il Donbass

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2 ore fa, Sylar 87 ha scritto:

Ti riferisci a queste dichiarazioni immagino... e si, non sono certamente distensive, anzi.

Si, ma anche più in generale mi sta capitando di leggere di “insospettabili” CEO inglesi che si dichiarerebbero pronti a perdere tutto pur di farla pagare ai Russi e alla loro invasione.

 

Ora non so se è vera indignazione e chiamata alle armi o son dichiarazioni di facciata, mi limito ad osservarli e ad osservare l’UK in generale.

 

Mi sembra che siano pronti e nell’ottica delle cose che se ci sarà da fare una guerra loro la faranno…

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12 minuti fa, Juvecentus84 ha scritto:

L'Ucraina è spaccata in 2 da decenni, l'ovest vuole la UE mentre l'est si sente ancora con la Russia

Già le elezioni del 2010 furono un duello tra gli europeisti (la Tymosenko) e i filo-russi (Janukovyc) che vinsero ma di poco

Nel 2013-14 ci furono accese rivolte pro-Europa (Euromaidan) nelle regioni occidentali

Forse dovrebbero pendere in considerazione l'idea di dividere lo Stato in 2 e concedere a Putin le zone dell'est come il Donbass

L'ho detto tipo dal 26 Febbraio 

 

Ucraina Ovest-Ucraina Est e passa la paura

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Intanto intel sta per aprire degli stabilimenti in Germania e Italia per la produzione di semiconduttori, e più in generale ha intenzione di aprirli in tutta Europa nei prossimi anni, con investimenti fino a 80 miliardi

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4 ore fa, lou 65 ha scritto:

taiwan per il diritto internazionale è parte della cina.

Si, ma nonostante ciò, né gli americani né i giapponesi permetteranno un invasione e un annessione coi fatti alla Cina.

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2 ore fa, phoenix ha scritto:

 

 

I Sauditi non sono alleati con gli USA? Fosse così, forse cominceremo a sentire nei tg o nei media occidentali, i  bombardamenti che i Sauditi stanno commettendo da anni contro lo Yemen...

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1 ora fa, phoenix ha scritto:

Beh non mi sembra una bella mossa spingere la russia verso la cina. E non illudiamoci che alla fine di questa storia la Russia e l'europa/america torneranno ad avere rapporti commerciali. Ieri la von der leyen diceva che ci saranno sanzioni fino alla fine dell'invasione. Però, se i russi stanno cercando accordi con altri paesi, vedi appunto arabia, india, venezuela, cina ecc.. non vuol dire forse che loro hanno già deciso di fare a meno dell'europa?

Se si accontentano delle imitazioni...

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5 ore fa, The Tasmanian Devil ha scritto:

 

Ecco perché non vinceremo mai nessuna guerra in epoca moderna 😅😄!

 

Ovviamente scherzo, io non ne ho idea di cosa farei, certo mi viene il magone a pensare che possa scoppiare un’altra guerra mondiale, nel cuore dell’Europa poi…

Con le armi di oggi vorrebbe dire un massacro senza precedenti nella storia dell’uomo, la (quasi) distruzione di una civiltà.

 

Non voglio fare il catastrofista di prima mattina 😅, ma che palle…

Essì che ci sarebbero le risorse, la tecnologia e le capacità per far di sto pianeta un vero paradiso, invece come sempre/spesso nella storia lo si vuol trasformare in un inferno.

In un mondo così interconnesso poi.

È follia vera quelli che sta accadendo.

Che poi, se dovesse succedere non credo ci sia molta possibilità di scelta :d

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2 ore fa, Doktor Flake ha scritto:

L'ho detto tipo dal 26 Febbraio 

 

Ucraina Ovest-Ucraina Est e passa la paura

Quello che ripeto dall'inizio del conflitto

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6 ore fa, The Tasmanian Devil ha scritto:

Ecco perché non vinceremo mai nessuna guerra in epoca modern

Nessuno vuole combattere la guerra, se non qualche fissato... Alla fine tutti vogliamo farci i * nostri, solo che chi va in battaglia è costretto a combattere perché lo fa di lavoro/è obbligato dalle condizioni.

Ovvio che se fossi obbligato combatterei per l'Italia, ma visto che per ora posso scegliere, scelgo di andare avanti nel mio percorso di vita. :d 

2 ore fa, Skizzo91 ha scritto:

Intanto intel sta per aprire degli stabilimenti in Germania e Italia per la produzione di semiconduttori, e più in generale ha intenzione di aprirli in tutta Europa nei prossimi anni, con investimenti fino a 80 miliardi

Scusa, non sono un esperto, ma cosa c'entra con la guerra in Ucraina?
 

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Putin: l'obiettivo della Russia non è occupare l'Ucraina

 
"L'obiettivo della Russia non è occupare l'Ucraina". Lo dice il presidente russo Vladimir Putin
citato dalla Tass.
 

Putin: "Operazioni in Ucraina procedono con successo"

 
L'operazione delle forze armate russe in Ucraina "si sta sviluppando con successo e strettamente secondo i piani". Lo ha detto il presidente Vladimir Putin citato dalla Tass. La Russia, ha aggiunto, "non aveva altra scelta per garantire la propria sicurezza che quella di attuare l'operazione militare in Ucraina
 
"Quello che vuole fare l'Occidente è smembrare la Russia, ma non accadrà", ha detto il presidente russo, che aggiunge: "L'operazione delle forze armate russe in Ucraina "si sta sviluppando con successo e strettamente secondo i piani".
 
Sky

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3 ore fa, phoenix ha scritto:

Beh non mi sembra una bella mossa spingere la russia verso la cina. E non illudiamoci che alla fine di questa storia la Russia e l'europa/america torneranno ad avere rapporti commerciali. Ieri la von der leyen diceva che ci saranno sanzioni fino alla fine dell'invasione. Però, se i russi stanno cercando accordi con altri paesi, vedi appunto arabia, india, venezuela, cina ecc.. non vuol dire forse che loro hanno già deciso di fare a meno dell'europa

Per l’Europa era una follia, oltre che un atteggiamento molto miope, dipendere in maniera così pesante dalla Russia… come se non bastasse la dipendenza (generale) dalle fabbriche cinesi 

Trovare un’alternativa alle importazioni dalla Russia doveva e deve essere una priorità 

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Non so, se sia già stato postato. 

Cercate se potete, di non focalizzarvi sul titolo del video. 

 

Se non erro, dovrebbe essere stato girato nel 2017. 

Putin,  aveva già avvisato rispondendo alla giornalista che , se non fossero cambiate determinate cose, avrebbe invaso l'Ucraina. Lo dice apertamente. 

 

 

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1 ora fa, jolly88 ha scritto:
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Non so, se sia già stato postato. 

Cercate se potete, di non focalizzarvi sul titolo del video. 

 

Se non erro, dovrebbe essere stato girato nel 2017. 

Putin,  aveva già avvisato rispondendo alla giornalista che , se non fossero cambiate determinate cose, avrebbe invaso l'Ucraina. Lo dice apertamente. 

 

 

L'unica cosa fondata che ha detto Putin e' che vige la legge del piu' forte.

Lui dice che difende la sovranita' della Siria e poi ritiene che sia possibile l'invasione dell'Ucraina.

Andando a ritroso nel tempo si possono prendere le dichiarazioni che piu' fanno comodo. Non ne vale la pena.

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La Camera impegna il Governo a spendere il 2% del PIL per la Difesa 16/03/2022 | PIETRO BATACCHI 

Giornata molto importante oggi alla Camera dei Deputati, dove è stato approvato un ordine del giorno collegato al Decreto Ucraina che impegna il Governo ad “avviare l'incremento delle spese per la Difesa verso il traguardo del 2% PIL”. L’Ordine del Giorno, di iniziativa del Capogruppo in Commissione Difesa della Lega Paolo Roberto Ferrari, è stato approvato a stragrande maggioranza facendo registrare la convergenza di tutte le principali forze politiche rappresentate in Parlamento. Si tratta di un passaggio fondamentale, un vero e proprio crocevia nel mezzo di una guerra, quella in Ucraina, che sta dimostrando quanto sia fondamentale disporre di uno strumento militare moderno ed all’avanguardia, capace di tutelare la sicurezza e gli interessi del Paese. L’Italia si allineerebbe così a tutti quei Paesi europei che hanno già annunciato un aumento delle spese militari: dalla Svezia, alla Germania, dove il Cancelliere Scholz ha promesso per il 2022 un raddoppio del budget della Difesa, che passerebbe così da una cinquantina di miliardi di euro a 100 miliardi. E pure la richiesta dell’Amministrazione Biden per l’anno fiscale 2023 dovrebbe portare il Pentagono a “lambire” quota 800 miliardi di dollari. Insomma, la Guerra in Ucraina sembra aver dato un messaggio molto chiaro al quale tutti i Paesi avanzati sembrano voler rispondere imboccando la strada dell’aumento delle spese militari.

Fonte: RID.it


 

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1 minuto fa, Nepali Me ha scritto:

La Camera impegna il Governo a spendere il 2% del PIL per la Difesa 16/03/2022 | PIETRO BATACCHI 

Giornata molto importante oggi alla Camera dei Deputati, dove è stato approvato un ordine del giorno collegato al Decreto Ucraina che impegna il Governo ad “avviare l'incremento delle spese per la Difesa verso il traguardo del 2% PIL”. L’Ordine del Giorno, di iniziativa del Capogruppo in Commissione Difesa della Lega Paolo Roberto Ferrari, è stato approvato a stragrande maggioranza facendo registrare la convergenza di tutte le principali forze politiche rappresentate in Parlamento. Si tratta di un passaggio fondamentale, un vero e proprio crocevia nel mezzo di una guerra, quella in Ucraina, che sta dimostrando quanto sia fondamentale disporre di uno strumento militare moderno ed all’avanguardia, capace di tutelare la sicurezza e gli interessi del Paese. L’Italia si allineerebbe così a tutti quei Paesi europei che hanno già annunciato un aumento delle spese militari: dalla Svezia, alla Germania, dove il Cancelliere Scholz ha promesso per il 2022 un raddoppio del budget della Difesa, che passerebbe così da una cinquantina di miliardi di euro a 100 miliardi. E pure la richiesta dell’Amministrazione Biden per l’anno fiscale 2023 dovrebbe portare il Pentagono a “lambire” quota 800 miliardi di dollari. Insomma, la Guerra in Ucraina sembra aver dato un messaggio molto chiaro al quale tutti i Paesi avanzati sembrano voler rispondere imboccando la strada dell’aumento delle spese militari.

Fonte: RID.it


 

Nel secolo scorso fecero la stessa cosa le potenze europee e nel giro di pochi anni partorirono due guerre mondiali.

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