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Leevancleef

29 maggio 1985 - 29 maggio 2025: 40 anni dalla strage dell'Heysel, 40 anni senza i nostri 39 angeli!

Post in rilievo

Un graffio al cuore che sanguinerà sempre. Credo sia il primo ricordo che ho di una partita di calcio e che mi sia rimasto scolpito nella mente proprio per la gravità di ciò che accadde. Ricordo i miei genitori che insistevano affinché andassi a letto o a giocare con qualcosa purché mi schiodassi dalla tv. Conoscevo personalmente un paio di persone che erano presenti, per fortuna tornate incolumi. Padre e figlio, li invidiavo molto prima della partenza per Bruxelles, una cosa infantile ovviamente… ancora oggi, il figlio, mi dice che lui non ha mai più messo e mai più metterà piede in uno stadio o anche in un cinema e che quando va in luoghi affollati continua a guardarsi intorno. 
 

Poi, non c’entra nulla, ma scherzo del destino, pure mamma se n’è andata in questo giorno… una data davvero particolarmente amara il 29 maggio per me. 

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Heysel, 29 maggio 1985 – Il giorno che non possiamo e non dobbiamo dimenticare

 

Oggi, come ogni anno, il 29 maggio torna a farsi sentire. Non è una data come le altre per noi juventini. È una cicatrice profonda, un dolore muto che il tempo non è riuscito a cancellare. È il giorno in cui il calcio smise di essere solo passione e divenne tragedia. È il giorno in cui 39 vite furono spezzate all’Heysel di Bruxelles.

 

Rocco Acerra (28)
Bruno Balli (50)
Alfons Bos (35)
Giancarlo Bruschera (35)
Andrea Casula (10)
Giovanni Casula (43)
Nino Cerullo (24)
Willy Chielens (41)
Giuseppina Conti (17)
Dirk Daeneckx (27)
Dionisio Fabbro (51)
Jaques François (45)
Eugenio Gagliano (35)
Francesco Galli (24)
Giancarlo Gonnelli (45)
Alberto Guarini (21)
Giovacchino Landini (49)
Roberto Lorentini (31)
Barbara Lusci (58)
Franco Martelli (22)
Loris Messore (28)
Gianni Mastroiaco (20)
Sergio Bastino Mazzino (37)
Luciano Rocco Papaluca (37)
Luigi Pidone (31)
Benito Pistolato (50)
Patrick Radcliffe (38)
Domenico Ragazzi (44)
Antonio Ragnanese (29)
Claude Robert (30)
Mario Ronchi (42)
Domenico Russo (26)
Tarcisio Salvi (49)
Gianfranco Sarto (46)
Amedeo Giuseppe Spolaore (54)
Mario Spanu (41)
Tarcisio Venturin (23)
Jean Michel Walla (32)
Claudio Zavaroni (28)

 

A ognuno di loro è stata strappata la vita, i sogni, gli abbracci, il futuro. Alle loro famiglie è stata lasciata solo l’assenza, un vuoto che non si colma.

 

Quella sera del 1985, io ero adolescente, davanti alla tivù. E quando Platini segnò, esultai. Come un ragazzo, ingenuamente, troppo preso dalla partita e senza capire appieno l’abisso che avevo davanti agli occhi. Mio padre, talmente scosso da ciò che aveva visto, non disse nulla. Non ebbe nemmeno la forza di rimproverarmi. Spense il televisore alla fine della partita. In quel gesto muto c’era tutto: il rispetto, il dolore, l’inadeguatezza delle parole.

 

Perché quella Coppa, anche se alzata, non potrà mai pesare quanto le vite perdute. Non potrà mai brillare più del ricordo delle 39 vittime. E noi, oggi, abbiamo un solo dovere: ricordarle. Sempre.

 

E c’è un’altra cosa che dobbiamo dire con forza. A chi, ancora oggi, infanga la memoria delle vittime dell’Heysel con cori ignobili, con insulti vigliacchi e con l’odio cieco del tifo più becero: vergognatevi.

 

Quelle 39 persone non erano un “numero”, non erano “nemici”. Erano uomini, donne, ragazzi, bambini. Erano esseri umani. Erano tifosi, come lo siete voi. E chi si prende gioco della morte non solo mostra di non avere rispetto per la Juventus, ma di non avere rispetto per la vita stessa.

 

Ogni volta che diciamo “Fino alla Fine”, sappiamo che quelle parole portano dentro anche loro. Le nostre 39 stelle. La nostra memoria, il nostro lutto, il nostro impegno a non dimenticare.

 

Che il vostro ricordo sia eterno. Che la vostra assenza pesi più dell’oro. Che la Juventus non dimentichi mai chi ha perso tutto per amore dei suoi colori.

 

🖤🤍 Per sempre con voi.

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Faccio sempre fatica a parlarne perché fu un evento tanto tragico quanto assurdo.

Assurdo perché avvenuto in un contesto di festa e di sport, perché si era organizzata la finale in una struttura inadeguata, perché fu sottovalutato, anzi ignorato, il fenomeno degli hooligans e perché l'intervento delle forze dell'ordine fu tardivo e comunque inefficace.

Quella sera dovevo essere lì, ma un imprevisto di lavoro dì mio padre ci salvò, per cui quando vidi quello che stava accadendo rimasi ancora più atterrito perché sarei potuto essere lì in mezzo.

Una pagina tristissima della quale non si riesce a farsene una ragione

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43 minuti fa, pablito77! ha scritto:

Un graffio al cuore che sanguinerà sempre. Credo sia il primo ricordo che ho di una partita di calcio e che mi sia rimasto scolpito nella mente proprio per la gravità di ciò che accadde. Ricordo i miei genitori che insistevano affinché andassi a letto o a giocare con qualcosa purché mi schiodassi dalla tv. Conoscevo personalmente un paio di persone che erano presenti, per fortuna tornate incolumi. Padre e figlio, li invidiavo molto prima della partenza per Bruxelles, una cosa infantile ovviamente… ancora oggi, il figlio, mi dice che lui non ha mai più messo e mai più metterà piede in uno stadio o anche in un cinema e che quando va in luoghi affollati continua a guardarsi intorno. 
 

Poi, non c’entra nulla, ma scherzo del destino, pure mamma se n’è andata in questo giorno… una data davvero particolarmente amara il 29 maggio per me. 

Una sensazione orrenda ogni volta ci ripenso. Dici bene, un graffio nel cuore che non può che rimandare ad altri ricordi drammatici della vita di ognuno di noi

  • Grazie 1

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Un dolore sempre grande pur non avendola vissuta .

Ho cominciato a  seguire il calcio l'anno dopo e fino a quel momento non guardavo nemmeno una partita.

Se avessi visto quella partita anche solo in tv,probabilmente sarebbe cambiato il mio rapporto successivo con questo sport .

Solo a riguardare le immagini e i video ho un senso di sconforto e impotenza. 

Una tragedia che si sarebbe potuta evitare .

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Quella sera ha ucciso 39 persone, e si è portata via tante altre cose in ciascuno di noi, almeno di chi era lì o davanti alla TV. Purtroppo tutto quello che è successo quella sera è veramente irreversibile, e ci toccherà vivere con le ferite ancora vive e aperte. Per questo la memoria è più che mai importante. Non ci resta altro che cercare tirar fuori tutto il bene possibile da un disastro del genere. Siete sempre con noi, Angeli. Sempre. 

  • Grazie 1

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Andrea aveva 11 anni,era di Cagliari,era uno sfegatato tifoso bianconero e in quella tarda primavera del 1985 aveva un grande desiderio:andare a Bruxelles a vedere la Juve in finale di Coppa dei Campioni e vedere Michel Platini alzare il tanto agognato trofeo.

Quindi Andrea incominciò a "pressare" il suo babbo affinché lo portasse a Bruxelles,il quale all'inizio non voleva andare per timore di eventuali incidente ma visto che il ragazzino insisteva e per premiarlo perché era stato promosso a scuola,cambiò idea e partirono per il Belgio.

Oggi Andrea ha 51 anni e.........NOOO....Andrea non ha mai compiuto 51 anni,né 40,né 25,né 15 perché Andrea,con altre 38 persone,è tornato da Bruxelles in una bara,vittima della bestialità umana e di una (dis)organizzazione a dir poco raccapricciante dell'ordine pubblico.

Lo hanno trovato accanto al suo babbo,deceduto pure lui,e al collo aveva un foulard insanguinato della Juve.

Ora mi rivolgo a voi tifosi delle altre squadre, soprattutto alla tifoseria di una squadra che ha la maglia viola,che cantate

"Ti ricordi lo stadio Heysel

le bandiere del Liverpool 

10000 partirono 39 non tornarono più "

o

"Cosa succede cosa succede a Bruxelles 

son 39 i morti dell'Heysel"

che fate stampare adesivi con scritto "-39",che andate allo stadio con le sciarpe e bandiere del Liverpool..

Ecco voi,chiudete gli occhi ora:riuscite a immaginare l'eccitazione e la gioia negli occhi di un bimbetto di 11 anni che è sugli spalti di uno stadio,che sta per vedere la sua squadra del cuore in una finale di Coppa dei Campioni?

Ce la fate a immaginarlo?

Bene....ora riaprite gli occhi e vi chiedo:

Ma quando vi guardate allo specchio

non vi fate SCHIFO COME ESSERE UMANI a fare cori dove è morto un bimbetto di 11 travolto e soffocato da una calca di persone,con il suo babbo che tenta disperamente di salvarlo e magari sta pregando l'Onnipotente affinché

"Ti prego,prendi la mia vita ma salva quella di mio figlio"?

No....non vi fate schifo,anzi vi guardate allo specchio e pensate:

"Siamo proprio ganzi a cantare questi cori"..

Ma non vi preoccupate,a me non fate né caldo né freddo perché l'ODIO che provo verso di voi sarà ETERNO...

 

29/05/1985 Bruxelles 

+39  RISPETTO

Per non Dimenticare 

 

 

IMG_20250524_115901.jpg

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1 hour ago, pablito77! said:

Un graffio al cuore che sanguinerà sempre. Credo sia il primo ricordo che ho di una partita di calcio e che mi sia rimasto scolpito nella mente proprio per la gravità di ciò che accadde. Ricordo i miei genitori che insistevano affinché andassi a letto o a giocare con qualcosa purché mi schiodassi dalla tv. Conoscevo personalmente un paio di persone che erano presenti, per fortuna tornate incolumi. Padre e figlio, li invidiavo molto prima della partenza per Bruxelles, una cosa infantile ovviamente… ancora oggi, il figlio, mi dice che lui non ha mai più messo e mai più metterà piede in uno stadio o anche in un cinema e che quando va in luoghi affollati continua a guardarsi intorno. 
 

Poi, non c’entra nulla, ma scherzo del destino, pure mamma se n’è andata in questo giorno… una data davvero particolarmente amara il 29 maggio per me. 

Anche io ho la stessa tua età e fui mandato a letto dai miei quando la situazione degenerò e ricordo come fosse oggi il telegiornali del giorno dopo ad elencare i nomi delle vittime…mi commuovo ancora oggi ogni volta che leggo, vedo o ascolto dell’Heysel e ora che sono padre cerco di trasmettere ai miei figli che l’essere juventini è soprattutto ricordare tragedie come questa che sono parte della nostra eredità e del nostro dovere di ricordare per sempre chi se ne è andato come non meriterebbe nessuno

 

IN MEMORIAM

29.05.85

  • Grazie 1

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Dovere di ogni juventino difendere i morti dell'Heysel contro l'odio e l'ignoranza di cui il tifo antijuve abbonda, spesso anche in modo impunito. Sempre con noi, e affianco a noi +39 ❤️ 

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2 ore fa, pablito77! ha scritto:

Un graffio al cuore che sanguinerà sempre. Credo sia il primo ricordo che ho di una partita di calcio e che mi sia rimasto scolpito nella mente proprio per la gravità di ciò che accadde. Ricordo i miei genitori che insistevano affinché andassi a letto o a giocare con qualcosa purché mi schiodassi dalla tv. Conoscevo personalmente un paio di persone che erano presenti, per fortuna tornate incolumi. Padre e figlio, li invidiavo molto prima della partenza per Bruxelles, una cosa infantile ovviamente… ancora oggi, il figlio, mi dice che lui non ha mai più messo e mai più metterà piede in uno stadio o anche in un cinema e che quando va in luoghi affollati continua a guardarsi intorno. 
 

Poi, non c’entra nulla, ma scherzo del destino, pure mamma se n’è andata in questo giorno… una data davvero particolarmente amara il 29 maggio per me. 

Un abbraccio grande fratello

  • Grazie 1

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54 minuti fa, Livorno🌟Bianconera ha scritto:

Andrea aveva 11 anni,era di Cagliari,era uno sfegatato tifoso bianconero e in quella tarda primavera del 1985 aveva un grande desiderio:andare a Bruxelles a vedere la Juve in finale di Coppa dei Campioni e vedere Michel Platini alzare il tanto agognato trofeo.

Quindi Andrea incominciò a "pressare" il suo babbo affinché lo portasse a Bruxelles,il quale all'inizio non voleva andare per timore di eventuali incidente ma visto che il ragazzino insisteva e per premiarlo perché era stato promosso a scuola,cambiò idea e partirono per il Belgio.

Oggi Andrea ha 51 anni e.........NOOO....Andrea non ha mai compiuto 51 anni,né 40,né 25,né 15 perché Andrea,con altre 38 persone,è tornato da Bruxelles in una bara,vittima della bestialità umana e di una (dis)organizzazione a dir poco raccapricciante dell'ordine pubblico.

Lo hanno trovato accanto al suo babbo,deceduto pure lui,e al collo aveva un foulard insanguinato della Juve.

Ora mi rivolgo a voi tifosi delle altre squadre, soprattutto alla tifoseria di una squadra che ha la maglia viola,che cantate

"Ti ricordi lo stadio Heysel

le bandiere del Liverpool 

10000 partirono 39 non tornarono più "

o

"Cosa succede cosa succede a Bruxelles 

son 39 i morti dell'Heysel"

che fate stampare adesivi con scritto "-39",che andate allo stadio con le sciarpe e bandiere del Liverpool..

Ecco voi,chiudete gli occhi ora:riuscite a immaginare l'eccitazione e la gioia negli occhi di un bimbetto di 11 anni che è sugli spalti di uno stadio,che sta per vedere la sua squadra del cuore in una finale di Coppa dei Campioni?

Ce la fate a immaginarlo?

Bene....ora riaprite gli occhi e vi chiedo:

Ma quando vi guardate allo specchio

non vi fate SCHIFO COME ESSERE UMANI a fare cori dove è morto un bimbetto di 11 travolto e soffocato da una calca di persone,con il suo babbo che tenta disperamente di salvarlo e magari sta pregando l'Onnipotente affinché

"Ti prego,prendi la mia vita ma salva quella di mio figlio"?

No....non vi fate schifo,anzi vi guardate allo specchio e pensate:

"Siamo proprio ganzi a cantare questi cori"..

Ma non vi preoccupate,a me non fate né caldo né freddo perché l'ODIO che provo verso di voi sarà ETERNO...

 

29/05/1985 Bruxelles 

+39  RISPETTO

Per non Dimenticare 

 

 

IMG_20250524_115901.jpg

Questa foto fa male 😭😭

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Per chi ha tempo e interesse oggi su Sky sport c'è un documentario che verrà trasmesso per tutta la giornata. Nel tempo ho visto tante immagini di quella tragedia e vi assicuro che anche sul tubo ci sono immagini veramente forti e di indicibile orrore. All'epoca ero praticamente un coetaneo di Andrea Casula. Quel ragazzino mi è sempre rimasto nella mente. Proprio nel 1985 andai con mio padre a vedere le prime partite al Comunale. Tragedia assurda perchè era prevedibile. Sarebbe bastato poco per evitarla, ovvero lasciare gli inglesi in curva da soli. 

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