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Visualizzazione di contenuti con la più alta reputazione 16/10/2019 in tutte le aree

  1. 6 punti
  2. 6 punti
    Caro Gianluigi diciassettenne, Ti scrivo questa lettera oggi, da uomo di 41 anni che ha vissuto tantissime cose nella vita e che ha fatto alcuni errori. Ho delle buone e delle cattive notizie per te. La verità è che in realtà sono qui per parlarti della tua anima. Sì, la tua anima. Ne hai una, che tu ci creda o no. Iniziamo dalle cattive notizie. Hai 17 anni. Stai per diventare un vero calciatore, come nei tuoi sogni. Credi di sapere tutto. Ma la verità, amico mio, è che non sai nulla. Tra qualche giorno avrai la possibilità di esordire in Serie A con il Parma e non lo capisci abbastanza per avere paura. Dovresti essere a letto, a bere latte caldo. E invece cosa fai? Vai in un locale a bere una birra con il tuo amico della Primavera. Bevi una sola birra, vero? Ma poi esageri un po’. Pensi di essere il personaggio di un film. L’uomo forte. È così che abitualmente gestisci la pressione che non sai neanche di provare. Tra poco sarai fuori dalla discoteca a discutere con alcuni poliziotti all’una di notte. Dai, vai a casa. Vai a dormire. E ti prego, non fare la pipì sulla ruota della macchina della polizia. I poliziotti non lo troveranno divertente, la società non lo troverà divertente e rischierai di compromettere tutto ciò per cui hai lavorato. È questo il tipo di situazione in cui ti caccerai senza motivo. C’è un fuoco dentro di te che ti porterà a fare tanti errori. Certo, pensi di dimostrare ai tuoi compagni che sei forte e libero ma in realtà è una maschera protettiva che porti. Tra pochi giorni ti regaleranno tre cose che sono molto, molto allettanti, ma anche molto pericolose. Soldi, fama, e il lavoro dei tuoi sogni. Ora sicuramente pensi: "Che cosa c’è di pericoloso in tutto ciò?" Beh, è un paradosso. Da un lato, è vero che un portiere ha bisogno di fiducia. Deve essere senza paura. Se chiedessi a un allenatore di scegliere tra il portiere più tecnico al mondo e quello più coraggioso, ti giuro che sceglierebbe il secondo ogni volta. Dall’altro lato, una persona senza paura può dimenticare facilmente di avere una mente. Se vivi in modo nichilista, pensando solo al calcio, la tua anima inizierà a cambiare. Alla fine sarai così depresso che non avrai più voglia di alzarti dal letto. Puoi ridere se vuoi, ma succederà a te. Succederà al punto più alto della carriera quando avrai tutto ciò che potrebbe volere un uomo dalla vita. Avrai 26 anni. Sarai il portiere della Juventus e la Nazionale. Avrai soldi e rispetto. La gente ti chiamerà addirittura Superman. Ma non sei un supereroe. Sei un uomo come gli altri. E la verità è che la pressione di questo mestiere ti può far diventare un robot. La tua routine diventa una prigione. Vai all’allenamento. Torni a casa e guardi la TV. Vai a dormire. Fai lo stesso il giorno dopo. Vinci. Perdi. La cosa si ripete in continuazione. Una mattina, quando ti alzerai dal letto per andare all’allenamento, le tue gambe inizieranno a tremare in maniera incontrollabile. Sarai così debole che non riuscirai a guidare la macchina. All’inizio penserai che si tratti semplicemente di stanchezza o di un virus. Ma poi la cosa peggiorerà. Avrai solo voglia di dormire. All’allenamento ogni parata sembrerà un’impresa titanica. Per sette mesi non riuscirai a goderti la vita. Ora dobbiamo fare una pausa. Perché so quello che pensi leggendo questo a 17 anni. Ti stai dicendo, "Com’è possibile? Sono una persona felice. Sono un leader nato. Se sarò il portiere della Juventus e guadagnerò milioni, dovrò essere felice per forza. È impossibile essere depresso." Allora, ti devo fare una domanda importante. Perché hai deciso di dedicare la tua vita al calcio, Gigi? Ti ricordi? E per favore, non dire solo grazie a Thomas N’Kono. Devi andare più a fondo. Devi ricordare ogni singolo dettaglio. Sì, avevi 12 anni. Sì, il Mondiale si svolgeva in Italia. Sì, la prima partita era Argentina-Camerun a San Siro. Ma che facevi durante la prima partita? Chiudi gli occhi. Eri nel salotto da solo. Perché non c’erano i tuoi amici come al solito? Non ti ricordi. Tua nonna era in cucina a preparare il pranzo. E faceva così caldo che aveva chiuso tutte le finestre per rinfrescare la stanza. Era completamente buio, a parte per la luce della televisione. Cosa vedi? Vedi un nome strano. CAMERUN. Non sai dov’è il Camerun. Non sapevi neanche che esistesse prima di questo momento. Certo, conosci l’Argentina e Maradona, ma c’è qualcosa di magico nei giocatori camerunesi. Fa caldissimo sotto il sole d’estate, ma il loro portiere indossa comunque una divisa completa. Pantaloni lunghi neri. Una maglia lunga con il colletto rosa. Il suo modo di muoversi, come sta in piedi, i suoi baffi fantastici. Ti conquista in una maniera inspiegabile. È l’uomo più cool che tu abbia mai visto. Il telecronista dice che si chiama Thomas N’Kono. Poi, la magia. C’è un calcio d’angolo per l’Argentina e Thomas esce dal mucchio e allontana la palla a 30 metri con i pugni. È questo il momento in cui capisci che cosa vuoi fare nella vita. Non vuoi fare semplicemente il portiere. Vuoi fare questo tipo di portiere. Vuoi essere selvaggio, coraggioso, libero. Col passare dei minuti, mentre guardi la partita, diventi chi sei. La tua vita viene scritta. Segna il Camerun e speri così tanto che resti in vantaggio che non ce la fai più. Salti giù dal divano. Passi tutto il secondo tempo a girare intorno al televisore. Quando viene espulso un giocatore del Camerun, non ne puoi più di ascoltare. Per gli ultimi cinque minuti ti nascondi dietro la televisione con il volume spento. Sbirci ogni tanto per vedere cosa sta succedendo e poi torni. Alla fine, dai un’occhiata allo schermo e i giocatori del Camerun stanno festeggiando. Corri per strada. Altri due ragazzini del quartiere fanno la stessa cosa. Tutti urlano, “Hai visto il Camerun? Hai visto il Camerun?” Quel giorno è nato un fuoco dentro di te. Il Camerun è un posto che esiste. Thomas N’Kono è un uomo che esiste. Farai vedere al mondo che Buffon esiste. È per questo che sei diventato un calciatore. Non per i soldi o la fama. Per l’arte e lo stile di quest’uomo, Thomas N’Kono. Grazie alla sua anima. Dovrai ricordarti questo: i soldi e la fama non sono l’obiettivo. Se non ti prendi cura dell’anima, se non cerchi ispirazione fuori dal calcio, ti deteriorerai. Se potessi darti un consiglio, ti direi di essere più curioso del mondo attorno a te quando sei ancora giovane. Risparmierai tanto dolore a te e soprattutto alla tua famiglia. Essere portiere vuol dire essere coraggioso, è vero. Ma essere coraggioso non vuol dire essere ignorante, Gigi. Al punto più acuto della tua depressione, succederà qualcosa di strano e bello. Una mattina deciderai di spezzare la routine e andrai in un bar di Torino diverso dal solito per fare colazione. Quindi farai un’altra strada per la città e passerai davanti a un museo d’arte. Ci sarà scritto CHAGALL sul manifesto fuori. Hai già sentito questo nome. Ma non sai niente di arte. Hai da fare. Te ne devi andare. Sei Buffon. Ma chi è Buffon? Chi sei tu, veramente? Lo sai? È questa la parte più importante della lettera. Devi entrare in quel museo proprio quel giorno. Sarà la decisione più importante della tua vita. Se non entrerai in quel museo e continuerai a vivere da calciatore, da Superman, continuerai a chiudere tutti i tuoi sentimenti in cantina e la tua anima sparirà. Ma se entrerai vedrai centinaia di quadri di Chagall. La maggior parte non ti ispireranno niente. Alcuni belli, altri interessanti e altri ancora che non ti diranno proprio niente. Ma poi vedrai un quadro in particolare che ti colpirà come un fulmine. Si chiama La Passeggiata. E un’immagine quasi infantile. Un uomo e una donna fanno un picnic al parco, ma è tutto magico. La donna vola via verso il cielo come un angelo ma l’uomo rimane in piedi a terra tenendola per la mano, sorridendo. È come il sogno di un bambino. Quest’immagine ti trasmetterà qualcosa di un altro mondo. Ti farà sentire come un bambino. La sensazione della felicità nelle cose semplici. La sensazione di Thomas N’Kono quando respingeva la palla a 30 metri con i pugni. La sensazione di tua nonna che ti chiama dalla cucina. La sensazione di sederti dietro il televisore, pregando. Invecchiando si possono dimenticare facilmente queste sensazioni. Devi tornare al museo il giorno dopo. È fondamentale. La donna della biglietteria ti guarderà storto. Ti dirà: “Ma non sei venuto già ieri?” Non importa. Entra un’altra volta. Quest’arte è la cura migliore. Quando aprirai la tua mente ti libererai di una pesantezza interiore, come la donna che viene alzata al cielo nel quadro di Chagall. C’è un’incredibile ironia in questo momento. A volte penso che la vita sia scritta per noi. Ti succedono così tante cose belle senza un motivo che sembrano essere legate tra loro. E questa è una di esse. Perché quando sei un giovane giocatore del Parma, farai qualcosa d’ignorante che ti segnerà. Prima di una partita importante, vorrai fare un grande gesto per dimostrare ai compagni e ai tifosi che sei un leader, che sei coraggioso, che hai grande personalità. Quindi scriverai un messaggio sulla maglia che vedesti una volta scritto sul banco di scuola. Scriverai 'Boia chi molla'. Pensi che sia solo un modo per suonare la carica. Non sai che è uno slogan fascista. Questo è uno degli errori che provocheranno tanto dolore alla tua famiglia. Ma questi sbagli sono importanti perché ti ricordano che sei umano. Ti ricorderanno in continuazione che non sai nulla, amico mio. Questo è importante, perché il mondo del calcio cercherà di convincerti che sei speciale. Ma devi ricordarti che non sei diverso dal barista o dall’elettricista di cui sei amico da una vita. Questo pensiero ti tirerà fuori dalla depressione. Non il fatto di ricordarti che sei speciale, ma ricordando che sei uguale a tutti gli altri. Non puoi capirlo adesso, a 17 anni, ma ti prometto che il vero coraggio è mostrare le tue debolezze e non vergognarsene. Queste si accompagnano alle certezze che ognuno deve avere nella vita. Meriti il dono della vita, Gigi. Come tutti. Ricordati questo. Sei ancora troppo giovane e ingenuo per capire il modo in cui sono collegate le cose. Il mio unico rammarico è che non hai aperto la mente al mondo prima. Forse sei fatto così. A 41 anni senti ancora il fuoco dentro. Non sarai ancora pienamente soddisfatto, mi spiace dirlo. Neanche tenere la coppa del mondo in mano placherà questa sensazione. Non sarai contento finché non ci sarà una stagione in cui non prenderai nessun gol. Sì, forse è vero che sei sempre stato così. Ti ricordi del primo inverno da tuo zio in montagna vicino Udine? O è un ricordo che può appartenere solo a un uomo più vecchio? Avevi quattro anni. Aveva nevicato durante la notte. Non avevi mai visto la neve prima. Ti sei svegliato, hai guardato fuori dalla finestra e hai visto un sogno. Tutto il paese era diventato bianco. Sei corso fuori in pigiama senza neanche sapere che cosa fosse la neve. Ma non hai esitato. Hai guardato la neve e cosa hai fatto? Hai riflettuto? Ti sei fatto qualche domanda? Sei tornato dentro a prendere il cappotto? No, ti ci sei tuffato dentro. Senza paura. Tua nonna gridava: “No, Gianluigi! No! No!”. Eri bagnatissimo, ridevi. Hai avuto la febbre per una settimana intera. Ma non te ne fregava niente. Nessuna esitazione. Dritto nella neve. Sei fatto così. Sei Buffon. Farai vedere al mondo che esisti.
  3. 6 punti
  4. 5 punti
    Molto bella. Molto umana. Chi ride di un uomo che ha il coraggio di mettersi a nudo cortesemente vada dietro alla lavagna.
  5. 4 punti
    Ma che commenti vergognosi qui, vi spaventate per la sua irruenza e altro solo perché rischia tanto in area di rigore? Allora meglio lasciar passare o tirare agli avversari tranquillamente basta che non facciamo falli in area così prendiamo gol. È proprio il tipo di difensore che vogliamo, che non faccia passare nessuno in area difensiva. Se va avanti così in futuro avremo un difensore tostissimo e cattivo. Speriamo bene. Ora manca solo de ligt che si deve svegliare (spero presto) perché solo a immaginare la difesa con Demiral e de ligt mi gasa parecchio. Non credo proprio. Chiellini alla sua età non aveva tutta questa cattiveria e sicurezza
  6. 4 punti
    A ME sembra un Po invasato. ...ogni tanto ha delle espressioni da pazzo. ...nella sua sola presenza non ha fatto bene...ma il ragazzo è forte. ...va un Po corretto su diverse cose. .in campo e fuori. ..anche se non mi metto a giudicare il saluto limitare. ..storia troppo lunga e complicata
  7. 4 punti
    È una lettera bellissima e non capisco tutto questo odio Ma di cosa mi stupisco a fare
  8. 4 punti
  9. 3 punti
    La SAPIENTE calma di Barzagli, che in questo caso si legga come sinonimo di intelligenza calcistica, può dargli quello che al momento gli manca. Se saprà apprendere sarà giocatore devastante
  10. 2 punti
  11. 2 punti
    La "vera" depressione non passa perché vedi un quadro ad una mostra. La depressione ti toglie il senso della vita, ti fa alzare la mattina (e a volte manco quello) con l'unico pensiero "ma che senso ha ciò che faccio? Che senso ho io in tutto ciò?". Ti fa sentire non meritevole, perfino di un saluto da qualcuno. Ti fa distruggere ciò che hai e chi ti sta intorno. Non è paura del giudizio altrui (che è ciò che trapela da buffon), che più che altro mi ricorda quanto successo a Higuain a Londra: è distruzione di te stesso dalle fondamenta, come persona prima ancora che come individuo. Buffon ha perso l'ennesima occasione per tacere, tramutando questa "lettera" nell'ennesima pubblicità volta ad alimentare il proprio ego. Uno dei tanti motivi per cui non si sentiva minimamente il bisogno del suo ritorno.
  12. 2 punti
    Bellissima lettera Gigi e grazie mille per averla condivisa, ho capito che è stato un gesto per spronare altri che non sono felici della propria vita a reagire io credo che persone con la sua popolarità hanno un potere grande e lui l’ha usato nel modo giusto
  13. 2 punti
    Parla della sua depressione,ragazzi. Può piacere o meno il personaggio, ma almeno degnatevi di leggere prima di postare stronxate
  14. 2 punti
    Purtroppo l ignoranza di moltissime persone porta a commuoversi se hai un tumore ma invece considerare la depressione un capriccio ancor peggio se sei una persona ricca e famosa.... Bellissima lettera che potrebbe aiutare molte. Persone in difficoltà
  15. 2 punti
    La depressione é una cosa seria, un male che ci si porta dentro, nascosto sotto il mantello, con vergogna e soprattutto tanta tanta paura. La stanchezza cronica, la sensazione che tutto ció che si vorrebbe fare in fondo non é che valga poi cosí tanto la pena farlo, il bisogno viscerale di alienarsi, indossando la maschera sorridente che una volta da solo sfili dal volto per scoprire che veritá si cela sotto di essa. E la veritá é che ti senti solo, inutile, superfluo, addirittura di troppo.
  16. 1 punto
    Devo aver visto tanta emme..mi spiace. ...un male oscuro e silenzioso che non passa in 3 mesi
  17. 1 punto
    La miglior medicina è cambiare aria. Con me ha funzionato, perlomeno.
  18. 1 punto
    Mi dispiace, sicuramente il suo caso era davvero pesante, non ne avevo mai sentito parlare di cronicità associata alla depressione.
  19. 1 punto
    Mio padre ha avuto la depressione per 40 anni, parlo di depressione maggiore per questo ho parlato di cronicità ed anche x il fatto che ha preso antidepressivi fino alla morte
  20. 1 punto
  21. 1 punto
    malattia che, come il cancro, nei casi piu gravi porta molti pazienti alla morte (per suicidio, conosco 2 casi tra amicizie di famiglia). ma in effetti la gente continua a dire cose tipo..."vorrei averli io i problemi di buffon" o cose simili, il nome della malatttia e' stato abusato, forse se i medici le cambiassero nome tanti comincerebbero a prenderla piu sul serio
  22. 1 punto
    Non mi aspettavo di leggere commenti così tanto stupidi in questo forum. Raramente giudico il tipo di commento ed etichetto come stupida una certa opinione, però stavolta avete toccato proprio il fondo. Una persona famosa che parla di depressione, che si apre in questa maniera e dà dei consigli a se stesso, ma anche a chi leggerà/ascolterà le sue parole. Personalmente mi sono ritrovato in alcune cose di cui parla, per fortuna non soffro di depressione, ma ci sono certi momenti in cui mi sento come lui ha descritto. Questo video è incredibile e sono contento che ne abbia parlato. E' un calciatore, ma soprattutto un essere umano con il diritto di dire le cose che vuole. Oggi c'è la tendenza per la quale un uomo famoso non dovrebbe esprimersi, in politica o in altre questioni delicate, perché è un personaggio pubblico. Onestamente questa storia ha stufato abbastanza. Grazie Gigi per l'ennesima volta, grazie per queste parole, non lo sai ma saranno di aiuto. Se un medico gliel'ha diagnosticata, lui ci è passato, l'ha superata, è anche consapevole che possa ritornare... Essere depressi non significa non poterlo risolvere o dover avere sempre l'ombra della depressione dietro (cosa che dal video si capisce che ha, perché parla di strumenti con cui può affrontarla visto che sa di cosa si tratta).
  23. 1 punto
    Da grande fara il maestro zen....me lo vedo sui tappetini. ...
  24. 1 punto
    Un modo diverso di mettere a nudo le proprie debolezze e i propri errori di gioventù, compreso parlare di una brutta malattia come la depressione. C'è gente che tutti i giorni mette pistolotti del genere sui Social parlando del cane che caga nel salotto di casa, figuriamoci se non può farlo Buffon, miglior portiere della storia, oltre ad essere Campione del Mondo, che scrive a se stesso più giovane. Nel passaggio della partita Camerun Argentina, mi sono rivisto parecchio....ho rivisto tanti ragazzi di quella generazione che dopo le partite dei Mondiali, uscivano in strada per continuare le partite e stare semplicemente assieme. I poliziotti fuori dalla discoteca....la birra con i compagni di squadra, le * fatte solo per farsi belli come la maglietta boia chi molla, le preoccupazioni dei genitori....bravo Gigi, hai avuto soldi fama e successo, ma alla fine sei un bischeraccio come tutti noi poveri
  25. 1 punto
    Perchè non ti è piaciuta? Altri han dato altre interpretazioni, ma francamente credo sia una perdita di tempo stare a ragionare su chissà quale interpretazione del finale, in questo caso. Lì Hitler ucciso nel cinema, nel senso letterale del termine
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