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bidescu

Darko Kovačević

Post in rilievo

Darko Kovačević, nasce a Kovin in Jugoslavia, il 18 novembre 1973. Un gigante (187 cm. per 79 kg.), arriva alla Juventus nel 1999/2000 dopo tre annate in Spagna, nella Real Sociedad, nella quale giunge dopo aver militato in patria nel Proleter e nella Stella Rossa ed in Inghilterra nello Sheffield Wed.

 

A Torino arriva accompagnato da un certo scetticismo, Kovačević non è uno degli attaccanti europei di maggior risalto, ma si fa apprezzare quasi subito per le sue doti realizzative: implacabile di testa, si fa valere anche con la palla al piede, un duro, coraggioso, potente, fortissimo fisicamente, anche se non ha un senso tattico particolarmente sviluppato.

 

«Darko l’ho voluto io», chi parla è Ancelotti, «a tutti i costi, perché sono certo che diventerà un grande. L’ho visto quattro volte in azione dal vivo e mi sono ripassato tantissime cassette che lo riguardano. Bene: se buttano una palla in area, la becca lui di sicuro. È un campione».

 

Il primo anno scende in campo 44 volte (27 in campionato, 3 in Coppa Italia ed 11 in Coppa Uefa) realizzando 19 goal (rispettivamente 6, 2 e 11); notevole la sua prestazione a Milano contro l’Inter, nella vittoriosa partita per 2-1, con una sua doppietta. Il campionato successivo è piuttosto avaro di soddisfazioni: arriva David Trézéguet, sul quale la società punta molto e per Darko gli spazi si riducono. Sono solo 27 le presenze, molte delle quali partendo dalla panchina (21, 2 e 4) con 6 realizzazioni (5, 0 e 1).

 

Gestito malissimo proprio dal suo grande estimatore Ancelotti, il primo anno, quando gioca con relativa continuità, ha medie realizzative egregie. Ma, in generale, la gestione dell'organico ed in particolare del parco/attaccanti, non fu il pezzo forte di Ancelotti nel suo biennio e mezzo a Torino; resta l’impressione generale, che con un altro allenatore, la Juventus avrebbe qualche scudetto in più in bacheca.

 

La mancanza di continuità è il suo maggior difetto; stimatissimo da Boskov, che non ha mai perso occasione di lodarne le qualità fisiche e caratteriali, non ha mai sfondato neanche in nazionale perdendo, ad esempio, la sfida con Milosevic agli Europei in Belgio/Olanda. Probabilmente non è giocatore da squadra ai vertici europei, dove potrebbe riciclarsi come punta di rincalzo; professionista ineccepibile, comunque, e coraggio da vendere.

 

Nell’estate del 2001 viene ceduto alla Lazio, in cambio di Marcelo Salas, nella quale disputa solamente sette partite, prima di ritornare alla Real Sociedad.

kovacevic.jpg

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kovacevic era un ottima riserva e ci ha aiutato molto nell'anno del rientro di dp dopo l'infortunio con una stagione stupenda

 

kovacevic valeva mille amauri e ho detto tutto

 

gran lottatore,magnifico di testa e dotato di un un di un buon piede

 

avrebbe fatto una carriera migliore se non fosse stato tanto incostante

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Ho un bellissimo ricordo di Darko.

Mi piaceva un sacco.

Forse un po discontinuo, ma tanta grinta e cuore.

Ha avuto la sfortuna di avere davanti 2 cannonieri (tra i migliori della storia) come Inzaghi e Trezeguet.

Ci fosse adesso uno come lui...almeno in area qualcuno salterebbe di testa... :d

 

http://www.youtube.com/watch?v=yHKUldhMuhQ

 

Un saluto,

Enry

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Un giocatore con quattro palle, ci manca adesso uno cosi li davanti.

 

Troppo bello il video...la testa di Darko arriva piu in alto delle mani di Peruzzi .ghgh

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Bè... carriera alla Juve breve, ma ha lasciato un ottimo ricordo.

 

Ricordo che uno o due anni dopo la sua cessione tornò a torino per giocare uno Juventus Real: durante il riscaldamento la curva lo acclamò come un idolo e lui si staccò dal gruppo venne sotto la sud e ci salutò portandosi la mano sul cuore.

Sono sicuro che non fosse solo ruffianeria. Darko ha dato tutto quello che ha potuto per la Juve. E noi gli abbiamo voluto bene per quello.

 

Grande Darkone!

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Ricordo ancora un suo gol a Bologna negli utlimi minuti, per non parlare della doppietta contro i falliti

 

Bè... carriera alla Juve breve, ma ha lasciato un ottimo ricordo.

 

Ricordo che uno o due anni dopo la sua cessione tornò a torino per giocare uno Juventus Real: durante il riscaldamento la curva lo acclamò come un idolo e lui si staccò dal gruppo venne sotto la sud e ci salutò portandosi la mano sul cuore.

Sono sicuro che non fosse solo ruffianeria. Darko ha dato tutto quello che ha potuto per la Juve. E noi gli abbiamo voluto bene per quello.

 

Grande Darkone!

 

Un altro grandissimo fu il grande Jurgern Kolher, a Monaco nel 1997, prima di andare a festeggiare la coppa, venne nel settore nostro a salutare per un pò di minuti e a ringraziare.

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