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ValerioBncnr

Tasse al 17%, Pil e investimenti in crescita. La Gran Bretagna post Brexit vola: è presto per fare bilanci, ma gli indicatori sono tutti positivi

Post in rilievo

Io ho citato un fatto, tu di che stai parlando ?

Fatto? Ma fate ridere davvero,la guerra è in corso da anni e anni e pretendete che finisca dall'oggi al domani? Pensate che Trump decida davvero ogni cosa? Non capite e non sapete che ci sono dietro affari piu grossi? Chiunque vada li da presidente non sarà mai immune alla guerra. Almeno Trump ha dato sostegno alla russia al contrario della clinton che voleva solo farci la guerra.

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Ne abbiamo già discusso più volte; ormai va di moda pensare che ai tempi della lira tutti erano ricchi, sereni e felici e non c'è dato che economico che tenga per spiegare a chi sostiene questo che le cose non stavano esattamente così. E' diventata un pò una credenza diffusa tipo quella della Juve che ruba e sappiamo bene che il sentimento popolare non è facile cambiarlo. Tra l'altro poi fanno questo ragionamento molti giovani che la lira manco se la possono ricordare e nulla sanno dell'andamento dell'economia italiana negli ultimi decenni.

Detto questo però, vorrei aggiungere una considerazione sulla globalizzazione. Io credo che su quest'argomento e più in generale sull'economia mondiale, abbiamo una visione molto, troppo, occidentale cioè da abitanti di Paesi dove esiste un diffuso benessere. Senza voler sminuire gli effetti della crisi post 2008 che ha colpito duro anche il nostro Paese, la globalizzazione, lo spostamento di attività economiche in Paesi in via di sviluppo, la crescente interdipendenza tra le economie mondiali, l'aumento nel flusso degli scambi tra i vari Paesi, l'internalizzazione delle attività di produzione di beni e servizi, ecc. hanno prodotto un enorme miglioramento delle condizioni di vita di molte persone che abitano nei Paesi più poveri e, in alcuni casi, l'uscita dalla miseria di molta gente che fino a non tanti anni fa moriva letteralmente di fame. Insomma per noi andava tutto bene finché i poveracci schiattavano nella miseria più nera e se ne stavano nelle loro baracche fatiscenti ma è chiaro che le cose non sarebbero potute andare a lungo in questo modo.

Non ha senso rifarsi a periodi in cui il mondo era completamente diverso, le condizioni politiche, economiche, sociali enormemente differenti, la vita degli individui (nel senso di bisogni, necessità, desideri, aspirazioni) del tutto diversa da come è ora.

 

Abbiamo 4 milioni di italiani in povertà assoluta, tra cui 1 milione di bambini. 11 milioni rinunciano alle cure. L'aspettativa di vita è in calo e la povertà in aumento, così come la precarietà. Vengono meno i diritti. Tutto questo "benessere" di cui parli non lo vedo sinceramente. La ricchezza c'è, ma è concentrata in poche mani.

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Mi fa ridere questa cosa di Hillary Clinton guerrafondaia; Trump manco è arrivato e ha ordinato un raid nello Yemen che ha causato la morte di un Seal, la distruzione di un prezioso e costoso elicottero d'assalto e la morte di non si sa quanti civili.....

 

A me fa ancora più ridere Obama Nobel per la Pace....

 

P.S. consiglio una ricerca su Wikileaks

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Certo che si temeva questo ed infatti la reazione scomposta della premier scozzese rivela come molti lo sperassero, compresi quelli che criticano Corbyn.

 

È faida interna al lab più acqua al mulino scozzese. Nessuno ci "sperava". Solo chi vede la Brexit positivamente credeva di restare fottuto. Ti basta leggere nel Topic chi diceva di stare calmi che sarebbero usciti comunque e chi si agitava.

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Abbiamo 4 milioni di italiani in povertà assoluta, tra cui 1 milione di bambini. 11 milioni rinunciano alle cure. L'aspettativa di vita è in calo e la povertà in aumento, così come la precarietà. Vengono meno i diritti. Tutto questo "benessere" di cui parli non lo vedo sinceramente. La ricchezza c'è, ma è concentrata in poche mani.

 

Jorge, pensi che negli anni '50, '60, '70 e '80 non ci fossero poveri in Italia ? Vuoi dirmi che i nostri nonni avessero molto di più di quel che ha la maggior parte di noi ? Stai affermando che la speranza di vita di oggi è quella di 40-50 anni fa ? Mi pare che stiamo a quasi 81 anni per gli uomini e 84 per le donne, non è certo una piccolissima variazione da un anno all'altro che peggiora in maniera drammatica un dato che è tra i più alti d'Europa (e di tutto l'occidente).

Abbiamo una percentuale di proprietari di casa tra le più alte in Europa e risparmi sui conti correnti in continua crescita nonostante precarietà e disoccupazione giovanile. Ripeto, l'ho detto 1000 volte, non sto affermando che l'Italia è il Paese di Bengodi, che va tutto bene, che i giovani trovano lavoro immediatamente e hanno stipendi favolosi ma sto semplicemente dicendo che siamo ancora un Paese in cui il benessere è diffuso e che non siamo il Niger o Haiti come qualcuno vorrebbe far sembrare.

Ho amici che volendo passare la notte di Capodanno fuori per un breve weekend vacanziero si sono messi in viaggio e sono stati costretti a tornare a casa in serata perché non hanno trovato uno straccio di albergo, hotel, pensione, b&b con qualche camera libera.

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Vero.

 

Solo una domanda. La corruzione c'era prima, e continua a sussistere.

 

L'Italia, e soprattutto gli italiani, mediamente, stavano peggio prima, con la lira, o adesso, con l'Euro?

Che se ci pensi perché poi la lira? Quando c'erano i sesterzi niente debito pubblico e si dominava il mondo allora conosciuto.

Scusate per l'OT non ce l'ho fatta. Prometto di non rispondere a chi risponde alla battuta.

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È faida interna al lab più acqua al mulino scozzese. Nessuno ci "sperava". Solo chi vede la Brexit positivamente credeva di restare fottuto. Ti basta leggere nel Topic chi diceva di stare calmi che sarebbero usciti comunque e chi si agitava.

 

Personalmente, come sai, non ho mai temuto la Brexit anche perché la ritenevo e la ritengo non dirompente nell'assetto euroatlantico.

Al contrario temo fottutamente una eventuale Frexit (in caso malaugurato di...) perché credo sarebbe devastante.

 

Ho ragione a temerla?

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Jorge, pensi che negli anni '50, '60, '70 e '80 non ci fossero poveri in Italia ? Vuoi dirmi che i nostri nonni avessero molto di più di quel che ha la maggior parte di noi ? Stai affermando che la speranza di vita di oggi è quella di 40-50 anni fa ? Mi pare che stiamo a quasi 81 anni per gli uomini e 84 per le donne, non è certo una piccolissima variazione da un anno all'altro che peggiora in maniera drammatica un dato che è tra i più alti d'Europa (e di tutto l'occidente).

Abbiamo una percentuale di proprietari di casa tra le più alte in Europa e risparmi sui conti correnti in continua crescita nonostante precarietà e disoccupazione giovanile. Ripeto, l'ho detto 1000 volte, non sto affermando che l'Italia è il Paese di Bengodi, che va tutto bene, che i giovani trovano lavoro immediatamente e hanno stipendi favolosi ma sto semplicemente dicendo che siamo ancora un Paese in cui il benessere è diffuso e che non siamo il Niger o Haiti come qualcuno vorrebbe far sembrare.

Ho amici che volendo passare la notte di Capodanno fuori per un breve weekend vacanziero si sono messi in viaggio e sono stati costretti a tornare a casa in serata perché non hanno trovato uno straccio di albergo, hotel, pensione, b&b con qualche camera libera.

 

Però sembri quasi ritirare fuori un vecchio adagio berlusconiano: "l'economia va bene perché i ristoranti sono pieni" .ghgh

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Ne abbiamo già discusso più volte; ormai va di moda pensare che ai tempi della lira tutti erano ricchi, sereni e felici e non c'è dato che economico che tenga per spiegare a chi sostiene questo che le cose non stavano esattamente così. E' diventata un pò una credenza diffusa tipo quella della Juve che ruba e sappiamo bene che il sentimento popolare non è facile cambiarlo. Tra l'altro poi fanno questo ragionamento molti giovani che la lira manco se la possono ricordare e nulla sanno dell'andamento dell'economia italiana negli ultimi decenni.

Detto questo però, vorrei aggiungere una considerazione sulla globalizzazione. Io credo che su quest'argomento e più in generale sull'economia mondiale, abbiamo una visione molto, troppo, occidentale cioè da abitanti di Paesi dove esiste un diffuso benessere. Senza voler sminuire gli effetti della crisi post 2008 che ha colpito duro anche il nostro Paese, la globalizzazione, lo spostamento di attività economiche in Paesi in via di sviluppo, la crescente interdipendenza tra le economie mondiali, l'aumento nel flusso degli scambi tra i vari Paesi, l'internalizzazione delle attività di produzione di beni e servizi, ecc. hanno prodotto un enorme miglioramento delle condizioni di vita di molte persone che abitano nei Paesi più poveri e, in alcuni casi, l'uscita dalla miseria di molta gente che fino a non tanti anni fa moriva letteralmente di fame. Insomma per noi andava tutto bene finché i poveracci schiattavano nella miseria più nera e se ne stavano nelle loro baracche fatiscenti ma è chiaro che le cose non sarebbero potute andare a lungo in questo modo.

Non ha senso rifarsi a periodi in cui il mondo era completamente diverso, le condizioni politiche, economiche, sociali enormemente differenti, la vita degli individui (nel senso di bisogni, necessità, desideri, aspirazioni) del tutto diversa da come è ora.

 

Da OXFAM ITALIA :

 

Basandosi sui dati di Credit Suisse relativi al 2016, la ricchezza netta del 50% più povero (in termini patrimoniali) del pianeta si è rivelata più bassa – 409 miliardi di dollari in termini assoluti, appena lo 0,2% del totale – rispetto alle stime precedenti. I primi 8 miliardari della Lista Forbes 2016 presentavano cumulativamente un ammontare di asset aggregato (al netto delle passività) pari a 426 miliardi di euro.

 

Con il riferimento al quarto di secolo 1988-2011 in cui il numero delle persone in condizioni di povertà estrema si è ridotto consistentemente, i successi da celebrare vanno di pari passo con gli squilibri nella ripartizione del surplus di reddito globale (il dato per l’Italia non è difforme, sebbene meno accentuato): i redditi del 10% più povero al mondo è aumentano mediamente di appena 3$ l’anno nel periodo di riferimento, mentre l’1% più ricco ha beneficiato di un incremento annuo medio 182 volte superiore. Il dato, che si basa sulle analisi del World Income Distribution Database, sottostima i redditi degli individui più ricchi.

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Però sembri quasi ritirare fuori un vecchio adagio berlusconiano: "l'economia va bene perché i ristoranti sono pieni" .ghgh

 

In effetti...... :d

 

Però in un certo senso è vero: che ti devo dire, sarà pure una deformazione professionale, però mi capita di maneggiare per lavoro denunce e dichiarazioni dei redditi, vedo che quasi tutti guadagnano più di me (e non mi ritengo povero) e allora penso: problemi ce ne sono tanti ma spesso si vuol far apparire la realtà peggiore di quella che è per fini meramente strumentali.

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Da OXFAM ITALIA :

 

Basandosi sui dati di Credit Suisse relativi al 2016, la ricchezza netta del 50% più povero (in termini patrimoniali) del pianeta si è rivelata più bassa – 409 miliardi di dollari in termini assoluti, appena lo 0,2% del totale – rispetto alle stime precedenti. I primi 8 miliardari della Lista Forbes 2016 presentavano cumulativamente un ammontare di asset aggregato (al netto delle passività) pari a 426 miliardi di euro.

 

Con il riferimento al quarto di secolo 1988-2011 in cui il numero delle persone in condizioni di povertà estrema si è ridotto consistentemente, i successi da celebrare vanno di pari passo con gli squilibri nella ripartizione del surplus di reddito globale (il dato per l’Italia non è difforme, sebbene meno accentuato): i redditi del 10% più povero al mondo è aumentano mediamente di appena 3$ l’anno nel periodo di riferimento, mentre l’1% più ricco ha beneficiato di un incremento annuo medio 182 volte superiore. Il dato, che si basa sulle analisi del World Income Distribution Database, sottostima i redditi degli individui più ricchi.

 

C'è un Topic apposta su questa (non) notizia

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Da OXFAM ITALIA :

 

Basandosi sui dati di Credit Suisse relativi al 2016, la ricchezza netta del 50% più povero (in termini patrimoniali) del pianeta si è rivelata più bassa – 409 miliardi di dollari in termini assoluti, appena lo 0,2% del totale – rispetto alle stime precedenti. I primi 8 miliardari della Lista Forbes 2016 presentavano cumulativamente un ammontare di asset aggregato (al netto delle passività) pari a 426 miliardi di euro.

 

Con il riferimento al quarto di secolo 1988-2011 in cui il numero delle persone in condizioni di povertà estrema si è ridotto consistentemente, i successi da celebrare vanno di pari passo con gli squilibri nella ripartizione del surplus di reddito globale (il dato per l’Italia non è difforme, sebbene meno accentuato): i redditi del 10% più povero al mondo è aumentano mediamente di appena 3$ l’anno nel periodo di riferimento, mentre l’1% più ricco ha beneficiato di un incremento annuo medio 182 volte superiore. Il dato, che si basa sulle analisi del World Income Distribution Database, sottostima i redditi degli individui più ricchi.

 

Praticamente mi stai dando ragione; fino a pochi anni fa (2011) si è ridotto notevolmente il numero delle persone in condizioni di povertà estrema, il che è quel che ho detto io.

Quanto alla iniqua distribuzione delle ricchezze, con me sfondi una porta non aperta ma spalancata; ho detto più volte in vari topic che se non si attueranno in futuro politiche di redistribuzione dei redditi e non si colpiranno i patrimoni (ho citato spesso Piketty, l'economista francese), le disuguaglianze aumenteranno. Ma non ti credere, quando si toccano certi argomenti, ci sono tante resistenze non solo da parte del magnate di turno ma anche del nostro piccolo possidente di casa nostra....

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Personalmente, come sai, non ho mai temuto la Brexit anche perché la ritenevo e la ritengo non dirompente nell'assetto euroatlantico.

Al contrario temo fottutamente una eventuale Frexit (in caso malaugurato di...) perché credo sarebbe devastante.

 

Ho ragione a temerla?

Più o meno.

Diciamo che le nuove destre, o comunque i partiti euroscettici non hanno le idee chiarissime.

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È faida interna al lab più acqua al mulino scozzese. Nessuno ci "sperava". Solo chi vede la Brexit positivamente credeva di restare fottuto. Ti basta leggere nel Topic chi diceva di stare calmi che sarebbero usciti comunque e chi si agitava.

 

Io conosco persone a Londra e gli europeisti speravano eccome nel ribaltone antidemocratico. Poi non capisco perché vi sono stati così tanti voti contrari in Parlamento: si trattava di ratificare l'esito del referendum e ci sarebbe dovuta essere l'unanimità.

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Che se ci pensi perché poi la lira? Quando c'erano i sesterzi niente debito pubblico e si dominava il mondo allora conosciuto.

Scusate per l'OT non ce l'ho fatta. Prometto di non rispondere a chi risponde alla battuta.

 

Sono sconcertato. Spero che le conseguenze delle sciagurate scelte che si stanno compiendo non le paghino i più deboli, come sta avvenendo. Ma chi risponde con battutine a delle domande che avevo posto civilmente, per esempio.

 

Si vede che la cura Euro, a voi, serve ancora. Altro che Brexit, con milioni di inglesi che democraticamente decidono il loro destino fuori da QUESTA Europa, altro che Euro. Scemi, loro.

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Io conosco persone a Londra e gli europeisti speravano eccome nel ribaltone antidemocratico. Poi non capisco perché vi sono stati così tanti voti contrari in Parlamento: si trattava di ratificare l'esito del referendum e ci sarebbe dovuta essere l'unanimità.

Scusa ma non ha senso quello che dici, l'exit non ha mica vinto con il 100% e dunque al parlamento (che è rappresentanza del popolo e dunque ulteriore legittimazione per le prossime azioni del governo) è normale che non vi sia stata unanimità.

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Jorge, pensi che negli anni '50, '60, '70 e '80 non ci fossero poveri in Italia ? Vuoi dirmi che i nostri nonni avessero molto di più di quel che ha la maggior parte di noi ? Stai affermando che la speranza di vita di oggi è quella di 40-50 anni fa ? Mi pare che stiamo a quasi 81 anni per gli uomini e 84 per le donne, non è certo una piccolissima variazione da un anno all'altro che peggiora in maniera drammatica un dato che è tra i più alti d'Europa (e di tutto l'occidente).

Abbiamo una percentuale di proprietari di casa tra le più alte in Europa e risparmi sui conti correnti in continua crescita nonostante precarietà e disoccupazione giovanile. Ripeto, l'ho detto 1000 volte, non sto affermando che l'Italia è il Paese di Bengodi, che va tutto bene, che i giovani trovano lavoro immediatamente e hanno stipendi favolosi ma sto semplicemente dicendo che siamo ancora un Paese in cui il benessere è diffuso e che non siamo il Niger o Haiti come qualcuno vorrebbe far sembrare.

Ho amici che volendo passare la notte di Capodanno fuori per un breve weekend vacanziero si sono messi in viaggio e sono stati costretti a tornare a casa in serata perché non hanno trovato uno straccio di albergo, hotel, pensione, b&b con qualche camera libera.

 

Certo che i nostri nonni stavano molto meglio, mio nonno è andato in pensione a 53 anni ed è in pensione da 34 anni, anche l'altro purtroppo mancato lo è stato 30 anni, io non la vedrò mai la pensione.

I dati dicono che ci stiamo impoverendo progressivamente, che perdiamo 150000 giovani ogni anno, che la povertà è in aumento. Tu tiri fuori i ristoranti come il Silvio, ma non si può fuggire alla realtà. Siamo in declino, i figli sono più poveri dei genitori per la prima volta da generazioni e quando i soldi finiranno voglio proprio vedere cosa accadrà.

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Scusa ma non ha senso quello che dici, l'exit non ha mica vinto con il 100% e dunque al parlamento (che è rappresentanza del popolo e dunque ulteriore legittimazione per le prossime azioni del governo) è normale che non vi sia stata unanimità.

 

Perché? Se si trattava di permettere l'attivazione dell'articolo 50 il sì sarebbe dovuto essere unanime. È un po' come se un Parlamento dovesse ratificare il referendum su monarchia o Repubblica: se poniamo il caso vincesse la monarchia 52-48 mi aspetterei comunque l'unanimità nel ratificare la decisione.

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C'era la tassazione che c'era oggi quando c'era la lira? C'erano un miliardo di bisogni inutili come lo smartphone o il TV da cambiare ogni 4 anni quando c'era la lira? C'era la globalizzazione quando c'era la lira? Erano condizioni di contorno molto diverse eppure sono riusciti a creare un debito insensato che non ha avuto alcun ritorno e che pagano e pagheranno i nati dall'80 in poi.

 

C'era la globalizzazione. C'erano un miliardo di bisogni inutili, anche se diversi. La tassazione che c'è oggi non dipende dall'Euro e dalle politiche dell'Euro-zona?

 

Il debito in gran parte era nelle mani di cittadini italiani o di enti internazionali? È un po' diverso, basti considerare il caso del Giappone.

 

Riguardo a chi pagherà il debito, tranquillo: con l'Euro la nostra economia va così a gonfie vele che ci sono più morti che nati.

 

In Paesi come l'inghilterra è un tantino diverso, e con la Brexit la situazione non cambierà, anzi. Intanto i cataclismi previsti da fior di professoroni e burocrati euristi non sono avvenuti. Ma guarda un po'.

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Certo che i nostri nonni stavano molto meglio, mio nonno è andato in pensione a 53 anni ed è in pensione da 34 anni, anche l'altro purtroppo mancato lo è stato 30 anni, io non la vedrò mai la pensione.

I dati dicono che ci stiamo impoverendo progressivamente, che perdiamo 150000 giovani ogni anno, che la povertà è in aumento. Tu tiri fuori i ristoranti come il Silvio, ma non si può fuggire alla realtà. Siamo in declino, i figli sono più poveri dei genitori per la prima volta da generazioni e quando i soldi finiranno voglio proprio vedere cosa accadrà.

No Jorge vedremo le conseguenze quando l'ultima generazione di genitori con lavori a tempo indeterminato non ci sarà più per mantenere i figli che sopravvivono di lavori precari.

Voglio vedere quando saranno i figli precari che diventaranno i genitori della prossima generazione.

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C'era la globalizzazione. C'erano un miliardo di bisogni inutili, anche se diversi. La tassazione che c'è oggi non dipende dall'Euro e dalle politiche dell'Euro-zona?

 

Il debito in gran parte era nelle mani di cittadini italiani o di enti internazionali? È un po' diverso, basti considerare il caso del Giappone.

 

Riguardo a chi pagherà il debito, tranquillo: con l'Euro la nostra economia va così a gonfie vele che ci sono più morti che nati.

 

In Paesi come l'inghilterra è un tantino diverso, e con la Brexit la situazione non cambierà, anzi. Intanto i cataclismi previsti da fior di professoroni e burocrati euristi non sono avvenuti. Ma guarda un po'.

 

Con la Brexit non cambierà è tutto da vedere, intanto stanno perdendo potere di acquisto, in ogni caso la patiranno meno perchè sono un Paese sano e bene amministrato al contrario dell'Italia che paga una politica che ha distrutto un Paese pieno di potenzialità. Ora diamo pure tutta la colpa all'euro, quando passeremo alla lira oltre a fare la spesa con la carriola avremo sempre gli stessi deficienti a spolpare ulteriormente il Paese. Gli italiani e l'euro, sembra di vedere gli interisti ed i rigori per la Juve.

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Perché? Se si trattava di permettere l'attivazione dell'articolo 50 il sì sarebbe dovuto essere unanime. È un po' come se un Parlamento dovesse ratificare il referendum su monarchia o Repubblica: se poniamo il caso vincesse la monarchia 52-48 mi aspetterei comunque l'unanimità nel ratificare la decisione.

Quello sulla Brexit era un referendum consultivo, da cui è emerso come la maggioranza del paese intendesse uscire. Il risultato del voto ha poi trovato conferma nell'organo sovrano, cioè il parlamento. A ben vedere, con una percentuale ancora più sbilanciata a favore dell'exit, il che mi sembra una prova sufficientemente chiara di come la volontà popolare espressa in modo diretto abbia influenzato l'organo rappresentativo della stessa.

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Io conosco persone a Londra e gli europeisti speravano eccome nel ribaltone antidemocratico. Poi non capisco perché vi sono stati così tanti voti contrari in Parlamento: si trattava di ratificare l'esito del referendum e ci sarebbe dovuta essere l'unanimità.

Non era proprio una ratifica dell'esito, ma guarda ne abbiamo parlato così tanto a novembre che ripeterei le stesse cose e mi scoccio a distanza di mesi.

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Ne abbiamo già discusso più volte; ormai va di moda pensare che ai tempi della lira tutti erano ricchi, sereni e felici e non c'è dato che economico che tenga per spiegare a chi sostiene questo che le cose non stavano esattamente così. E' diventata un pò una credenza diffusa tipo quella della Juve che ruba e sappiamo bene che il sentimento popolare non è facile cambiarlo. Tra l'altro poi fanno questo ragionamento molti giovani che la lira manco se la possono ricordare e nulla sanno dell'andamento dell'economia italiana negli ultimi decenni.

Detto questo però, vorrei aggiungere una considerazione sulla globalizzazione. Io credo che su quest'argomento e più in generale sull'economia mondiale, abbiamo una visione molto, troppo, occidentale cioè da abitanti di Paesi dove esiste un diffuso benessere. Senza voler sminuire gli effetti della crisi post 2008 che ha colpito duro anche il nostro Paese, la globalizzazione, lo spostamento di attività economiche in Paesi in via di sviluppo, la crescente interdipendenza tra le economie mondiali, l'aumento nel flusso degli scambi tra i vari Paesi, l'internalizzazione delle attività di produzione di beni e servizi, ecc. hanno prodotto un enorme miglioramento delle condizioni di vita di molte persone che abitano nei Paesi più poveri e, in alcuni casi, l'uscita dalla miseria di molta gente che fino a non tanti anni fa moriva letteralmente di fame. Insomma per noi andava tutto bene finché i poveracci schiattavano nella miseria più nera e se ne stavano nelle loro baracche fatiscenti ma è chiaro che le cose non sarebbero potute andare a lungo in questo modo.

Non ha senso rifarsi a periodi in cui il mondo era completamente diverso, le condizioni politiche, economiche, sociali enormemente differenti, la vita degli individui (nel senso di bisogni, necessità, desideri, aspirazioni) del tutto diversa da come è ora.

 

Concordo in pieno con quello che hai detto.

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