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bombazo

Chiesa: "A 13 anni ho pensato di smettere, adesso lavoro per alzare sempre l'asticella. Il futuro? A fine carriera vorrei aver vinto scudetti e Champions"

Post in rilievo

In un webinair organizzato da "Randstadt", "Allenare, allenarsi, guardare altrove", Federico Chiesa, esterno classe 1997 della Juventus e della nazionale, ha affrontato diversi temi legati alla sua vita: "Ho avuto una carriera un po’ in salita nelle giovanili. A 13 anni passai un brutto momento, perchè vedevo i miei compagni di squadra crescere fisicamente e tecnicamente, migliorare e giocare ogni domenica, mentre io facevo fatica a tenere il ritmo e dovetti retrocedere di un anno per poter giocare qualche minuto. E’ stato così duro che ho pensato di smettere. Ma, con un po’ di determinazione e l’aiuto dei miei genitori e di un mister che mi ha fatto crescere come persona ho iniziato a considerare l’allenamento quotidiano come la mia partita, la mia sfida personale, e sono riuscito a superarlo. Cos'è il talento per me? Il talento per me è una predisposizione a fare qualcosa che hanno tutti ma purtroppo tanti passano una vita intera a cercare di scoprirlo e altri ancora non riescono a capirlo. Io sono stato fortunato, perchè l’ho capito fin da piccolo quando invece di prendere la palla con le mani la calciavo, ma penso anche che bisogna essere bravi a costruirsi la propria fortuna. Se ti concentri sui pensieri negativi attiri la sfortuna, se invece mostri determinazione, positività e voglia di migliorarti, di divertirti e di allenarti a mille all’ora con i tuoi compagni, la fortuna arriva. Nello sport è la costanza del lavoro che fa la differenza, perchè porta costanza nelle performance e nei risultati. I miei compagni di squadra mi descrivono come un giocatore generoso più che talentuoso, perchè ho talento e sono stato bravo a scoprirlo ma il mio vero valore è che ogni giorno in allenamento e in partita do tutto, ho lavorato tanto per arrivare dove sono adesso. Il mio pensiero fisso è alzare l’asticella ogni giorno ed è questa mia caratteristica che ha fatto la differenza nella mia carriera, portandomi nella Juventus, uno dei migliori club al mondo. I miei genitori mi hanno insegnato il valore dell’umiltà, del rispetto per ciò che si fa e l’importanza di cercare sempre di migliorarsi, che è qualcosa che si dovrebbe fare sempre nella vita. Ho avuto anche tre mister che mi hanno aiutato a esprimere questi valori, che sono stati degli educatori per me più che degli allenatori. Sono importantissimi anche il contesto e i compagni di squadra. Quando cresci e inizi a giocare con gli adulti, puoi imparare tanto dalla loro esperienza e dai loro consigli, ma aumentano anche le responsabilità. La filosofia della Juventus è vincere sempre, non arrendersi mai e continuare a migliorarsi. Arrivare fino a qui può anche essere stata una fortuna, ma poi bisogna confermarsi ogni giorno ad alti livelli ed è questa la parte veramente difficile di questo mestiere. E’ una forte pressione, ma è anche un onore e una grande felicità poter vestire la maglia di un club in cui tantissimi bambini e calciatori sognano di giocare. Qui so che ogni giorno posso migliorare ogni aspetto del mio gioco perchè mi alleno con grandissimi campioni da cui ho solo da imparare. Il mio futuro? Quando avrò chiuso la carriera vorrei aver lasciato un’impronta di vittorie, vorrei aver vinto scudetti e la famosa Champions League, ma soprattutto vorrei essere di ispirazione ai tanti ragazzini 13enni che stanno faticando nelle giovanili, in panchina e sfiduciati, mostrargli con la mia storia che possono farcela”.

Fonte: tuttojuve.com 

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1 minuto fa, bombazo ha scritto:

vorrei aver vinto scudetti e la famosa Champions League

È proprio l'anno giusto

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1 minuto fa, PIEMUNTEISA-HOYBAÑACAUDA ha scritto:

"A 13 anni passai un brutto momento, ....... E’ stato così duro che ho pensato di smettere."

 

Questa frase dovrebbe aprire un serio dibattito su cosa sia il calcio giovanile oggi.

lui però ha avuto la "fortuna" di essere figlio di Enrico....ma ci sono moltissimi giovani che questo privilegio non lo hanno ed ahime, come giustamente affermi, vengono risucchiati nel vortice di quelli che non ce la faranno...


E' un vero peccato....

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Adesso, ghepa ha scritto:

lui però ha avuto la "fortuna" di essere figlio di Enrico....ma ci sono moltissimi giovani che questo privilegio non lo hanno ed ahime, come giustamente affermi, vengono risucchiati nel vortice di quelli che non ce la faranno...


E' un vero peccato....

Ho sentimenti contrastanti verso il calcio giovanile. 

Io ho iniziato a giocare a pallone a 15 anni. Ora ne ho 48 e gioco ancora il lunedì a 5 e il giovedì a 7. Ho paura che oggi il limite inferiore sia troppo basso. Nella società dove gioca mio figlio incominciano a 4 anni...a me sembra onestamente assurdo.

Questi bambini rischiano di diventare saturi a 15 anni e se non si sentono magari "arrivati" rischiano di rinunciare a "giocare" allo sport più bello del mondo perché si sentono delusi.

 

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In questa stagione hanno fatto bella figura solo Chiesa, Cuadrado, Danilo, De Ligt e una buona prima parte di stagione McKennie e Morata.

Il resto sarebbe teoricamente da buttare, ma ovviamente per alcuni si è trattato di una annata storta e meritano un'altra chance.

Chiesa in particolare ha un tipo di gioco frenetico che mi gasa davvero, anche a livello emotivo, oltre a dare degli strappi che si rivelano molto utili per la squadra.

Fare quello che ha fatto Federico al suo primo anno in bianconero, in una stagione storta, dove la squadra è apparsa spesso "scollata", non è roba da poco. Evidentemente anche l'episodio che ha citato l'ha fortificato.

Mi auguro che l'anno prossimo conquisti una ulteriore leadership nelle gerarchie.

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21 minuti fa, PIEMUNTEISA-HOYBAÑACAUDA ha scritto:

"A 13 anni passai un brutto momento, ....... E’ stato così duro che ho pensato di smettere."

 

Questa frase dovrebbe aprire un serio dibattito su cosa sia il calcio giovanile oggi.

Si. Ci sarebbero da fare un’infinità di riflessioni.

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15 minuti fa, zebra67 ha scritto:

In questa stagione hanno fatto bella figura solo Chiesa, Cuadrado, Danilo, De Ligt e una buona prima parte di stagione McKennie e Morata.

Il resto sarebbe teoricamente da buttare, ma ovviamente per alcuni si è trattato di una annata storta e meritano un'altra chance.

Chiesa in particolare ha un tipo di gioco frenetico che mi gasa davvero, anche a livello emotivo, oltre a dare degli strappi che si rivelano molto utili per la squadra.

Fare quello che ha fatto Federico al suo primo anno in bianconero, in una stagione storta, dove la squadra è apparsa spesso "scollata", non è roba da poco. Evidentemente anche l'episodio che ha citato l'ha fortificato.

Mi auguro che l'anno prossimo conquisti una ulteriore leadership nelle gerarchie.

McKennie e morata sono due pipponi siamo seri.

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Talento onestamente ne vedo 0 in Chiesa.

Vedo però grande determinazione e voglia di fare, che a volte sono anche più importanti del talento puro.

Scondo me se non fosse stato figlio di Enrico non sarebbe diventato calciatore.

Speriamo che non si senta mai arrivato, altrimenti il giorno che lo farà diventerà automaticamente un giocatore normale e anche meno

 

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43 minuti fa, mielemonti ha scritto:

È stato accolto con molti dubbi ma è stata una lieta sorpresa ha fatto delle grandi cose 

Vero, anche nel doppio incontro col Porto è stato l'unico che ha onorato la competizione.

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Il calcio è pieno di esempi di calciatori scartati da grandi squadre e poi rivelatisi grandi campioni. Questo succede un po' in tutti i campi lavorativi. L'importante è avere in testa quello che uno vuole fare, e Chiesa mi sembra uno con idee molto chiare.

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Grande Federico!!!!!

Grazie per aver scelto di indossare i nostri colori ( tu l ' hai fatto con DIGNITA ) , vedrai , presto ti toglierai parte dei tuoi desideri.. 

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Non c'avrei scommesso una lira, ma ha 2 palle di acciaio, una voglia matta di migliorare e sta raccogliendo i risultati del suo lavoro.

Gli serve solo un allenatore che non lo demolisca mettendolo sulla fascia sbagliata a pestarsi i piedi con CR7.

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