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PlatinieZibi

Lettera aperta ai gobbi over 50

Post in rilievo

Buongiorno.

Queste sono righe prive di calcolo, scritte di getto in una domenica di gennaio in piena crisi Juve e pandemica.

I miei primi ricordi di piccolo juventino vanno alla Coppa Campioni nel 1981 contro il Celtic e Anderlecht.

Poi il magico Mundial 82, Platini+Boniek+Campioni del Mondo, Aston Villa, Amburgo, campionati, coppe, Heyesel ...

Per chi l'ha vissuti sono stati anni indimenticabili.

Sono diventato tifoso della Vecchia Signora per 3 motivi:

1) tradizione familiare;

2) a livello mondiale: la più grande generazione di campioni prestata a una squadra di club ad una Nazionale.

3)Platini;

Ma forse, più di tutto, più forte delle singole vicende di vittorie e di campioni è stato lo spirito che ha albergato in  giocatori come Furino, Tardelli, Gentile e Scirea e ancora Torricelli, Montero, Pessotto ...

Voglio dire: in una stessa squadra potevi trovare fuoriclasse, palloni d'oro, ma soprattutto campioni operai nella città operaia per eccellenza nella quale un falegname pescato dai semiprofessionisti tirava  fuori una prestazione da urlo nella Finale del '96.  Un'identificazione totale, assoluta nella propria squadra di appartenenza, l'individualismo che si trasfigura nella partite da dentro e fuori in una  dimensione più ampia di sacrificio al servizio del collettivo. Un vero spirito di corpo magari figlio di vecchi echi sabaudi.

Sembra che idealizzi troppo il passato,  ma sono certo mi comprendano quelli della mia età:  esistevano a livello sportivo fino a pochi anni addietro dei valori assoluti e questi valori si chiamavano:

- lealtà verso la Società;

- rispetto per i tifosi che pagano il biglietto e soprattutto buttano via un tempo prezioso della propria breve vita;

- amore feroce per il proprio mestiere perchè esisteva ancora un filo sottile tra la professione di calciatore e le restanti attività umane.

Negli ultimi anni abbiamo perso tutto questo in un bailamme fatto di procuratori, divi da follower, ingaggi da fuori di testa e non ultima una proprietà autodistruttiva e megalomane.

Ci vorranno anni per uscire da questa grave crisi di squadra e di risultati ma prima ancora societaria  e valoriale.

L'umiltà rimane virtù dei grandi.

Detto questo, rimango un vecchio tifoso e da questo impasse credo che se ne uscirà solamente con una rivoluzione a livello culturale improntata sulla meritocrazia e su una nuova generazione di calciatori ben più validi di quelli attuali soprattutto a livello morale.

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Non ho 50 anni, ma anch'io avverto una deriva preoccupante negli ultimi anni, sono d'accordo con te; spero che ti ti sbagli sul fatto che ci vorranno anni per ricomporre certe dinamiche; nel calcio tutto può cambiare in un anno o due, l'abbiamo già potuto vedere

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Uno dei problemi è l'eccessivo ricorso agli stranieri, gli italiani, ancor più juventini, vivono l'approdo a torino come un punto di arrivo e non di partenza come accede oggi, e negli stranieri è molto più spiccato. Per uno straniero giocare nel milan, juve o inter è la stessa cosa, ragionano solo in funzione personale, l'italiano non sempre ragiona cosi.

Troviamo uno zoccolo duro fatto di italiani, poi completiamo la rosa con gli stranieri. Pochi ma funzionali.

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19 minuti fa, PlatinieZibi ha scritto:

In una stessa squadra potevi trovare fuoriclasse, palloni d'oro, ma soprattutto campioni operai nella città operaia per eccellenza nella quale un falegname pescato dai semiprofessionisti tirava  fuori una prestazione da urlo nella Finale del '96.  Un'identificazione totale, assoluta nella propria squadra di appartenenza, l'individualismo che si trasfigura nella partite da dentro e fuori in una  dimensione più ampia di sacrificio al servizio del collettivo.

Questo pezzo dovrebbe essere scritto sui muri degli spogliatoi .ehm

 

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Bon giorno a te, parole ampiamente condivisibili e con una vena nostalgica molto forte che spesso assale molti di noi che abbiamo  vissuto i  tanti trionfi del passato.

Sai...è davvero cambiato il mondo e con esso tutto ciò che gravita dentro, fuori, attorno al mondo del calcio. Ed è oggettivamente è cambiato anche il "mondo Juve".

 

Attualmente stiamo vivendo un periodo decisamente opaco è vero ma era preventivabile dopo la conclusione del lungo  ciclo vincente che abbiamo avuto la fortuna di vivere (e che  probabilmente ne i nostri figli ne le prossime generazioni avranno l'opportunità di vivere, almeno di quelle dimensioni). 

 

Torneremo a dominare e a mietere successi , ne sono certo, ma credo ci vorrà qualche anno passando da una "rivoluzione" che dovrà interessare non solo l'assetto tecnico della squadra e da una seria ed illuminata programmazione (che in verità gli attuali vertici societari non mi sembrano in grado di attuare, vedremo).

 

Nel frattempo continuerò comunque, come  tutti noi juventini veri, a tifare  i meravigliosi colori bianconeri e ad emozionarmi dinanzi ad essi qualsiasi siano gli interpreti in campo del momento.

 

buona domenica a tutti

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Hai citato tanti nomi che hanno incarnato lo spirito di sacrificio e i valori bianconeri...

 

Negli ultimi anni non sono stati fatti acquisti intelligenti, in grado di trasmettere questi valori ed eleggere i nuovi leader del gruppo..

 

Ci siamo imborghesiti, acquistando sulla base del nome affermato, del costo, del procuratore di turno..  ma senza creare un gruppo come quelli da te citati..

 

Non possiamo continuare con Chiellini e Bonucci..  se a questo aggiungiamo una pochezza qualitativa.. bhe' il risultato è quello che viviamo oggi..

 

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Purtroppo non possiamo ignorare che sono passati 30-40 anni e il calcio di allora non può essere un termine di paragone, anche se ne siamo nostalgici. 

Diciamo che comunque fino a 3-4 fa non ci potevamo lamentare su spirito di squadra, capacità di soffrire, identità societaria. 

Auguriamoci che questa transizione serva per una ricostruzione a 360 gradi 

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Non si può dimenticare quando suonò la sveglia alle 3 30 per vedere la mitica partita di coppa intercontinentale vinta contro argetinios junior giocata in giappone

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Buondì.

Hai 50 primavere come me e fai un bel post niente da dire . 

Ma come al solito la memoria va ad intermittenza perché tra tutti gli esempi di esemplare Juventinita' dimentichi di citare gli anni bui 87/94 quelli di Tricella, Zavarov, Mauro, Magrin, anni in cui le prendevamo ovunque , dimentichi di citare i mitici anni del Trio merdella Cobolli,Blanc ,Secco anni in cui di Juventinita' manco l'ombra...

La Juventus è una società complicata ,non costruisce i suoi cicli con il denaro ma scegliendo uomini e non caporali ....questa però è la strada più difficile per costruire una squadra vincente e non è un caso se ad ogni ciclo vincente sono seguiti periodi di schifo totale.

Io da cinquantenne ho pazienza perché conosco bene i miei polli i più giovani probabilmente ne avranno meno perché sono più affini al calcio moderno ed giusto così ....loro sono il futuro e giustamente chiedono una società più progressista e meno conservatrice.

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  topic, d'accordo su tutto, forse anche virgole, su cui ho sempre litigato. Ho 65 anni, tifoso juventino di stirpe familiare. OSSESSIONATO dall'ammirazione che avevo per Sivori, sono cresciuto e ricordo tantissime cose, gioie e dolori, da me  venivano  gestite in modo diverso da quelle attuali. Oggi mi sento spiazzato a tal punto che non riconosco piu la vecchia Juventus e, questo, non per un attaccamento  diverso alla maglia ma per errori continui fatti da qualche anno. Sono ancora moderato nell'esprimermi ma, dentro me, c'è tanta rabbia, delusione. Abbiamo sprecato e bruciato un vantaggio enorme, conseguito meritatamente dal 2011, per mancanza di lungimiranza e forse aggravato da un po' di presunzione. Il calcio è cambiato ma  noi, tifosi più anzianotti,  dovremmo essere i primi a  dare coraggio ai più giovani e non farli preoccupare di più. La Juve è sempre la Juve e, al 100%, torneremo dove dovremmo essere, più forti di prima. Siamo una fenice, un mostro a 7 teste. La Juve non muore mai e, quando sembra moribonda, è pronta per risorgere. Forza Juve, mai mollare

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La Juve era temuta e rispettata

In campo e fuori

Amici di nessuno

 

Adesso non ci teme più nessuno

Ne in campo ne fuori

Amici di tutti

 

La proprietà ha scelto, paghiamo le giuste conseguenze e adeguiamoci al loro volere, altrimenti cambiamo squadra.

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Mi ritrovo quasi in tutto.

Il mio primo ricordo da tifoso risale alla replica vista in TV di un Juve-AstonVilla di coppa campioni. 

Prima ho solo il ricordo dei mondiali 1982.

La crisi della juve di adesso mi sembra abbastanza pesante purtroppo. 

Non per essere negativo ma perché anche io vedo una serie di giocatori senza spirito di appartenenza. 

Soprattutto i parametri zero arrivati sono state scelte scellerate.

Ci vorrà tempo per ricostruire. 

Come ci volle tempo per arrivare al ciclo di Lippi.

Nel frattempo ci metteremo davanti alla TV anche stasera a soffrire. 

E chi può,  beato lui, allo stadio.

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Non avevo ancora compiuto dieci anni quando ho visto la mia  amata Juve soccombere in finale contro l'Ajax di Cruijff.

Condivido tutto quello che hai detto.

I tempi cambiano ed anche certi "valori" mutano nel tempo. Chi ha visto per decenni, prima Furino e poi Bonini macinare campi e avversari oggi lacrima sangue vedere certe amebe indossare la nostra maglia.

Purtroppo non tutte le ciambelle escono con il buco e Andrea, nonostante un filotto incredibile di vittorie, con le sue cervellotiche decisioni ha dimostrato di non valere un unghia dei suoi illustri predecessori. Ha distrutto un impero in un amen.

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Io ho 56 anni  però non sono d'accordo su questo discorso nostalgico,a me interessa solo il campo e sinceramente definire megalomane una società che ti porta 9 scudetti di fila, 2 finali Champions e per 3 anni il più forte attaccante della storia del calcio è da pazzi....io del calcio passato rimpiango soprattutto il fatto che le squadre erano formate dall'80 per 100 di giocatori italiani,forse questa è la risposta a tutto......

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E' cambiato tutto. Anche i tifosi non sono quelli. Ci si lamenta di tutto. Ci si dimentica che di periodi difficili la Juventus ne ha avuti tanti anche in passato. 

Certo fatico a ricordare una Juve così stitica in attacco. E concordo anche su calciatori che oggi sembrano fighette a confronto a Furino e ad un calcio ormai dominato dai procuratori. Però pure i tifosi fanno la loro parte con mal di pancia che vengono anche un quarto d'ora dopo una vittoria. 

6 minuti fa, bilbao77 ha scritto:

Io ho 56 anni  però non sono d'accordo su questo discorso nostalgico,a me interessa solo il campo e sinceramente definire megalomane una società che ti porta 9 scudetti di fila, 2 finali Champions e per 3 anni il più forte attaccante della storia del calcio è da pazzi....io del calcio passato rimpiango soprattutto il fatto che le squadre erano formate dall'80 per 100 di giocatori italiani,forse questa è la risposta a tutto......

Mi sento vicino alla tua risposta per molti aspetti. 

 

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il problema secondo me sono i pochi Italiani in rosa. In ogni Juve vincente abbiamo sempre avuto una quota di Italiani forti e attaccati alla maglia anche solo nel 2017 quando siamo arrivati in finale l'ultima volta avevamo Barzagli Bonucci Chiellini e Buffon al top della loro forma 

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Bello ricordare...poi però non si può vivere di soli ricordi,e passata tanta acqua sotto i ponti e il calcio è cambiato in maniera esponenziale, non sto qui ad elencare le cose che hanno portato a questo cambiamento, è un'evoluzione naturale... Sta di fatto che la Juventus ha sempre avuto alti e bassi nei suoi anni di storia.

Le bandiere sono finite e molti giovani hanno un modo di vedere le partite completamente diverso dal nostro... Vivono di highlights della partita e sta diventando tutto più "consumistico" in maniera veloce, mentre il dio denaro sta diventando sempre più importante nel calcio, non dico che gli over 50 saranno sostituiti ma sicuramente il giovane highlighters verrà preso più in considerazione e di conseguenza  cambierà in peggio per noi over, proprio come disse il nostro presidente tempo fa.

Triste ma così... Nel frattempo mi guardo le partite e tifo sempre sia che si vinca o che si perda... Ma la vecchia passione è un'altra cosa, va bene... Mi godo di più la famiglia ed i figli,non ne vale più la pena disperarsi, incazzarsi,ecc..dietro al calcio come facevo prima, questo è il mio pensiero.

 

 

 

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1 ora fa, Trezeguet ha scritto:

Non si può dimenticare quando suonò la sveglia alle 3 30 per vedere la mitica partita di coppa intercontinentale vinta contro argetinios junior giocata in giappone

Con quel suono fastidioso di sottofondo per tutta la durata della partita... che ricordi

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Condivido ciò che scrive l'autore del topic.

Tanta acqua e' però passata sotto i ponti da allora e non e' un discorso solo di Juventus ma del calcio in generale.

Il calcio ha subito tanti scossoni dagli anni della nostra gioventù prima di arrivare alle follie dei nostri giorni.

Mi vengono in mente la legge Bosman,il berlusconismo,le televisioni,gli scheicchi,i procuratori ecc...

Ad un calciatore al giorno d'oggi della Juve,dell'Inter o del Manchester City fotte una beata * (credono il contrario solo alcune orde di fanciulle strillanti ed osannanti al primo bacetto alla maglia)...interessa massimizzare il guadagno della loro personalissima industria.

Che fare?Per competere bisogna adeguarsi...senza spendere non vai da nessuna parte...il calcio d'altronde e' sempre stato uno sport per ricchi scemi... passerà la pandemia...e allora l'importante sarà spendere bene non innamorandosi dei calciatori...usarli anziché farsi usare is the way

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Si stava meglio prima.

È uno dei più antichi graffiti scoperto per caso in una grotta abitata dai nostri antenati cavernicoli .
Dall'altro lato della caverna spiccava

Non ci sono più le mezze stagioni

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