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The Italian Giants

Juve: chiusa l'indagine sulle plusvalenze. Avvisi di garanzia per i vertici della società. Chiesti domiciliari per Agnelli, respinti dal Gip. Comunicati di Juve e legali

Post in rilievo

1 minuto fa, nomevisualizzato ha scritto:

Te l’ho già spiegata la mia opinione sul perché  non sono gonfiate, di più che posso dire?

 

Se nel mercato “normale” un giocatore di livello simile si sposta per cifre simili (e floppa uguale, tra l’altro) vuol dire che quei prezzi per giocatori come pjanic e arthur in quel momento erano realistici… vuol dire che il mercato dell’epoca per centrocampisti del genere prevedeva valutazioni attorno a quelle cifre 

Esagerate? Sicuramente 

Fraudolente? Assolutamente no 

Seguendo il tuo ragionamento puoi giustificare anche lo scambio Gagliardini- De Sciglio a 60 mln eh

 

Nessuno ha parlato di fraudolente. Sono operazioni puramente finalizzate a sistemare il bilancio.

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6 minuti fa, Mich ha scritto:

Seguendo il tuo ragionamento puoi giustificare anche lo scambio Gagliardini- De Sciglio a 60 mln eh

 

Nessuno ha parlato di fraudolente. Sono operazioni puramente finalizzate a sistemare il bilancio.

Me lo puoi giustificare se mi trovi giocatori del livello di gagliardini o de sciglio che si muovono sul mercato a 60 milioni 


Se hysaj e krunic (che già sono meglio di de sciglio e gagliardini ma voglio essere largo di vedute) domani vengono acquistato a 50 milioni allora uno scambio tra i due a quelle cifre è più che giustificato 

Altrimenti no 

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2 ore fa, Mich ha scritto:

Ti sto chiedendo il perché hanno indagato la Juventus.

Su.

Sono posizioni ideologiche non dimostrabili in un processo e poi si scende nel complottismo, io vorrei sapere perché abbiamo dirigenti così stupidi

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Quoto

Il caso Chievo e il doping amministrativo

PUBBLICATO 25 luglio 2018 da franctosc

Questa estate 2018 non la ricorderemo soltanto per il Mondiale in Russia senza l’Italia, o per l’imprevedibile arrivo di CR7 in bianconero, ma anche perché, per la prima volta dal 2006, società di serie A sono tornate a rischiare la retrocessione in B a causa di problemi con la giustizia sportiva. Anche se alla fine, alla luce delle sentenze di questi giorni, tale possibilità è tramontata, è inevitabile, visti gli interessi di questo blog, proporre un approfondimento.

 

I casi che coinvolgono Parma e Chievo sono estremamente diversi tra loro. Quella di gran lunga più interessante è la vicenda relativa al Chievo, che ha riportato al centro dell’attenzione un tema che ha dominato le polemiche calcistiche nel primo decennio del ventunesimo secolo, anche se è poi passato in secondo piano al momento dello scoppio di Calciopoli, ed è rimasto un tema con cui il nostro calcio non ha mai fatto seriamente i conti: il cosiddetto “doping amministrativo”.

 

Nel calcio italiano si comincia a parlare di doping amministrativo nell’ottobre 2002. La Lega calcio, infatti, è costretta ad occuparsi di alcuni club (la Lazio in primis) accusati di inadempienza contrattuale, ossia del ritardo nei pagamenti di somme dovute per affari di calciomercato. Questo costituisce un vantaggio indebito assimilabile a quello ottenuto a livello fisico tramite il doping: alcune società formano rose più forti di quelle che potrebbero permettersi se fossero in regola con i bilanci e con tutti i pagamenti.

 

Il tema diventa di estrema rilevanza nel dibattito calcistico un anno dopo, nell’ottobre 2003, quando uno dei dirigenti delle società più importanti d’Italia, l’ad juventino Antonio Giraudo, sceglie di fare di questo tema un proprio cavallo di battaglia, per controbattere tra l’altro alle accuse rivolte alla Juventus a proposito del doping “medico”.

 

“Chi non paga le tasse o gli stipendi per comprare giocatori fa concorrenza sleale, è questo il vero problema del calcio italiano” afferma l’ad juventino, e l’obiettivo polemico è principalmente il patron romanista Franco Sensi, grande nemico dei bianconeri sul campo, e non solo, in quegli anni. Giraudo era forte di un bilancio juventino da sette anni in attivo, e polemizzava con il presidente federale Carraro, che, estremamente prudente, sosteneva non fosse compito della FIGC occuparsi dei bilanci del club.

 

In questa battaglia Giraudo trova un alleato che a noi può apparire sorprendente, se pensiamo che qualche anno più tardi è stato acerrimo nemico della triade juventina: si tratta del patron bolognese Giuseppe Gazzoni Frascara, che a partire dalla stagione 2003 – 2004 fa della lotta al “doping amministrativo” un vero tormentone, sollecitando l’attenzione sia della magistratura ordinaria che di quella sportiva.

 

Innumerevoli sono state, in effetti, le inchieste penali sorte sul tema in quegli anni, dapprima presso la procura di Roma, che dispone perquisizioni a tappeto nelle sedi di club di serie A e B a febbraio 2004, successivamente per competenza territoriale praticamente in tutte le città che avevano una squadra in serie A o B. I risultati sono stati in genere scarsamente significativi, anche perché il governo Berlusconi è intervenuto già nel 2002 con il d. l. 61 a depenalizzare in sostanza la maggior parte delle situazioni di falso in bilancio. Non è stato l’unico regalo di quel governo ai club calcistici più indebitati. Nello stesso anno 2002, infatti, il governo approva anche il d. l. 282, noto come “decreto salva-calcio”, che permette di «spalmare» contabilmente su 10 anni (invece che su un numero di anni pari alla durata del contratto del calciatore) il prezzo del cartellino dei calciatori acquistati. Secondo quanto riporta Wikipedia tutte le società di A tranne Juventus e Sampdoria usufruiscono del provvedimento.

 

Difficile anche seguire l’evoluzione precisa di tutte le inchieste penali che si sviluppano in quegli anni. Più interessante, forse, soffermarsi su alcuni casi specifici particolarmente degni di attenzione, con sguardo da storico su vicende ormai lontane nel tempo.

 

Le plusvalenze di Inter e Milan

 

Il caso più celebre e chiacchierato di plusvalenze “gonfiate” è quello che ha visto protagoniste le due milanesi, che tra il 2000 e il 2004 si sono scambiate non solo giocatori affermati ma anche carneadi mai giunti alla ribalta calcistica. Nell’estate 2001 Pirlo passa dall’Inter al Milan in cambio di 35 miliardi più il cartellino di Drazen Brncic, croato con passaporto belga ormai alle soglie dei 30 anni che vanta la migliore stagione della sua carriera in serie B, al Monza, nel campionato 1999-2000. Della stessa estate è anche lo scambio tra Brocchi e Guglielminpietro. L’anno dopo, estate 2002, è tempo di altri scambi: Francesco Coco e Umit Davala passano dal Milan all’Inter, mentre Simic e soprattutto Clarence Seedorf fanno il percorso inverso.

 

Ma i casi più clamorosi e controversi, che fanno somigliare sinistramente questa vicenda a quella attuale che coinvolge Chievo e Cesena, sono quelli di calciatori minori, sconosciuti alle cronache e agli stessi appassionati, e a proposito dei quali è difficile anche rintracciare informazioni sul web: Brunelli, Varaldi, Ferraro, Deinite, Toma, Giordano, Livi, Ticli.

 

Marco Varaldi e Simone Brunelli erano due giovani portieri: nel 2003 il primo passa dall’Inter al Milan mentre il secondo fa il percorso inverso, entrambi con una valutazione intorno ai 3 milioni di euro. Varaldi ha trascorso tutta la carriera in squadre di serie C (Legnano, Biellese, SPAL, Lecco, Vigor Lamezia), ritirandosi alla fine della stagione 2008-2009, ma la situazione più scottante è quella di Brunelli. Il giovane portiere, infatti, sostiene di essersi ritrovato all’Inter a sua insaputa: gli furono presentate le copie di un contratto in cui c’era la sua firma, falsificata. Inoltre Brunelli accusa l’Inter di non avere adeguatamente seguito le sue cure in seguito all’infortunio alla spalla che ha determinato la fine prematura della sua carriera. Varaldi dirà anni più tardi alla Gazzetta: “Siamo stati penalizzati come persone e come calciatori. Non possiamo essere acquistati da altre società perché il nostro valore è spropositato. Da qualcuno forse siamo anche visti come giocatori inseriti in una certa manovra e, quindi, da evitare. A me è capitato di essere insultato così dai tifosi avversari: Sei una plusvalenza”.

 

È proprio la denuncia di Simone Brunelli a suscitare l’interesse sia della magistratura ordinaria che di quella sportiva. L’inchiesta della procura di Milano, guidata dal pm Carlo Nocerino, coinvolge Adriano Galliani, vicepresidente rossonero, il patron interista Massimo Moratti, Rinaldo Ghelfi e Mauro Gambaro, manager nerazzurri.

 

Il 24 settembre 2007 arrivano le richieste di rinvio a giudizio. Secondo il pm Inter e Milan «hanno evitato di rappresentare alla Figc l’esatta situazione patrimoniale ai fini delle verifiche propedeutiche all’ammissione ai campionati 2004-2005 e 2005-2006». Secondo la ricostruzione del pm, basata sulle verifiche effettuate dal Nucleo di Polizia tributaria di Milano, Inter e Milan non sarebbero state in regola per l’iscrizione al campionato 2005-2006, proprio quello che a seguito del processo Calciopoli sarà assegnato all’Inter.

 

I due club, tuttavia, sono prosciolti dal giudice per l’udienza preliminare Paola Di Lorenzo a gennaio 2008, perché le plusvalenze “gonfiate” non sono considerabili un reato. Secondo il gup infatti “il fatto non costituisce reato” proprio in base alla nuova legge berlusconiana sul falso in bilancio, che prevede il dolo specifico, che in questo caso non è stato riscontrato, anche perché le due società, a differenza di Roma, Lazio e Juve, non sono quotate in borsa.

 

Estremamente intricata è la storia delle inchieste sportive sulla vicenda. A dare il via alle operazioni, a seguito delle denunce del giovane portiere Brunelli di cui abbiamo già parlato, è infatti nel 2005 il generale Italo Pappa, capo della procura FIGC. Pappa però si dimette il 19 maggio 2006 a seguito dello scandalo Calciopoli. L’estate 2006 è dedicata ai processi sul nuovo scandalo e non c’è tempo per il resto: evidentemente per il caso bilanci non c’è nessuna fretta, non c’è l’UEFA che pretende elenchi di squadre per le coppe, non c’è la necessità impellente di evitare il blocco dei campionati. Anzi, il commissario FIGC Guido Rossi assegna lo scudetto 2006 proprio all’Inter senza ravvisare nessun problema di ragionevolezza e di etica sportiva. La procura di Francesco Saverio Borrelli elabora comunque ad agosto 2006 il dossier relativo alla vicenda, passandolo al procuratore Palazzi, che a gennaio 2007 annuncia i primi deferimenti, relativi però soltanto al caso Brunelli: la firma falsificata e le mancate cure al giovane portiere. Prosegue invece l’inchiesta più generale sui bilanci e le plusvalenze, anche in attesa di novità dall’inchiesta penale.

 

Il 4 febbraio 2008, infine, Milan e Inter sono deferite dal procuratore FIGC Stefano Palazzi per avere iscritto a bilancio (nel 2003 e 2004) una «abnorme e strumentale valutazione» di alcuni calciatori. La giustizia sportiva sa fare le cose con serena e placida lentezza, quando vuole: Inter e Milan possono essere perciò giudicate a livello sportivo quando si è già concluso con il proscioglimento l’iter della giustizia penale. Palazzi invoca la violazione degli articoli 1, comma 1 (violazione dei principi di lealtà, probità e correttezza per la condotta di abnorme e strumentale valutazione dei diritti alle prestazioni sportive di calciatori) e 8, comma 1 (contabilizzazione nel bilancio chiuso al 30 giugno 2003 delle plusvalenze derivanti dalla stipula dei contratti di cessione con corrispettivi di gran lunga superiori a quelli realmente attribuibili) a carico di Adriano Galliani, Gabriele Oriali, Massimo Moretti (da non confondere con Moratti, che non è chiamato in causa perché non firma i bilanci incriminati del 2003 e del 2004), Rinaldo Ghelfi, Mauro Gambaro e delle società Inter e Milan (per responsabilità diretta). Non viene contestata l’accusa più pesante, quella di avere tentato di iscriversi al campionato in modo fraudolento (art. 8 comma 4).

 

All’inizio del dibattimento tutti gli accusati propongono istanza di applicazione di sanzione ai sensi di quanto previsto dall’art. 23 CGS. Si tratta dell’articolo che permette agli accusati di mettersi d’accordo con la procura federale sulla base dell’applicazione di una sanzione ridotta; in sostanza una sorta di patteggiamento che permette di chiudere senza troppi danni la vicenda. Milan e Inter dunque concordano con la giustizia sportiva il pagamento di un’ammenda di 90000 euro a testa, ammende di dimensioni ridotte sono pagate da tutti gli accusati, e la vicenda finisce lì.

 

Dei calciatori – plusvalenze, intanto, si perdono le tracce e la memoria. Per Simone Brunelli, il primo accusatore, c’è un’ulteriore beffa: la giustizia sportiva lo squalifica per due mesi perché, rivolgendosi anche alla magistratura ordinaria, ha violato la clausola compromissoria.

 

Il processo alla Juventus

 

Vi starete chiedendo: e allora la Juve? Ovviamente anche la Juventus della Triade è stata inquisita e processata per questioni legate al doping amministrativo, ma solo dalla giustizia ordinaria, malgrado, come abbiamo detto, inizialmente sia stato proprio l’ad bianconero Giraudo a cavalcare il tema in chiave polemica contro le avversarie milanesi e soprattutto romane.

 

Anche la Juve, naturalmente, si è resa protagonista in quegli anni di supervalutazioni di calciatori nel corso di scambi di mercato. Giusto per fare un esempio, si è ricordato ultimamente l’acquisto di Buffon nel 2002 per la valutazione record di 105 miliardi, che in realtà furono 75 più il cartellino di Bachini valutato ben 30 miliardi.

 

Così, quando la procura di Roma, che si è attivata nel 2004 su sollecitazione di Gazzoni, trasmette gli atti alle procure competenti, anche quella di Torino si mette al lavoro, con l’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Bruno Tinti. Anche in questo caso si contesta la valutazione eccessiva attribuita a calciatori sconosciuti, tra i quali Carini, D’Amato, Cingolani e Beretta ceduti proprio alle due milanesi di cui abbiamo parlato poco fa.

 

La società Juventus finisce sul banco degli imputati nell’udienza preliminare del 15 dicembre 2008, quando ormai la dirigenza è mutata a seguito di Calciopoli, insieme alla vecchia Triade Moggi, Giraudo e Bettega.

 

In questo caso, diversamente rispetto a quanto accaduto a Milano, il processo si fa; la Juve è quotata in borsa, a differenza delle milanesi prosciolte poco meno di un anno prima, ed è vincolata da norme più stringenti. Il processo si svolge con rito abbreviato, e alla fine il 25 novembre 2009 arriva l’assoluzione con formula piena “perché il fatto non sussiste”. Curiosità: la nuova Juve tramite l’avvocato Zaccone sin dall’udienza preliminare, dando probabilmente per scontata una condanna, aveva comunicato l’intenzione di patteggiare pagando un’ammenda di 70000 euro; proposta infine respinta dal gup che si è pronunciato per l’assoluzione.

 

Non mi risulta che ci sia stato un processo sportivo per gli stessi fatti oggetto di questo procedimento penale.

 

Il caso Preziosi

 

Una complessa vicenda legata ancora una volta a bilanci e valori di giocatori acquistati e ceduti è all’origine del deferimento dell’attuale patron del Genoa Enrico Preziosi il 24 novembre 2006, con l’accusa di avere violato l’art. 1 comma 1 del CGS. Il Genoa viene chiamato in causa per responsabilità diretta. Secondo l’accusa Preziosi, oltre che patron del Genoa, era stato amministratore “di fatto” anche del Como, fino al fallimento di quest’ultima società il 22 dicembre 2004. A Preziosi vengono contestati episodi di distrazione di fondi realizzati tra il luglio del 2003 e l’agosto del 2004 attraverso operazioni di compravendita di calciatori, ai danni del Como ed a beneficio del Genoa. Non si tratta, dunque, qui, di due società che si scambiano il favore di una succosa plusvalenza da mettere a bilancio, ma di una società che “svuota” letteralmente l’altra, prendendosi i suoi giocatori a prezzi stracciati e realizzando così a sue spese favolose plusvalenze.

 

L'11 giugno 2007 la Commissione Disciplinare infligge a Enrico Preziosi la sanzione dell’inibizione per un periodo di cinque anni, con proposta al Presidente Federale di preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria FIGC (ossia radiazione), mentre al Genoa veniva inflitta l’ammenda di 150000 euro. Questa sentenza viene tuttavia annullata dalla Corte di Giustizia Federale, che rimanda la questione nuovamente alla Disciplinare. La nuova sentenza è del 15 maggio 2008: Preziosi si vede confermata l’inibizione di cinque anni, ma senza più proposta di radiazione, mentre l’ammenda per il Genoa, grazie alla prescrizione di alcuni episodi, scende a 50000 euro.

 

Altri casi davanti alla giustizia sportiva

 

Milan e Inter non sono le uniche società chiamate a rispondere di plusvalenze gonfiate davanti alla giustizia sportiva. Ci sono stati, negli anni, diversi altri casi, sempre conclusi con l’applicazione di quanto previsto daIl’art. 23 CGS, dunque col patteggiamento.

 

Il 12 giugno 2008 tocca alla Sampdoria, che paga un’ammenda di 36000 euro mentre il patron Garrone e dell’ad Marotta pagano ammende di importo inferiore. Una settimana dopo, il 18 giugno, è il turno di Genoa, Udinese e Reggina. Le tre società pagano un’ammenda di notevoli proporzioni, 400000 euro ciascuna, mentre il patteggiamento dei dirigenti prevede anche pochi mesi di inibizione. Ancora, nel 2016 l’Inter ci è ricascata, e ha patteggiato nuovamente un’ammenda di 90000 euro per plusvalenze fittizie. Del patteggiamento dello stesso Chievo coinvolto oggi nello scandalo ha già riferito di recente Pippo Russo su calciomercato.com. Anche il Cesena, l’altra squadra coinvolta nello scandalo odierno, che non andrà a giudizio perché nel frattempo fallita, ha alle spalle un patteggiamento per faccende analoghe: è datato 8 novembre 2016, e ha previsto il pagamento di un’ammenda di 80000 euro, mentre nella stessa circostanza il Novara se l’è cavata con “appena” 20000 euro.

 

La domanda sorge dunque adesso inevitabile. Se in tutta la storia recente del calcio italiano le società coinvolte in vicende legate a falso in bilancio e plusvalenze fittizie o gonfiate se la sono sempre cavata con patteggiamenti e ammende in denaro, come mai adesso è stata prospettata per il Chievo la clamorosa possibilità della retrocessione in B?

 

La spiegazione dal punto di vista giuridico sta nel fatto che al Chievo, diversamente rispetto a tutte le altre squadre sin qui menzionate, non è stata contestata solo la violazione dell’art. 8 commi 1 e 2 CGS, ma anche quella del comma 4, che riguarda l’iscrizione fraudolenta al campionato. Una violazione che non è mai stata contestata a nessuno, nemmeno quando, nel caso dell’Inter e del Milan, una perizia (di parte) della procura sosteneva effettivamente che le due squadre non avrebbero avuto i requisiti per l’iscrizione ai campionati 2004 e 2005.

 

La pena richiesta contro il Chievo significa che il calcio italiano vuole intraprendere una nuova via, giustamente rigida, contro le violazioni di bilancio, cancellando un passato di tolleranza? Oppure si è trattato di una scelta estemporanea della procura?

 

La risposta arrivata questa mattina (qui il dispositivo completo), con la dichiarazione di improcedibilità nei confronti del Chievo per una questione procedurale, non ci permette di chiarire i nostri dubbi. Del resto, la sanzione di 15 punti di penalizzazione nei confronti del Cesena, l’altra squadra implicata (da scontare però nel prossimo campionato; e così sarebbe stato verosimilmente anche per il Chievo, senza retrocessione in B), lascia intendere l’intenzione di avere una mano più pesante nei confronti delle società rispetto al passato. Sarà così anche in futuro? Non ci resta che aspettare.

Fonte: ilcalcioeugualepertutti articolo del 2018 che fa un excursus sul tema doping amministrativo

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1 ora fa, Mich ha scritto:

Ed invece si ed è proprio il punto focale.

Sono scambi puramente finanziari dove di cash ne gira poco contro delle valutazioni monster.

 

Se la Juventus avesse acquistato Arthur a 75 mln si sarebbe parlato di semplice acquisto sbagliato frutto di una valutazione sportiva errata.

Ma acquistare Arthur nella medesima operazione in cui valuti Pjanic 60 mln è evidente che il fine è un altro.

Poi possiamo anche prenderci in giro e dire che dietro c’era solo ed esclusivamente fini sportivi.

Arthur era un upgrade enorme prima degli infortuni 

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1 ora fa, Nicola_Cesare ha scritto:

Il punto è che le intercettazioni non dovrebbero uscire con delle indagini in corso

 

Può accadere ad oguno di noi, di ritrovarsi sbattuto in prima pagina per qualcosa di detto o scritto con leggerezza, oppure che le si pubblichi integralmente

 

Imbarazzante, intollerabile. La categoria dei giornalisti dovrebbe essere sciolta e considerata criminale

Che poi ci possano essere responsabilità e colpe, rimane ambito giudiziaro e lo si stabilisce in tribunale, ma così no

 

 

I giornalisti sono solo le puttan.e di PM mitomani...

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54 minuti fa, Mich ha scritto:

Come fanno a non esserlo ? Arthur si è rivalutato del 75% dopo due stagioni modeste in Spagna, Pjanic preso dal Barcellona a 60 mln per fare il panchinaro a 30 anni.

60 mln è stato valutato il mediano più forte al mondo, Casemiro, non Pjanic con tutto il rispetto all’ex Juve.

Ma questa è solo la punta del ghiacciaio, parliamo di un Napoli che cede per 5 mln Liguori, uno che ora gioca in D e si può continuare.

Casemiro è stato pagato 60 milioni perchè aveva 31 anni e andava a scadenza nel 2023.   

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2 ore fa, Capossela ha scritto:

Temo che ciò non possa essere una scusante. Mi spiego meglio, ipotizzando che la Juve abbia commesso realmente ciò che le viene imputato, non è che l'aumento di capitale possa giustificare il compimento di un reato. Chiaramente restiamo nell'alveo delle ipotesi e la speranza è che tutto possa rientrare cosí come sostiene la società, ma di certo questa cosa preoccupa e non poco.

Non è quello il punto. Il punto è se le eventuali irregolarità hanno permesso l'iscrizione ai campionati. Cosa che non è in discussione. 

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È da quando sono nato che mi danno del Ladro...Sappiamo Solo Rubare...la' realtà é che Solo Noi facciamo notizia...indagano su di Noi e i Nostri tesserati(anche in stagioni antecedenti il loro arrivo...squalifica Conte in primis...Cannavaro con flebo ai tempi di Parma...ecc..ecc..) 

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59 minuti fa, Mich ha scritto:

Seguendo il tuo ragionamento puoi giustificare anche lo scambio Gagliardini- De Sciglio a 60 mln eh

 

Nessuno ha parlato di fraudolente. Sono operazioni puramente finalizzate a sistemare il bilancio.

Ovvio, ma i costi di un giocatore si valutano all’anno 

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1 ora fa, Difensore della Barriera ha scritto:

l’avvocato Zaccone sin dall’udienza preliminare, dando probabilmente per scontata una condanna, aveva comunicato l’intenzione di patteggiare pagando un’ammenda di 70000 euro; proposta infine respinta dal gup che si è pronunciato per l’assoluzione.

Sempre qua questo 

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Dell'articolo postato poco sopra, notare che forse la cosa peggiore è leggere di una firma falsificata... e chi l'ha fatto? Ma guarda un po', una società che ha sempre fatto quello che ha voluto tanto con loro non esistono indagini, accuse e quant'altro. Maledetti tutti.

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7 ore fa, -Anton10- ha scritto:

Scusa, ma secondo te Agnelli ha fatto tutto da solo per quanto riguarda la superlega?


Ma veramente te e tanti altri siete convinti che questo se svegliato una mattina ed ha detto: Ma si, tentiamo un’altra rivoluzione nel calcio, tanto mio cugino, il PROPRIETARIO della Juventus non lo verrà mai a sapere


Ma come potete continuare a pensarle ste cose?

Come può far fuori Agnelli, se anche Elkann sicuramente e’ stato d’accordo perché lui mette sti * di soldi?


Ha messo Arrivabene perché alla Juve serviva un contabile fidato eppure non è cambiato un *.. perché a Gennaio abbiamo speso 80 milioni per un giocatore, l’estate scorsa hanno dato 10 a Pogba, 5 a Di maria etc

Ragazzi capite che la situazione interna del club è molto delicata?

Qua ci sono azionisti che mettono soldi non caramelle al cospetto di un presidente che invece di aggiustare la situazione delicata tira dritto per la sua strada.

Siamo davvero sicuro che questi risultati siano frutto della incapacità dell'allenatore?

Io credo di no 

Qua c'è qualcosa di grande sotto.

 

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53 minuti fa, 3_Stelle_Sul_Petto ha scritto:

Ragazzi capite che la situazione interna del club è molto delicata?

Qua ci sono azionisti che mettono soldi non caramelle al cospetto di un presidente che invece di aggiustare la situazione delicata tira dritto per la sua strada.

Siamo davvero sicuro che questi risultati siano frutto della incapacità dell'allenatore?

Io credo di no 

Qua c'è qualcosa di grande sotto.

 

Su questo ho anche io pochi dubbi

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15 ore fa, Mich ha scritto:

Evidente sopratutto a chi ha seguito un minimo.

Poi possiamo raccontarcela come vogliamo, ma che determinate operazioni sono state fatte esclusivamente per sistemare i bilanci è oggettivo.

Così fan tutte ma non a caso andrebbero punite tutte.

Certo. Ma così non può essere xché solo noi, Roma e Lazio sono quotate in borsa. Tutte le contestazioni, dal falso in bilancio all'ostacolo alle funzioni di vigilanza girano la'. E la cosa più odiosa è che le plusvalenze non nascono x atto unilaterale ma in base ad un accordo con altra società che o si trova all'estero come x Arthur/Pjanic o se si trova in Italia è sotto la competenza di altra Procura e non è neppure quotata in borsa. Per questo ti fanno inc...e i nostri. Un po più di attenzione. Giraudo, come ricordato in un articolo letto poche pagine prima, fu l'unico tra le grandi a non usufruire dello spalma debiti, cosa che ha salvato Milan Inter e la Lazio super drogata di Cragnotti.

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8 ore fa, nomevisualizzato ha scritto:

Me lo puoi giustificare se mi trovi giocatori del livello di gagliardini o de sciglio che si muovono sul mercato a 60 milioni 


Se hysaj e krunic (che già sono meglio di de sciglio e gagliardini ma voglio essere largo di vedute) domani vengono acquistato a 50 milioni allora uno scambio tra i due a quelle cifre è più che giustificato 

Altrimenti no 

Luke Shaw.

Ma ripeto, non puoi confrontare un acquisto con uno scambio.

7 ore fa, Gennodi ha scritto:

Ovvio, ma i costi di un giocatore si valutano all’anno 

Ed è il problema per la quale le operazioni di Paratici servivano nel breve termine e non ne lungo.

Nel breve hai la plus che ti porta in positivo il bilancio, nel lungo hai solo i costi annuì fuori da ogni logica.

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8 ore fa, Gennodi ha scritto:

Arthur era un upgrade enorme prima degli infortuni 

Era un bidone già al Barcellona.

Quarta scelta dopo Vidal dedito all’alcol la prima stagione, quinta scelta nella seconda stagione.

8 ore fa, Gennodi ha scritto:

Sono posizioni ideologiche non dimostrabili in un processo e poi si scende nel complottismo, io vorrei sapere perché abbiamo dirigenti così stupidi

Non avevamo dirigenti stupidi, avevamo un dirigente, Paratici, messo a fare un lavoro non suo.

In tutto ciò il CFinancialO dopo questo casino è stato silurato con Paratici.

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18 minuti fa, Mich ha scritto:

Luke Shaw.

Ma ripeto, non puoi confrontare un acquisto con uno scambio.

E insomma, shaw è costato meno di 40 milioni diversi anni fa (non oggi) ed è uno che nonostante una gamba rotta ha giocato da titolare e a egnato in finale agli ultimi europei 

Non mi pare un paragone calzante 

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51 minuti fa, nomevisualizzato ha scritto:

E insomma, shaw è costato meno di 40 milioni diversi anni fa (non oggi) ed è uno che nonostante una gamba rotta ha giocato da titolare e a egnato in finale agli ultimi europei 

Non mi pare un paragone calzante 

Bissanka ti va bene ? Danilo valutato 37 mln ?

 

Ripeto, il problema è lo scambio con cifre pompate da ambo due le parti come nel caso da te citato.

 

Se domani Juventus e Inter si scambiassero Dzeko e Zakaria valutati 60 e 75 mln cosa mi diresti ?

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2 minuti fa, Mich ha scritto:

Bissanka ti va bene ? Danilo valutato 37 mln ?

 

Ripeto, il problema è lo scambio con cifre pompate da ambo due le parti come nel caso da te citato.

 

Se domani Juventus e Inter si scambiassero Dzeko e Zakaria valutati 60 e 75 mln cosa mi diresti ?

Il problema secondo me non è neanche la valutazione intrinseca dei giocatori,ma come si arriva alla valutazione dei giocatori.

Immagino questi 2 scenari (in maniera del tutto ipotetica) nelle intercettazioni su Paratici e i nostri dirigenti,es. un Mandragora all'Udinese di qualche anno fa:

 

1)Mandragora per me vale 20 milioni,perchè è un giocatore della nazionale,giovane e in rampa di lancio,e mi voglio riservare pure il diritto di recompra,prendere o lasciare Marino.

2)Mandragora te lo valuto 20 ma tranquillo zio che l'anno prossimo torna sicuro a Torino e lo rigiriamo,tu adesso mi dai 20 milioni che sembrano tanti ma capisci a me,meglio cosi per tutti.

 

La valutazione in entrambi i casi è di 20 ma dalle intercettazioni escono fuori 2 scenari completamente diversi.

Noi e i media ancora non sappiamo nulla di quello che hanno raccolto le forze di giustizia,di quante conversazioni dei nostri dirigenti e quante carte abbiano,quindi è tutto un boh gigante,probabilmente neanche gli avvocati della nostra dirigenza hanno ancora tutte le carte e sanno quanto grave è la situazione.

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4 minuti fa, westsidegoku ha scritto:

Il problema secondo me non è neanche la valutazione intrinseca dei giocatori,ma come si arriva alla valutazione dei giocatori.

Immagino questi 2 scenari (in maniera del tutto ipotetica) nelle intercettazioni su Paratici e i nostri dirigenti,es. un Mandragora all'Udinese di qualche anno fa:

 

1)Mandragora per me vale 20 milioni,perchè è un giocatore della nazionale,giovane e in rampa di lancio,e mi voglio riservare pure il diritto di recompra,prendere o lasciare Marino.

2)Mandragora te lo valuto 20 ma tranquillo zio che l'anno prossimo torna sicuro a Torino e lo rigiriamo,tu adesso mi dai 20 milioni che sembrano tanti ma capisci a me,meglio cosi per tutti.

 

La valutazione in entrambi i casi è di 20 ma dalle intercettazioni escono fuori 2 scenari completamente diversi.

Noi e i media ancora non sappiamo nulla di quello che hanno raccolto le forze di giustizia,di quante conversazioni dei nostri dirigenti e quante carte abbiano,quindi è tutto un boh gigante,probabilmente neanche gli avvocati della nostra dirigenza hanno ancora tutte le carte e sanno quanto grave è la situazione.

La "contrattazione" dei valori non può essere oggetto di intercettazioni, da questo punto di vista quando meno non c'è rischio di ascoltare scempi telefonici tipo ipotesi 2).

AL massimo un Cherubini che dice "ci siamo fermati..." che è una cosa troppo generica ed interpretabile per sentenziare su una singola plusvalenza.

 

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30 minuti fa, Mich ha scritto:

Bissanka ti va bene ? Danilo valutato 37 mln ?

 

Ripeto, il problema è lo scambio con cifre pompate da ambo due le parti come nel caso da te citato.

 

Se domani Juventus e Inter si scambiassero Dzeko e Zakaria valutati 60 e 75 mln cosa mi diresti ?

Che lo scambio Arthur - Pjanic fosse stato fatto appositamente per sistemare i bilanci di entrambi i club è palese. Parliamo comunque di due giocatori di livello internazionale, nazionali e già rodati in club importanti. Credo sia esercizio puramente teorico andare a capire quale fosse il loro valore "reale". E infatti dal punto di vista sportivo la cosa è già stata archiviata. Se la grande novità fosse soltanto quella mezza frase di Cherubini, non penso che ci siano neppure gli estremi per riaprire un eventuale processo sportivo, figuriamoci penale. Soprattutto se pensiamo a certe valutazioni a due cifre di ragazzini sconosciuti... 

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Secondo me tra tanta fuffa mediatica l'unica parte che dovrebbe un po' preoccupare è il discorso delle "false fatture ai procuratori per operazioni inesistenti",solo che non capisco una cosa,se l'obbiettivo era aggiustare il bilancio avrebbero dovuto fare esattamente il contrario cioè pagarli in nero,aumentando le spese il bilancio peggiora,o no?

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