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Sergione

La vittoria del Bologna in Coppa Italia insegna alla Juve che una società forte è più importante di un allenatore

Post in rilievo

28 minuti fa, bolognabianconera ha scritto:

Tentare un progetto con un allenatore come Motta, senza avere una società alle spalle è stato un suicidio. Metti Motta e Moggi insieme, vedevi come cambiavano le cose.

Non sono d'accordo su questo. Non è che Moggi tutto ciò che toccava diventasse oro. Era che dove stava l'oro, lui spesso era in grado di capirlo. 

 

La scelta di Motta e' stata una scelta 'modaiola'. Giuntoli, che non vedeva l'ora di liberarsi di Allegri e del gruppo precedente in nome di un supposto, generico ed inconsistente richiamo alla qualità tecnica, si è precipitato sull'allenatore più lodato in quel momento senza manco conoscerlo in profondità. E l'acquisto di Luiz lo dimostra in modo EVIDENTE.

 

Moggi una cosa del genere mai la avrebbe fatta. Avrebbe valutato bene, seriamente, la consistenza del gruppo precedente. Avrebbe scelto un allenatore che ne apprezzasse le qualità (di quel gruppo) andando gradualmente a puntellarlo con profili da Juve e graditi a quell'allenatore. Alzando progressivamente il livello. Complessivo. Non solo tecnico, che da solo non vuole dire un razzo di niente.

 

Poi ci si è messa la sfortuna. Che come da adagio, ci vede benissimo. Che ha tolto dalla scena Bremer e che ha dimostrato Motta allenatore mentalmente e caratterialmente (ancora?) non pronto per un club di punta.

 

Quindi, a ognuno il suo. Colpevolizzare la società in modo generico, senza fare nomi e cognomi è dire: tutti colpevoli, nessun colpevole. Qui un colpevole c'è. Si è dimostrato tale dalle azioni, decisioni e risultati. Si chiama Cristiano Giuntoli. Solo in subordine ci sono colpe di Motta.

 

La società è debole? Vero. La società è lontana? Abbastanza vero. La società guarda ai soldi? Ovvio. Ma iniziamo a riconoscere le responsabilità indubbie dei responsabili tecnici. E interveniamo lì. Come prima cosa in ordine temporale. IMHO

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39 minuti fa, onetime ha scritto:

Vabbè dai regaz, ci dovrebbe essere un limite a tutto. Mo' anche calciomercato.com? ahah:rofl::hysterical:

E citando anche Sabatini, uno che ancora ce l'ha con Giuntoli perché ha mandato via Allegri...

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53 minuti fa, migcar ha scritto:

Eppure l'anno scorso avevamo la stessa società...

Lo scorso anno in panchina avevamo un parafulmine. Dove ha coperto le inneficenze sia societarie che della squadra, e per questo è diventato il capo espiatorio. Tolto il parafulmine la polvere sta uscendo da sotto il tappeto

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4 minuti fa, garrison ha scritto:

E citando anche Sabatini, uno che ancora ce l'ha con Giuntoli perché ha mandato via Allegri...

Davvero dici, Gar? Non s'era notato per niente sefz

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6 minuti fa, robros ha scritto:

Non sono d'accordo su questo. Non è che Moggi tutto ciò che toccava diventasse oro. Era che dove stava l'oro, lui spesso era in grado di capirlo. 

 

La scelta di Motta e' stata una scelta 'modaiola'. Giuntoli, che non vedeva l'ora di liberarsi di Allegri e del gruppo precedente in nome di un supposto, generico ed inconsistente richiamo alla qualità tecnica, si è precipitato sull'allenatore più lodato in quel momento senza manco conoscerlo in profondità. E l'acquisto di Luiz lo dimostra in modo EVIDENTE.

 

Moggi una cosa del genere mai la avrebbe fatta. Avrebbe valutato bene, seriamente, la consistenza del gruppo precedente. Avrebbe scelto un allenatore che ne apprezzasse le qualità (di quel gruppo) andando gradualmente a puntellarlo con profili da Juve e graditi a quell'allenatore. Alzando progressivamente il livello. Complessivo. Non solo tecnico, che da solo non vuole dire un razzo di niente.

 

Poi ci si è messa la sfortuna. Che come da adagio, ci vede benissimo. Che ha tolto dalla scena Bremer e che ha dimostrato Motta allenatore mentalmente e caratterialmente (ancora?) non pronto per un club di punta.

 

Quindi, a ognuno il suo. Colpevolizzare la società in modo generico, senza fare nomi e cognomi è dire: tutti colpevoli, nessun colpevole. Qui un colpevole c'è. Si è dimostrato tale dalle azioni, decisioni e risultati. Si chiama Cristiano Giuntoli. Solo in subordine ci sono colpe di Motta.

 

La società è debole? Vero. La società è lontana? Abbastanza vero. La società guarda ai soldi? Ovvio. Ma iniziamo a riconoscere le responsabilità indubbie dei responsabili tecnici. E interveniamo lì. Come prima cosa in ordine temporale. IMHO

Bhé Moggi e Bettega scelsero anche Ancelotti, che era probabilmente troppo giovane all'epoca, lo supportarono poco e lo mandarono via, per volere probabilmente di Umberto Agnelli, per riprendersi in fretta e furia Lippi.

E Motta non era affatto una scelta "modaiola", che non significa granché. Un allenatore sicuramente bravo e sicuramente giovane, che per me da noi non é stato fortunato. Poi Giuntoli doveva fare meglio ma ha anche dovuto ricostruire una squadra dalle macerie del triennio allegriano, non é subentrato come Moggi trovandosi Vialli, Del Piero, Baggio, Ravanelli, Peruzzi, Kohler ecc. ecc.. Diciamo anche le cose come stanno.

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13 minuti fa, robros ha scritto:

Non sono d'accordo su questo. Non è che Moggi tutto ciò che toccava diventasse oro. Era che dove stava l'oro, lui spesso era in grado di capirlo. 

 

La scelta di Motta e' stata una scelta 'modaiola'. Giuntoli, che non vedeva l'ora di liberarsi di Allegri e del gruppo precedente in nome di un supposto, generico ed inconsistente richiamo alla qualità tecnica, si è precipitato sull'allenatore più lodato in quel momento senza manco conoscerlo in profondità. E l'acquisto di Luiz lo dimostra in modo EVIDENTE.

 

Moggi una cosa del genere mai la avrebbe fatta. Avrebbe valutato bene, seriamente, la consistenza del gruppo precedente. Avrebbe scelto un allenatore che ne apprezzasse le qualità (di quel gruppo) andando gradualmente a puntellarlo con profili da Juve e graditi a quell'allenatore. Alzando progressivamente il livello. Complessivo. Non solo tecnico, che da solo non vuole dire un razzo di niente.

 

Poi ci si è messa la sfortuna. Che come da adagio, ci vede benissimo. Che ha tolto dalla scena Bremer e che ha dimostrato Motta allenatore mentalmente e caratterialmente (ancora?) non pronto per un club di punta.

 

Quindi, a ognuno il suo. Colpevolizzare la società in modo generico, senza fare nomi e cognomi è dire: tutti colpevoli, nessun colpevole. Qui un colpevole c'è. Si è dimostrato tale dalle azioni, decisioni e risultati. Si chiama Cristiano Giuntoli. Solo in subordine ci sono colpe di Motta.

 

La società è debole? Vero. La società è lontana? Abbastanza vero. La società guarda ai soldi? Ovvio. Ma iniziamo a riconoscere le responsabilità indubbie dei responsabili tecnici. E interveniamo lì. Come prima cosa in ordine temporale. IMHO

Che Motta abbia avuto le sue colpe ci mancherebbe altro. E tante. Ma è stato lasciato solo. Alle prime crepe, se mai all'inizio ci fossero, doveva intervenire la società,  ma dentro lo spogliatoio. Non dico che tutto quello che toccava Moggi diventava poi d'oro. Ma come ha preso Lippi anche un profilo come quello di Motta poteva starci. Mi piacerebbe sapere quanto sia stato ascoltato Motta nella campagna acquisti, perché per il suo gioco, Dusan non l'avrebbe mai voluto. Su Luiz, l'ha chiesto lui per non fargli vedere il campo mai, da subito? Non lo so, io qualche dubbio ce l'ho. Sulla società tutti colpevoli magari no, certo prima Giuntoli essendo la parte tecnica. Ma anche gli altri sembravano e sembrano capitati li per caso. E diciamo anche che Giuntoli ha trovato una situazione non proprio idilliaca come parco giocatori. Poi, ovvio, tanti acquisti sono sembrati assolutamente pagati troppo. Poi lo scarso rendimento è dipeso anche dall'operato di Motta. Ma non solo. 

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54 minuti fa, TureBianconero ha scritto:

Dovrebbe insegnare anche che i progetti sportivi, quelli quelli veri, non si misurano in 8 mesi. 
 

Il Bologna che ieri vince la Coppa Italia è una squadra frutto di programmazione e continuità.
 

Si è fatto troppo presto ad additare TM come il male supremo di questa squadra, dimenticando che abbiamo una società fantoccio e giocatori privi di personalità e carisma degni della nostra storia e della nostra maglia. 

Infatti ha vinto chi lo ha cacciato

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la vittoria del Bologna in coppa italia non insegna alla Juve un bel niente. Bisogna , il prossimo anno, giocare per lo scudetro, avere la vittoria come obiettivo, e basta . Sarebbe grave avere dirigentinche si isporassero a Bologna, Napoli, Atalanta ecc  .. Sia detto con rispetto.

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Quindi secondo calciomercato il Bologna deve insegnare a noi, che ne abbiamo 15, come si fa a vincere la coppa Italia, e meno male che eravamo campioni in carica.

Un po' come  prima di Cardiff, ricordo che chiesero a Totti cosa servisse alla juve per vincere la Champions, a Totti, a Totti come vincere la Champions.

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1 ora fa, badboy ha scritto:

Lo snobbismo dei nobili che caduti in disgrazia pensano ancora di esserlo. Dal marchese del Grillo al conte Tacchia, la nostra parabola è questa. 

pessimo esempio, il vero conte  tacchia, nato bennicelli, banalmente rifiutava il soprannome, nel film diventato invece falegname arricchito. il marchese del grillo mai caduto in disgrazia ma arrestato per altre ragione, anzi, fatta franca perché in realtà arrestato il suo sosia. 

nessuna parabola ma semplici cicli che torneranno, come sempre

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1 ora fa, skidrow ha scritto:

Mah, secondo me il Bologna non ha fatto un'impresa impossibile. I tifosi sono giustamente felici perché non vincevano niente da 50 anni, però si sono ritrovati in finale contro un Milan derelitto dopo aver superato Monza, Atalanta ed Empoli...

Questo aumenta ulteriormente il nostro rammarico per esserci fatti umiliare dalle riserve dell'Empoli.

Derelitto non direi, visto che il cammino del Milan era stato più impegnativo di quello del Bologna (ha superato Roma e Inter).
Il Bologna ha fatto una piccola impresa, in proporzione a quelli che erano gli obiettivi e le potenzialità.

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1 ora fa, Nedved11! ha scritto:

A causa delle dimissioni in blocco di Agnelli ecc... è stato creato un "governo tecnico" ma era una situazione di emergenza e ora serve gente di calcio che sa come muoversi nell'ambiente.

Abbiamo visto che l'allenatore (da Allegri a Tudor) è un po' abbandonato a sè stesso, i giocatori da anni fanno quello che vogliono e si lamentano di tutto fra interviste e social, si impegnano quando vogliono, entrano molli e hanno comportamenti da primedonne. Addirittura l'allenatore è "destituito" agli occhi dei giocatori perchè risulta sempre che Giuntoli flirta con altri allenatori per sostituirli. 

A questo si aggiunge lo scarso peso politico per cui arbitri e var usano un metro di giudizio speciale quando si tratta di Juve. 

Insomma serve un allenatore esperto ma anche dirigenti esperti che si occupino di tutti gli aspetti.

Platinì con la sua esperienza sarebbe il top come presidente, Chiellini potrebbe curare i rapporti fra squadra e società, poi servirebbe uno in gamba al posto di Giuntoli o almeno uno che ne supervisionasse l'operato.

Platini, Del Piero , Chiellini e Zidane potrebbero tranquillamente dare inizio ad un vero nuovo corso Juve, servirebbe un uomo di mondo anche  “alla Marotta “e  potrebbe anche essere Giuntoli ma deve fare solo il Ds. 

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20 minuti fa, Amdir ha scritto:

Lo scorso anno in panchina avevamo un parafulmine. Dove ha coperto le inneficenze sia societarie che della squadra, e per questo è diventato il capo espiatorio. Tolto il parafulmine la polvere sta uscendo da sotto il tappeto

salernitana -lazio-atalanta... Non c'era bisogno di nessun mago

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1 ora fa, Ste88 ha scritto:

Forzatura grande come una casa.

Diciamo che è l'unica cosa che possono ambire a vincere se le 3-4 squadre che se la dovrebbero giocare a mani basse cannano contemporaneamente la manifestazione.

Che resta comunque una manifestazione fatta di 4 turni e 5 partite, di cui almeno 2 di livello davvero scadente.

Sulla forzatura del paragone sono d'accordo, ma non concordo con lo sminuire la Coppa Italia.
Come hai detto tu stesso, ci sono 3-4 squadre favorite per vincerla, e un paio di outsiders.

Alla fine vince solo una, e questi significa che è stata più brava delle altre 3 favorite e delle 2 outsiders.
Noi della Juve siamo specializzati nello sminuire l'importanza di alcune manifestazioni (C. Italia, Europa League, perfino la vittoria dello scudetto), salvo poi dare loro la giusta importanza quando perdiamo in malo modo e passano anni prima di vincere qualcosa.
La Coppa Italia ha una sua dignità, per alcuni club è un obiettivo che rende la stagione salvabile anche se non esaltante, per altri, come il Bologna, la rende addirittura memorabile.
E anche Lazio e Roma credo non ci avrebbero sputato sopra...(sono le due outsiders di cui parlavo sopra).

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8 minuti fa, garrison ha scritto:

Bhé Moggi e Bettega scelsero anche Ancelotti, che era probabilmente troppo giovane all'epoca, lo supportarono poco e lo mandarono via, per volere probabilmente di Umberto Agnelli, per riprendersi in fretta e furia Lippi.

E Motta non era affatto una scelta "modaiola", che non significa granché. Un allenatore sicuramente bravo e sicuramente giovane, che per me da noi non é stato fortunato. Poi Giuntoli doveva fare meglio ma ha anche dovuto ricostruire una squadra dalle macerie del triennio allegriano, non é subentrato come Moggi trovandosi Vialli, Del Piero, Baggio, Ravanelli, Peruzzi, Kohler ecc. ecc.. Diciamo anche le cose come stanno.

Hai fatto l'esempio Ancelotti sul quale ti vengo incontro. Anche quella fu scelta in parte (solo in parte) superficiale, anche quella 'modaiola' in qualche modo (per come lo intendo io, ovvero, per tutti quello è bravo, sarà bravo, lo prendo). E infatti la assimilo per certi versi a quella Motta. Ma mentre in quel caso il rischio era minore, perchè la squadra aveva già dato prova di essere forte, i margini per cambiare, e per azzardare un minimo (meno di quanto fatto quest'anno) c'erano, anche perchè Moggi aveva già dato prova delle sue capacità, in questo caso le azioni di Giuntoli sono state molto più azzardate. Si sarebbe dovuto guardare con realismo alla situazione presente, e con molta più attenzione a cosa vi fosse da salvare, su cosa vi fosse da insistere, e su cosa no. Capire bene chi erano gli uomini che andavi a scegliere. Le loro caratteristiche. Non ci possono essere solo macerie dove tu sei stato vicino alla vetta per mezzo campionato e poi hai vinto una coppa riducendo al silenzio una Atalanta forte. Invece no. E' stato buttato pressochè tutto, bambino ed acqua sporca, col rischio, puntualmente realizzato, che in caso di errore di valutazione avresti aggiunto un'altra stagione deludente ad altre quattro appena concluse, appesantendo il bilancio con profili costosi e screditati. Prima che la competenza sono mancate avvedutezza, buon senso e concretezza. Per me. E questo è per me imperdonabile, perchè definisce un modo di pensare che non può caratterizzare un responsabile tecnico primo di un club. 

 

La chiudo con questa semicitazione: secondo te, tra quello che sceglie Lippi giovane allenatore dal Napoli, e quello che sceglie Motta, giovane allenatore dal Bologna, la differenza qual'è? La fortuna?

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21 minuti fa, leonardoleo ha scritto:

pessimo esempio, il vero conte  tacchia, nato bennicelli, banalmente rifiutava il soprannome, nel film diventato invece falegname arricchito. il marchese del grillo mai caduto in disgrazia ma arrestato per altre ragione, anzi, fatta franca perché in realtà arrestato il suo sosia. 

nessuna parabola ma semplici cicli che torneranno, come sempre

Ma esattamente cosa hai capito di ciò che ho scritto? 

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15 minuti fa, zebra67 ha scritto:

Sulla forzatura del paragone sono d'accordo, ma non concordo con lo sminuire la Coppa Italia.
Come hai detto tu stesso, ci sono 3-4 squadre favorite per vincerla, e un paio di outsiders.

Alla fine vince solo una, e questi significa che è stata più brava delle altre 3 favorite e delle 2 outsiders.
Noi della Juve siamo specializzati nello sminuire l'importanza di alcune manifestazioni (C. Italia, Europa League, perfino la vittoria dello scudetto), salvo poi dare loro la giusta importanza quando perdiamo in malo modo e passano anni prima di vincere qualcosa.
La Coppa Italia ha una sua dignità, per alcuni club è un obiettivo che rende la stagione salvabile anche se non esaltante, per altri, come il Bologna, la rende addirittura memorabile.
E anche Lazio e Roma credo non ci avrebbero sputato sopra...(sono le due outsiders di cui parlavo sopra).

Guarda, per me con questo format è una coppa di consolazione se va tutto in vacca, il format è davvero ridicolo.

La Juve l'ha resa eccezionale infilando una serie di double campionato+coppa difficilmente eguagliabile.

Poi è una manifestazione interessante se becchi delle belle semifinali e finale, qui è stato tutto estremamente scadente, non a caso l'ha vinta il Bologna alla fine.

Festeggiano? Ovvio che sì', quando gli ricapita? Ma non ha nulla a che vedere con cose come il 5° posto del Chievo (per stare allo stesso DS) o con l'Atalanta che alza l'EL (quella sì, grande cavalcata e impresa memorabile per un club del genere), figurati con vittorie di massimo prestigio.

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