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SuperT

De Siervo: "La Champions ha tolto popolarità alla A. La mediocrità latente tocca anche la Nazionale"

La discussione sarà automaticamente chiusa il alle 22:00

Post in rilievo

3 ore fa, Kojiro ha scritto:

Su questo specifico argomento ha una parziale ragione. 

 

La Champions è diventata un nuovo campionato.

Oramai è stata completamente svuotata della sua ratio originale: torneo a gare secche tra i vincitori dei campionati. 

E' diventato un campionato internazionale livello prestige. Ed il mondiale per club andrà in questa stessa direzione, con l'inclusione del capitale Qatariota. 

 

Oramai le squadre nazionali della Serie A (e non solo) giocano per arrivare tra le prime quattro. Vincere il campionato è diventato secondario. 

 

Oggi la Premier tiene ancora botta ma non è detto che sarà così a lungo. 

 

Alla fine si torna sempre al punto di partenza: superlega. 

Questo banalmente per staccare percentuali sempre più cicciose per FIFA e UEFA, ma d'altronde -come appunto citi te- qualche anno fa si sono messi contro al tentativo di togliere questi soldi dalle mani di questi enti e quindi si attaccasseroar* e che tirino pure forte.

Modificato da Sylar 87
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1 ora fa, Chromium ha scritto:

Questo qua e’ tutto fiero e garrulo che in lega comandano le medio piccole 

Sarà fiero anche quando a Marzo la sua nazionale perderà lo spareggio mondiale. 

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Vorrei chiedere a Louis McServus (il presidente della Lega Calcio Scozzese) se anche nelle higlands si lamentano della pirateria così come fa il suo corrispettivo italiano visto che anche loro hanno fallito la qualificazione dirett....ah no.... .asd

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Ehhhhhh

Chissà quanto prende di diritti TV il campionato norvegese o quello della Macedonia 

Chissà...

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Sinceramente vedere partite che finiscono tanto a poco non mi dispiace. Per esempio ricordo con piacere la finale di Champions dello scorso anno, che tra le altre cose ha segnato il record di finale con maggior scarto nella storia della Champions League. Se non ricordo male a vincere è stata proprio una squadra francese, il cui campionato è il primo ad essere entrata in crisi. Mi pare giocasse contro una squadra italiana i cui presidenti non coprivano da diversi anni i debiti con un assegno, e infatti mi pare che avesse accumulato un debito di circa 1 miliardo di euro, anche se il presidente della federazione ci ha più volte rassicurato a riguardo.

Non ricordo il risultato tennistico ma ricordo che mi è piaciuta davvero tanto, a tal punto che mi piacerebbe rivederla a pagamento, anche se onestamente non spendo un euro dal 2006 e tutte le (poche) partite che ho visto della Serie A sono state grazie ai corsari neri.

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Il calcio in Italia sta morendo non per colpa di altre manifestazioni ma per un'idea di politica sportiva mafiosa a tutti i livelli dove si favoriscono gli amici delinquenziali e si annientano con pratiche da santa inquisizione chi è più bravo e sa come fare bene il suo lavoro. Mi stia bene De Siervo, un cognome una vera garanzia per chi l'ha messa al suo posto.

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Invece delle solite chiacchiere, questo signore iniziasse a lavorare davvero per il calcio italiano.

 

In Italia esiste un problema enorme che riguarda gli stadi italiani, ormai quasi tutti fatiscenti. Il rilancio del calcio italiano passa in primis dalle strutture, da rinnovare e in molti casi da demolire e ricostruire. Si iniziasse a lavorare in collaborazione con le istituzioni al fine di favorire partnership tra pubblico e privato.

 

In Italia è tutto vecchio, dagli stadi, dal gioco e dagli interpreti. Inoltre, come in altri settori, lavorano gli stranieri piuttosto che gli italiani. I giovani? Non pervenuti.

 

Ergo la soluzione è ricostruire, ringiovanire e introdurre nuove soluzioni, favorendo lo spettacolo in campo. Meno squadre in campionato, ma partite di maggior qualità. Incentivi per le squadre che segnino di più rispetto a quelle che segnino di meno (potrebbe essere dare dei punti in più in classifica, la possibilità di fare più sostituzioni, insomma bisogna inventare delle soluzioni creative che avvantaggino lo spettacolo, non ne possiamo più delle partite all'italiana e con pochi o zero gol).

 

Ai giovanissimi ormai il calcio interessa poco, hanno altri hobby, praticano e seguono altri sport che un tempo erano di nicchia ma che oggi sono realtà. Bisogna avvicinarli e li si avvicina solo facendoli appassionare. Un giovane non avrà passione se gli stadi fanno schifo, il gioco fa schifo, i giocatori idem. Il nostro calcio fa schifo, bisogna prenderne atto.

 

Il rilancio del calcio italiano passa anche da norme sportive che obblighino (in linea con le normative europee) la presenza in rosa di giocatori provenienti da settori giovanili e italiani. 

 

Ci vorrà tempo per tornare competitivi, ma al momento urgono investimenti nelle strutture (stadi), nei settori giovanili e nella mentalità.

 

Se non si cambia il calcio salta. Sta già saltando, anno dopo anno. 

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