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Visualizzazione di contenuti con la più alta reputazione 22/12/2022 in tutte le aree

  1. 3 punti
  2. 3 punti
    Barbieri ha fatto un partitone. Spero si confermi… si riuscisse a trovare il terzino in casa, magari…
  3. 2 punti
    E poi contro la lazio fa un partitone Boh. Se volete criticare i giocatori, ricordatevi tutto, non solo quello che fa comodo. Boh.
  4. 2 punti
    kean e' gia' nella lista degli ammortamenti juventus, come scritto a bilancio, quindi e' gia' scattato l'obbligo di riscatto.
  5. 2 punti
    Dai tempi di Pacione non si vedeva un bocchino del genere come centravanti alla Juve
  6. 2 punti
    La partita è quella che è, ma io non vedevo l'ora di vedere questi ragazzi giocare!
  7. 2 punti
    Ho scopiazzato @Deborah J segna!
  8. 2 punti
    sono in astinenza dalle maglie juventine sul campo,sono pronto a guardarmi in loop gli allenamenti con torello finale per quanto mi manca il calcio giocato.
  9. 2 punti
    Bhe al netto che sarebbero finalmente problemi di abbondanza ma esiste anche il 343 (poco compatibile però con Pogba). Comunque facciamoli tornare tutti e poi ci divertiamo la squadra è forte.
  10. 2 punti
    Ripeto una cosa gia' scritta in passato......c'era una volta in valle d'aosta in mezzo ai ghiacci e alle renne un bambino di nome hans....la maestra un giorno gli disse: hansino cosa vuoi fare da grande? ....Voglio fare il giocatore della juventus...Ma hansino nella juventus giocano grandissimi campioni, quasi tutti stranieri poi.....lui rispose: certamente sono tutti campioni, ma ci sono anche i 4 ctp del vivaio e io saro' uno di quei 4.
  11. 1 punto
  12. 1 punto
    Mi intrigano codesti giovini potremmo rifondare la Juventus, come quei liceali del 1897, l’età è quella
  13. 1 punto
    Quelli come avsim ci hanno insegnato che non conta, quello che conta son solo gli expeected goaaals e gli icsiggí
  14. 1 punto
  15. 1 punto
  16. 1 punto
    Ed anche con il Rijeka,terzultimo nel campionato Croato la qualità del gioco non migliora. Ma mi hanno insegnato in questo forum che le statistiche non contano,ma io le posto lo stesso.
  17. 1 punto
    Molta personalità e pulito Se non si perde per strada, sembra possa diventare qualcosa.. Tra primavera e questa amichevole molto bene
  18. 1 punto
    Ottimo davvero! mi ricorda un chiellini piu' coordinato
  19. 1 punto
    Allora su Babylon Falls sto gioco inizialmente doveva avere lo stesso genere di Nier Automata e se fosse rimasto così avrebbe avuto un ENORME successo (infatti quando fu annunciato era uno dei titoli più attesi per PS4 ecc) poi quando cambiò genere ci fu il declino (unico errore è che Square ha dato carta bianca totale ai Platinum Games e abbiamo visto che casino hanno fatto..) E ovviamente è giusto che abbiano subito deciso di non fare più i GaaS.
  20. 1 punto
  21. 1 punto
  22. 1 punto
    Milik, ha già sbagliato due passaggi facili, facili!
  23. 1 punto
    Barbieri lì è il suo ruolo. Ha polmoni e corsa per fare tutta la fascia nelle due fasi. Soulè è un'ala.
  24. 1 punto
  25. 1 punto
    Ecco qualche riga sulle mie (poche ) letture del 2022. Lucernario di José Saramago: (almeno) un Saramago all'anno toglie il malanno. Questa è una sua opera giovanile, in cui lo stile è ancora quello "tradizionale" ma la profondità di certi personaggi si intravede già. Il giocattolo rabbioso di Roberto Arlt: un autore argentino di cui avevo sentito parlare all'università e mi incuriosiva leggere. Ma non ricordo assolutamente nulla di questo libro, che quindi definirei facilmente dimenticabile. I giorni del giudizio di Giampaolo Simi: avevo grandi aspettative per questo romanzo in cui i giurati popolari di un processo penale analizzano, ognuno dal proprio punto di vista, uno scabroso caso giudiziario. Ma l'ho trovato molto meno profondo e 'giallo' di quanto immaginassi, Sellerio questa volta mi ha ingannato. L'ultimo giorno di un condannato a morte di Victor Hugo: nomen omen, questo libriccino pone sul tavolo sia questioni morali che squisitamente umane di un prigioniero che sta per essere giustiziato. Letto nel 2022 non fa sicuramente lo stesso effetto di quando uscì. La corsa di Billy di Patricia Nell Warren: opera di fantasia (che però io credevo fosse invece reale ) su un atleta statunitense dichiaratamente omosessuale che ha una relazione con il suo allenatore e deve convivere con l'ostracismo generale fino al culmine delle Olimpiadi di Montreal 1976. Interessante, ma il fatto che sia finzione gli ha fatto perdere un po' di punti ai miei occhi. Lamento di Portnoy di Philip Roth: avevo un pregiudizio nei confronti di Roth, che è sicuramente scemato dopo la lettura di questa che è la sua prima opera dirompente. Il protagonista è un uomo che racconta al suo psicanalista il suo rapporto malsano con il sesso, ma non solo. Lettura godibilissima, irriverente a livelli che non credevo possibili per un autore così di successo. Sconsigliata a chi non ama il politicamente scorretto. A questo punto non escludo di leggere Pastorale americana, prima o poi. Il primo che passa di Gianluca Nativo: romanzo inutile che racconta le prime esperienze di un ragazzo napoletano che si scopre gay a quasi 20 anno. Come molta della narrativa italiana contemporanea, una scrittura affettata e che puzza lontano un miglio di artificioso. Una vita violenta di Pier Paolo Pasolini: mi sono finalmente approcciato a questo grande intellettuale italiano partendo da ciò che mi è più vicino, ovvero la narrativa. I protagonisti sono i figli delle classi più povere e che vivono ai margini - fisici e non - della società romana degli anni '50. Purtroppo sia questo romanzo che 'Ragazzi di vita' sono scritti con molte, troppe, parole in romanesco che rendono ostica la lettura per chi vive fuori dalla Capitale. Vero che alla fine è presente un glossarietto, ma va consultato continuamente. Non credo che leggerò anche 'Ragazzi di vita', proverò con il cinema o con gli articoli di giornali per approfondire meglio Pasolini. Due come loro di Marco Marsullo: breve romanzo che non si prende sul serio e apparentemente senza grosse pretese su un uomo che lavora contemporaneamente per Dio e per Satana, facendo desistere o convincendo gli aspiranti suicidi. Il tono è davvero scherzoso e Dio è dipinto con tratti molto sopra le righe, lontanissimo dall'idea cattolica del Padre buono e saggio. Ma ci ho trovato dentro delle riflessioni sul suicidio, e più in generale sulla morte, per nulla banali. Gli anni invisibili di Rodrigo Hasbun: romanzo di un autore boliviano dei nostri giorni in cui due ex compagni di liceo si ritrovano dopo anni e ricostruiscono una vicenda che ha segnato la loro vita e che aveva dato luogo a un romanzo scritto da uno dei due. Interessante la struttura narrativa, promosso. I miei stupidi intenti di Bernardo Zannoni: autore esordiente che ha subito vinto il Campiello, nel suo romanzo il protagonista è una faina che vediamo crescere e maturare attraverso varie esperienze di vita animale. Non troppo originale la scelta di scegliere come personaggi degli animali che parlano, ben di più quella di distinguere alcuni che sono dotati di ragione e sentimenti dagli altri guidati dall'istinto più animalesco. Con il risultato che i primi arrivano a dubitare della loro stessa appartenenza alla specie dei loro simili. Nel complesso si fa leggere. Battle Royale di Koushun Takami (lettura in corso): un po' la madre di tutte le opere - ultima delle quali Squid game - orientali caratterizzate dall'estrema brutalità dei personaggi messi di fronte a una sfida con i loro simili per la sopravvivenza. In questo caso, i protagonisti sono dei ragazzi di scuola media catapultati a loro insaputa su un'isola da cui potrà uscire vivo solo chi eliminerà tutti gli altri. Ai tempi della sua pubblicazione (1999) fu un vero caso editoriale e a tutt'oggi resta il libro giapponese più venduto di sempre. Nella lettura sto procedendo molto a rilento perché, nonostante la vicenda sia in sé abbastanza avvincente, non ci sto trovando particolare pathos che mi spinga a divorarlo. E non è brevissimo, anzi: siamo sulle 600 pagine. Works di Vitaliano Trevisan (lettura in corso): potrebbe essere il mio libro dell'anno. Leggendo le prime pagine sono rimasto folgorato, ma procedendo la sensazione si sta un po' annacquando: comunque sto seguendo con molto interesse il racconto autobiografico di questo autore (morto suicida a inizio 2022 dopo essere stato dimesso da un ospedale psichiatrico in cui era in cura) attraverso i mille lavori che ha svolto fin da quando era un adolescente indeciso su quale traiettoria prendere ma immerso in un tessuto sociale, quello del Veneto degli anni '70-'80, in cui il lavoro era una vera religione di vita e chi voleva tirarsene fuori veniva visto come un reietto. Completerò la recensione quando avrò terminato la lettura: anche qui, si sforano le 600 pagine.
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
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