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Giobstreet

Se non credi nel progetto non esiste progetto. Ovverosia quello che ci dovrebbero insegnare gli ultimi 2 anni

Post in rilievo

Premessa doverosa: chi scrive è assolutamente favorevole al ritorno di Massimiliano Allegri sulla nostra panchina.

Le  ragioni che mi fanno protendere per tale scelta sono semplici:

1. Ritengo Allegri un grandissimo allenatore, un uomo di calcio vero, intendendo il calcio nella sua dimensione più genuina e fondante: quella tecnica, primitiva, fatta di scelte dettate dalle sensazioni del momento, dalla gestione del gruppo, dalle contingenze.

2. Come ha già ampiamente dimostrato, il livornese è un grandissimo gestore, capace di adattarsi ad ogni situazione riuscendo comunque a tirarne fuori qualcosa di buono.

 

Ciò premesso, credo che gli ultimi due anni - dall'esonero di Allegri a quello di Pirlo, passando per Sarri - siano l'emblema di un modus operandi assolutamente miope e contraddittorio.

Vorrei in pochissime parole ripercorrere le ragioni che hanno portato alle scelte in oggetto:

 

  • Estate 2019: si ritiene il ciclo di Allegri giunto al termine. La squadra è evidentemente logora ed è palese che qualcosa all'interno si sia sfilacciato. Allegri propone ad Agnelli la sua formula per ripartire (è fattuale, non sono supposizioni. Ci sono conferenze che lo attestano) ma il presidente ritiene che la soluzione migliore sia separarsi dal tecnico dei 5 scudetti consecutivi.

           Il successore individuato è Maurizio Sarri, fresco vincitore di un'Europa League e nemico degli ultimi campionati contesi al Napoli. La scelta di Sarri appare azzardata: l'ex Napoli             sembra un profilo ossimorico rispetto al mondo Juve, sia umanamente ch  e come filosofia calcistica. Tralasciando il primo aspetto, il nocciolo della questione è proprio la                         filosofia del gioco: scegliendo Sarri il managment della Juventus scegli di abbracciare una visione di calcio antitetica a quella che unanimemente viene riconosciuta                                    caratterizzante i colori bianconeri. Si sceglie, ossia, di passare dal più puro pragmatismo - vincere non è importante, è l'unica cosa che conta - all'estetica applicata al pallone, al                 trionfo degli schemi, dell'organizzazione tattica, del bel gioco. Tale svolta epocale si inserì, peraltro, all'interno di un solco tracciato dall'opinione pubblica, che negli ultimi mesi                 aveva attaccato ferocemente il "non gioco" di Allegri, reo - a detta di molti filosofi pallonari - di penalizzare enormemente la compagine bianconera in Europa (2 finali di                                 Champions in 5 anni!).

           Ora, giusta o sbagliata che fosse la scelta, il punto è: 1 anno di tempo. Solo 1 anno. Si sceglie di rivoluzionare la mentalità di un gruppo squadra e si dà alla rivoluzione tempo un               anno (con il Covid in mezzo) per portare a termine la rivoluzione. Alla conclusione dell'anno, nonostante uno scudetto vinto, Sarri viene esonerato.

           Si può obiettare che le motivazioni siano state "umane", di attecchimento all'interno del mondo Juve piuttosto che tecnico-tattiche. Benissimo, vediamo come si è proseguito.

 

  • Estate 2020: esonerato Sarri, si sceglie Andrea Pirlo. Anche in questo caso evito di esprimermi riguardo alle modalità della scelta, alla contraddittorietà, alle parole espresse in occasione della nomina di Pirlo per la panchina della U23. Mi attengo ai fatti. Scegliere Pirlo voleva dire - sulla carta - continuare comunque il percorso che si voleva percorrere con Sarri, ovverosia ricerca di un calcio moderno, europeo, estetico; affidando però il timone ad un profilo questa volta perfettamente in linea con il mondo Juventus. 9 mesi dopo Pirlo, ed siamo all'attualità, viene esonerato. Dopo 2 trofei nazionali (certo, minori) e una qualificazione in Champions (fortunosa, sofferta, ma comunque raggiunta). Senza aver potuto effettuare preparazione, potendo lavorare quasi mai con il pieno organico, con la zavorra di un giocatore determinante che decide in totale autonomia se come dove e quando giocare. Ma tant'è: Pirlo viene messo alla porta. Nonostante, questa volta, lo spogliatoio dalla sua parte.

 

  • Oggi: Massimiliano Allegri. Inversione di marcia. Si torna indietro. Scusate, abbiamo scherzato.

 

La questione è: da Sarri all'Allegri bis passano esattamente 24 mesi, con in mezzo Covid, 1 sola mezza preparazione estiva, un'elenco apocalittico di infortuni e CR7, ossia un giocatore che condiziona pesantemente le scelte tecnico-tattiche di qualunque allenatore.

Che senso ha tutto ciò?

Si può imbastire un progetto - abbracciare una nuova filosofia di calcio - senza però crederci? Senza concedere i tempi tecnici necessari a realizzarlo?

Guardiamo al grande modello di calcio Europeo a cui abbiamo provato a strizzare l'occhio: Klopp ci ha messo 3 stagioni piene prima di ottenere i primi risultati con il Liverpool.

Guardiola, ancora oggi, ha ottenuto praticamente gli stessi risultati di Sarri e Pirlo nonostante molte più stagioni, molti più milioni, molto più talento da allenare.

In mancanza di riscontri oggettivi, l'unica cosa che questi due totem della panchina hanno avuto più di Sarri e Pirlo è il tempo a disposizione per lavorare.

Se non si crede nel progetto, NON ESISTE PROGETTO.

 

Ciò detto dovrebbe, mi auguro, essere da monito per la scelta appena intrapresa: ci si era separati da Allegri per divergenze circa la strada da intraprendere per continuare.

Ricominciare il viaggio con le stesse contraddizioni che non si erano sapute sciogliere 24 mesi fa sarebbe un altro errore.

Il terzo consecutivo.

 

 

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1 minuto fa, Giobstreet ha scritto:

Si sceglie, ossia, di passare dal più puro pragmatismo - vincere non è importante, è l'unica cosa che conta - all'estetica applicata al pallone, al                 trionfo degli schemi, dell'organizzazione tattica, del bel gioco

Il tuo topic è molto interessante, questa frase racchiude tutta la stupidità e l'incompetenza che c'è stata in questi 3 anni.

 

Questa storia di bel gioco, del pragmatismo che fa schifo e dell'estetismo... Tutte * all'italiana.

Per essere brevi, visto che scrivo da 3 anni le stesse cose: il bel gioco lo fai se hai una squadra tecnica, giovane, veloce. Fine. Purtroppo però Adani, i sostenitori del bel gioco del Napoli, hanno avuto la meglio anche su moltissimi juventini i quali non hanno capito che quelli si esaltavano su cose STUPIDE solo perché non vincevano una mazza.

Il Napoli dei 91 punti somigliava su molti aspetti alla nostra Juventus, però qua veniva visto come il nuovo Barcellona... 

Potrei continuare, ma mi fermo, ormai il mio pensiero è ben noto.

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la realtà è che questo club è il golf club di un Agnelli in pericolosissimo delirio di onnipotenza.

La programmazione non è più di casa.

Parliamo di un presidente che ad agosto decide di imperio di mettere il suo amico Pirlo in panchina e ad aprile diserta il derby per vederlo a Forte dei Marmi con Allegri.

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Guarda prima di leggere il tutto di dico già qual'è a morale della favola di questi due anni, la morale è che nella vita esiste

- LA REALTA' , cioè la vita reale, il mondo degli adulti

- E IL MONDO DEI TELETUBBIES, LA MELEVISIONE, LA BOBOTV,  IL FANTABOSCO, TONIO CARTONIO E tutte le altre cag-te annesse 

 

ecco , quello che è successo in questi 2 anni altro non è che cio' che succede andando dietro alle put-anate. Tutto qua ..... questi sono i risultati di 2 anni passati a provare, nella vita reale, le minc-iate proposte per anni da persone labili di mente e con evidenti scompensi mentali. Si chiama semplicemente "mondo degli adulti" . E' un po come quando, alle superiori, organizzi un occupazione a scuola e fai un po di caciara , ti senti figo, pensi che stai cambiando il mondo, il preside ti chiede di uscire e tu dici no con la folla che ruggisce in sottofondo .... poi dopo 2 ora e mezza di occupazione in cui fondamentalemente non fai nulla se non giocare a sentirti grande, arriva l'appuntato di turno, il classico Pasqualino Annunziata di 1 metro e 60 per 120kg con lo sfilatino prosciutto e mozzarella in mano e cortesemente chiede agli studenti di abbandonare l'edificio e tutti escono senza fiatare consapevoli del ridicolume intrinseco della loro iniziativa. 

 

ecco tutto qua .... è finita .... Magari dall'anno prossimo iniziamo a mettere da parte i sogni di gloria e di calcio fluido e dominante e magari facciamo che a 4 giornate dalla fine siamo già in champions eh ? che dite vi va ? dai .... 

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Premetto che sono fortemente contrario ad Allegri, oggi come 7 anni fa.

 

Ciò detto il tuo pezzo è pienamente condivisibile e mette il dito nella più dolente piaga.

I cambiamenti richiedono tempo.

Il calcio oggigiorno, anche a motivo dei tanti nuovi mezzi di intrattenimento che i ragazzi hanno a disposizione,

deve virare dal 'semplice' contenuto sportivo-agonistico ad essere appetibile anche sul piano squisitamente spettacolare,

pena una continua interminabile emorragia di utenti paganti che condurranno il calcio ad essere uno sport marginale nel giro di un decennio.

 

Voglio credere che Agnelli abbia capito questa necessità di cambiamento nell'approccio al gioco del calcio, e voglio

anche pensare che la Superlega andasse in quella direzione, poche squadre capaci di dare un alto spettacolo, ove gli introiti non siano determinati da 

un alto piazzamento, ma con guadagni sicuri che consentano di dare vita a partite fatte principalmente per divertire senza l'assillo della vittoria

a tutti i costi.

 

Credo quindi che il naufragio della Superlega abbia costretto la dirigenza ad una forzata e brusca retromarcia verso 

l'approccio tradizionale che prevede di arrivare per forza nei primi quattro per assicurarsi soldi a sufficienza per continuare

a partecipare in modo competitivo e remunerativo.

 

Da cui l'attuale minestra riscaldata, sicura tutte le sere, per gli anni a venire.

Buona? Non ha importanza, 

è nutriente.

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22 minuti fa, Frittatona di Cipolle ha scritto:

Premetto che sono fortemente contrario ad Allegri, oggi come 7 anni fa.

 

Ciò detto il tuo pezzo è pienamente condivisibile e mette il dito nella più dolente piaga.

I cambiamenti richiedono tempo.

Il calcio oggigiorno, anche a motivo dei tanti nuovi mezzi di intrattenimento che i ragazzi hanno a disposizione,

deve virare dal 'semplice' contenuto sportivo-agonistico ad essere appetibile anche sul piano squisitamente spettacolare,

pena una continua interminabile emorragia di utenti paganti che condurranno il calcio ad essere uno sport marginale nel giro di un decennio.

 

Voglio credere che Agnelli abbia capito questa necessità di cambiamento nell'approccio al gioco del calcio, e voglio

anche pensare che la Superlega andasse in quella direzione, poche squadre capaci di dare un alto spettacolo, ove gli introiti non siano determinati da 

un alto piazzamento, ma con guadagni sicuri che consentano di dare vita a partite fatte principalmente per divertire senza l'assillo della vittoria

a tutti i costi.

 

Credo quindi che il naufragio della Superlega abbia costretto la dirigenza ad una forzata e brusca retromarcia verso 

l'approccio tradizionale che prevede di arrivare per forza nei primi quattro per assicurarsi soldi a sufficienza per continuare

a partecipare in modo competitivo e remunerativo.

 

Da cui l'attuale minestra riscaldata, sicura tutte le sere, per gli anni a venire.

Buona? Non ha importanza, 

è nutriente.

Io non credo che la spettacolarità del gioco, o meglio la sua estetica, abbiamo grande incidenza sul pubblico. 

Non è un caso che la Premier sia il campionato più remunerativo al mondo da tempo, e lo era anche quando Guardiola allenava altrove e quando il calcio inglese era fatto solo ed esclusivamente di tantissima intensità. 

 

Del resto fra un noiosissimo Juventus - Inter e una spettacolare Atalanta - Sassuolo non credo ci siano dubbi su dove andrebbero a puntare i media e gli appassionati. 

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51 minuti fa, Giobstreet ha scritto:

Guardiamo al grande modello di calcio Europeo a cui abbiamo provato a strizzare l'occhio: Klopp ci ha messo 3 stagioni piene prima di ottenere i primi risultati con il Liverpool.

Guardiola, ancora oggi, ha ottenuto praticamente gli stessi risultati di Sarri e Pirlo nonostante molte più stagioni, molti più milioni, molto più talento da allenare

Condivido la sostanza del post.

Due forti deviazioni con rischi conosciuti dalla posizione iniziale.

La terza ulteriore deviazione che ci riporta in casa il bravo Max non è detto tuttavia sia un riposizionamento alla condizione iniziale di questo percorso.

La Juve che troverà il.mister è molto diversa da quella che ha lasciato, soprattutto nella rosa.

Non sottovalutarei anche gli elementi generali e strutturali introdotti dal Covid e che pesano sulla condizione di una stagione.

Ho quotato una parte perchè è un parallelismo che ci può stare se lo guardiamo in linea di principio.

C'è però da fare un distinguo importante: il fatto che, la Juventus, nel momento in cui ha inserito Sarri e anche successivamente con Andrea era il vertice e riferimento  assoluto del calcio n Italia, a differenza delle due realtà da te citate.

Il Liverpool quando arriva Klopp era 12° in graduatoria e la squadra ha comunque, anno dopo anno, espresso una crescita nei risultati, nelle prestazioni nel gradimento dei fans (aspetto non trascurabile a quelle latitudini).

Il City quando prende Guardiola acquista  il pacchetto completo catalano (staff, metodi e gestione) e non vorrei sbagliare a dire che il secondo anno vince la Premier alla grande.

Chiudo e ti ringrazio perchè la discussione e opportuna, condividendo il fatto che quando si prende una strada, sarebbe opportuni accompagnarla con le strategie e i fatti.

Tornando al Liverpooli il lavoro di Klopp è stato accompagnato da uno scouting oculato che ha prodotto scelte finalizzate al modello di gioco del Mister, basato sul determinati principi,  che hanno impattato nella selezione dei giocatori e in numerosi altri aspetti della gestione.

Siccome questo tipo di valutazioni sono abbastanza evidenti resto dell'idea che, nel nostro caso, essendo la Juventus un eccellenza assoluta, si siano verificate delle dinamiche a noi sconosciute che abbiamo condizionato le decisioni prese.

 

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Dispiace ma Agnelli è destinato alla deriva. Verrà giustamente allontanato nel giro di qualche anno.  Ha fatto tutto in buonafede, superlega compresa, ma alla fine è un figlio di papà, non un premio nobel... E i nodi vengono sempre al pettine. Pochissima competenza calcistica. 

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1 minuto fa, Cerenkov ha scritto:

Dispiace ma Agnelli è destinato alla deriva. Verrà giustamente allontanato nel giro di qualche anno.  Ha fatto tutto in buonafede, superlega compresa, ma alla fine è un figlio di papà, non un premio nobel... E i nodi vengono sempre al pettine. Pochissima competenza calcistica. 

E' già un po alla deriva. Se licenzi un dirigente all'anno , se cambi allenatore e filosofie di gioco come preziosi, hai perso la rotta. E la programmazione, lo scegliere le persone erano il nostro punto di forza, sicuramente grazie a lui. Non vanno dimenticati i meriti, che sono grandissimi. Però negli ultimi 3 anni aiuto. Calo dei risultati, e bilancio così rosso da dover fare bond e aumenti di capitale. Ora si rimangia tutti i proclami sul cambiare, sulle scelte coraggiose e torna indietro. Vediamo chi saranno i nuovi dirigenti, se professionisti già affermati o solo promozioni interne di yesman da far fuori al prossimo giro. Più il casinò della superlega che vedremo come andrà a finire. 

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39 minuti fa, Third stone from the sun ha scritto:

Siccome questo tipo di valutazioni sono abbastanza evidenti resto dell'idea che, nel nostro caso, essendo la Juventus un eccellenza assoluta, si siano verificate delle dinamiche a noi sconosciute che abbiamo condizionato le decisioni prese.

E' vero. Da fuori si può giudicare ma non sappiamo la realtà dei fatti. E' solo che, come dicevo poco fa, la programmazione e il seguire la strada scelta erano il nostro punto di forza. E agnelli era il fulcro di questo sistema. Ora non ci sono certezze. Troppi cambi, in dirigenza e in panchina. Perchè se da un lato hai ragione a dire che è più"facile" iniziare un ciclo quando si è quarti o quinti, dall'altro  si può dire che quando sei in vetta e cambi hai esperienza, soldi e hai avuto tempo di studiare le tue mosse. Con sarri dev'essere andata malissimo a livello di rapporti, ma i limiti caratteriali del fumatore erano noti. Se lo scegli devi crederci davvero. Un errore quindi , e ci sta.

Ma Pirlo ? Lo conosci bene, sai che non ha mai allenato nemmeno i bambini, non fa ritiro, covid, molti giovani nuovi acquisti e tutte le altre cose dette e ridette. Se rischi così tanto da affidarti a lui con queste premesse devi crederci almeno due anni. il primo si condona, il secondo, facendo un mercato che lo accontenti più possibile, si giudica. Invece via. Dopo aver comunque vinto due coppe minori e centrato almeno la champions. Ha fatto molti errori, ma nessuno nasce imparato.

 E via proprio quando il principale concorrente per il titolo, l'Inter, perde il pezzo più importante, cioè Conte. 

Non mi spiego come si sia persa quella sicurezza che era la nostra forza. Speriamo bene.

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Ai tempi c'erano le ragioni per sostenere l'opzione esonero di Allegri:
CR7 comprato apposta per vincere la Champions League ed invece si esce ai quarti con una squadra di regazzini

e soprattutto con una prestazione incommentabile al ritorno IN CASA.

 

Poi certo tutti quanti ci aspettavamo che subito dopo l'esonero venisse annunciato il nuovo allenatore e

invece ricordate quanto tempo è passato tra esonero di Allegri e annuncio del nuovo allenatore?
 

Attesa clamorosamente lunga condita dall'illusione Guardiola per poi trovarsi con SARRI,

che a tanti di noi è sembrato uno preso al volo giusto perchè non c'era nessun altro libero.

Boccone che abbiamo mandato giù tutti ma a quanto pare non è mai scattato un reale feeling tra ambiente e il tecnico.

 

La società allora si ritrova ancora a scegliere il primo che passa
(mi spiace usare questo termine per Andrea, ma è così), ma ancora più palesemente questa volta.

 

La scelta si rivela un "mezzo disastro" solo perchè siamo alla Juve.

Da altre parti due titoli in un anno all'esordio sarebbero stati magnificati all'inverosimile.

 

Lascia quindi Paratici, principale autore delle scelte sul mercato degli allenatori,

e questa volta la Juve, senza alcuna esitazione, ma con prontezza e DECISIONE,

sceglie la via più tranquilla per gestire un momento così complicato: il ritorno di Allegri.

 

Insomma, sembra la fine dell'era del pressapochismo e dell'attendismo e l'inizio di una nuova decisa rotta.

 

Comunque, per capire se tutte queste belle parole si riveleranno vere, occorrerà almeno attendere la fine del calciomercato.

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Agnelli è arrivato esattamente dove voleva, e per essere sicuro che il suo piano non avesse intoppi ha deliberatamente sabotato (i modi li ha esposti in maniera intellettualmente onesta l'autore del topic) il cambio di rotta che i tifosi e gli sponsor gli avevano imposto 2 anni fa.

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Gran bel topic.

La verità è che la Juventus ha cambiato senza esserne convinta.

Ha voluto cambiare ma l'ha fatto con paura e non con la decisione giusta.

Non si è mai voluto davvero perseguire una strada precisa.

Il ritorno di Allegri per me è una grande sconfitta della società.

Poi magari vinceremo tutto e allora si che avranno avuto ragione loro e sarò qui a cospargermi il capo di cenere.

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24 minuti fa, Manfred von Richthofen ha scritto:

 

Lascia quindi Paratici, principale autore delle scelte sul mercato degli allenatori,

 

Devo correggerti solo in questo aspetto: Fosse stato per Paratici, Sarri sarebbe stato ancora in panchina anche quest'anno.

Chi si è preso la responsabilità della scelta "visionaria e rivoluzionaria" di Pirlo è il presidente, ma vista la mala parata le responsabilità sono state ascritte al "povero" Paratici.

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5 minuti fa, Ale0306 ha scritto:

Devo correggerti solo in questo aspetto: Fosse stato per Paratici, Sarri sarebbe stato ancora in panchina anche quest'anno.

Chi si è preso la responsabilità della scelta "visionaria e rivoluzionaria" di Pirlo è il presidente, ma vista la mala parata le responsabilità sono state ascritte al "povero" Paratici.

In effetti questo punto mi è già stato contestato da un altro utente, ma di questo su internet non trovo tracce "serie", se non pettegolezzi.

 

Tant'è vero che Pirlo inizialmente era stato preso per allenare la Juventus Under-23

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Non penso che l'esonero di allegri sia stato deciso da agnelli...anzi...era ovviamente contrario...ha lasciato fare il loro lavoro a paratici e nedved...ora il contratto è finito...ciao ciao paratici e le sue idee...allegri di nuovo in...e tanti saluti.

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I cicli gli finiscono quando di smette di vincere, punto.

Non quando hai stravinto il campionato a febbraio.

 

Allegri fu mandato via per parare il * ai dirigenti,idem è successo a Sarri,un altro che ne n doveva essere mandato via 

 

Il gioco ed il progetto di cui ci si riempie la bocca non c'entrano niente,l'unica idea è sempre stata speriamo che un nuovo mister ci salvi il posteriore.

 

 

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23 minutes ago, Andrea Bianconero said:

Gran bel topic.

La verità è che la Juventus ha cambiato senza esserne convinta.

Ha voluto cambiare ma l'ha fatto con paura e non con la decisione giusta.

Non si è mai voluto davvero perseguire una strada precisa.

Il ritorno di Allegri per me è una grande sconfitta della società.

Poi magari vinceremo tutto e allora si che avranno avuto ragione loro e sarò qui a cospargermi il capo di cenere.

certo come no .ghgh

 

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Io spero che colui che si vantava di una PROGRAMMAZIONE ad alto livello fosse la causa di esattamente cosa e' stato descritto in questo post. Chi doveva partire non erano gli allenatori, ma Paratici. Vedremo se questa scelta e' stata giusta. Solo il futuro lo dira'.

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Tutto giusto, ma con una precisazione. Il supporto alla filosofia di Sarri è durato meno di un mese: il 3-2 con il Napoli e il 3-3 con l'atletico sono state grandi partite, ma insopportabili per gente per cui "la Juve sarà sempre squadra da 1-0". La rivolta dei senatori è stata poi la logica conseguenza di una società che non lo ha mai supportato

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1 minute ago, Andrea Bianconero said:

E cosa farei secondo te? Sono qua e non me ne sono mai andato e non intendo farlo nel prossimo futuro.

Quello fatto in passato...

Vinto senza concorrenza... grazie alle giocate dei singoli... eccetera eccetera... .ghgh

 

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..errore fatto nel 2019...giusto cambiare il ciclo max era finito..ma si doveva upgradare con un mister come guardiola o klopp e fargli la squadra...e invece si è andati su sarri profilo non da juve senza poi dargli nemmeno un giocatore a lui consono..poi covid e il resto con pirlo è stata tutta una conseguenza...una squdara anzi una società come la juve quando cambia deve sempre salire di gradino...e nel 2019 doveva farlo...il resto è storia..nel 2019 un mese e mezzo per prendere sarri..su dai..qualcosa è andato storto

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Adesso, El Pistolero ha scritto:

Quello fatto in passato...

Vinto senza concorrenza... grazie alle giocate dei singoli... eccetera eccetera... .ghgh

 

Giudicherò quello che vedrò sulla base di quello che è il mio pensiero, ovviamente.

Magari avremo ancora punti di vista differenti e ne parleremo, è anche questo il bello del forum no? 😄

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Agnelli non si sarebbe mai voluto separare da Allegri, Paratici ha chiesto più autonomia per vincere in altra maniera con un nuovo allenatore, ma semplicemente non è stato capace, che poi la nuova filosofia fosse peggio della vecchia (come qualcuno vuol far credere) è falso, bisogna solo sapere quello che si fà e farlo bene.

Dopo 1 mese ha partorito Sarri che stava sulle balle ad Agnelli sin dalle prime ore e a fine stagione l'ha cacciato, già qui Paratici ha riperso autonomia e il nuovo ciclo che si voleva costruire è naufragato.

Agnelli riprende così in mano il potere decisionale e punta su Pirlo, scelta ancora più incomprensibile rispetto a quella di Sarri che almeno era un allenatore fatto e finito, il resto è storia, risultati deludenti e rifugio nel passato col ritorno ad Allegri

 

Ad Agnelli non interessa sull'aspetto tecnico dell'allenatore, di calcio non ci capisce nulla, gli devi essere simpatico e vincere il campionato, quanto alla Champions è optional, basta arrivare almeno ai quarti per una questione di bilancio

 

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