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Tricarico10

Auguri FenomenALEX

Post in rilievo

"Non c’è stato un momento preciso in cui ho pensato consapevolmente: rimarrò alla Juventus per tutta la mia carriera. Ma certamente è stata la mia aspirazione fin dal primo giorno.
C’è però un momento in cui questa aspirazione è stata più forte, una convinzione rinnovata. 
È accaduto nell’estate del 2006, prima, durante e dopo il Mondiale che abbiamo vinto in Germania. 
Alla Juve tutto sembrava crollare, ma la mia volontà di restare fino alla fine era sempre più solida. 
Non ho mai avuto dubbi, anche quando non sapevo dove avremmo giocato, se ancora in serie A, in serie B o addirittura in C.

La mia scelta di restare, a prescindere, in realtà è stata solo l’espressione di quello che sentivo dentro, non l’ho mai vissuta come un sacrificio, ma come un privilegio. E quella situazione di estrema difficoltà mi ha dato una carica incredibile. 
Dunque non è mai stata una questione di “essere i più forti”. Lo siamo stati, per tanto tempo. In altri anni invece non è accaduto, non abbiamo vinto, abbiamo sofferto. 
Ma c’è molto di più dei risultati: esiste un senso di appartenenza che va oltre ogni altra considerazione. 
Si chiama “identificazione”, sentirsi parte di qualcosa di grande, che per una squadra di calcio non sono soltanto un gruppo di giocatori, una società, ma l’enorme patrimonio di passione custodito da milioni di tifosi. 

Non c’è stata una partita nella quale non mi sia emozionato per l’urlo dello stadio, per i vari inni che si sono susseguiti negli anni di Juventus, cantati da tutto il pubblico. E poi come non ricordare quella canzone che i tifosi hanno creato per me al mio arrivo a Torino? “Io di te non mi stanco, sarò sempre al tuo fianco, sei la cosa più bella che c’è... Alessandro Del Piero olè, Alessandro Del Piero olè.”
Per me è stato un grandissimo privilegio avere un inno, o meglio un coro. Non lo dimenticherò mai. 
Come non potrò mai dimenticare il boato che riempiva lo stadio ogni volta che segnavo: da brividi."

 

Alessandro Del Piero.

 

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Il giocatore che ho amato di più anche perché ho vissuto tutta la sua carriera.

 

Un ragazzo normalissimo all’inizio molto timido che faticava nelle prime interviste ma con due piedi fuori dal comune 

 

Era facile immedesimarsi in lui da bambino 

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L’altro giorno nel bus parlavo con quei chiodini che mi tocca allenare quest’anno (femmine mi mancate) mentre andavamo in trasferta e gli ho fatto un’esegesi su Del Piero per me Alex è Il Calcio. Tutto ciò che sognavo a quell’età, i valori tecnici e morali che cerco di portare ora da allenatore. Unico. 

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Tutto nacque con quel gol alla Reggiana, lo ascoltai alla radio ed ebbi uno di quei brividi che si sentono rare volte, la sensazione che saresti stato qualcosa di grande nella mia vita, e mi sbagliavo perché sei stato e sei di più: LEGGENDA 

Auguri Capitano!

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