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BornOnThe5ofMay

Scacco matto alla Regina: la Juve sacrificata sulla scacchiera del sistema

Post in rilievo

Mi permetto di postare questo articolo trovato per caso sul sito “Codice Bianconero”

che racchiude e in parte spiega tutta la rabbia e la frustrazione che provo (proviamo?) da anni…

 

La Juventus vive un paradosso che non si esaurisce nei torti arbitrali o nei rigori negati. Il vero nodo è il rapporto con il sistema calcistico italiano ed europeo, un sistema percepito come ostile e capace di schiacciare chi prova a ribellarsi.

La società silente e il peso del sistema

Il silenzio della proprietà è diventato un marchio di fabbrica. John Elkann appare distante, più preoccupato dei propri equilibri finanziari e delle indagini Consob che della battaglia sportiva. La Juventus ha subito negli ultimi anni penalizzazioni lampo e processi compressi, come nel caso plusvalenze, dove la condanna è arrivata in tempi record e con punti di penalizzazione calcolati “a tavolino” per escludere il club dalla Champions.
Questa assenza di voce non è solo un problema di immagine: diventa un fattore che incide direttamente sul campo. Senza una società pronta a difendere i propri uomini, la squadra appare fragile e demotivata.

 

Dal silenzio alla scelta strategica

Ed è qui che nasce il vero dilemma: piegarsi al sistema o combatterlo. La convinzione diffusa è che, se le battaglie legali di Agnelli e Giraudo dovessero proseguire, la Juventus rischierebbe di essere distrutta. Non importa quante sentenze favorevoli possano arrivare: se non vengono fatte valere nei confronti della FIGC, il risultato sarà sempre lo stesso. A chi non si piega, il sistema lascia solo le briciole che cadono dal tavolo.
Il collegamento con la giustizia sportiva è inevitabile. Antonio Giraudo, radiato dopo Calciopoli, ha riaperto la battaglia legale chiedendo al tribunale di Roma di rimettere la questione alla Corte di Giustizia Europea (CGUE), contestando l’incompatibilità della giustizia sportiva italiana con il diritto comunitario. Parallelamente, Andrea Agnelli ha portato il suo ricorso sul caso plusvalenze davanti alla CGUE. Se queste cause dovessero avere esito favorevole, potrebbero scardinare l’intero impianto della giustizia sportiva italiana.
Ma proprio qui si innesta la contraddizione: la società sembra intenzionata a restare fuori dalla battaglia, lasciando ad altri il compito di combattere.

 

Gravina, UEFA e il riavvicinamento

Il silenzio della Juventus trova spiegazione anche nei rapporti con la Federazione. Gabriele Gravina, oggi vicepresidente UEFA, ha tessuto relazioni strette con Elkann per favorire il riavvicinamento del club ai vertici istituzionali. La strategia sembra chiara: non pestare i piedi, rientrare nei ranghi, sopravvivere senza conflitti.
Ma questa scelta ha un prezzo altissimo: la perdita di identità. La Juventus, storicamente simbolo di forza e autonomia, appare oggi una società “inesistente”, incapace di difendere i propri colori.


 

UEFA, Superlega e il contesto internazionale

Il silenzio della Juventus non si spiega solo con i rapporti interni alla FIGC, ma si inserisce in un quadro più ampio: quello della sfida alla UEFA e del progetto Superlega.
Florentino Pérez, presidente del Real Madrid, ha ribadito con forza che la Superlega non è una vittoria morale, ma uno strumento concreto per abbattere il monopolio UEFA e costruire un nuovo modello competitivo. Dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea, che ha riconosciuto l’illegittimità del monopolio UEFA, Pérez ha parlato di “vittoria netta” e ha annunciato che il club è pronto a chiedere risarcimenti e ad organizzare la competizione. La sua linea è chiara: non basta vincere nei tribunali, bisogna tradurre quelle vittorie in un progetto reale, capace di cambiare il calcio europeo.

E qui si apre il contrasto con la Juventus. Nell’ultimo Consiglio di Amministrazione, il presidente Gianluca Ferrero ha chiarito che non ci saranno “soldini” per la Juve, non perché non spettino, ma per non irritare il potere e mantenere rapporti distesi. Una scelta che non appare come strategia, ma come resa preventiva: allisciare il pelo al sistema, tranquillizzarlo, rinunciare a rivendicare ciò che sarebbe legittimo.
Il risultato è un paradosso: mentre Pérez incalza e vuole trasformare le sentenze in azione, la Juventus si limita a sopravvivere, accettando di muoversi a compartimenti stagni, facendo ciò che viene imposto e non ciò che sarebbe giusto. Non si tratta di autonomia, ma di convenienza.

 

 

Dal vertice al campo: arbitraggi e motivazione

Il malessere non nasce solo dai vertici. Sul campo, la Juventus subisce un insieme di condizioni che logorano: calendari sfavorevoli, direzioni arbitrali che interrompono il gioco, media ostili che innervosiscono i calciatori, assenza di fuoriclasse capaci di sopperire a questi gap.
Gli episodi sono emblematici: Vlahovic bloccato da Doveri, Locatelli fermato su una rimessa veloce, insulti razzisti tollerati. In uno stadio ostile, dove per 90 minuti si urla “*”, la motivazione diventa fragile. E senza una società pronta a difendere i propri uomini, la demoralizzazione è inevitabile.

 

Allenatori e società: un binomio inscindibile

Il dibattito sugli allenatori – Spalletti meglio di Tudor, ipotesi Guardiola – si riduce a un punto: senza una società forte, nessun tecnico può incidere. La centralità della società nei risultati è evidente: la differenza tra vincere e perdere non è solo tattica, ma politica e gestionale.

Dal campo alla curva: la voce dei tifosi

E quando la società tace, la comunità juventina cerca di supplire. Si invoca maggiore partecipazione, più iscritti alla Fondazione, più rumore allo stadio. Si guarda con invidia alla compattezza di altre tifoserie, mentre allo Stadium prevale un pubblico borghese e rassegnato.
La rabbia cova, ma manca ancora la scintilla che trasformi la protesta in azione. La Juventus non è solo una società: è la sua storia, la sua gente, la sua memoria.

Conclusione: la domanda che resta aperta

La Juventus vive un paradosso: società silente, tifosi divisi, squadra demotivata. Il vero nodo non è il rigore negato, ma la scelta strategica: piegarsi al sistema o combatterlo. Le battaglie legali di Agnelli e Giraudo potrebbero scardinare l’impianto della giustizia sportiva, ma la società sembra intenzionata a restare fuori, accettando solo le briciole.
La Superlega poteva essere un’occasione di riscatto, ma la Juventus ha scelto di non combattere. E allora la domanda resta: rivogliamo la Juventus che onori la Sua Storia e la propria Dignità, la Juventus antesignana e visionaria, autonoma e combattiva, capace di sfidare i poteri e di dettare il futuro del calcio, oppure ci accontentiamo di una Juventus integrata nel sistema, buona e silente e ciononostante, in Italia ed in Europa, costantemente bistrattata, ridotta a comprimaria e mai protagonista?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Finché i tifosi allo stadio non aprono una contestazione seria e prolungata questa Società non muoverà un dito. Dispiace dirlo ma il vero male siamo noi tifosi che accettiamo questo scempio convinti sempre che il meglio deve venire...ma credetemi al peggio non c'è mai fine! 

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La cosa che non si vuole accettare è che Real Madrid, Barcellona, Bayern, i due Manchester, PSG, etc. sono too big to fail. Sono la rappresentanza economica, politica e simbolica del loro calcio. Le loro federazioni, volenti o nolenti, li proteggono perché senza di loro l’intero sistema nazionale crolla. La Juventus invece ha dimostrato di non essere protetta nemmeno quando rappresenta l’Italia in Europa. Se può essere colpita, viene colpita. Non è percepita come indispensabile dal nostro sistema. Paradossalmente la Juve paga proprio ciò che l’ha resa grande: la sua autonomia storica, la tendenza a non allinearsi, a non dipendere dalla federazione, a non chiedere favori. In Inghilterra, Spagna o in Germania questo atteggiamento verrebbe premiato come leadership. In Italia, viene visto come arroganza. Siamo sempre lì: vogliamo la Juve "simpatica" quella di cui parlava Cobolli Gigli tanti anni fa, ovvero una Juve che sopravvive , oppure una Juve che detta la linea anche a costo di diventare scomoda?

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3 minuti fa, ufficialee ha scritto:
La cosa che non si vuole accettare è che Real Madrid, Barcellona, Bayern, i due Manchester, PSG, etc. sono too big to fail. Sono la rappresentanza economica, politica e simbolica del loro calcio. Le loro federazioni, volenti o nolenti, li proteggono perché senza di loro l’intero sistema nazionale crolla. La Juventus invece ha dimostrato di non essere protetta nemmeno quando rappresenta l’Italia in Europa. Se può essere colpita, viene colpita. Non è percepita come indispensabile dal nostro sistema. 

Infatti il nostro sistema sta marcendo…perché a chi lo amministra interessano solo la poltrona e i 30 denari del bandito sloveno

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Caro fratello bianconero, 

ciò che i supporters bianconeri vogliono .. fortissimamente vogliono .. è una " JUVE " .. dotata di " attributi e controattributi " 

una " JUVE " come questa ...  .ehm  

 

Audio Rai.TV - gli scudetti di tutto il calcio - Scudetto ...   JUVENTUS F.C. - 1976/77 

 

 

 Zoff, Cuccureddu, Gentile, Furino, Morini, Scirea, Causio, Tardelli, Boninsegna, Benetti, Bettega.

 

.. & .. il giovane  Antonio Cabrini: “Questa Juve gioca a memoria, ma noi eravamo granitici” -  La Stampa  ANTONIO CABRINI  

 

 

- GENTE CHE AMO' .. RISPETTO' .. ED ESALTO' LA " MAGLIA BIANCONERA " ... compreso .. il " BONIMBA " nerazzurro .. che non ebbe remora alcuna

a " castigare " la sua squadra del cuore .. ergo .. una squadra con la " Maglia Nerazzurra " .. che non è l'Atalanta ..  peccato però che, in quella squadra, 

nerazzurra andò a giocare un calciatore che la JUVE l'ebbe sempre nel cuore fin dalla sua gioventù ... .ehm

 

John Charles Pietro Anastasi  JOHN CHARLES .. ed il giovanissimo .. PIETRO ANASTASI 

 

 

FINO ED ANCHE OLTRE LA FINE .. SEMPRE E SOLO .. FORZA JUVE .. JUVE CHE HA BISOGNO DI SENTIRE L'AFFETTO DI CHI LE HA VOLUTO

SEMPRE BENE .. UNO CHE .. NONOSTANTE QUALCHE " PASSAGGIO A VUOTO " LA .. VECCHIA SIGNORA .. L'HA NEL SANGUE .. COSI' COME

L'HANNO AVUTA NEL SANGUE .. SUO PADRE UMBERTO .. SUO ZIO GIANNI .. & .. GIAMPIERO BONIPERTI .. ergo .. IL SUO NOME E' ANDREA ..

IL SUO COGNOME AGNELLI . 

 

.salveStefano !

 

 

 

 

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15 minuti fa, BornOnThe5ofMay ha scritto:

Infatti il nostro sistema sta marcendo…perché a chi lo amministra interessano solo la poltrona e i 30 denari del bandito sloveno

il Real Madrid ha chiesto 4,5 miliardi di dollari di danni alla Uefa, per aver sabotato la Superlega. Perché la Juve non ha mosso un colpo simile? Siamo dei caghetta, altroché

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5 minuti fa, ufficialee ha scritto:

il Real Madrid ha chiesto 4,5 miliardi di dollari di danni alla Uefa, per aver sabotato la Superlega. Perché la Juve non ha mosso un colpo simile? Siamo dei caghetta, altroché

Comprendo perfettamente, ma purtroppo siamo in una situazione completamente diversa da quella del Real. Ti hanno dimostrato con due inchieste farlocche e anni di arbitraggi chimici quanto è facile distruggerti. Andare allo scontro non farebbe che allungare il nostro purgatorio a tempo indeterminato, perché non abbiamo minimamente la forza, sportiva e politica di reggere l’urto 

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4 minuti fa, BornOnThe5ofMay ha scritto:

Comprendo perfettamente, ma purtroppo siamo in una situazione completamente diversa da quella del Real. Ti hanno dimostrato con due inchieste farlocche e anni di arbitraggi chimici quanto è facile distruggerti. Andare allo scontro non farebbe che allungare il nostro purgatorio a tempo indeterminato, perché non abbiamo minimamente la forza, sportiva e politica di reggere l’urto 

Tutto giusto. 

 

Ma se anche CGUE e CEDU stabilissero l'incompatibilità del diritto sportivo con quello ordinario e le sentenze farlocche prodotte da tale giustizia, non ci sarebbe alcun motivo per non muovere un dito se non malafede. 

A quel punto che non si iscrivano per niente al campionato che facciamo più bella figura. 

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6 minuti fa, BornOnThe5ofMay ha scritto:

Comprendo perfettamente, ma purtroppo siamo in una situazione completamente diversa da quella del Real. Ti hanno dimostrato con due inchieste farlocche e anni di arbitraggi chimici quanto è facile distruggerti. Andare allo scontro non farebbe che allungare il nostro purgatorio a tempo indeterminato, perché non abbiamo minimamente la forza, sportiva e politica di reggere l’urto 

Appunto, e io (e non penso di essere il solo) sono stufo di questa Juve che sopravvive, che chiede il permesso e che festeggia il quarto posto. Si sta perdendo la percezione di cos'è (o cos'è stata) la Juventus

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1 ora fa, 29 MAGGIO 1985 ha scritto:

Caro fratello bianconero, 

ciò che i supporters bianconeri vogliono .. fortissimamente vogliono .. è una " JUVE " .. dotata di " attributi e controattributi " 

una " JUVE " come questa ...  .ehm  

 

Audio Rai.TV - gli scudetti di tutto il calcio - Scudetto ...   JUVENTUS F.C. - 1976/77 

 

 

 Zoff, Cuccureddu, Gentile, Furino, Morini, Scirea, Causio, Tardelli, Boninsegna, Benetti, Bettega.

 

.. & .. il giovane  Antonio Cabrini: “Questa Juve gioca a memoria, ma noi eravamo granitici” -  La Stampa  ANTONIO CABRINI  

 

 

- GENTE CHE AMO' .. RISPETTO' .. ED ESALTO' LA " MAGLIA BIANCONERA " ... compreso .. il " BONIMBA " nerazzurro .. che non ebbe remora alcuna

a " castigare " la sua squadra del cuore .. ergo .. una squadra con la " Maglia Nerazzurra " .. che non è l'Atalanta ..  peccato però che, in quella squadra, 

nerazzurra andò a giocare un calciatore che la JUVE l'ebbe sempre nel cuore fin dalla sua gioventù ... .ehm

 

John Charles Pietro Anastasi  JOHN CHARLES .. ed il giovanissimo .. PIETRO ANASTASI 

 

 

FINO ED ANCHE OLTRE LA FINE .. SEMPRE E SOLO .. FORZA JUVE .. JUVE CHE HA BISOGNO DI SENTIRE L'AFFETTO DI CHI LE HA VOLUTO

SEMPRE BENE .. UNO CHE .. NONOSTANTE QUALCHE " PASSAGGIO A VUOTO " LA .. VECCHIA SIGNORA .. L'HA NEL SANGUE .. COSI' COME

L'HANNO AVUTA NEL SANGUE .. SUO PADRE UMBERTO .. SUO ZIO GIANNI .. & .. GIAMPIERO BONIPERTI .. ergo .. IL SUO NOME E' ANDREA ..

IL SUO COGNOME AGNELLI . 

 

.salveStefano !

 

 

 

 

Siamo diventata una squadra di mercenari.

Compresi i dirigenti.

Dove per due spicci vendiamo i nostri giovani per prendere mezzi giocatori.

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Piano piano tutti apriranno gli occhi, tranne i “da juventino” che omaggeranno sempre coloro che ci hanno venduti al nemico andando a fare reverenza ai padrini d’Italia e d’Europa 

 

Non dovrebbe esistere un sistema giuridico che punisce in fretta e furia SEMPRE E SOLO UNA SQUADRA per rigonfiare il petto al famoso sentimento popolare in una nazione calcistica cresciuta mediaticamente alimentando l’antijuventinismo (2006 e plusvalenze casi emblematici)  

 

La disparità di trattamento fuori e dentro il campo è palese, sta a noi farlo notare ai lor signori di Torino troppo supini e chi non la vede per quanto mi riguarda non è juventino, e mi permetto di dirlo. 

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4 ore fa, BornOnThe5ofMay ha scritto:

rivogliamo la Juventus che onori la Sua Storia e la propria Dignità, la Juventus antesignana e visionaria, autonoma e combattiva, capace di sfidare i poteri e di dettare il futuro del calcio, oppure ci accontentiamo di una Juventus integrata nel sistema, buona e silente e ciononostante, in Italia ed in Europa, costantemente bistrattata, ridotta a comprimaria e mai protagonista?

Elkann ha già scelto.

 

Se i tifosi non trovano il modo di voltargli le spalle e disarcionarlo non ci sarà futuro per questa società.

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4 ore fa, 29 MAGGIO 1985 ha scritto:

Caro fratello bianconero, 

ciò che i supporters bianconeri vogliono .. fortissimamente vogliono .. è una " JUVE " .. dotata di " attributi e controattributi " 

una " JUVE " come questa ...  .ehm  

 

Audio Rai.TV - gli scudetti di tutto il calcio - Scudetto ...   JUVENTUS F.C. - 1976/77 

 

 

 Zoff, Cuccureddu, Gentile, Furino, Morini, Scirea, Causio, Tardelli, Boninsegna, Benetti, Bettega.

 

.. & .. il giovane  Antonio Cabrini: “Questa Juve gioca a memoria, ma noi eravamo granitici” -  La Stampa  ANTONIO CABRINI  

 

 

- GENTE CHE AMO' .. RISPETTO' .. ED ESALTO' LA " MAGLIA BIANCONERA " ... compreso .. il " BONIMBA " nerazzurro .. che non ebbe remora alcuna

a " castigare " la sua squadra del cuore .. ergo .. una squadra con la " Maglia Nerazzurra " .. che non è l'Atalanta ..  peccato però che, in quella squadra, 

nerazzurra andò a giocare un calciatore che la JUVE l'ebbe sempre nel cuore fin dalla sua gioventù ... .ehm

 

John Charles Pietro Anastasi  JOHN CHARLES .. ed il giovanissimo .. PIETRO ANASTASI 

 

 

FINO ED ANCHE OLTRE LA FINE .. SEMPRE E SOLO .. FORZA JUVE .. JUVE CHE HA BISOGNO DI SENTIRE L'AFFETTO DI CHI LE HA VOLUTO

SEMPRE BENE .. UNO CHE .. NONOSTANTE QUALCHE " PASSAGGIO A VUOTO " LA .. VECCHIA SIGNORA .. L'HA NEL SANGUE .. COSI' COME

L'HANNO AVUTA NEL SANGUE .. SUO PADRE UMBERTO .. SUO ZIO GIANNI .. & .. GIAMPIERO BONIPERTI .. ergo .. IL SUO NOME E' ANDREA ..

IL SUO COGNOME AGNELLI . 

 

.salveStefano !

 

 

 

 

Che squadrone. Che calcio diverso rispetto a quello attuale dove se si viene sfiorati, ci si rotola a terra come folgorati.

Di fronte a questi calciatori, quelli di oggi, se la sarebbero data a gambe levate ancora prima del fischio di inizio.

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La dignità umana vale più di qualunque cosa, quella sportiva più di qualunque vittoria. 

Senza dignità non vale la pena nemmeno scendere in campo e noi l'abbiamo persa nel 2006, facciamocene una ragione. 

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La Juve è causadi un solo uomo

Elkan

Che è un incapace a 360 gradi e fa fallire tutto quel che tocca 

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46 minuti fa, Totik ha scritto:

Che squadrone. Che calcio diverso rispetto a quello attuale dove se si viene sfiorati, ci si rotola a terra come folgorati.

Di fronte a questi calciatori, quelli di oggi, se la sarebbero data a gambe levate ancora prima del fischio di inizio.

ho ancora davant agli occhi, come fosse accaduto ieri, l'entrata kamikaze di Tardelli su Rivera dopo 2 secondi di gioco. Te la ricordi Stefano @29 MAGGIO 1985 ?

Oggi, solo cacasotto che si spaventano anche della loro ombra e che rotolano in terra al minimo soffio di vento...

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questo articolo e l'ultimo chiodo conficatto sulla bara dell idea che avevo di juventus quando mi sono avvicinato al calcio.

tutto ineluttabilmente vero, arrendersi a questa idea non è piu una opzione o una eventualità del tutto personale purtroppo.

resta l'amore che quando profondo va oltre certe situazioni ma a oramai è sempre piu difficile, anche perche raggiunta una certa età ci sono altri aspetti della vita che per forza di cosa subbentrano a cio che vorremmo fare.

una rinascita leggo qua e la, la speranza deve essere per forza l'ultima a morire ma non è una cosa che si puo cercare, è piu un dono.

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19 minuti fa, LiamBrady10 ha scritto:

ho ancora davant agli occhi, come fosse accaduto ieri, l'entrata kamikaze di Tardelli su Rivera dopo 2 secondi di gioco. Te la ricordi Stefano @29 MAGGIO 1985 ?

Oggi, solo cacasotto che si spaventano anche della loro ombra e che rotolano in terra al minimo soffio di vento...

presente in Curva Filadelfia !!!! 

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1 ora fa, krom ha scritto:

Sì, se abbiamo una rosa orrida è colpa der sistema.

Se il “sistema” è anche dentro la società certo che si!

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Tutte le più grandi squadre al mondo sono  "ricattabili".

Hanno tutte degli scheletri nell'armadio.

Qui in italia si fa finta di niente con tutte tranne che con la nostra.

Perchè se tocchi la Juve il "sentimento popolare" non se ne lagna.

Perchè se tocchi la Juve non rischi di essere crocifisso il lunedì.

Perchè se tocchi la Juve anzi è più probabile che tu faccia carriera.

Non è facile gestire questa situazione, anche perchè non puoi agire di pancia come un tifoso qualunque e andare contro il sistema a muso duro.

Ecco quindi che spesso si sta in silenzio e si accettano situazioni che su altri campi sarebbero inimmaginabili.

Ricordo come fecero fuori CONTE con il loro non poteva non sapere...che però valeva solo per lui e non per tutti gli altri nello spogliatoio...

O come fummo gli unici ad essere puniti per il caso plusvalenze e di come ancora oggi si fatichi a giustificare una cosa del genere.

Ma di casi come questo è piena la cronaca degli ultimi anni.

Vedi anche la fine che ha fatto Andrea Agnelli.

Ciò non toglie che negli ultimi anni siano stati commessi diversi errori a livello societario e che al più presto urge COMPETENZA a livello manageriale.

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