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Jorge Lorenzo

Ostellino: "Calciopoli una farsa, dovuta alla faida Agnelli-Elkann. Ma ha pagato la Juve. Avvocato di un altro livello rispetto dirigenza attuale"

Post in rilievo

Ostellino liberale einaudiano? Io mi sono fermato qua...

.uah .uah .uah

Ma se tesseva lodi sperticate a Berlusconi che è il più grande monopolista televisivo...

 

Questi personaggi fanno solo ridere, così com'è ridicola l'intervista fatta da un giornale altrettanto ridicolo.

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Filosoficamente c'é un difetto di baae nel suo non schierarsi contro Berlusconi, non tanto per i concetti del liberalismo, quanto per l'uomo.

Un uomo ignorante di vita, senza visione, senza progettazione esistenziale per il Paese, senza istruzione ed educazione da trasmettere, senza credibilitá internazionale e senza rispetto, che ha come unica essenza l'anima di un politico-imprenditore ha portato questo paese al degrado di mentalitá, di istruzione, culturale, intellettuale e sociale.

Sbaglia Ostellino a ritenere i concetti liberali piú importanti nella valutazione delle sue azioni pratiche, non si ritiene giusto criticarlo perché si dice di 'pensare con la propria testa' ma é proprio pensandoci senza nascondere la veritá sulle sue azioni e non assolutizzando concetti teorici che si puó vedere Berlusconi.

Questo é sguardo critico, non attraverso la lente della filosofia economica.

 

Per il resto pecco d'ignoranza sulla sua figura perció non posso giudicare se le sue son solo 'belle parole' o son opinikni in ci crede veramente.

Di certo sono opinioni condivisibili e non banali.

 

Per Calciopoli, la miglior descrizione é questa sotto:

 

Calciopoli è come quando mentre tu discuti con i membri della tua famiglia, apri la porta per sbatterli fuori e non ti accorgi che invece hai aperto la porta ai ladri

E mentre tu continui a discutere, invece di fare fronte comune con i tuoi familiari per respingere gli intrusi malintenzionati, pensi di sfruttarli per sbattere fuori i tuoi familiari

 

Solo che alla fine i ladri non solo sbattono fuori i tuoi familiari, ma incu...ano te, i tuoi amici, gli altri tuoi parenti e non contenti ti svaligiano la casa, lasciandoti in mutande!

 

Ecco questo è Calciopoli!

 

Semplicemente perfetto.

Parola per parola.

 

Sulla questione secondo me ha pesato il fatto che l'erede di competenza designato da Umberto Agnelli per Exxor fosse Andrea, ma alla morte di entrambi, probabilmente si é fatto leva sulla giovinezza e poca esperienza di AA per passare il timone a Elkann.

Lo strapotere di Moggi&Co che invece preparavano l'ascesa di AA, insieme alle divergenze di gestione, lo scandalo doping e l'arroganza di Moggi nel ritenersi al sicuro su tutti i fronti furono le basi dell'Apocalisse.

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Lasciando da parte la politica, sulla quale mi astengo non essendo questo il luogo appropriato, per il resto, per quel che ci riguarda, non mi sembra che abbia detto, oggettivamente, chissachè di trascendentale... .uum

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che calciopoli sia nata per una guerra interna alla famiglia credo l abbiano capito tutti.

a parer mio però molti sbagliano nell individuare l elkane come regista dell operazione.

lo scopo era far fuori giraudo,"padrino" di AA e "reggente" del ramo umbertiano.

dall altra parte invece i montezemolo,i grande stevens,proteggevano l elkane.

loro hanno fatto tutto.grazie agli agganci politici a roma di uno,e agli agganci a torino/milano dell altro.

la juve è stato un danno collaterale.probabilmente neanche era prevista la B o una simile sanzione.qui secondo me entrano in gioco altre persone a roma e milano che ne hanno aprofittato.

il giovane elkan è stato un pupazzo nelle mani di gente che pensava solo al suo rendiconto personale.

probabilmente se allora invece che il gatto e la volpe ci fosse stato marchionne vicino all elkane,la storia sarebbe stata diversa.

Montezemolo c'è dentro fino al collo visto che è stato lui a far ritirare il ricorso al Tar tse

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Andrea Agnelli lavorava comunque a stretto contatto con la Triade, oltre al fatto che la Triade era una dirigenza messa da Umberto Agnelli e gli Elkann sono eredi di Gianni Agnelli.

Già Moggi al telefono con Tosatti fece riferimento alla lotta familiare, quando dice "Si sparerebbero a vista tra di loro".

Perdonami ma non concordo... tra una "banale" rivalità familiare (come ce ne sono sempre nelle famiglie con grossi interessi in ballo) e il distruggere coscientemente la Juventus senza un perché e un percome, ce ne passa... non c'è il nesso di causalità, per dirla giuridicamente...

anche sul fatto di AA che lavorava a stretto contatto con la Triade... AA era un ragazzino, accompagnava i "grandi", papà e zio, alla scampagnata di Villar Perosa... niente di più

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Vi faccio riflettere su una cosa... poco tempo fa Marchionne ha deciso che Montezemolo doveva sparire dalla sua vista (tra l'altro a pesci in faccia, con somma goduria nostra)...

per caso la Ferrari è stata smantellata? E' andata a correre gare di go-kart? Ha chiuso le fabbriche? No.

Lo hanno preso e rimosso.

Per quale folle motivo la "faida interna", chiamiamola così... da complottisti, prevedeva la distruzione della Juventus? Leggo... è stata un "danno collaterale"...

Ma come? Ma de che? "Menti raffinatissime"... complotti... servizi segreti... intrighi degni della notte dei lunghi coltelli... e non prevedono una cosa così ovvia?

E non pensano che con un semplice cambio di dirigenza (cui tra l'altro era stato rinnovato il contratto pochi mesi prima) avrebbero risparmiato centinaia e centinaia di milioni di euro di danni che farsopoli ha causato? Una famiglia di imprenditori che ha fatto l'Italia non si sa fare sti due conti?

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Perdonami ma non concordo... tra una "banale" rivalità familiare (come ce ne sono sempre nelle famiglie con grossi interessi in ballo) e il distruggere coscientemente la Juventus senza un perché e un percome, ce ne passa... non c'è il nesso di causalità, per dirla giuridicamente...

anche sul fatto di AA che lavorava a stretto contatto con la Triade... AA era un ragazzino, accompagnava i "grandi", papà e zio, alla scampagnata di Villar Perosa... niente di più

 

Negli ultimi due anni era Andrea Agnelli il supervisore, diciamo così, della Triade.

Elkann in qualche modo cospirava o comunque è stato inerme nella distruzione della dirigenza e di fatto della squadra.

Considera che le prime testate a pubblicare quelle quattro telefonate furono "La Stampa", la cui proprietà è della Exor, così come chi condusse una campagna editoriale diffamatoria e denigratoria fu "La Gazzetta dello Sport", anch'essa in piccola percentuale posseduta dagli Elkann.

Lo stesso John Elkann nei primi di Maggio 2006 intervistato dalla Gazzetta disse che sarebbero stati vicini all'allenatore ed ai giocatori, una frase che di fatto scaricò la Triade, che qualche giorno dopo si dimise in toto in quel triste 14 Maggio 2006.

Andando avanti con i mesi, ti cito l'avvocato Zaccone che andò a chiedere la B più penalizzazione, perché i reati compiuti erano gravi, io in vita mia mai ho sentito un boss di Mafia ma anche un ufficiale nazista chiedere la condanna, ma il nostro "avvocato" sì, a fronte del nulla, perché chiariamoci, in quelle intercettazioni c'è il nulla, forse a qualcuno non è chiaro: e dicevo, l'avvocato da chi era pagato, con chi prefigge la strategia difensiva, se non con la proprietà.

Ad Agosto 2006, Cobolli Gigli dice che è tutto pronto per il ricorso al TAR, ma il giorno dopo, termine ultimo di ciò, questi non viene presentato: a Dicembre Joseph Blatter ringrazia pubblicamente Luca Cordero di Montezemolo.

Questa è storia, questi sono fatti oggettivi, fatti che lasciano presagire di come Elkann e Montezemolo, difatti il ramo di Gianni Agnelli, volesse liberarsi di Moggi: magari la serie B non era stato preventivato, magari loro furono raggirati da qualcun altro, fatto sta che la Triade non stava a cuore a loro.

Non ti cito quelle intercettazioni, tra quelle occultate da chi ha indagato, nelle quali si parla di Montezemolo che volesse far fuori la Triade, a partire da quel dialogo tra Moggi e Giraudo nell'Agosto 2004, passando per ciò che il figlio di Moggi dice a suo padre, finendo a quella conversazione tra Zavaglia e Sandreani, senza dimenticare quel Ribaltone di cui Baldini si vantava e che forse alludeva a Farsopoli, fatto sta che il tizio che voleva raccomandare a Mazzini, tal Renzo Castagnini, è divenuto dopo il 2006 capo degli osservatori della Juventus.

Dimenticavo, a proposito di lavoro, Guido Rossi consulente FIAT.

Ecco, adesso dimmi come Elkann non fosse contro il ramo di Umberto e la Triade.

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IL VERO " DEUS EX MACHINA " ... IL VERO " DEMIURGO " .. IL VERO " ARTEFICE " DELLE INESTIMABILI FORTUNE ECONOMICHE DELLA FAMIGLIA AGNELLI FU : VITTORIO VALLETTA ! IL " PELE' " DEGLI AMMINISTRATORI FIAT : I ROMITI - I MARCHIONNI - I MONTEZEMOLO STANNO A LUI COME L'UMILE MAGRIN STAVA ALL' IMMENSO ed INEGUAGLIATO FUORICLASSE ... MICHEL PLATINI' ! MENTRE L'AVVOCATO ERA IN TUTT'ALTRE FACCENDE AFFACENDATO EGLI COSTRUI' ED EDFICO' UN IMPERO INDUSTRIALE - ECONOMICO - FINANZIARIO ! A TUTT'OGGI E' PRATICAMENTE IMPOSSIBILE STIMARE CON ESATTEZZA A QUANTO AMMONTI IL REALE VALORE DELL'IMMENSO TESORO RICONDUCIBILE ALLA FAMIGLIA AGNELLI ! --- Tratto dal Sole 24 Ore del 30/12/14 :

 

 

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SPECIALE

Valletta, un "tutor" per l'Avvocato

 

 

 

 

ag_vall.jpg?cmd=art&codid=22.0.768046225Nato il 12 marzo 1921, Giovanni Agnelli aveva appena 11 anni quando, in quel 1932 "anno decimo dell'era fascista", Vittorio Valletta era già direttore generale della Fiat. Orfano di padre a 15 anni, Giovanni Agnelli trascorse la giovinezza all'ombra della figura imponente del nonno, il senatore da cui aveva preso il nome, fondatore della casa di Torino.

Il vecchio Giovanni Agnelli si spense pochi mesi dopo la fine della guerra e nel 1946 ebbe così inizio la "reggenza" ventennale di Valletta alla Fiat. Giovanni Agnelli era vicepresidente.

Secondo Sergio Romano il rapporto del grande manager con Giovanni Agnelli fu contraddittorio: "Se la Fiat fu un granducato, Valletta ne fu il gran ciambellano reggente. E come ogni reggente cercò di ritardare per quanto possibile il giorno in cui l'erede avrebbe reclamato il trono", scriveva Romano in un articolo dedicato all'ottantesimo compleanno del presidente d'onore della Fiat nel marzo del 2001.

Un amministratore duro, Valletta, abile ed efficiente, un uomo che per l'azienda non esitava a spianare ogni ostacolo che trovasse di fronte. Sindacati compresi. Tanto che, per la sua condotta gestionale, Valletta da alcuni è stato accostato a Metternich. Se del cancelliere prussiano si dice avesse pugno di ferro in guanto di velluto, di Vittorio Valletta invece molti avrebbero dovuto provare il pugno d'acciaio in guanto d'acciaio.

Secondo la ricostruzione degli storici dell'economia, sotto la gestione di Vittorio Valletta la Fiat si riorganizzò secondo schemi verticistici, cui si accompagnarono rigida disciplina aziendale e ferree norme di lavoro.

Sono gli anni in cui l'industrializzazione del Nord, che si scriveva Fiat ma si leggeva Valletta, spostava grandi masse dal Mezzogiorno. Era il boom, il "miracolo economico" i cui status symbol sarebbero stati la Lambretta e, più tardi, la Seicento. Ma la gestione di Valletta avrebbe continuato a comprimere i dipendenti Fiat. La situazione non poteva durare e non durò: un crescendo di proteste operaie sfociarono nello sciopero generale del marzo 1968. Ma all'epoca Valletta non era già più alla Fiat.

Dal 1946 al 1966, secondo Romano, Valletta stabilì rapporti di buon vicinato con le forze politiche e completò la formazione del principe ereditario. Per vent'anni, sino al 1966, Gianni Agnelli sedette al consiglio d'amministrazione, presiedette un'azienda (la Riv) che il nonno gli aveva lasciato in eredità, viaggiò per il mondo, si sposò e finì spesso nelle cronache mondane della stampa europea e americana. Molti pensarono che il giovane "avvocato" fosse soprattutto un simpatico playboy e che l'azienda, dopo il ritiro di Valletta, sarebbe stata diretta da un consiglio degli anziani, composto dai maggiori manager del gruppo".

Come per i "suoi" operai, anche per Giovanni Agnelli la pazienza aveva però un limite. Sempre secondo la ricostruzione di Romano "nell 1966 persuase Valletta a farsi da parte e ne prese il posto al vertice dell'azienda. Divenne così, a 45 anni, il capo di un'impresa che produceva 1 milione 151.000 automobili e occupava il quinto posto fra le industrie automobilistiche mondiali dopo General Motors, Ford, Chrysler e Volkswagen. Grazie al reggente il granducato era diventato un piccolo regno. Agnelli si preparò a governare l'azienda con i poteri del nonno e di Valletta. Le cose andarono diversamente. Tre anni dopo, nel 1969, il clima sociale italiano divenne infuocato".

Anche l'esperienza accumulata con Valletta, forse, spinse l'Avvocato a decidere con uno stile diverso nelle complicate regole che avrebbero fissato gli equilibri per la successione alla guida dell'azienda. Uno stile che avrebbe fatto proprio nel 1996, quando al compimento del suo 75mo anno d'età avrebbe lasciato la presidenza della Fiat a Cesare Romiti.

Nel 1966, dunque, Giovanni Agnelli diventava Presidente della Fiat. Da abile comunicatore qual era, decise di "smarcarsi" dall'immagine del suo predecessore con un'operazione inaudita: lanciare la casa di Torino nel blocco sovietico. La Fiat entrò in Unione Sovietica, grazie ai buoni uffici del leader comunista italiano Palmiro Togliatti, e installò un impianto a Stavropol, sul Volga, la città che di li a poco sarebbe stata ribattezzata "Togliattigrad".

La grande operazione in terra russa era il segnale di un mutamento di rotta che non poteva restare senza effetti anche nelle relazioni industriali in Italia. Agnelli aveva tracciato una strada e l'industria italiana lo seguì, in nome del pragmatismo: per tutto il decennio Settanta, mentre l'Italia era percorsa da fermenti sociali che crebbero sino a sfociare negli "anni di piombo" del terrorismo e della strategia della tensione, il sindacato divenne una controparte con cui le imprese avrebbero dialogato e che avrebbero cercato di blandire. Nel frattempo però la stagione del miracolo economico era definitivamente tramontata: lo shock petrolifero del 1973 diede il via all'"austerity" che fece crollare le vendite Fiat di un terzo.

Dall'azienda, Giovanni Agnelli si proiettò sul palcoscenico più ampio dell'associazionismo imprenditoriale e presiedette Confindustria tra il '74 e il '76. Il "metodo Agnelli" divenne prassi e la concertazione triangolare tra Governo, sindacati e imprese si trasformò in sistema di gestione della politica economica. Vittorio Valletta e la sua gestione erano ormai solo un lontano ricordo!

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Vi faccio riflettere su una cosa... poco tempo fa Marchionne ha deciso che Montezemolo doveva sparire dalla sua vista (tra l'altro a pesci in faccia, con somma goduria nostra)...

per caso la Ferrari è stata smantellata? E' andata a correre gare di go-kart? Ha chiuso le fabbriche? No.

Lo hanno preso e rimosso.

Per quale folle motivo la "faida interna", chiamiamola così... da complottisti, prevedeva la distruzione della Juventus? Leggo... è stata un "danno collaterale"...

Ma come? Ma de che? "Menti raffinatissime"... complotti... servizi segreti... intrighi degni della notte dei lunghi coltelli... e non prevedono una cosa così ovvia?

E non pensano che con un semplice cambio di dirigenza (cui tra l'altro era stato rinnovato il contratto pochi mesi prima) avrebbero risparmiato centinaia e centinaia di milioni di euro di danni che farsopoli ha causato? Una famiglia di imprenditori che ha fatto l'Italia non si sa fare sti due conti?

 

Interessante il riferimento alla notte dei lunghi coltelli...

però dai, visti i gusti di Roehm e quelli di Lapo... uhuh anche da noi un piccolo intrighino "de noantri" ci può stare...

 

 

 

(fine cazzàta OT)

sefz

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Vi faccio riflettere su una cosa... poco tempo fa Marchionne ha deciso che Montezemolo doveva sparire dalla sua vista (tra l'altro a pesci in faccia, con somma goduria nostra)...

per caso la Ferrari è stata smantellata? E' andata a correre gare di go-kart? Ha chiuso le fabbriche? No.

Lo hanno preso e rimosso.

Per quale folle motivo la "faida interna", chiamiamola così... da complottisti, prevedeva la distruzione della Juventus? Leggo... è stata un "danno collaterale"...

Ma come? Ma de che? "Menti raffinatissime"... complotti... servizi segreti... intrighi degni della notte dei lunghi coltelli... e non prevedono una cosa così ovvia?

E non pensano che con un semplice cambio di dirigenza (cui tra l'altro era stato rinnovato il contratto pochi mesi prima) avrebbero risparmiato centinaia e centinaia di milioni di euro di danni che farsopoli ha causato? Una famiglia di imprenditori che ha fatto l'Italia non si sa fare sti due conti?

Montezemolo è stato rimosso perché la Ferrari non otteneva più risultati da anni e le ultime scelte fatte non avevano portato a nulla.

lo scopo dei "consiglieri" del giovane elKane era far fuori Giraudo,non moggi.

E Giraudo non potevi cacciarlo visti i risultati. Quindi serviva qualcosa per colpirlo sul suo lavoro.

La b,secondo me,è stato un danno collaterale non preventivato.la reazione alla sentenza sportiva mi sembrò genuina.qui,sempre secondo me,entrarono in gioco i poteri politici tra Roma e Milano...

Chi sportivamente ha guadagnato dalla retrocessione della juve?

Inter e Roma. Società vicine allo stesso schieramento politico di allora...

l elKane è stato un pupazzo nelle mani dei vari Montezemolo e grande Stevens.

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personalmente non credo alla faida interna come causa scatenante di farsopoli, sono più orientato verso una faida (o complotto) esterno alla Juve. Questo perchè mi riesce difficile pensare che una famiglia che non ci ha mai voluto rimettere nemmeno una lira (e lo dice lo stesso ostellino soprattutto degli agnelli di adesso) fosse disposta a un danno di milioni di euro per far fuori due dirigenti di una propria società che non erano più graditi. I risultati che stavano portando non reggono come spiegazione almeno secondo me. Io sono il padrone e se ho deciso di mandarti via ti mando via, risultati o meno. Sarebbe stata una decisione impopolare ma sicuramente meno traumatica economicamente. Poi è naturale che come tutti voi parlo da spettatore esterno che non conosce tanti giochi e giochetti di potere e quindi si fa un'opinione sulla base di quello che ha visto sentito e letto

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Si ha ragione, però credo che l'Intervista sia più interessante per i motivi extra calcistici, soprattutto sulla parte che riguarda 'Mafia Capitale'.

 

Uno specchio, raccontato con una vena di amarezza, di cosa sia il nostro paese oggi, anzi da 25 anni a questa parte..

 

l'avvocato era nell'empireo....Elkann dove lo mettiamo?????

 

 

Ce lo vedrei bene col conte Ugolino.

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Lasciamo perdere....che se penso alla Elkaneporcata mi sale ancora la violenza.....

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Se un uomo lo puoi valutare anche dai suoi nemici ecco "Travaglio il mezz'uomo" odia Ostellino e questo mi aiuta ad apprezzarlo quantomeno come pensatore.

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Uno specchio, raccontato con una vena di amarezza, di cosa sia il nostro paese oggi, anzi da 25 anni a questa parte..

 

Purtroppo si, una volta non ci davo peso a queste cose, forse anche per la giovane età, ma negli ultimi tempi, forse perchè fra 2 mesi mi trasferisco a Londra, mi fa proprio male vedere queste cose, chiedendomi come sia possibile che nessuno faccia nulla, anzi cerchi di mangiarci sopra il più possibile.

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come se la famiglia agnelli-elkann si fosse mai fatta problemi di sorta a licenziare ,semplicemente, i dipendenti.

Comunque al di là di tutto per credere a una cosa i odevo veere fatti concreti,non mi bastano le speculazioni : "perché si è sentito con blanc?""perché non si è sentito con moggi?"

Detto questo, moggi stesso conferma che senza calciopoli ,ripeto: senza calciopoli, sarebbe andato al milan, quindi elkann aveva già sistemato tutto (da schifo,perche solo un idiota sostituisce moggi con blanc).

E non c'è dubbioche elkann abbia gestito pessimamente calciopoli, come ha gestito male anche la questione calcioscommesse-conte, del quale volle le dimissioni.

Poi oh... se volete (e qui non mi rivolgo a te) che dica che è tutto un complotto, vi accontento.

 

 

ps : (ot) poi ci sono molti applausi per le considerazioni politiche.ma si tratta del solito squallido qualunquismo, riguardo a mafia capitale, e propaganda politica, riguardo a renzi (che tra l'altro manco io sopporto).. la realtà è che c'è un gruppo di persone ,di una parte politica identificata, cioé alemanno e la sua stable,colluso con la malavita organizzata o addirittura pienamente inserito nelle sue dinamiche.

Non è colpa "della politica" in generale ,che comunque ,ovviamente,deve stare fuori dalle istituzioni.

 

Non è esattamente così "lineare" la cosa.

All'epoca Moggi e Giraudo erano ben più che "dipendenti". Erano nel cda e non erano peregrine le voci che parlavano di scalata.

Oltretutto sul passaggio di Moggi al Milan, di cui lui stesso parlò anni dopo, ci sono interpretazioni svariate e in contrasto con quella sua stessa affermazione (bisogna vedere se veritiera o fatta per tirare dentro Galliani... difatti afferma "forse Galliani non era contento e decise di farmi la festa"), dato che inizialmente si parlò di un no a Berlusconi (e da lì le congetture sulla "vendetta" di Berlusconi contro Moggi ecc). Di reale c'è solo che aveva appena rinnovato il contratto e che, in pratica, era assieme agli altri 2 (più che altro insieme a Giraudo) il reggente in pectore della Società.

Pur volendo avvicinarci alla tesi di un Moggi promesso sposo ai rossoneri non è conseguente il fatto che Elkann ne fosse informato. Senza contare che l'incontro tra Moggi e Berlusconi è dell'autunno 2005, mentre le grandi manovre iniziarono molto prima.

 

Sulle domande retoriche che ti ho riportato nel precedente post... non sono "speculazioni", ma fatti! Lo ha affermato Blanc (tra l'altro anticipatamente già riportato nel libro di Moncalvo), mica io, che era il 31 dicembre 2004 quando incontrò Elkann e appena 3 mesi dopo gli promise la poltrona! Lo ha detto Moggi che JE non lo ha degnato di una telefonata non solo in quei giorni (assurdo!), non solo in tutto il periodo caldo, ma nemmeno negli anni a venire (che ormai era persino comprensibile che non arrivasse). E questo senza coinvolgere Baldini... quello che stava preparando... e i legami che lo legavano ad una certa fazione (al punto da essere in predicato, in quei giorni del 2006, di diventare LUI il nuovo DG o AD della Juventus!!!).

Se volessi fare "speculazioni" dovrei affermare ben altro, e ci sarebbe un vaso di pandora da svuotare. Voglio dire che nella mie intenzioni non erano domande su cui basare una responsabilità o meno, bensì attestati talmente palesi e sintetici di un ruolo... per usare un eufemismo... "oscuro", a cui l'unico contraltare da offrire dovrebbe essere la totale incapacità di intendere e di volere della persona in causa! Perchè passi il non mostrare vicinanza all'accusato davanti ai microfoni... ma anche ipotizzando una buonafede totale... bè, hai una baracca da salvare, devi come minimo telefonare, parlare, sentirti con chi è ritenuto il responsabile dell'abissamento di quella baracca per cercare di salvarla! Non si è MAI visto al mondo che il proprietario di un'azienda che entra in crisi o che rischia di fallire per colpa del suo amministratore delegato o direttore generale... non parli col suo amministratore delegato o direttore generale per capire cosa stia succedendo! Non esiste da nessuna parte che un avvocato che deve salvare la baracca... ne chieda l'affossamento! Non esiste da nessuna parte che persino dopo la m€rda che uscì fuori successivamente... ancora nelle interviste arrivi ad affermare "La Juve senza Moggi e Giraudo? Affronterò la Serie A con maggiore serenità e maggiore felicità. Ci dà più tranquillità sapere che le vittorie e le battaglie le vinciamo sul campo"! E poi uno si domanda perchè non siano ricorsi al TAR!

Guarda, mi fermo qua perchè ogni volta mi riprometto di non parlare di questa cosa (mica per niente eh... solo perchè mi sento male io) poi non resisto. Cmq una bella sintesi l'ha data Vidal75 in questo suo post:

Calciopoli è come quando mentre tu discuti con i membri della tua famiglia, apri la porta per sbatterli fuori e non ti accorgi che invece hai aperto la porta ai ladri

E mentre tu continui a discutere, invece di fare fronte comune con i tuoi familiari per respingere gli intrusi malintenzionati, pensi di sfruttarli per sbattere fuori i tuoi familiari

Solo che alla fine i ladri non solo sbattono fuori i tuoi familiari, ma incu...ano te, i tuoi amici, gli altri tuoi parenti e non contenti ti svaligiano la casa, lasciandoti in mutande!

Ecco questo è Calciopoli!

ma nel corso del topic ce ne sono anche altri.

 

Non è nemmeno un caso che AA non abbia potuto aprire bocca in merito alle cose juventine praticamente fino a quando non è stato richiamato a furor di popolo, con seggiolini incendiati ogni domenica difronte allo spettacolo di una squadra e una Società ormai allo sfacelo.

 

P.S.: Ah, per quanto riguarda invece le considerazioni "politiche" non metto bocca perchè non solo non tutte mi trovano d'accordo, ma perchè non mi trovano d'accordo nemmeno molte considerazioni del passato fatte in merito ad altri notissimi esponenti politici nostrani... talvolta coincidenti con quelli nominati poco sopra. Ma non per qualunquismo o cosa, ma perchè si parte da un problema per poi arrivare a considerazioni prettamente "politiche", di parte, e ormai quelle si conoscono a menadito.

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Sulla questione secondo me ha pesato il fatto che l'erede di competenza designato da Gianni e Umberto Agnelli per Exxor fosse Andrea, ma alla morte di entrambi, probabilmente si é fatto leva sulla giovinezza e poca esperienza di AA per passare il timone a Elkann. .

 

A me non risulta. A me risulta che Gianni Agnelli avesse deciso in prima persona che il suo erede al potere sarebbe dovuto essere J.Elkann

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