Vai al contenuto

Benvenuti su VecchiaSignora.com

Benvenuti su VecchiaSignora.com, il forum sulla Juventus più grande della rete. Per poter partecipare attivamente alla vita del forum è necessario registrarsi

Archiviato

Questa discussione è archiviata e chiusa a future risposte.

Nerull

Bosco: "La situazione è precipitata, è scoppiata la guerra. Elkann e Agnelli al contrattacco"

Post in rilievo

Complimenti a Bosco per l'articolo, esplicativo della reale situazione dell'accaduto e di quello che Agnelli potrà fare accadere in risposta a queste ingiurie .

 

La federazione sta giocando con il fuoco e sulla base del nulla, vuole screditare non solo un presidente modello per tutti, ma anche una società come la Juventus, resuscitata da una morte presunta ma voluta da qualcuno .

 

HANNO MINACCIATO GUERRA,

SENZA AVER CAPITO BENE CHI È IL NEMICO...

 

Inviato dal mio Nexus 5 utilizzando Tapatalk

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

 

 

allora super lega, serie J, o checcazzMa io sono stufo di questo modo di agire, vorrei vivere lo sport per quello che è non dover sempre vedere la mia squadra difendersi dai frustrati al potere.Spero sia l'ultima goccia che convinca la società ad agire una volta per tutte, altrimenti a malincuore passerò ad altri sport meno corrotti

Mi sa che ti conviene dedicarti ad altro .sisi

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Mi sa che ti conviene dedicarti ad altro .sisi

no credo proprio che questa volta, la società rimanga a fare da spettatore,

intanto sarebbe da inviare a chi di competenza i filmati dei corridoi/spogliatoi dello Stadium del post partita Juventus Milan

 

Inviato dal mio Nexus 5 utilizzando Tapatalk

 

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Accelerare a tavoletta sul progetto Superlega Europea.

Andare ad iscriver la squadra all'estero non è possibile!

 

E possibile. Esiste in altri sport (la squadra di rugby di Toronto si è appena iscritta nel campionato inglese!), in calcio poco ma esiste (squadre gallesi nel campionato inglese, squadre del Lichtstenstein nel campionato svizzero).

 

Non si farà mai perché non lo vogliamo, perché ne subiremmo parecchi danni (bacino d'utenza meno grande, perdita di tifosi e sponsor ecc ecc). Ma legalmente è possibile, i campionati sono delle identità a parte e non sono legati al territorio come lo sono le nazionali.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

 

 

E possibile. Esiste in altri sport (la squadra di rugby di Toronto si è appena iscritta nel campionato inglese!), in calcio poco ma esiste (squadre gallesi nel campionato inglese, squadre del Lichtstenstein nel campionato svizzero).

 

Non si farà mai perché non lo vogliamo, perché ne subiremmo parecchi danni (bacino d'utenza meno grande, perdita di tifosi e sponsor ecc ecc). Ma legalmente è possibile, i campionati sono delle identità a parte e non sono legati al territorio come lo sono le nazionali.

Dovremmo ripartire delle serie inferiori della lega a cui faremo domanda di iscrizione.

Escludo un parere favorevole dei club autoctoni di massima divisione, ad una nostra richiesta di accesso, sapendo del peso specifico nostro, come club.

Guarda all'esempio di Celtic e Rangers Glasgow, i quali, nel 2004, chiesero l'affiliazione alla Premier League inglese, ma tutti e 20 i club inglesi votarono no.

I discorsi Liechtenstein, Andorra, Monaco, San Marino ed altri micro-Stati sono un discorso a parte, non applicabile al caso nostro, così come il rugby.

D'accordo sul fattore danni.

La Superlega è l'unico modo per svincolarsi dall'anticalcio ed antisport italiota.

.ok

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Dovremmo ripartire delle serie inferiori della lega a cui faremo domanda di iscrizione.

Escludo un parere favorevole dei club autoctoni di massima divisione, ad una nostra richiesta di accesso, sapendo del peso specifico nostro, come club.

Guarda all'esempio di Celtic e Rangers Glasgow, i quali, nel 2004, chiesero l'affiliazione alla Premier League inglese, ma tutti e 20 i club inglesi votarono no.

I discorsi Lichtenstein, Andorra, Monaco, San Marino ed altri micro-Stati sono un discorso a parte, non applicabile al caso nostro, così come il rugby.

D'accordo sul fattore danni.

La Superlega è l'unico modo per svincolarsi dall'anticalcio ed antisport italiota.

.ok

 

Alla fine siamo d'accordo sul fatto che sia legalmente possibile, teoricamente, ma improbabile nella pratica. .ok

 

Per quanto riguarda la Superlega, ho perso ogni speranza. La mentalità del calcio è troppo poco propensa all'evoluzione. Hanno sempre il timore di rompere il giocattolo, per questo a differenza di altri sport non cambiano mai nessuna regola (l'ultima è l'abolizione del retropassaggio attuata 30 anni fa), per questo mettono così tanto tempo ad adottare la moviola in campo ecc.

 

Più facile vedere dei campionati nazionali ridotti a 16 squadre e una Champions più grande, ma una Superlega vera e propria non credo la vedremo mai.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

 

 

Alla fine siamo d'accordo sul fatto che sia legalmente possibile, teoricamente, ma improbabile nella pratica. .ok

 

Per quanto riguarda la Superlega, ho perso ogni speranza. La mentalità del calcio è troppo poco propensa all'evoluzione. Hanno sempre il timore di rompere il giocattolo, per questo a differenza di altri sport non cambiano mai nessuna regola (l'ultima è l'abolizione del retropassaggio attuata 30 anni fa), per questo mettono così tanto tempo ad adottare la moviola in campo ecc.

 

Più facile vedere dei campionati nazionali ridotti a 16 squadre e una Champions più grande, ma una Superlega vera e propria non credo la vedremo mai.

Concordo, speriamo stavolta si faccia davvero, ne sento parlare da circa 15 anni, almeno, senza riuscire a vederne mai i natali.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Mi fa estremamente piacere l'iniziativa di John Elkann che ha speso parole in favore di Andrea Agnelli. I presunti contrasti tra i due evidentemente non erano reali. Penso che l'alleanza tra i due cugini possa creare un muro solido da contrapporre ai poteri forti che ci minacciano al fine di destabilizzare ed indebolire società e squadra. E non può essere un caso che il deferimento arrivi proprio mentre la squadra entra nella fase cruciale della stagione. Ma noi reagiremo con fermezza e determinazione finchè saremo liberi da queste false accuse

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

La seconda cosa che più mi auguro dopo una nostra vittoria in Champions.

Palazzo di Strasburgo, famoso per le sue lotte a favore del popol....ah no....

Continuo a pensare che finirà col classico accordo all'italiana

 

 

La Superlega è l'unico modo per svincolarsi dall'anticalcio ed antisport italiota.

.ok

Intendi un modello formato da pochi club d'elite e ricchissimi che arraffano tutto il possibile ed anni luce dal modello NBA?

Sisi è proprio la panacea a tutti i mali sefz

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

E' fondamentale non trasferire nervosismo alla squadra. La vicenda di Andrea Agnelli potrebbe destabilizzare l'ambiente e questo non deve accadere. Tuttavia non si può far finta di niente ed anche i media stanno cavalcando il deferimento inoltrato ad Andrea Agnelli con un tempismo eccezionale. La verità è che la squadra sta per affrontare gli impegni decisivi per la stagione ed il tutto avviene nel bel mezzo di un grande caos politico, giuridico, sportivo. Un caos organizzato si direbbe, al fine di intimidire la squadra, indebolirla, farle perdere la sua sicurezza e condannarla ad un fallimento stagionale. Per questo la partita di oggi assume un significato particolare; una Juve allo sbando potrebbe lasciare i tre punti alla Sampdoria. Ed in questo caso, il caos organizzato di cui dicevo prima, ne sarebbe il responsabile

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Articolo molto bello ed esplicativo. Siamo pronti alla guerra. Questa volta fino in fondo. Contro media tifosuncoli avversari e dirigentucoli da due soldi, quelli che dirigono le altre squadre. E contro la figc che verrà spazzata via a partire da quell'omuncolo interista di tavecchio. E questa volta i tifosi dovranno essere pronti a scendere in campo, in piazza. Anche se si tratta solo di un gioco, questa volta si va "fino alla fine".

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Spero e credo visto che il tutto non è evidentemente frutto di dissidi interni, che la società faccia tutto fino in fondo per far emergere la verità per mettere a tacere una volta per tutte questi sciacalli e la dichiarazione di AA rivolta ai giornalisti quando dice "molti di voi saranno sorpresi che io sia ancora qui e lo sarò per tanto" insieme al pronto comunicato di sostegno di Elkann mi fa stare tranquillo, che guerra sia

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

allora super lega, serie J, o checcazzMa io sono stufo di questo modo di agire, vorrei vivere lo sport per quello che è non dover sempre vedere la mia squadra difendersi dai frustrati al potere.Spero sia l'ultima goccia che convinca la società ad agire una volta per tutte, altrimenti a malincuore passerò ad altri sport meno corrotti

E possibile. Esiste in altri sport (la squadra di rugby di Toronto si è appena iscritta nel campionato inglese!), in calcio poco ma esiste (squadre gallesi nel campionato inglese, squadre del Lichtstenstein nel campionato svizzero).

 

Non si farà mai perché non lo vogliamo, perché ne subiremmo parecchi danni (bacino d'utenza meno grande, perdita di tifosi e sponsor ecc ecc). Ma legalmente è possibile, i campionati sono delle identità a parte e non sono legati al territorio come lo sono le nazionali.

 

ma,guarda che non è il Avellino che andrebbe in premier,sarebbe la JUVENTUS,giochare con Liverpool,le due Manchester,tutte le squadre di Londra,

 

insomma,ci sarebbe da divertirsi,introiti ingelsi spaventosi

 

non vedo il perchè non farlo

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Intanto che si cominci a conoscere questo gran pezzo di M.E.R.D.A. di Giuseppe Pecoraro

 

Giuseppe Pecoraro (Palma Campania, 20 marzo 1950) è un prefetto e funzionario italiano.

Laureatosi in giurisprudenza, ha ricoperto vari incarichi presso la prefettura di Rovigo, nella segreteria delle forze di Polizia e nel ministero dell'Interno durante i governi Berlusconi e Dini.

Nominato Prefetto nel 1995, è stato Prefetto di Prato,e dal 2000 al 2001 prefetto di Benevento. Dal 2001 al 2007 ha prestato servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno, prima come Capo della segreteria del Capo della Polizia e successivamente come Vice Capo della Polizia preposto all'attività di coordinamento e di pianificazione. Dal 2007 al 2008 è capo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile.

È stato prefetto di Roma dal 30 novembre 2008[1] al 2 aprile 2015. Durante il suo mandato, dal 2011 al 2012 è stato nominato dal Governo Monti Commissario all'emergenza rifiuti di Roma Capitale. Si dimette dall'incarico nell'impossibilità di trovare accolte le proposte di una dislocazione diversa da Malagrotta per i rifiuti della capitale.[2] A fine 2014 Pecoraro ha annullato la trascrizione dei matrimoni gay che il sindaco di Roma Capitale Ignazio Marino aveva avviato.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Vedete, questo è quello che succede quando si pensa di fare i signori. Uno ti insulta, tu lo ignori. Lui continua, e tu pure. Ad un certo punto tutti credono ad i suoi insulti perchè pensano che chi tace acconsente.

 

La Juve ha avuto un periodo relativamente buono di pace, gli ultimi 3-4 mesi prima della partita con le *, poi è scoppiato tutto. All' inizio pensavo "però, è un po che non ci danno dei ladri", m ci hanno pensato come al solito le * più del Napoli.

 

Come diceva un presidente americano, "parla piano e porta con te un grosso randello: andrai lontano"

 

La Juve doveva (ormai è tardi) iniziare a denunciare e mandare sul lastrico fino al più piccolo tragediatore su twitter, invece hanno fatto finta di niente. Se avessero iniziato una collezione di scalpi a suo tempo (libero pensiero è un conto, la calunnia è reato penale), avremmo evitato tutto questo, invece dalla pace si è passati alla guerra. Non si è falsata mezza partita, sembra non si sia fatto altro per gli ultimi due mesi. Siamo passati da Rigore per la Roma (legittimo) a Rigore per la Juve nell' arco di una settimana.

 

Parlano sempre quando è tardi, brutto vizio.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

 

 

ma,guarda che non è il Avellino che andrebbe in premier,sarebbe la JUVENTUS,giochare con Liverpool,le due Manchester,tutte le squadre di Londra,

 

insomma,ci sarebbe da divertirsi,introiti ingelsi spaventosi

 

non vedo il perchè non farlo

Purtroppo perché nessuna inglese ti cederebbe il posto in premier league.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Tanto per continuare: CHI E' GIUSEPPE PECORARO. UNO CHE INTARTTENEVA RAPPORTI CON ESPONENTI DI MAFIA CAPITALE.

 

Chi è Giuseppe Pecoraro, il prefetto in guerra che bisticcia con Marino e fa il commissario di se stesso

 

da "Il Fatto Quotidiano" del 24 dicembre 2014 - di Marianna Rizzini

 

Lo schizzo di fango da “mafia capitale”, il lungo e difficile rapporto con il Comune di Roma, gli scazzi sulla monnezza e l’assenza di “avveduta precauzione” sciasciana.

 

Roma. Prefetto lo è, Giuseppe Pecoraro, burocrate di lunga carriera ma di non evidente propensione a vestire i panni del classico prefetto: l’uomo uguale fra tanti uomini uguali, rassicurante funzionario al servizio dello stato, ventriloquo della direttiva superiore che, quando è eroe (nei film), lo è alla maniera del “prefetto di ferro” di Pasquale Squitieri con Giuliano Gemma: un uomo che per non adeguarsi ai poteri grigi viene infine promosso (e di fatto rimosso). Il prefetto Pecoraro non soltanto è, di questi tempi, necessariamente diverso dai suoi simili che lavorano nell’ombra discreta delle stanze prefettizie, ché lo si trova un giorno sì e l’altro pure sui giornali per una divergenza di opinioni con il sindaco di Roma Ignazio Marino (sulle nozze gay come sulla cosiddetta mafia capitale) o per quella visita che Salvatore Buzzi, presunto co-boss al fianco di Massimo Carminati, tributò proprio al prefetto, a proposito di un centro accoglienza in quel di Castelnuovo di Porto. C’è poi che il prefetto Pecoraro, prima di tutto per fisiognomica, poco si adatta all’immagine di prefetto alla Elio Petri (quello che in “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” si presenta col fazzoletto bianco nel taschino identico a quello degli altri innumerevoli prefetti in fila con abiti indistinguibili). Si dà il caso, infatti, che Pecoraro abbia sembianze e movenze da sceriffo più che da protagonista meticoloso di riti da vecchia provincia – indimenticabile resta il prefetto che non vuole farsi trasferire nonostante la sequela di scocciature in “L’ultima provincia” di Luisa Adorno, libro Sellerio adorato da Leonardo Sciascia, ritratto di prefetto e prefettessa nell’aria immobile di una Toscana-deserto dei tartari, dove il Natale si trasforma in incubo di notabili in visita e teorie di dame relegate nella stanza “a parte”, quella delle donne, a parlare del più e del meno incrociando le piume dei cappelli. “Avveduta precauzione” dei prefetti, la chiamava Sciascia in “Invenzione di una prefettura”, una piccola storia della prefettura di Ragusa, e chissà se Pecoraro, col senno del poi, vorrebbe averla avuta, quella “avveduta precauzione”. Fatto sta che oggi il prefetto dice che sì, Buzzi l’ha ricevuto per rispetto verso l’ex sottosegretario Gianni Letta che gliel’aveva inviato, ma che dopo averlo ricevuto ha prontamente telefonato a Letta per lamentarsene (“chi mi hai spedito?”) e Letta poi se n’è quasi scusato (“non lo farò più”). E dice il prefetto che, dopo la visita di Buzzi, aveva sì inviato una lettera al sindaco di Castelnuovo di Porto in cui si segnalava la disponibilità di una delle coop di Buzzi ad accogliere i richiedenti asilo, ma che “trattare così questa vicenda”, com’è stata trattata in questi giorni sui giornali, con tanto di titoli su di lui, il prefetto, “è una carognata e una pugnalata alle spalle”, perché quella lettera era stata inviata in automatico e ce n’erano altre dello stesso tenore inviate a Guidonia, a Ciampino, a Rocca Priora, ad Anguillara “e, in copia, alla Questura”.

Lungi dal risparmiare dalle luci della ribalta il prefetto, figura tradizionalmente destinata alle pur gloriose penombre della burocrazia, ieri il Corriere della Sera, a firma Fiorenza Sarzanini, raccontava della “gara europea bandita dalla prefettura di Roma” nel 2013 e vinta da una delle coop di Buzzi (la Eriches 29) per gestire il centro accoglienza della discordia (quello di Castelnuovo di Porto) e dell’“esposto del prefetto”, così si leggeva sul Corriere, “contro il giudice Tar ‘nemico’ della coop” di Buzzi. Tuttavia non era cosa inconsueta, per Pecoraro, il ritrovarsi alla ribalta. E’ capitato infatti, pochi giorni fa, che Pecoraro comparisse sul Messaggero, intervistato come parte in causa nella infinita querelle con il sindaco Marino (“se non sapeva il prefetto, che ricevette il capo delle coop, come potevo sapere io”?, aveva detto Marino, e Pecoraro avevo risposto senza salamelecchi prefettizi: “Buzzi era estraneo ai miei uffici; nell’amministrazione Marino, invece, ci sono tre indagati”). E non basta: qualche giorno dopo il prefetto, al giornale RadioRai, aveva parlato della commissione d’accesso agli atti del Comune. Scherzo della sorte vuole, infatti, che Pecoraro sia al tempo stesso l’uomo dell’incontro in prefettura con Buzzi ma anche e soprattutto l’uomo che controlla chi con Buzzi avesse a che fare: dalla prefettura provengono i commissari che devono leggere gli atti del Campidoglio in vista della relazione sul tema “infiltrazioni criminali” al Comune di Roma (in teoria anche a rischio scioglimento). E alla radio il prefetto se ne usciva con la profezia che molto faceva indispettire il sindaco: “… Può venire fuori che ci sia la necessità di uno scioglimento…”, diceva Pecoraro; “immagino che il prefetto sappia molte cose e non le possa dire proprio perché fa il prefetto… ”, diceva Marino. E Matteo Orfini, commissario per il Pd romano, su Twitter scriveva che il prefetto gli pareva intento, ultimamente, a “fare più dichiarazioni e interviste di Matteo Salvini”. “Il ministro Alfano venga in Aula a riferire e valuti l’opportunità di avvicendare il prefetto Pecoraro dopo otto anni di permanenza nella capitale”, dicono intanto, da Sel, i deputati Arturo Scotto e Filiberto Zaratti, mentre il consigliere radicale Riccardo Magi fa notare che “alcuni dei fatti più gravi su cui si indaga”, per esempio per quanto riguarda affidamenti e campi rom, “sono avvenuti in regime commissariale per l’emergenza rom. Non è che il commissariamento mette al riparo dall’illegalità”.

Nemmeno nei momenti di massima insofferenza per le processioni locali in cui si dovevano fare passettini accanto a preti e autorità “all’andatura del santo”, e lasciare che la banda “rintronasse il cervello”, il prefetto defilato de “L’ultima provincia” avrebbe potuto immaginare di assurgere al livello di visibilità cui è assurto Pecoraro (e non da oggi). Il prefetto, infatti, è già stato, in tempi di governo Berlusconi (ministro dell’Interno Roberto Maroni), “commissario delegato per il superamento dell’emergenza rom” per la regione Lazio e la città di Roma, e commissario all’emergenza rifiuti in tempi di Comune guidato da Gianni Alemanno e di Regione guidata da Renata Polverini. “Prefetto in guerra”, lo chiama Massimiliano Iervolino nel libro “Roma, la guerra dei rifiuti”, in cui si narra la vicenda della tentata “sostituzione” della discarica di Malagrotta e della ricerca di un sito alternativo (molti vip contestarono il prefetto per via dell’ipotesi Corcolle, nei pressi di Villa Adriana. Si mobilitarono Giorgio Albertazzi, Franca Valeri e Urbano Barberini, quest’ultimo al grido di “è come mettere i rifiuti a Luxor o alle Piramidi”). Alla fine il prefetto si dimise da commissario per l’emergenza rifiuti, senza rinunciare a essere prefetto a modo suo. (Intanto dovrà pronunciarsi, dopo aver ricevuto le “memorie” delle aziende coinvolte, sui primi due commissariamenti di appalti decisi da Raffaele Cantone, presidente dell’Authority anti-corruzione).

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

×

Informazione Importante

Utilizziamo i cookie per migliorare questo sito web. Puoi regolare le tue impostazioni cookie o proseguire per confermare il tuo consenso.