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PassioneJuventus

Destino e Futuro del Calcio Italiano e dunque anche della Juventus

Post in rilievo

1 ora fa, aiace ha scritto:

La Juventus non avrà problemi di nessun tipo finchè sarà di proprietà della Famiglia Agnelli (exor) il campionato italiano si può fottere e non dire che se il campionato è scarso allora... perchè quello francese e quello tedesco cosa sono visto che vince sempre o quasi il PSG e in bundes il bayern vincerà il decimo consecutivo?

Quindi secondo te incassare dai diritti tv 800 o 2000000000 è uguale?

Poveri illusi, se pensate che la famiglia metta altri 400 milioni tra qualche anno.

Noi siamo al massimo o quasi del possibile da fatturare, abbiamo 40000 spettatori massimi allo stadio contro il doppio dei nostri conpetitori compreso l'Atletico madrid...

In queste condizioni vincere la CL è quasi un miraggio.

 

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Il declino della serie A era già iniziato da un pochino, però la vera botta l'ha data calciopoli mandando la Juve in serie B, solo nel 2003 c'erano 3 squadre su 4 in semifinale di champions, nel 2007 il milan era in finale di champions nuovamente contro il liverpool. 

La verità è che la serie A si è auto-sabotata, immaginati se il bayern in germania oppure il real madrid in spagna l'avessero retrocessi in serie B. 

Ciò premesso, parli di stadi ed incentivi del governo, ogni anno ci sono 2-3 squadre che fanno il progetto sul nuovo stadio, la verità è che il governo non ti aiuta a costruire, ma ti vincola con oneri e spese eccessive. Con il nuovo stadio della Roma di due anni fa, la proprietà avrebbe dovuto non solo costruire lo stadio ma riqualificare tutta la zona e il quartiere sefz . Roba che spetterebbe in primis al comune e non ad un americano. In più non poteva commercializzare gli spazi circostanti allo stadio.

Questo che è successo a Roma succede ovunque in Italia e la juventus con torino rappresenta un unicum. 

 

Parli di sceicchi o arabi, perchè non vengono in Italia? proprio per i problemi burocratici e fiscali. Con la normativa e la burocrazia oggi presente in Italia non conviene investire in Italia. 

 

Per il resto io ricordo che la famiglia Agnelli ha un patrimonio personale di quasi 97 Miliardi, quindi se volesse davvero investire sul calcio e competere con gli sceicchi, non avrebbe problemi. 

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30 minuti fa, corvobianconero ha scritto:

Quindi secondo te incassare dai diritti tv 800 o 2000000000 è uguale?

Poveri illusi, se pensate che la famiglia metta altri 400 milioni tra qualche anno.

Noi siamo al massimo o quasi del possibile da fatturare, abbiamo 40000 spettatori massimi allo stadio contro il doppio dei nostri conpetitori compreso l'Atletico madrid...

In queste condizioni vincere la CL è quasi un miraggio.

 

Ripeto la CL non la vincevamo nemmeno quando ci giocavamo col real il primato del fatturato e oilinvest pagava nel 2004/2005 21 milioni di euro per mettere il marchio tamoil sulla maglia quindi, i motivi del perché non si vince sono altri. Sei finali di CL in 22 partecipazioni una sola vittoria, il Real sette finali sette coppe, il Barca cinque finali quattro coppe ...

Per il resto se sarà necessario si la famiglia ne metterà anche 500 o 600

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Ma chi vuoi che venga ad investire in un calcio dove non esistono regole certe nemmeno per iscriversi ai diversi campionati, dove alcuni presidenti fanno quello che vogliono in barba a tutti i regolamenti,dove i tamponi sono positivi il mercoledì per l'uefa e negativi la domenica quelli fatti in una cittadina della Campania perchè forse a Roma non c'erano strutture idonee con il giocatore che il mercoledi non era idoneo la domenica successiva forse miracolato segna il gol decisivo contro il toro a Torino.Non voglio nemmeno scrivere della farsa Napoli-Covid che rappresenta un qualcosa di ripugnante per il sistema calcio italico con tanto di pomposi protocolli che si erano dati per salvare il calcio in Italia e vogliamo parlare della vicenda tragicomica dei diversamente onesti a cui è tato concesso di tutto in dispregio di tutti i regolamenti economici della cosiddetta controllante Covisoc con la scusante del Covid come se la pandemia ci fosse stata solo per loro.Tralasciando la sezione burocratica-legale già ampiamente trattata in questa discussione.

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1 ora fa, badboy ha scritto:

Ci sono dei luoghi comuni, il primo è che la nostra fiscalità sia la maggiore di tutte. Non è vero, è vero che abbiamo poco o nulla in cambio. Paesi scandinavi e Francia sono come noi o peggio. Che il nostro sia un bel campionato. Falso, è a dir poco mediocre e con 20 squadre sarà sempre così. Stadi fatiscenti, malavita che ci orbita intorno, trasporti per raggiungere gli stadi pessimi. Questi sono i motivi principali. Non crea nessun interesse, anche io avendo soldi mai investirei da noi. 

Il fatto della fiscalità però incide eccome, se mi tartassi di tasse però ho tutti i SERVIZI, tutto fila liscio come nei paesi scandinavi, se lo fai qui non è un luogo comune, si chiama in un altro modo.

 

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Ci sono due livelli nel tuo discorso. Uno riguarda la competitività sportiva di un club, la Juve in questo caso. Un altro lo sviluppo economico e concorrenziale, sempre a livello economico, del sistema calcio nel suo insieme, e di quello italiano in particolare. Ovviamente c'è un legame tra le due cose. Ma considerarle o metterle nello stesso discorso è sbagliato, almeno dal mio punto di vista. Ed è un errore di concetto che tanti commettono.

 

Non mi voglio dilungare: negli ultimi 15 anni, dall'entrata dei soldi di magnati russi o potenze economiche extra-europee nel calcio europeo, a fronte di una spesa complessiva di miliardi di euro, le CL vinte da costoro, mi riferisco alle realtà alle quali si dovrebbe correr dietro, sono due (Chelsea). Tre se ci aggiungiamo il Liverpool 2019 (che è solo parzialmente corretto includere). Con ciò, ed aggiungendo che Real, Barca e Bayern vincevano, e vincono, già da 80 anni, credo di averti risposto.

 

PS. Stai sereno, la Juve non diventerà mai il Galatasaray, è da vent'anni che, a giorni alterni, sento sti discorsi. Ste ansie. Sono ancora qui. Di tutti quelli che li formulavano, un florilegio durante farsopoli, si son perse le tracce

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3 ore fa, krea ha scritto:

Perchè non investono in Italia? Non è ovvio? Bastano anche solo 2 fattori (in realtà sarebbero 1000): 
1) Con la pressione fiscale che abbiamo è praticamente impossibile avere ritorni economici;

2) Quale investitore con un minimo di senno investe in un paese in cui bisogna attendere 8 anni per avere una sentenza di 3' grado in una banalissima causa civile con un fornitore ?

Completamente d'accordo. Lo volevo scrivere io. Non è solo il calcio a subire questi due enormi problemi ma ogni settore che dovrebbe fruttare reddito e posti di lavoro. Gravissimo il problema della gestione di cause civili ma anche tanto altro, a causa di una burocrazia lenta come un koala. Funzionasse tutto a dovere, chi non investirebbe in Italia, un paese bellissimo, culla di arte, civiltà ed ingegno.

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la Liga e la Premiere sono VASCHE

la serietta a (minuscolo) è una boccia per pesci rossi

 

se restiamo in questa, in Europa saremo sempre più piccoli.

2 ore fa, Lucas Hector ha scritto:

Il calcio italiano sarà relegato ad un campionato olandese o poco più, con i migliori giocatori che si metteranno in mostra per andare nei top club di Premier, PSG o Bayern di turno.

 

La Juventus dovrà lottare ad aumentare i ricavi con una corda appesa al collo che si chiama calcio italiano.

esatto

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E' vero che hai fatto un post lunghetto ma l'ho letto con piacere ed attenzione

 

Io credo che in primis sia stato proprio il periodo degli anni 80/90 a buttarci fumo negli occhi e a darci l'illusione che lo status di essere i migliori sarebbe durato in eterno...

Si spendeva senza ritegno in calciatori (quindi "risorse" di breve / medio termine) ma nessuno ha pensato a migliorie infrastrutturali e normative ad hoc (tranne la triade con Giraudo che già vagliava diversi progetti per uno stadio di proprietà)...

Molte società vivevano ben aldilà delle proprie possibilità economiche, infatti in successione molte delle "sorelle" si sono perse a causa di:

- crack finanziari (Cirio - Lazio e Parmalat - Parma),

- fallimenti societari (Fiorentina, Napoli),

- ridimensionamenti societari (Roma).

Infine è toccato a due delle tre proprietà italiane più gloriose e vincenti che sono state costrette a vendere a causa di debiti accumulati ed insostenibilità finanziaria (Milan e Inter)

In pratica solo la nostra proprietà è rimasta composta nelle spese e vigile (tranne per Calciopoli ma è una storia troppo lunga da inserire in questo discorso), andando avanti con investimenti sia infrastrutturali che tecnici (nella rosa) e garantendo un presente tranquillo, guardandoci le spalle ed intervenendo quando fosse necessario.

Diverse proprietà straniere vogliono farsi uno stadio proprio ma come ben vedete o tornano a casa (come gli americani romani) o stanno li a borbottare in attesa di novità (come Comisso e le milanesi). Purtroppo la nostra burocrazia e il nostro sistema calcio non solo non danno l'impressione di crearti un valore aggiunto a fronte di un investimento ma ti mettono pure i bastoni tra le ruote perché devi fare ciò che dicono loro (il caso di San Siro e le milanesi).

Tutto ciò poi si riflette in tv, con partite fatte negli stadi più cupi, fatiscenti e brutti delle top leghe dando un'immagine di decadenza totale...

Guardatevi le partite della Premier... tutti stadi belli, pieni di colori vivi, tribune a ridosso del campo (non per niente stadi "all'inglese"), calcio dinamico e propositivo (anche qui evito di entrare nella discussione, sarebbe molto lungo).

Tutto ciò negli anni ha portato soldi ed interessi commerciali nel campionato con la maggiore visibilità mondiale facendo da volano ad altri investimenti che hann portato ulteriori guadagni (come i loro stratosferici diritti tv).

Perché un pluri-miliardario sceglie Parigi e non Roma per un investimento forte e deciso?

Perché i sauditi comprano il Newcastle e non una quota importante di azioni della juve, o l'intera quota di inter o Milan...

E' tutta una conseguenza, abbiamo navigato a vista quando avevamo i capitali per fare la differenza.

 

Ps. anche il brutto vizio tutto nostrano dove uno, se perde una competizione, non pensa a migliorare tecnicamente la squadra ma si ritiene vincitore "morale" dando del ladro all'altro non fa bene a nulla

 

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Il discorso è abbastanza lungo. Mi preme solo dire che nonostante l'ingresso di soldi pesanti nei vari paesi citati, la serie A era competitiva e lo è stata finchè non si è distrutta da sola, per compiacere una cricca che non vedeva di buon occhio cosa era la Juve e cosa poteva diventare alla luce di progetti e sponsorizzazioni che la mettevano davanti a tutti non solo in Italia. Poi certo mancano infrastrutture, ai giovani non si danno chance, ma la nostra decadenza è partita tutta da li. 

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22 minuti fa, Gianco ha scritto:

Il fatto della fiscalità però incide eccome, se mi tartassi di tasse però ho tutti i SERVIZI, tutto fila liscio come nei paesi scandinavi, se lo fai qui non è un luogo comune, si chiama in un altro modo.

 

Ma secondo te i calciatori si servono dei servizi che la fiscalità metto loro a disposizione? Ronaldo o Dybala vanno alla ASL o sui mezzi pubblici? Io credo che molto più semplicemente è un campionato come quello belga, portoghese o austriaco, ne più ne meno.

5 minuti fa, Pep BlackWhite ha scritto:

E' vero che hai fatto un post lunghetto ma l'ho letto con piacere ed attenzione

 

Io credo che in primis sia stato proprio il periodo degli anni 80/90 a buttarci fumo negli occhi e a darci l'illusione che lo status di essere i migliori sarebbe durato in eterno...

Si spendeva senza ritegno in calciatori (quindi "risorse" di breve / medio termine) ma nessuno ha pensato a migliorie infrastrutturali e normative ad hoc (tranne la triade con Giraudo che già vagliava diversi progetti per uno stadio di proprietà)...

Molte società vivevano ben aldilà delle proprie possibilità economiche, infatti in successione molte delle "sorelle" si sono perse a causa di:

- crack finanziari (Cirio - Lazio e Parmalat - Parma),

- fallimenti societari (Fiorentina, Napoli),

- ridimensionamenti societari (Roma).

Infine è toccato a due delle tre proprietà italiane più gloriose e vincenti che sono state costrette a vendere a causa di debiti accumulati ed insostenibilità finanziaria (Milan e Inter)

In pratica solo la nostra proprietà è rimasta composta nelle spese e vigile (tranne per Calciopoli ma è una storia troppo lunga da inserire in questo discorso), andando avanti con investimenti sia infrastrutturali che tecnici (nella rosa) e garantendo un presente tranquillo, guardandoci le spalle ed intervenendo quando fosse necessario.

Diverse proprietà straniere vogliono farsi uno stadio proprio ma come ben vedete o tornano a casa (come gli americani romani) o stanno li a borbottare in attesa di novità (come Comisso e le milanesi). Purtroppo la nostra burocrazia e il nostro sistema calcio non solo non danno l'impressione di crearti un valore aggiunto a fronte di un investimento ma ti mettono pure i bastoni tra le ruote perché devi fare ciò che dicono loro (il caso di San Siro e le milanesi).

Tutto ciò poi si riflette in tv, con partite fatte negli stadi più cupi, fatiscenti e brutti delle top leghe dando un'immagine di decadenza totale...

Guardatevi le partite della Premier... tutti stadi belli, pieni di colori vivi, tribune a ridosso del campo (non per niente stadi "all'inglese"), calcio dinamico e propositivo (anche qui evito di entrare nella discussione, sarebbe molto lungo).

Tutto ciò negli anni ha portato soldi ed interessi commerciali nel campionato con la maggiore visibilità mondiale facendo da volano ad altri investimenti che hann portato ulteriori guadagni (come i loro stratosferici diritti tv).

Perché un pluri-miliardario sceglie Parigi e non Roma per un investimento forte e deciso?

Perché i sauditi comprano il Newcastle e non una quota importante di azioni della juve, o l'intera quota di inter o Milan...

E' tutta una conseguenza, abbiamo navigato a vista quando avevamo i capitali per fare la differenza.

 

Ps. anche il brutto vizio tutto nostrano dove uno, se perde una competizione, non pensa a migliorare tecnicamente la squadra ma si ritiene vincitore "morale" dando del ladro all'altro non fa bene a nulla

 

.salve.drink perfetto

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15 minuti fa, robros ha scritto:

Ci sono due livelli nel tuo discorso. Uno riguarda la competitività sportiva di un club, la Juve in questo caso. Un altro lo sviluppo economico e concorrenziale, sempre a livello economico, del sistema calcio nel suo insieme, e di quello italiano in particolare. Ovviamente c'è un legame tra le due cose. Ma considerarle o metterle nello stesso discorso è sbagliato, almeno dal mio punto di vista. Ed è un errore di concetto che tanti commettono.

 

Non mi voglio dilungare: negli ultimi 15 anni, dall'entrata dei soldi di magnati russi o potenze economiche extra-europee nel calcio europeo, a fronte di una spesa complessiva di miliardi di euro, le CL vinte da costoro, mi riferisco alle realtà alle quali si dovrebbe correr dietro, sono due (Chelsea). Tre se ci aggiungiamo il Liverpool 2019 (che è solo parzialmente corretto includere). Con ciò, ed aggiungendo che Real, Barca e Bayern vincevano, e vincono, già da 80 anni, credo di averti risposto.

 

PS. Stai sereno, la Juve non diventerà mai il Galatasaray, è da vent'anni che, a giorni alterni, sento sti discorsi. Ste ansie. Sono ancora qui. Di tutti quelli che li formulavano, un florilegio durante farsopoli, si son perse le tracce

Si ma la situazione è cambiata rispetto ai bei tempi...

Prima ci stava una guerra fra miliardari per prendere la Presidenza di un club.

Adesso il Parma  squadra gloriosa di qualche anno fa, è stata presa per 1 euro, ed era pure una truffa.

Ma hai visto cosa hanno fatto Berlusconi e Moratti, il primo ha lasciato tutto nelle mani di una Banca che Gullit e van Basten te li puoi scordare, il secondo ha fatto il pacco ad un cinese che poi alla fine  tanto fesso non era e li ha mollati.

Non se ne esce  perché il calcio è la rappresentazione dello stato economico di un paese, per fare la guerra ad una Europa che ti mortifica Spagna e Grecia stavano per finire pezzenti, l'Inghilterra li ha sputati in faccia, le previsioni, dicevano i media erano brutte per loro, però leggo che un altro sceicco va ad investire li...

Non se ne esce.. .

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La Serie A deve per prima cosa dimagrire. In Italia non ci sono 22 squadre di alto livello. Si dovrebbe tornare a 18 squadre con due retrocessioni, ovviamente riformando nello stesso senso anche la B.

In secondo luogo, deve esserci trasparenza e rigidità sui conti. Non è possibile che l'Inter vinca il campionato e contemporaneamente non paghi per mesi lo stipendio ai suoi giocatori. Non è possibile che il Milan cambi proprietario senza sapere bene chi vende, chi compra e con quali soldi.

In terzo luogo, gli stadi devono diventare di proprietà delle squadre. Non è possibile che a Milano, la capitale economica d'Italia, ci siano ogni anno le polemiche fra le milanesi e il Comune sulle condizioni di San Siro. Per non dire quello che si vede quando si va in provincia.

 

Sistemando queste cose, le società italiane diventerebbero più attrattive per gli investitori esteri. Non dico che si arriverebbe alla situazione della Premier, perché Londra è la capitale finanziaria del mondo e questo trascina anche il resto. Però potremmo fare molto meglio per rendere attraente la serie A.

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2 ore fa, Lucas Hector ha scritto:

Il campionato tedesco, a differenza di 10-15 anni fa, si è alzato di livello...un Union Berlin può battere tranquillamente una Fiorentina o una Lazio.

Questo perchè tutte le società hanno investito in infrastrutture e sulle giovanili, oltre che una dotazione dello scouting (sopratutto zona balcani) di primissimo livello.

Nonostante vinca sempre il Bayern, gli altri club sono cresciuti....da noi ahimè si può dire la stessa cosa? 

Guarda l Atalanta o il Sassuolo... 

Anche in Italia ci sono realtà che sono cresciute e che dimostrano di saper lavorare bene... 

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Investitori islamici in Italia non arriveranno mai per motivi di natura religiosa.

Quanto agli stranieri con i soldi negli anni 90/2000 sono stati fatti scappare da Berlusconi, vedi cessione della Roma a Nafta Moskva o a Soros. 

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5 ore fa, - IL CAPITANO - DYBALDO - ha scritto:

avete visto che ho nominato quasi esclusivamente squadra INGLESI....sarà un caso ?

L'argomento è interessante. Però credo che il calcio sia solo un effetto, uno dei tanti. Prima viene la politica economica. L'Inghilterra da alcuni decenni ha sposato la politica della finanza al posto di quella dell'industria, diventando in pratica la principale piazza finanziaria d'Europa, attirando i capitali finanziari da tutto il mondo. Capitali che poi devono essere investiti, infatti l'Inghilterra è diventata la meta di shopping preferita di finanzieri asiatici, statunitensi, arabi, russi, dai servizi all'immobiliare e per finire al calcio.

Il calcio rispetto agli altri settori ha una particolarità, è un gran biglietto da visita, dona notorietà e per entrare nei circoli bene inglesi e dunque fare ulteriori business è ottimo viatico. Fanno un pò sorridere quelli che ingenuamente dissero ai tempi dell' arrivo degli Abramovich o come si scrive, "quando si stuferà del giocattolo li lascerà in mezzo ad una strada...", sono ancora li che aspettano......., e lo stesso varrà per gli sceicchi et simili. Le squadre di calcio non sono uno sfizio, ma fan parte di una strategia imprenditoriale. L'Italia è un'altra storia, è un paese industriale non finanziario, perché mai dovrebbero venire ad investire nel bel paese i finanzieri? Al limite potrebbero venirci degli industriali, ma questi non verrebbero certo poi a prendersi squadre di calcio.....E' molto più difficile produrre moneta dunque profitti con l'industria che non che con la finanzia o il petrolio. Su dieci monete che circolano per il mondo ogni secondo, 2 sono prodotte dall'industria, 8 dalla finanza. E' un sistema diverso (quello inglese) non replicabile negli altri paesi, europei, tanto meno in Italia. Diciamo che sono stati ottimi strateghi in Inghilterra alcuni decenni orsono, anche se questo ha un rovescio della medaglia, diventare sempre più dei maggiordomi del grande capitale estero che tra poco gli andrà a comprarsi anche il Big Ben. Il calcio italiano può essere ambito solo da industriali italiani che hanno potenzialità economiche molto più limitate (Exor a parte, che infatti opera molto nella finanza) oppure da nomi stranieri di piccolo cabotaggio o da fondi di investimento interessati a far speculazioni con società mal messe economicamente.  La cosa assurda di questa vicenda per come si sta delineando è che la Premier League sta diventando la Nba del calcio, canniballizzando sempre più gli altri campionati nazionali, Premiere League che sta in un paese che è uscito dall'Unione Europea, con quest'ultima che lascia fare. Per non parlare dell'Uefa, che sembra non volersi accorgere che questo gigantismo finanziario accorpato in un solo paese sta distruggendo l'eco sistema economico di tutto il resto del calcio europeo. Chissà come mai tuto questo non è avvenuto negli Usa, stato espressione massima del liberismo economico, ma con regole molto ferree nello sport, tutto l'opposto di quello che sta avvenendo in Europa, area economica con molte regole vincolanti, ma che curiosamente ha applicato la totale deregulation monetario nello sport del calcio. .....Continuando così, sarà molto difficile poter competere, altro che basta la competenza....

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4 ore fa, Ste71 ha scritto:

Il presente e il futuro del calcio italiano non mi interessa, né mi interesserà mai finché la FIGC non restituirà alla Juventus i 2 scudetti sottratti.

Nel calcio italiano gioca la Juventus. Se decade il calcio italiano decade anche la Juventus. 

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Credo che la Juve debba dare per prima il "buon esempio", chi dirige il carro è da sempre chi sta in prima fila: la Premier è il faro del calcio nel mondo, in Liga fanno da guida il Barcellona e il Real, in Germania - che è l'esempio che trovo più vicino all'Italia, con una top inarrivabile e una seconda a seguire goffamente tipo spalla dei cartoni animati (rispettivamente: Napoli, Inter, Roma o chi volete) - il Bayern e il Dortmund come calcio "spettacolo" (non solamente inteso come bello esteticamente ma anche coi suoi punti di efficienza sia sul campo che come modello esportabile), è anche possibile che si profili uno scenario come nel passato con le sette sorelle, e anche se davanti perculiamo le rivali italiane nell'anticamera dovremmo ringraziarli perché animano l'interesse del campionato e il calcio italiano con quel poco che hanno (e relativamente hanno fatto un lavoro migliore del nostro).

La Juventus FC in questi ultimi anni ha dato un pessimo esempio del calcio e si è palesata sfacciatamente come un pessimo modello da seguire, col Presidente stesso che mentre la nave perdeva pezzi pensava a un golpe da operetta che lui magari credeva una roba sensazionale fatta benissimo. Adesso bisogna vedere il proseguo con questa dirigenza "riformata". Si leggeva che in Germania pagano di più gli sponsor, TV e tutto il carrozzone, di chi è il merito? In un campionato dove praticamente esistono solo due squadre, è nato tutto così dal caso? O anche lì è merito sul campo di chi ha lavorato bene e offerto un buon prodotto? La cosa degli stadi è deprimente e non è un modo di dire, ma qui serve uno scossone alla politica anche quella altri topic e altri forum. 

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2 ore fa, Gianco ha scritto:

Si ma la situazione è cambiata rispetto ai bei tempi...

Prima ci stava una guerra fra miliardari per prendere la Presidenza di un club.

Adesso il Parma  squadra gloriosa di qualche anno fa, è stata presa per 1 euro, ed era pure una truffa.

Ma hai visto cosa hanno fatto Berlusconi e Moratti, il primo ha lasciato tutto nelle mani di una Banca che Gullit e van Basten te li puoi scordare, il secondo ha fatto il pacco ad un cinese che poi alla fine  tanto fesso non era e li ha mollati.

Non se ne esce  perché il calcio è la rappresentazione dello stato economico di un paese, per fare la guerra ad una Europa che ti mortifica Spagna e Grecia stavano per finire pezzenti, l'Inghilterra li ha sputati in faccia, le previsioni, dicevano i media erano brutte per loro, però leggo che un altro sceicco va ad investire li...

Non se ne esce.. .

Nel mio commento sottolineavo come è chiara nel topic una correlazione diretta tra competitività sportiva di un club e situazione economica del sistema (calcio e paese) nella quale è presente. E dicevo che questa correlazione esiste ma è indiretta. Perchè sempre di sport stiamo parlando. E di club che singolarmente, hanno una forza tale da superare certe stagioni. Ove i valori sono anche altri oltre la mera potenza economica. Perchè la prospettiva del topic, semplificando, è: magari avessimo la proprietà del Newcastle e potessimo smiliardare sul mercato! Invece non possiamo farlo per vari motivi e quindi il Newcastle si giocherà le CL da qui ai prossimi vent'anni, mentre nello stesso periodo noi diventeremo come l'Olympiacos. E questa è una visione semplificatissima e piuttosto infantile/ingenua. Perchè la Juventus, come altri club storici, è depositaria di una ricchezza tale, intangibile, non facilmente replicabile, costruita sulla tradizione, sulla storia, sulla cultura calcistica di un paese nel quale il calcio è sport nazionale, e su una base di tifosi tale, che perchè sia erosa tale ricchezza, in termini strutturali, deve fallire il calcio, a livello generale, come sport, intendo. Succederà? Puo' darsi, ma è altro discorso, e in quel caso fallirebbero tutti, dal Galatasaray, per passare dalla Juve, per arrivare al PSG o al City.

 

Se invece il discorso è, il sistema Italia nel calcio è arretrato, la congiuntura è sfavorevole, i soldi entrano altrove e per un po' di anni i fuoriclasse (di nome) altrove andranno e noi ci dovremo accontentare delle vecchie glorie bollite o degli Scamacca di turno, oggi ci puo' stare, ma sono sempre congiunture, periodi più o meno lunghi, destinati ad esaurirsi ed a risolversi su nuovi equilibri. Nei quali certe realtà, in un modo o nell'altro, rimarranno protagoniste e certe rondini (come il Parma gonfiato dai Tanzi, o il PSG pompato dai petrol-dollari) manco è detto ci saranno ancora. 

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Non so quanto dureranno ancora i campionati nazionali.

 

Ad ogni modo per me Milan e Inter possono anche fallire, mi importa solo della Juve. 

E noi siamo ben coperti, avendo che dir si voglia, una proprietà che da sempre ha a cuore questa squadra.

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Il campionato italiano già oggi non è più competitivo. Quest'estate la serie A è stata letteralmente depredata di molti dei suoi migliori talenti e sarà sempre così in futuro. Non solo non potremo comprare il meglio, ma ci verrà tolto anche ciò che faremo crescere.

La tanto odiata superlega è l'unico modo per rimanere competitivi a livelli top, se no il nostro destino è diventare come l'Ajax: una squadra dalla gloriosa storia, ma una comparsa in champions league.

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6 ore fa, Pep BlackWhite ha scritto:

Ps. anche il brutto vizio tutto nostrano dove uno, se perde una competizione, non pensa a migliorare tecnicamente la squadra ma si ritiene vincitore "morale" dando del ladro all'altro non fa bene a nulla

Invece di prendere come esempio chi cerca di migliorare il calcio in Italia non fanno altro che criticare, ostacolare e insultare. Non solo presidenti e tifosi delle altre squadre, ma anche Lega Serie A e FIGC. Per non parlare dei favori che continuano a fare ai "furbi" (ogni riferimento alla squadra borbonica è intenzionale) .doh

 

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