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ufobianconero

Agnelli a De Telegraaf: "Calcio europeo verso la rovina. Superlega? Ceferin nel 2019 era con noi. Dimissioni Juve? Non mi sono potuto difendere"

Post in rilievo

5 minuti fa, SuperEagle ha scritto:

Veramente, il Napoli è stata per distacco la seconda migliore squadra italiana degli anni ‘10…….e negli ultimi due anni, la Champions non l’ha giocata.

L’ allargamento alla terza e alla quarta classificata era palesemente (ma proprio palesemente, ci sono dichiarazioni in tal senso reperibile) mirato a recuperare al grande calcio le disastrate milanesi, ossia quelle col “blasone” (….e con la Fossa delle Marianne nei bilanci).

il problema degli italiani e che pensano che esiste solo la Serie A

la CL non è nata per recuperare le milanesi ma per creare un torneo decisamente piu competitivo e di conseguenza piu appetibile per il pubblico

 

se resteva la formula della Coppa dei Campioni , i secondi posti del Napoli valevano meno del quarto posto attuale e nella sua storia il Napoli quante volte ha lottato per vincerlo il campionato?

un allargamento agli ingressi favorisce anche i team piu piccoli

 

La SL viene erroneamaente interpretata , cè tutto l'interesse dei club maggiori a portare dentro realtà come quella del Napoli che azzecca il periodo buono

Piu la competizione si alza di livello piu la gente la vuole vedere

 

Qua in italia si ragiona solo per odio verso le altre squadre , bisogna uscire da sta logica antica

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Adesso, SuperEagle ha scritto:

Non parlo di calcio-spettacolo, ma di calcio bello ED ANCHE redditizio sul piano dei risultati. Le squadre che ho citato sono tuttora in lotta per il titolo nei rispettivi campionati, e sono anche in corsa in Europa (per dire, il Barca ha già fatto “ciao ciao” con la manina sia a Champions che a Europa League). Decidere a priori chi possa competere per i migliori traguardi e chi no è la negazione dello sport.

Poi anche a me farebbe piacere recuperare in Italia ad alti livelli piazze come Palermo o Bari, o in Europa bacini brulicanti di passione (il Marakana con oltre 110.000 persone è un ricordo di un calcio che non tornerà), ma questo obiettivo è perseguibile solo ridistribuendo le risorse alla base del sistema, non facendole gestire ad una élite spendacciona, indebitata e (soprattutto) autoreferenziale.

Se guardi la redistribuzione dei diritti TV in Italia c'e' qualcosa che non va.....a favore proprio dei piccoli. Dopodiche se ancora pensiamo a redistribuire i diritti come problema del calcio siamo all'età della pietra......oramai  i diritti TV in Italia le vendi per un tozzo di pane......quindi o prima  offri un calcio di livello con 4/5 squadre stabilmente tra le prime 15  in Europa e poi batti i pugni sul tavolo pretendendo soldi dalle Tv oppure continui a tirare una moneta e sperare di fare una stagione come la state facendo voi.....

 

Una società di calcio deve avere i suoi ricavi basati su tante voci, in cui figurano anche i diritti ...non solo i diritti.....in questo senso la nostra società (poi sicuramente non sarai d'accordo) potrebbe insegnare vista la crescita esponenziale dal 2010 in poi a cui ahinoi non ha corrisposto una crescita del nostro calcio come movimento. Non parlo degli ultimi 4 anni nostri poiche troppi errori di programmazione sono  stati commessi.

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3 minuti fa, AresTest ha scritto:

il problema degli italiani e che pensano che esiste solo la Serie A

la CL non è nata per recuperare le milanesi ma per creare un torneo decisamente piu competitivo e di conseguenza piu appetibile per il pubblico

 

se resteva la formula della Coppa dei Campioni , i secondi posti del Napoli valevano meno del quarto posto attuale e nella sua storia il Napoli quante volte ha lottato per vincerlo il campionato?

un allargamento agli ingressi favorisce anche i team piu piccoli

 

La SL viene erroneamaente interpretata , cè tutto l'interesse dei club maggiori a portare dentro realtà come quella del Napoli che azzecca il periodo buono

Piu la competizione si alza di livello piu la gente la vuole vedere

 

Qua in italia si ragiona solo per odio verso le altre squadre , bisogna uscire da sta logica antica

Guarda che la Champions League “allargata” è esattamente il motivo per cui determinate realtà dell’est europeo hanno iniziato a declinare. 
Poi, i “furboni” hanno creato la Conference League e anziché destinarla alle realtà depresse di questi paesi svantaggiati, ci hanno ficcato comunque dentro le piazzate dei campionati maggiori e le retrocesse dalla EL, cosicché alla fine siamo punto e daccapo……

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1 minuto fa, SuperEagle ha scritto:

Guarda che la Champions League “allargata” è esattamente il motivo per cui determinate realtà dell’est europeo hanno iniziato a declinare. 
Poi, i “furboni” hanno creato la Conference League e anziché destinarla alle realtà depresse di questi paesi svantaggiati, ci hanno ficcato comunque dentro le piazzate dei campionati maggiori e le retrocesse dalla EL, cosicché alla fine siamo punto e daccapo……

Le squadre dell'est europeo erano già in declino ben prima dell'allargamento.....troppo il divario con i bilanci delle squadre di spagna,inghilterra, germania,italia.....troppo.....e noi ad oggi siamo destinati ad essere sparring partners.....come loro

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Ma con quale coraggio Andrea Agnelli parla di sostenibilità ed equilibrio finanziario?

 

E' proprio vero ciò che pensano gli altri dirigenti che sono orbitati in orbita Juve: incapace di riconoscere i propri errori, accecato dal proprio ego. Questo ha buttato nel gabinetto centinaia di milioni di euro in maniera del tutto spregiudicata. 


Scommetto che il progetto Superlega sia stato sputato fuori in maniera così dilettantesca anche per la fretta sua - e magari di altri club - di reperire denaro. Ad un passo dal baratro. Non è servito, e menomale. Questo con altri soldi avrebbe solo rimandato e probabilmente ingigantito il disastro.

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3 minuti fa, juventino66 ha scritto:

Se guardi la redistribuzione dei diritti TV in Italia c'e' qualcosa che non va.....a favore proprio dei piccoli. Dopodiche se ancora pensiamo a redistribuire i diritti come problema del calcio siamo all'età della pietra......oramai  i diritti TV in Italia le vendi per un tozzo di pane......quindi o prima  offri un calcio di livello con 4/5 squadre stabilmente tra le prime 15  in Europa e poi batti i pugni sul tavolo pretendendo soldi dalle Tv oppure continui a tirare una moneta e sperare di fare una stagione come la state facendo voi.....

È dagli anni ‘90 che il calcio ha iniziato ad andare “in bolla” spendendosi in anticipo i soldi delle pay-tv; e finché c’erano dirigenti scafati come Moggi, spendaccioni come Berlusconi e Moratti o personaggi come Tanzi, Cragnotti e Cecchi Gori (le cui sorti sono note), il carrozzone reggeva, dopo ha cominciato ad implodere e l’entrata in Champions League (e dunque, i soldi europei)  ha iniziato a divenire l’ultima canna del gas per sopravvivere ad alti livelli. Con l’entrata dei petroldollari e l’ascesa inarrestabile della Premier, neppure disputare la Champions stabilmente basta più per far quadrare i conti.

Questa è la storia (molto sintetizzata) degli ultimi 30 anni di gestione del prodotto calcio.


Ah, dimenticavo: gli stadi italiani principali (almeno, quelli dove non occorre stipulare un mutuo per entrarvi) sono, nonostante la crisi, piuttosto pieni negli ultimi anni. Quindi non è vero che pochi campioni generino disinteresse, quel che sta generando disinteresse è che, per mantenere come nababbi campioni e presunti tali, si pretendono dal consumatore soldi in eccesso che costui non è più disposto (giustamente) a dare.

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9 minuti fa, SuperEagle ha scritto:

Guarda che la Champions League “allargata” è esattamente il motivo per cui determinate realtà dell’est europeo hanno iniziato a declinare. 
Poi, i “furboni” hanno creato la Conference League e anziché destinarla alle realtà depresse di questi paesi svantaggiati, ci hanno ficcato comunque dentro le piazzate dei campionati maggiori e le retrocesse dalla EL, cosicché alla fine siamo punto e daccapo……

Ti sbagli di grosso il declino di quella realtà è iniziato per tutti altri motivi

Cè spazio per tutti in una realtà come quella calcistica che è in piena espansione a tutte le latitudini, non siamo piu a livello di dilettantismo adesso è diventata una industria e come tale va trattata

Rimanere ancorati al passato significa solo decrescita

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Adesso, SuperEagle ha scritto:

È dagli anni ‘90 che il calcio ha iniziato ad andare “in bolla” spendendosi in anticipo i soldi delle pay-tv; e finché c’erano dirigenti scafati come Moggi, spendaccioni come Berlusconi e Moratti o personaggi come Tanzi, Cragnotti e Cecchi Gori (le cui sorti sono note), il carrozzone reggeva, dopo ha cominciato ad implodere e l’entrata in Champions League (e dunque, i soldi europei)  ha iniziato a divenire l’ultima canna del gas per sopravvivere ad alti livelli. Con l’entrata dei petroldollari e l’ascesa inarrestabile della Premier, neppure disputare la Champions stabilmente basta più per far quadrare i conti.

Questa è la storia (molto sintetizzata) degli ultimi 30 anni di gestione del prodotto calcio.


Ah, dimenticavo: gli stadi italiani principali (almeno, quelli dove non occorre stipulare un mutuo per entrarvi) sono, nonostante la crisi, piuttosto pieni negli ultimi anni. Quindi non è vero che pochi campioni generino disinteresse, quel che sta generando disinteresse è che, per mantenere come nababbi campioni e presunti tali, si pretendono dal consumatore soldi in eccesso che costui non è più disposto (giustamente) a dare.

Cito questo perché tanto in tutti i post che scrivi ci stanno sempre  frecciatine..allusioni e velate prese per i fondelli..

ricordati che qui lo staff ha la miccia lunga ma non eterna.. 

 

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7 minuti fa, Simy ha scritto:

Ma con quale coraggio Andrea Agnelli parla di sostenibilità ed equilibrio finanziario?

 

E' proprio vero ciò che pensano gli altri dirigenti che sono orbitati in orbita Juve: incapace di riconoscere i propri errori, accecato dal proprio ego. Questo ha buttato nel gabinetto centinaia di milioni di euro in maniera del tutto spregiudicata. 


Scommetto che il progetto Superlega sia stato sputato fuori in maniera così dilettantesca anche per la fretta sua - e magari di altri club - di reperire denaro. Ad un passo dal baratro. Non è servito, e menomale. Questo con altri soldi avrebbe solo rimandato e probabilmente ingigantito il disastro.

il problema è che non comprendi proprio di cosa parla

Qua non si sta parlando di gestione sportive sbagliate , ma di impossibilità di investire perchè se sbagli (come successo a noi) sei morto nonostante il prodotto produca risultati.

Ma i benefici dei risultati se li becca qualcun'altro e non i club

 

Guardare il tutto solo in base ai risultati sportivi della Juventus significa non comprendere quale sia lo scopo dei club in questa battaglia

  • Grazie 1

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2 minuti fa, AresTest ha scritto:

Ti sbagli di grosso il declino di quella realtà è iniziato per tutti altri motivi

Cè spazio per tutti in una realtà come quella calcistica che è in piena espansione a tutte le latitudini, non siamo piu a livello di dilettantismo adesso è diventata una industria e come tale va trattata

Rimanere ancorati al passato significa solo decrescita

Veramente è una cosa matematica, trent’anni fa allo Steaua Bucarest bastava battere i campioni di Islanda per essere tra le prime 16 d’Europa, adesso per entrarvi dovrebbe superare prima le prequalifiche e poi un girone di ferro.

La “virtuale” stabilità in Champions League di determinate squadre ha fatto impennare i mega-contratti dei calciatori, avrei voluto vedere il Barca spendere quelle cifre per Messi, dovendo disputarsi col Real ogni anno l’Ingresso nel principale torneo……

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5 minuti fa, SuperEagle ha scritto:

È dagli anni ‘90 che il calcio ha iniziato ad andare “in bolla” spendendosi in anticipo i soldi delle pay-tv; e finché c’erano dirigenti scafati come Moggi, spendaccioni come Berlusconi e Moratti o personaggi come Tanzi, Cragnotti e Cecchi Gori (le cui sorti sono note), il carrozzone reggeva, dopo ha cominciato ad implodere e l’entrata in Champions League (e dunque, i soldi europei)  ha iniziato a divenire l’ultima canna del gas per sopravvivere ad alti livelli. Con l’entrata dei petroldollari e l’ascesa inarrestabile della Premier, neppure disputare la Champions stabilmente basta più per far quadrare i conti.

Questa è la storia (molto sintetizzata) degli ultimi 30 anni di gestione del prodotto calcio.


Ah, dimenticavo: gli stadi italiani principali (almeno, quelli dove non occorre stipulare un mutuo per entrarvi) sono, nonostante la crisi, piuttosto pieni negli ultimi anni. Quindi non è vero che pochi campioni generino disinteresse, quel che sta generando disinteresse è che, per mantenere come nababbi campioni e presunti tali, si pretendono dal consumatore soldi in eccesso che costui non è più disposto (giustamente) a dare.

Scusa, continui a parlare di diritti Tv e pure di stadi.....gli stadi........pezzi di museo. Scusami ma o pensiamo di trasformare società e anche stadi in un "magazine" da vivere in qualche modo 7 gg. su 7.....oppure si è tagliati fuori, non bastano nemmeno i soldi dell' europa per competere come dici tu.

 

Quando A.A. diceva cio'.......(ora è facile denigrare)  voi a cosa pensavate? la juve rubbbbba? il napoli è vittima del sistema?..... continuiamo a pensare al nostro orticello e ad andare contro quei gobbi di m......che cosi' otteniamo consenso....delle riforme chissenfrega... 

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1 minuto fa, SuperEagle ha scritto:

Veramente è una cosa matematica, trent’anni fa allo Steaua Bucarest bastava battere i campioni di Islanda per essere tra le prime 16 d’Europa, adesso per entrarvi dovrebbe superare prima le prequalifiche e poi un girone di ferro.

La “virtuale” stabilità in Champions League di determinate squadre ha fatto impennare i mega-contratti dei calciatori, avrei voluto vedere il Barca spendere quelle cifre per Messi, dovendo disputarsi col Real ogni anno l’Ingresso nel principale torneo……

tu parli della coppa dei campioni.....già con l'introduzione della champions league il problema delle qualificazioni per tante squadre (tra cui barca e real) non si poneva piu se ottenevi il primo o secondo posto nel campionato nazionale. Il tetto agli ingaggi se si vuole lo si pone tutti insieme, ma evidentemente non conviene......

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1 minuto fa, SuperEagle ha scritto:

Veramente è una cosa matematica, trent’anni fa allo Steaua Bucarest bastava battere i campioni di Islanda per essere tra le prime 16 d’Europa, adesso per entrarvi dovrebbe superare prima le prequalifiche e poi un girone di ferro.

La “virtuale” stabilità in Champions League di determinate squadre ha fatto impennare i mega-contratti dei calciatori, avrei voluto vedere il Barca spendere quelle cifre per Messi, dovendo disputarsi col Real ogni anno l’Ingresso nel principale torneo……

Eh infatti si sta decidendo di cambiare , magari all'inizio la Steaua non farà parte del torneo principale ma potrà prendere parte ai tornei che per ora le competono

ma con la possibilità di poter salire.

Creare un solco invalicabile non è interesse di nessuno perchè alla lunga la paghi 

Il livello del calcio europeo si è alzato tantissimo

Tu vedi la SL solo come una competizione elitaria , anche partisse in una forma semi aperta sicuramente nel giro di poco cambierebbe perchè sarebbe suo interesse non chiudersi e aprire a nuove realtà

Il concetto principale non è il format o l'accesso che puo sempre essere modificato , ma la gestione che adesso è monca

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Come vi immaginate una superlega? Io ci ho pensato un po e mi affascina la possibilità di accorpare i campionati nazionale. Ad esempio la Serie A la metterei insieme a Svizzera, Grecia Croazia per fare un esempio, poi la slovenia con la serie B Italiana così come l'Albania ecc.. Lo stesso per gli altri paesi Europei. A questo punto si determinerebbero 4/5 Blocchi che consentirebbero di proporre la squadra che l'anno successivo entrerà in Superlega a discapito delle retrocesse. Sarebbe tutto più appassionante.

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17 minuti fa, SuperEagle ha scritto:

Guarda che la Champions League “allargata” è esattamente il motivo per cui determinate realtà dell’est europeo hanno iniziato a declinare. 
Poi, i “furboni” hanno creato la Conference League e anziché destinarla alle realtà depresse di questi paesi svantaggiati, ci hanno ficcato comunque dentro le piazzate dei campionati maggiori e le retrocesse dalla EL, cosicché alla fine siamo punto e daccapo……

Le realtà dell'Est Europa hanno declinato perché è caduto il Muro di Berlino e i regimi comunisti sono crollati. Quelli erano tutti club di regime con partite e campionati decisi a tavolino dai funzionari comunisti e i calciatori non potevano andare a giocare all'estero e quelli nel giro della nazionale venivano tutti convogliati con la forza in una o due squadre al massimo.

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3 minuti fa, AresTest ha scritto:

Eh infatti si sta decidendo di cambiare , magari all'inizio la Steaua non farà parte del torneo principale ma potrà prendere parte ai tornei che per ora le competono

ma con la possibilità di poter salire.

Creare un solco invalicabile non è interesse di nessuno perchè alla lunga la paghi 

Il livello del calcio europeo si è alzato tantissimo

Tu vedi la SL solo come una competizione elitaria , anche partisse in una forma semi aperta sicuramente nel giro di poco cambierebbe perchè sarebbe suo interesse non chiudersi e aprire a nuove realtà

Il concetto principale non è il format o l'accesso che puo sempre essere modificato , ma la gestione che adesso è monca

Guarda che Agnelli ha parlato di campionati nazionali come necessario step per la qualificazione internazionale, e di noia di questi ultimi, perché i vincitori sono spesso noti in anticipo. Quindi, che si fa?

Quel che farei io, è molto semplice: tornei nazionali a 14 squadre, più playoff. Più scontri tra big, classifiche più corte e incertezza fino alla fine. Però, a quel punto, si dovrebbe accettare (in nome della equa e meritocratica distribuzione dei redditi e dei premi) di giocarsi tutto in poche partite, in nome dello spettacolo e dell’equilibrio. Oggi a me, domani a te. Invece, sempre Agnelli vuole anche la stabilità finanziaria derivante dall’avere il posto assicurato in Champions/Superlega, che è un concetto molto “USA” e che dovrebbe prevedere una completa sterilizzazione dei risultati ottenuti in patria. 

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14 minuti fa, Fino alla fine… ha scritto:

Agnelli può piacere o meno ma sicuramente ci aveva visto lungo sulla vicenda SuperLega, dopo 2 anni si stanno tutti accodando.

 

PS: che sia nata male e sponsorizzata peggio è un altro discorso

Se accettate una piccola scommessa (oltre a essere illegale, il gioco d'azzardo non mi piace proprio), per me a marzo la Corte di Giustizia UE si pronuncerà in senso favorevole all'UEFA.
Onestamente non mi pare che al momento vi siano i presupposti per la nascita imminente della Superlega, questo progetto non vedrà la luce per almeno i prossimi 3 anni.

Ce li giochiamo 5 euro virtuali, l'equivalente di un birrozzo?

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8 minuti fa, Ste71 ha scritto:

Le realtà dell'Est Europa hanno declinato perché è caduto il Muro di Berlino e i regimi comunisti sono crollati. Quelli erano tutti club di regime con partite e campionati decisi a tavolino dai funzionari comunisti e i calciatori non potevano andare a giocare all'estero e quelli nel giro della nazionale venivano tutti convogliati con la forza in una o due squadre al massimo.

Assolutamente corretto.

Ma sono posti in cui l’interesse per il calcio e massiccio e gli stadi sono pieni. E non è solo questione di est Europa: ad esempio il Celtic Park è uno spettacolo, in Turchia (che è un “est” particolare, diciamo) ci sono rivalità e passione, c’è tutto un mondo da dover recuperare.

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24 minuti fa, AresTest ha scritto:

il problema è che non comprendi proprio di cosa parla

Qua non si sta parlando di gestione sportive sbagliate , ma di impossibilità di investire perchè se sbagli (come successo a noi) sei morto nonostante il prodotto produca risultati.

Ma i benefici dei risultati se li becca qualcun'altro e non i club

 

Guardare il tutto solo in base ai risultati sportivi della Juventus significa non comprendere quale sia lo scopo dei club in questa battaglia

Infatti io non guardo il tutto sotto i risultati sportivi ma proprio il contrario, sto parlando di risultati gestionali

Non so come tu abbia fatto a capire altrimenti, ho detto chiaramente che ha sperperato centinaia di milioni di euro. Non ho detto che fatto i quarto posto in campionato, sarebbe stato un fallimento gestionale anche con altri due scudetti 😄

 

Agnelli parla di "ma di impossibilità di investire perchè se sbagli (come successo a noi) sei morto nonostante il prodotto produca risultati."? E io ti dico che non si tratta di "sbagliare" un investimento o due, si tratta di aver fatto scelte operative GESTIONALI, squilibrate a PRESCINDERE. Cioè roba che non è solo sbagliata col SENNO DI POI ma che era sbagliata, INSOSTENIBILE a prescindere. Ed un modo di fare del genere, da "spesa compulsiva" non c'entra nulla con la possibilità di fare più soldi dal "prodotto". Anzi, con più soldi avrebbe fatto anche più disastri.

 

Poi che abbia detto anche cose condivisibili, che le grandi squadre debbano beccarsi tutta la torta perché sono loro la principale attrazione, ci può stare come discorso per permettere l'evoluzione dell'industria. Ma se ciò deve passare dalle mani di uno come Andrea Agnelli, che ha dimostrato di essere facilmente ubriacabile dal potere e dalla "potenza economica", beh...ci penserei più di una volta 😄 

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19 minuti fa, Fino alla fine… ha scritto:

Agnelli può piacere o meno ma sicuramente ci aveva visto lungo sulla vicenda SuperLega, dopo 2 anni si stanno tutti accodando.

 

PS: che sia nata male e sponsorizzata peggio è un altro discorso

Nessuna polemica, ma solo per capire. Chi è che si sta accodando? 

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4 minuti fa, SuperEagle ha scritto:

Guarda che Agnelli ha parlato di campionati nazionali come necessario step per la qualificazione internazionale, e di noia di questi ultimi, perché i vincitori sono spesso noti in anticipo. Quindi, che si fa?

Quel che farei io, è molto semplice: tornei nazionali a 14 squadre, più playoff. Più scontri tra big, classifiche più corte e incertezza fino alla fine. Però, a quel punto, si dovrebbe accettare (in nome della equa e meritocratica distribuzione dei redditi e dei premi) di giocarsi tutto in poche partite, in nome dello spettacolo e dell’equilibrio. Oggi a me, domani a te. Invece, sempre Agnelli vuole anche la stabilità finanziaria derivante dall’avere il posto assicurato in Champions/Superlega, che è un concetto molto “USA” e che dovrebbe prevedere una completa sterilizzazione dei risultati ottenuti in patria. 

Stai guardano la questione dal nostro orticello della Serie A

Per prima cosa devi partire dalla cosa principale e cioè lasciare che i club gestiscano da soli gli eventi o perlomeno la UEFA o chi per lei si defili ad un ruolo secondario

Quali saranno gli eventi o come saranno gli accessi è una cosa secondaria che si autoregolerà

 

perchè dico che si autoregolerà? perchè se Real Juventus e i top club si isolano rompono il giocattolo e quindi non conviene nemmeno a loro

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6 minuti fa, SuperEagle ha scritto:

Guarda che Agnelli ha parlato di campionati nazionali come necessario step per la qualificazione internazionale, e di noia di questi ultimi, perché i vincitori sono spesso noti in anticipo. Quindi, che si fa?

Quel che farei io, è molto semplice: tornei nazionali a 14 squadre, più playoff. Più scontri tra big, classifiche più corte e incertezza fino alla fine. Però, a quel punto, si dovrebbe accettare (in nome della equa e meritocratica distribuzione dei redditi e dei premi) di giocarsi tutto in poche partite, in nome dello spettacolo e dell’equilibrio. Oggi a me, domani a te. Invece, sempre Agnelli vuole anche la stabilità finanziaria derivante dall’avere il posto assicurato in Champions/Superlega, che è un concetto molto “USA” e che dovrebbe prevedere una completa sterilizzazione dei risultati ottenuti in patria. 

Per me state completamente deviando dal vero oggetto del contendere: il denaro ragazzi. I soldi.

Ai club principali non sta più bene che la UEFA sia l’ente organizzatore, legislatore, sanzionatore e distributore della ricchezza. Le società, che sono quelle che “rischiano”, vorrebbero creare una lega che gestisca gli introiti e organizzi le competizioni. In Europa siamo di fronte ad un vero e proprio regime dittatoriale da parte di una federazione europea che non solo ha il potere di decidere chi deve partecipare alle manifestazioni e chi no, ma gestisce addirittura gli introiti come gli pare e piace: ma vi sembra normale che il presidente dell’UEFA usi i soldi guadagnati dalla vendita dei diritti tv per fare campagna elettorale, decidendo ad esempio di giocare la finale di conferenze League in Armenia (faccio un esempio) per poi avere il voto di quella federazione alle elezioni? È un sistema che è destinato a crollare prima o poi, non è proponibile. 

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Adesso, SuperEagle ha scritto:

Assolutamente corretto.

Ma sono posti in cui l’interesse per il calcio e massiccio e gli stadi sono pieni. E non è solo questione di est Europa: ad esempio il Celtic Park è uno spettacolo, in Turchia (che è un “est” particolare, diciamo) ci sono rivalità e passione, c’è tutto un mondo da dover recuperare.

E sono decenni che periodicamente qualcuno in Gran Bretagna propone di far entrare le squadre di Glasgow nel campionato inglese. Così come c'è qualcuno che progetta la fusione dei campionati olandese e belga. Ma la UEFA niente.

 

E' necessario superare il concetto di campionato nazionale creando dei tornei sovranazionali o un campionato europeo per club. Che trovino le formule giuste.

 

Ed è necessario che siano i club a prendere in mano l'organizzazione formale dei tornei internazionali per club. Su questo credo che anche il tuo presidente sia d'accordo.

 

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1 minuto fa, Ste71 ha scritto:

Ed è necessario che siano i club a prendere in mano l'organizzazione formale dei tornei internazionali per club. Su questo credo che anche il tuo presidente sia d'accordo.

Questo lo vorrebbero tutti i club che partecipano alle competizioni europee, in fondo. Come è normale che sia e come già avviene per i tornei nazionali, organizzati dalle leghe composte dalle società. In Italia ad esempio federazione e lega sono due entità separate, perché in Europa non è così?

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