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29 MAGGIO 1985

Elenco di calciatori che hanno indossato sia la maglia bianconera che quella nerazzurra e di trainer che si sono seduti su entrambe le panchine

Post in rilievo

Amico mio è sempre un piacere leggerti! 
(siamo la “vecchia guardia” 😂😂)
 

alcuni di quei nomi ancora oggi mi creano scompensi al pari di un tradimento, ma ciò che disse Lippi mi ha poi rincuorato… se sei dei nostri li non ci resisti. 
 

sempre e solo Forza Juve !

  • Grazie 1

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Il 4/2/2024 Alle 14:17, Jopp ha scritto:

È incredibile osservare che la stragrande maggioranza ha fatto il percorso Torino-Milano e non il contrario.

 

Quelli là hanno sempre attinto da noi per vincere qualcosa…

Da tutto ciò nasce questa sorte di invidia che hanno nei nostri confronti. 

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Il 4/2/2024 Alle 18:01, The_Rock ha scritto:

È evidente che il comportamento di Cannavaro non fu paragonabile a quello dei vari Buffon, Nedved, Del Piero... Ma quello che volevo dire era che c'è chi ha fatto e detto ben peggio... Ogni riferimento a Thuram, Zambrotta è puramente casuale.

Lo stesso Ibrahimovic, che qui viene spesso esaltato per il fatto di aver sempre rivendicato con forza quei campionati, molti dimenticano che è poi andato a Milano sponda fogne.

Ecco, almeno Cannavaro ha avuto il buon gusto di non andare lì e di non aver mai rinnegato a parole la Juventus.

Eh no fratello… Ibra è straniero ed era giovanissimo, posso capirlo.
in ogni caso è andato lì dicendo “io ho vinto ed ho appreso come si vince grazie alla Juve “ 

è diverso. 

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Carissimi fratelli bianconeri, 

 

@AlenJu  @Bismarck @eternobianconero @FuoriDalCoro   @Furia Ceca1985  @italiauno61 

 

@Juvecentus84   

 

@juventudes  @MASSIMO1983  @Salvamartyn  @Tiger Black&white 

 

@Pavel magno 65  @2capitani @zebra67 @djgiorgio91  @OrgoglioBlack&White

 

da assidui .. fedeli .. costanti frequentatori di questo forum, sempre presenti sia nella buona che nella

meno fausta sorte della nostra amata " Juventus ", sperando di non essere petulante ed importuno, 

sono a consigliarvi di recarvi a pag.2 di questo topic per leggere la dettagliatissima ed amara cronistoria,

tratta da " Storie di Calcio ", inerente quella che, ahimè, fu la " Via Crucis " di Armando Picchi nella sua 

breve veste di allenatore della " JUVENTUS F.C.1897 " ( ed anche in questa tristissima vicenda vi è una

sorta di " Giuda "  //  " Giuda " che, da un " Uomo " con la " U " maiuscola, oltre che leale avversario sul  

terreno di gioco, ricevette una " Lezione di vita " .. ergo .. " Il Perdono "  // alcuni che, come il sottoscritto,

sono diversamente giovani ", probabilmente avranno già intuito chi era il " Giuda " in questione )

 

Ovviamente non è un obbligo, ma solo un consiglio, e che sia ben chiaro, la mia acclarata e certificata

" stima ", che da sempre nutro nei vostri confronti, anche se riterrete opportuno " bypassare " questo mio

invito, rimane e rimarrà per sempre invariata. 

 

Serena Notte a tutti voi, .salveStefano ! 

 

P.S. - Scusate il disturbo !  

 

 

 

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Il 5/2/2024 Alle 10:42, 29 MAGGIO 1985 ha scritto:

Caro amico, buongiorno. 

Sperando di farti cosa gradita ti passo questo più che esaustivo ed amaro " riassunto " inerente quella che fu la reale e perfida causa che, ahimè,

troppo presto ed in maniera infida, " rubò " all'affetto dei suoi cari ed alla nostra " Juventus " la vita ad un " Uomo " con la " U " maiuscola che, oltre che

essere stato un giocatore di gran spessore, aveva in sé i crismi per poter assurgere al ruolo di grande allenatore. 

 

Rammento altresì la pessima figura che fece Fabio Capello, il quale, incredibile ma vero, fece intendere che Armando Picchi millantava una malattia. 

 

 

- Tratto da " Storie di Calcio " ... .ehm

 

Maggio 1971: Dopo una vita passata all’Inter, Armando Picchi si avviava ad una carriera da allenatore di successo con la Juventus. Purtroppo non fu così…

Un rimpianto condiviso dai tifosi dell’Inter, per i quali il cam­pione livornese rimane uno dei simboli della Grande Inter. Picchi era stato “scaricato” da Helenio Herrera ed era andato a chiudere la carriera agonistica nel Varese. In modo così brillante da merita­re, pur in quella contrada calcisti­ca di provincia, la continuazione della sua avventura in Nazionale… E proprio la sua ultima partita in azzurro aprì il suo conto con la sfortuna.

Il 6 aprile 1968 a Sofia, per l’andata dei quarti di finale degli Europei, l’Italia affrontò la Bulgaria e il libero azzurro Picchi patì un gravissimo incidente di gioco, riportando la frattura del tubercolo sinistro del bacino. In pratica, su quel terribile scontro si chiuse la sua carriera agonistica. Provò a riprendere, dopo la lunga convalescenza, ma non ci fu niente da fare.

 

 

Così cominciò ad al­lenare, proprio a Varese, senza molte prospetti­ve. Se ne tornò nella sua Li­vorno, dove gli affidarono la squadra, a campionato di Serie B in corso, in pesanti difficoltà, e lui riuscì a risollevarla con mano felice fino al nono posto finale, di­mostrandosi tecnico abile e avve­duto. Giampiero Boniperti, appe­na nominato amministratore dele­gato, avviava alla Juventus, nel­l’estate del 1970, un radicale rin­novamento, rastrellando i giovani migliori sul mercato con l’aiuto di Italo Allodi. Tra i nuovi arrivati, gente come Capello, Causio, Bettega.

 

L’uomo nuovo cui affidare quella nidiata di potenziali cam­pioni venne individuato in Arman­do Picchi. Una scelta audace, che si rivelò, dopo qualche settimana di rodaggio, felice. Picchi si am­bientò benissimo a Torino e riuscì subito a dare un volto alla squa­dra, pilotandola verso una stagio­ne di assestamento in campionato, ma anche di grandi soddisfazioni europee, col cammino sicuro in Coppa delle Fiere, progenitrice della Coppa Uefa. Un ombra cupa, tuttavia, ne seguiva sinistramente il cammino.

 

Il tecnico non era sereno: da metà ottobre la giovane moglie France­sca, dopo aver dato alla luce il secondogenito, versava in cattive condizioni di salute, fino a correre pericolo di vita e il tecnico dopo ogni alle­namento si recava al suo capezzale a Milano, in un tour de force che gli scavava visibilmente i lineamenti. Poi, ristabilitasi la consorte, toccò a lui e accadde l’irreparabile. Il 7 febbraio 1971 a Bologna, durante la partita coi rossoblu, Picchi si levò dalla pan­china per protestare con l’arbitro. Inflessibile, il fischietto (Gaetano Mascali) lo cacciò dal campo. Picchi, uomo di esemplare corret­tezza, uscì a capo chino, col cuore in tumulto.

 

Nessuno poteva imma­ginare che se ne stesse andando, oltre che da una partita di calcio e da un terreno di gioco, dalla stes­sa vita.Il 2 febbraio, cinque gior­ni prima di Bologna, aveva rivela­to ai cronisti di aver avvertito do­menica 3 gennaio, in panchina al Comunale contro la Lazio, un for­te dolore alla schiena; aveva attri­buito il male alla rigida tempera­tura (tredici sono zero), ma nessu­na cura era stata in grado di de­bellarlo e col passare dei giorni il male si era fatto così fastidioso da impedirgli di dirigere l’allenamento. Una prima diagnosi aveva par­lato di “mialgia sottoscapolare di probabile origine reumatica”, consi­gliando al tecnico un periodo di cure e riposo. Picchi vi si era sottoposto, lasciando che in campo a dirigere l’allenamento andasse, sotto la sua supervisione, Sentimenti IV.

 

Due giorni dopo l’espul­sione del 7 febbraio, si presentava all’allenamento: «Sono quasi guarito – annunciava ai cronisti – domani torno in campo». La mattina dopo vestiva la tuta e diri­geva il suo ultimo allenamento: quando lasciava il campo il dolo­re alla schiena era rispuntato tal­mente acuto da imporgli una sosta di un ora e mezza negli spogliatoi. Si recò allora a Milano, nella clinica dove fino a poco tempo prima era stata curata la moglie per sottoporsi a una serie di esa­mi. Il 10 mattina si recò al campo per l’ultima volta: parlando coi cronisti, l’abituale cortesia non riuscì a nascondere la sofferenza che gli tirava i lineamenti del viso. Quella notte i dolori aumentarono e i medici decisero di ricoverarlo in clinica. Il 12, venerdì, su un quotidiano romano, Fabio Capel­lo, giovane centrocampista della squadra, non sospettando evidentemente nulla, rilasciava dichiara­zioni polemiche anche nei con­fronti del tecnico.

 

Il 14, mentre nessuno sospettava alcunché di grave, i giornali annunciavano improvvisamente il cambio della guardia in panchina: “Armando Picchi questa mattina è entrato in una clinica torinese per sottoporsi ad una serie di prove e di esami di laboratorio che dovrebbero dar modo ai medici di scoprire l’esat­ta natura del male alla schiena che da una quarantina di giorni affligge il tecnico juventino. Negli ambienti della società bianconera si spera che nel giro di pochi gior­ni l’allenatore possa essere dimes­so per riprendere in piena effi­cienza l’attività.
È certo tuttavia che Picchi non potrà seguire la squadra mercoledì prossimo a Enschede, dove la Juve disputerà il retour match dei quarti di finale della Coppa delle Fiere. Fin quan­do il trainer titolare non sarà ri­stabilito, la conduzione della squadra toccherà a Cestmir Vycpalek, che nell’estate scorsa era tornato a far parte della Juventus, assumendo la responsabilità dei giovani bianconeri acquartierati a Villar Perosa. Prima di affidarsi ai medici, Armando Picchi nella tarda serata di ieri si è recato nel ritiro della Val Chisone per pren­dere temporaneo congedo dai suoi uomini”

 

 

Un ultimo, significativo gesto restava a Picchi, prima di venire inghiottito dal suo male terribile. Benché sofferente, lasciò la clinica per recarsi a Villar Perosa assieme a Boniperti e Allodi, cui toccava il “processo” a Capello per il suo sfogo polemico. Il regi­sta avrebbe dovuto esser messo fuori squadra, ma il tecnico, pur primo bersaglio delle critiche («Una chiacchierata confidenziale con un amico» si scusò il giocatore), assunse la difesa del futuro campione, lo giustificò e ottenne che la pu­nizione venisse limitata a una forte multa.

 

Sui giornali apparve dopo qualche giorno una nuova notizia: un primo con­sulto tra specialisti annunciava che Armando soffri­va di una “radicolonevrite cervico-dorsale” e che nel giro di otto giorni sarebbe potuto tornare al­l’attività. Ma le cure non sortirono effetto alcuno. Qualche giorno dopo, in un consulto tra specialisti, veniva avanzata l’ipotesi che il ma­lanno avesse origine tumorale e infine il 19 febbraio Picchi veniva sottoposto a intervento chirurgi­co, la “resezione del sesto nervo intercostale“, mentre la situazio­ne clinica precipitava. Il suo cal­vario era avviato.
Dopo pochi giorni la società comunicava ai cronisti, in un incontro riservato, che il destino di Picchi era segna­to: forse come lontana conse­guenza del terribile infortunio os­seo che gli aveva troncato la car­riera, il tecnico soffriva di un ma­le incurabile. Il club bianconero pregava tuttavia che nulla fosse propalato, che nulla apparisse sui giornali che avrebbero fatto com­pagnia a Picchi e alla sua fami­glia nei drammatici giorni a veni­re. Una sorta di pietosa omertà che venne da tutti rispettata. Ar­mando Picchi aveva poco meno di 36 anni, una bella moglie, due figli, Leo e Gian Marco, meravi­gliosi. Confermata la terribile diagnosi, dalla clinica torinese in cui era ricoverato venne trasferito sulla riviera ligure, in una villa tra i pini, a San Romolo, la “Bai­ta bella”, di proprietà di Adolfo Tinelli, commerciante torinese. 

 

 

Le sue condizioni erano dispera­te, i medici impotenti. Le settima­ne passavano. A primavera si de­cise di affidarlo alle cure di Ingeborg Stern, una studiosa tedesca di scienze orientali. In un primo momento si diffuse addirittura la voce che le pratiche yoga avesse­ro procurato un miglioramento delle condizioni del tecnico. Un fuoco di paglia. A metà maggio, l’aggrava­mento ulteriore, tra sofferenze pe­santi, l’estrema unzione del par­roco di San Romolo e infine la morte, alle 16 del 26 maggio.

 

Poche ore dopo, la Juventus di Picchi, affidata a Cestmir Vycpalek, affrontava il Leeds nel­la finale di andata della Coppa delle Fiere. Era una serata triste, affogata nella pioggia, che impose la so­spensione del match al 6′ della ripresa, sullo 0-0.Nessuno tra i giocatori sapeva. La partita an­dava ripetuta venerdì 28: quel giorno, accanto all’annuncio del match, i giornali riportavano un’altra notizia: “Picchi è morto. Stroncato da un male incurabile, l’ex cam­pione dell’Inter e allenatore della Juventus è spirato a Sanremo, do­ve si era trasferito da un paio di mesi. I funerali avranno luogo stamane a Livorno“.

 

Fu una spe­cie di bomba. In realtà, Armando aveva cessato di vivere nel pome­riggio del 26, ma i familiari ave­vano voluto tener nascosta la no­tizia fino al mattino dopo, per non influenzare i giocatori, impegnati nella partita. Nella mattinata del 28, Boniperti, assieme al presidente Catella e a una rappresen­tanza di giocatori (Tancredi, Cuccureddu e Roveta), è a Livorno a rendere omaggio alla salma. Il po­meriggio, alle 17,30, vengono ce­lebrati i funerali nella chiesa della Misericordia. La sera al Comuna­le di Torino si gioca in un clima di comprensibile mestizia. La replica della prima finale finisce 2-2. Il 3 giugno, a Leeds, i bianconeri pa­reggeranno 1-1 perdendo la Cop­pa, che avrebbero voluto dedicare al loro amatissimo e sfortunatissi­mo tecnico. 

 

- P.S. - La Juventus perse quella Coppa senza, incredibile ma vero, aver perso nessuna partita : fu una vera e propria beffa ! 

 

- P.S. - Ero sugli spalti del " Comunale " la sera in cui si giocò la, definiamola così, " prima finale di andata " :

mai presa così tanta acqua in vita mia - dal niente, all'improvviso, " Giove Pluvio ", probabilmente in collera con qualcuno, 

scaricò tanta .. ma tanta di quell'acqua da riempire da riempire un'oceano .. eppure, incredibile ma vero, il Barone Causio, 

dall'alto della sua innata classe, in quella infida palude, riuscì ad elaborare 2/3 fantasmagorici numeri da tramandare ai posteri . 

 

- P.S. - Ieri se ne sono " andati " 2 calciatori che ho sempre avuto in simpatia

 

Giacomo Losi - cremonese che, in pratica, ha vissuto quasi tutta la sua vita a Roma - detto : " Er Core de Roma " 

 

Kurt Hamrin    - giocatore svedese che ho sempre apprezzato - una sola stagione alla Juve - detto : " Uccellino " 

 

Due grandi interpreti di un" Giuoco del Calcio " che, ahimè, non esiste più !

 

Riposino in Pace entrambi - .salveStefano !

 

 

 

 

 

La vicenda dell'Uomo così come descritta mi era completamente sconosciuta. La sua scomparsa avvenne quando ero troppo piccolo, ancorché tifoso. A casa mia ero purtroppo l'unico a seguire (si fa per dire) il calcio. Mio papà non era affatto appassionato. 

Pensa che per la partita sospesa per pioggia, che se non ricordo male era trasmessa in TV, fui gentilmente ospitato dal vicino del piano di sopra.

Questo per dire che il volo verso il Cielo del nostro allenatore non fu supportato da nessuna parola di circostanza...

Per questo ti ringrazio.

  • Grazie 1

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Il 5/2/2024 Alle 10:42, 29 MAGGIO 1985 ha scritto:

 

 

- Tratto da " Storie di Calcio " ... .ehm

 

Maggio 1971: Dopo una vita passata all’Inter, Armando Picchi si avviava ad una carriera da allenatore di successo con la Juventus. Purtroppo non fu così…

 

Mamma mia, Stefano!
Ti ringrazio per avermi consigliato la lettura della storia di Picchi, che non conoscevo in maniera così accurata, ma è stato un bel cazzotto sullo stomaco.
Direi che di fronte alla sua triste parabola, il fatto che sia stato un simbolo dell'Inter passa decisamente in secondo piano.
Purtroppo il poveretto non ha fatto in tempo a diventare anche un nostro simbolo, è stato strappato troppo presto alla vita...
Ripeto: contento di averla letta, ma un bel cazzotto sullo stomaco a inizio mattina, roba davvero forte, che ti fa scendere una lacrimuccia...
Ciao e grazie ancora!

  • Grazie 1

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On 2/4/2024 at 3:07 PM, 29 MAGGIO 1985 said:

Amico,  quel " Pallone d'Oro ", che gli fu consegnato nel mese di Novembre del 2006, 

altro non fu che il " meritato frutto " delle prestazioni balistiche con la Juventus  .. e .. 

nel " Mondiale " in Germania . Al Real era lì da pochi mesi . 

 

Io rispetto il tuo punto di vista .. ma .. abbandonare la nave ( quella " nave " che lo aveva

salvato dalle " fetide acque nerazzurre " in cui era stato suo malgrado rilegato ) mentre essa 

stava per affondare fu un gesto che definire " ingrato e pusillanime " è un vero e proprio

eufemismo : I VERI UOMINI SI VEDONO NEL MOMENTO DEL BISOGNO - 

 

Cordialmente, .salveStefano !

 

 

"Un cavaliere non lascia mai la sua Signora."

Difficile rifiutare il Real, pero' aggiungo che Cannavaro poi e' tornato per aiutarci e sopratutto ha scelto l'estero e non i cartonati come altri.

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17 ore fa, 29 MAGGIO 1985 ha scritto:

... amico, sotto questo aspetto, nessun scambio tra giocatori della Juve e dell'Inter potrà mai raggiungere quei " fuochi d'artificio " 

di incredulità/scetticismo/perplessità/stupore/iniziale " non accettazione "/ quando avvenne lo scambio tra Boninsegna e Anastasi ...

... fu una sorta di vera e propria " Bomba Atomica Calcistica " ... 

 

Buona serata, .salveStefano !

Beh, ricordo che lo scambio tra i due campioni del mondo (Tardelli/Altobelli) fu, se possibile, ancora più clamoroso.
Pensa che numerosi amici interisti per un po' "sospesero" la loro fede calcistica perché consideravano Altobelli molto più di una bandiera.
Buona giornata a te.

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18 ore fa, 29 MAGGIO 1985 ha scritto:

 Amico, con piacere accolgo il tuo gradito suggerimento :  provvedo immediatamente.

 

Buona serata, .salveStefano ! 

 

P.S. - in questa pagina, un po' più in alto, se vuoi e se puoi, troverai un " dettagliatissimo resoconto " sul perchè 

ed il percome l'avventura di Armando Picchi alla Juventus, nella mansione di allenatore, fu, ahimè, così tragicamente

breve ( per non parlare di quel giocatore della Juventus che sosteneva che Picchi stesse facendo sceneggiate ... ) 

 

 

 

 

 

 

 

 

ho letto , come spesso mi capita di fare con i tuoi post , in verita' la storia la conoscevo gia' , anche se non cosi dettagliatamente perche' ,seppur piccolo , in quegli anni ero gia' nato , per darti un idea mi ricordo di aver visto giocare helmut haller ...

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7 ore fa, italiauno61 ha scritto:

La vicenda dell'Uomo così come descritta mi era completamente sconosciuta. La sua scomparsa avvenne quando ero troppo piccolo, ancorché tifoso. A casa mia ero purtroppo l'unico a seguire (si fa per dire) il calcio. Mio papà non era affatto appassionato. 

Pensa che per la partita sospesa per pioggia, che se non ricordo male era trasmessa in TV, fui gentilmente ospitato dal vicino del piano di sopra.

Questo per dire che il volo verso il Cielo del nostro allenatore non fu supportato da nessuna parola di circostanza...

Per questo ti ringrazio.

Grazie a te, carissimo, per aver accolto il mio invito.

 

Sei sempre stato una persona a modo, un amante della " Vecchia Signora " con il quale entrai subito in graditissima sintonia

fin dai miei " primi deliri a tinte bianconere " in questa ampia e variegata " Agorà a Tinte Bianconere " .

 

Più che bene, ricordi benissimo : quella partita venne trasmessa in TV ( mentre io, ero sugli spalti del caro vecchio " Comunale ",

settore " Distinti ", inzuppato d'acqua fin nei " gemelli " .. e non mi riferisco ai .. " Gemelli del Gol " .. ergo .. " Pulici & Graziani " .. 

vabbè, ci siamo capiti .. :uhmm: ) 

 

Tornando al povero Picchi, è proprio vero : " LA FORTUNA E' CIECA .. MA .. IN COMPENSO .. LA SFIGA CI VEDE BENISSIMO " - 

NON MERITAVA .. ASSOLUTAMENTE NON MERITAVA .. TALE CALVARIO ( ai giorni nostri, probabilmente, visti e considerati

i progressi della " Medicina " in senso lato, avrebbe avuto una percentuale assai più ampia di poter tornare ad avere una

" aspettativa di vita " assai più ampia - fermo restando che, specie per alcune forme di neoplasie, ancora oggi - vedi Gianluca

Vialli - ancor lungo e complesso è il " cammino " da percorrere ... ) 

 

Buon proseguimento di giornata .. e .. Fino ed anche oltre la Fine  .. sempre e solo .. Forza   .juve   Juve ! 

 

Ciao, .salveStefano !

 

 

 

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8 ore fa, zebra67 ha scritto:

Mamma mia, Stefano!
Ti ringrazio per avermi consigliato la lettura della storia di Picchi, che non conoscevo in maniera così accurata, ma è stato un bel cazzotto sullo stomaco.
Direi che di fronte alla sua triste parabola, il fatto che sia stato un simbolo dell'Inter passa decisamente in secondo piano.
Purtroppo il poveretto non ha fatto in tempo a diventare anche un nostro simbolo, è stato strappato troppo presto alla vita...
Ripeto: contento di averla letta, ma un bel cazzotto sullo stomaco a inizio mattina, roba davvero forte, che ti fa scendere una lacrimuccia...
Ciao e grazie ancora!

... come scrisse il librettista dell' " Elisir d'amore " di Gaetano Donizetti ... .ehm

" una furtiva lagrima negli occhi suoi spuntò " ( " lagrima " rigorosamente con la " g " )

 

Grazie a te, carissimo, per aver preso in considerazione il mio invito .

 

Buon proseguimento di giornata, .salveStefano !

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15 ore fa, 29 MAGGIO 1985 ha scritto:

Carissimi fratelli bianconeri, 

 

@AlenJu  @Bismarck @eternobianconero @FuoriDalCoro   @Furia Ceca1985  @italiauno61 

 

@Juvecentus84   

 

@juventudes  @MASSIMO1983  @Salvamartyn  @Tiger Black&white 

 

@Pavel magno 65  @2capitani @zebra67 @djgiorgio91  @OrgoglioBlack&White

 

da assidui .. fedeli .. costanti frequentatori di questo forum, sempre presenti sia nella buona che nella

meno fausta sorte della nostra amata " Juventus ", sperando di non essere petulante ed importuno, 

sono a consigliarvi di recarvi a pag.2 di questo topic per leggere la dettagliatissima ed amara cronistoria,

tratta da " Storie di Calcio ", inerente quella che, ahimè, fu la " Via Crucis " di Armando Picchi nella sua 

breve veste di allenatore della " JUVENTUS F.C.1897 " ( ed anche in questa tristissima vicenda vi è una

sorta di " Giuda "  //  " Giuda " che, da un " Uomo " con la " U " maiuscola, oltre che leale avversario sul  

terreno di gioco, ricevette una " Lezione di vita " .. ergo .. " Il Perdono "  // alcuni che, come il sottoscritto,

sono diversamente giovani ", probabilmente avranno già intuito chi era il " Giuda " in questione )

 

Ovviamente non è un obbligo, ma solo un consiglio, e che sia ben chiaro, la mia acclarata e certificata

" stima ", che da sempre nutro nei vostri confronti, anche se riterrete opportuno " bypassare " questo mio

invito, rimane e rimarrà per sempre invariata. 

 

Serena Notte a tutti voi, .salveStefano ! 

 

P.S. - Scusate il disturbo !  

 

 

 

Ciao Stefano,

ovviamente NESSUN DISTURBO.

Anzi, grazie per avermi menzionato ed invitato a leggere il tuo intervento, cosa che ho fatto adesso appena ho avuto il tempo (avevo letto la tua menzione stamattina e oggi pomeriggio dopo aver terminato gli impegni ho letto subito). Te ne sono grato non solo per l'argomento in sé, una storia molto molto delicata, ma anche per la tua gentilezza, grazie. .salve

 

 

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35 minuti fa, 29 MAGGIO 1985 ha scritto:

LA FORTUNA E' CIECA .. MA .. IN COMPENSO .. LA SFIGA CI VEDE BENISSIMO " - 

NON MERITAVA .. ASSOLUTAMENTE NON MERITAVA .. TALE CALVARIO

Nell'immensa tragedia che colpi la famiglia Picchi, con due bambini piccolissimi cresciuti senza il papà, nel mio piccolo egoismo bianconero non ho potuto notare che anche quella volta il nostro cammino in Europa fu funestato dalla tragedia...

  • Grazie 1

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23 ore fa, MASSIMO1983 ha scritto:

"Un cavaliere non lascia mai la sua Signora."

Difficile rifiutare il Real, pero' aggiungo che Cannavaro poi e' tornato per aiutarci e soprattutto ha scelto l'estero e non i cartonati come altri.

Carissimo, 

l'esempio di chi aveva (  esempio che dovrebbe avere ancora al giorno d'oggi, invece d'essere  sempre un po' troppo " timoroso " quando si tratta di discernere di " Juventus " .. ergo .. con tipico atteggiamento  " democristiano " quando, invece, bisognerebbe dare e dire a Cesare ciò che è di Cesare  .. e .. dare e dire alla " Vecchia Signora " ciò che è della " Vecchia Signora "  ) veramente a cuore la " Juventus " lo diede colui che hai in avatar .. e si chiama .. Alessandro Del Piero .. e per questo lo ringrazierò per sempre, così come per sempre ringrazierò tutti coloro che decisero di non abbandonare la " Vecchia Signora " - così come mi toglierò per sempre il .salve cappello davanti al francese Didier Deschamps  ( peccato però, che una " congrega di inetti ed incapaci" che si assisero ai vertici del Club Bianconero gli impedirono di proseguire il suo cammino alla guida del Club Bianconero in " Serie A " - VERGOGNA - 

 

Ciò detto e premesso, confermo e ribadisco che, per me, è sempre stato e sempre sarà un piacere il confrontarmi con " persone/uomini/juventini " come te .

 

Buon proseguimento di giornata, .salveStefano !

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17 ore fa, Passione Bianconera ha scritto:

Giusto per completezza è stato omesso Luciano Bodini che fu terzo portiere all'Inter nella stagione 1990/91. Cinque panchine senza però giocare.

Grazie ! Inserito nell'elenco nonostante, in pratica, in " partite ufficiali " non scese mai in campo con la maglia dell'Inter .

 

il " Bodo " ipse dixit

 

«Boniperti ci voleva bene come se fossimo suoi figli. Ma aveva anche imposto delle regole e non si doveva sgarrare, il famoso stile Juventus. Ci vestivamo sempre eleganti, con giacca e cravatta, dovevamo salutare tutti e firmare gli autografi. Guai se ci fossimo rifiutati di firmare qualche autografo ai tifosi. Venivano le scolaresche al campo Combi a vedere i nostri allenamenti, un ambiente da sogno nel quale ho vissuto benissimo e senza mai creare polemiche. Era come stare in famiglia». 

 

 " Tifo Juve, la guardo sempre. E pensare che da ragazzino ero interista sfegatato. Dieci anni di Juve ti cambiano la vita. 

 

Ero orgoglioso di essere in quel club, in cui rimasi a lungo per Giampiero Boniperti, a cui non potevo dire di no perché mi trattava come un figlio, e per Trapattoni

( " quel club " è la Juventus )  .. anche se .. in una recente intervista ha dichiarato

"All'Inter ci volevo andare perché sono sempre stato interista. Mi spiace non aver giocato una partita, ma è stata comunque una bella esperienza. "

 

Insomma , Luciano, ti ho voluto bene , ti ho apprezzato, probabilmente avresti meritato di disputare qualche partita in più anche alla Juve ( penso anche alla Finale di Bruxelles : dopo aver messo in atto un'ottima prestazione contro il Bordeaux pareva dovessi essere tu a difendere la porta bianconera nella finale, ma poi, all'ultimo momento, il Trap decise di affidare la difesa della porta bianconera a Tacconi, che era reduce da un periodo non proprio dei migliori, e tu ci rimanesti  piuttosto male ...  «Ho provato tanta amarezza nel momento in cui ho saputo di non poter disputare la finale. Ho ricevuto una fitta tremenda al cuore, ma col tempo il dolore è scemato e ho ripreso fiducia in me stesso e negli altri». ) però, dai, usciamo dall'equivoco : il tuo cuore è a tinte bianconere .. e/o .. nerazzurre ? E non mi riferisco al " nerazzurro " dell'Atalanta di cui fosti portiere dal 1977 al 1979 . Ciò non toglie che la mia stima nei tuoi confronti non verrà mai a mancare ! 

 

 

Grazie per la collaborazione, .salveStefano !

 

 

 

 

 

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11 ore fa, hap ha scritto:

ho letto , come spesso mi capita di fare con i tuoi post , in verita' la storia la conoscevo gia' , anche se non cosi dettagliatamente perche' ,seppur piccolo , in quegli anni ero gia' nato , per darti un idea mi ricordo di aver visto giocare helmut haller ...

... Helmut Haller, grande giocatore, un tedesco più italiano di un italiano : piedi raffinati, estro e veloce di pensiero. 

... dal 1962 al 1968 nella " godereccia " Bologna, dal 1962 al 1968 diede il meglio di sé stesso, sia sul terreno di

gioco che al di fuori di esso - era un grande Bologna e Haller fu pedina fondamentale dello " scacchiere rossoblù "

in quello che diverrà il " 7° Scudetto " vinto dalla squadra felsinea

7 Giugno 1964 - Roma - Stadio Olimpico - Spareggio per lo Scudetto tra INTER vs BOLOGNA - I felsinei si imposero per 2-0 - 

L' ultimo scudetto vinto risaliva al 1940/41 - Negli anni 30 il " Bologna ", per le vittorie ottenute sia in Europa che in Italia,

venne definito " LO SQUADRONE CHE TREMARE IL MONDO FA " - ( il giorno dello " spareggio " ero sugli spalti dell'Olimpico

in compagnia del mio mentore bianconero, mio padre - fu una goduria immensa - ho vissuto a Roma per 10 anni, dal 1958

al 1968, città in cui la mia famiglia si era trasferita dal Nord Italia per questioni legate all'attività di mio padre- il mio " battesimo "

in uno Stadio avvenne nel mese di Aprile del 1958 : Lazio - Juventus : 1 - 4 con 3 gol di Charles e 1 di Sivori - Lo Stadio era lo 

" Stadio dei 100.000 " - diverrà " Olimpico " nel 1960 per le Olimpiadi )

 

... Haller fece altresì molto bene anche alla Juventus dal 1968 al 1973 : vinse 2 Scudetti // 1971/72 - e - 1972/73 -  

 

Cordialmente, .salveStefano ! 

 

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17 ore fa, italiauno61 ha scritto:

Nell'immensa tragedia che colpi la famiglia Picchi, con due bambini piccolissimi cresciuti senza il papà, nel mio piccolo egoismo bianconero non ho potuto notare che anche quella volta il nostro cammino in Europa fu funestato dalla tragedia...

Carissimo, buongiorno.

 

Questa tua profonda riflessione, che condivido e faccio anche mia, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno, ancor più e meglio avalla e certifica in me

un dato oggettivo : sei una persona nei confronti della quale mi sento onorato e fortunato di poter godere della sua considerazione/amicizia !

 

Un virtuale abbraccio, .salveStefano !

 

  • Grazie 1

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12 ore fa, Pavel magno 65 ha scritto:

Grande Stefano!

Troppo, veramente troppo gentile .

 

Grazie a te per aver accolto il mio invito .

 

Buona giornata a te e famiglia,  .salveStefano !

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17 ore fa, juventudes ha scritto:

Ciao Stefano,

ovviamente NESSUN DISTURBO.

Anzi, grazie per avermi menzionato ed invitato a leggere il tuo intervento, cosa che ho fatto adesso appena ho avuto il tempo (avevo letto la tua menzione stamattina e oggi pomeriggio dopo aver terminato gli impegni ho letto subito). Te ne sono grato non solo per l'argomento in sé, una storia molto molto delicata, ma anche per la tua gentilezza, grazie. .salve

 

 

Caro amico, buongiorno. 

 

Ti prego, non invertiamo gli addendi : qui se c'è una persona che avverte l'obbligo ed il piacere di Ringraziare, costui sono proprio io.

Il fatto che anche tu abbia accolto e fatto seguito al mio invito oltremodo mi onora e mi gratifica sotto ogni punto di vista

Grazie ed ancora Grazie ! 

 

Cordialmente .. fraternamente .. ma soprattutto .. juventinamente .. auguro a te, ed a tutti coloro che ti stanno a cuore, 

una buona giornata, .salveStefano !

  • Grazie 1

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Nella lista ci potevano essere anche Vucinić e Guarín, ricordo che in una sessione del mercato di gennaio le società avevano già trovato accordo su tutto per uno scambio, l'operazione era praticamente solo da mettere nero su bianco, ma tutto venne annullato dai grandissimi ragazzi della nord che si opposero al trasferimento, visto che Guarín era un loro idolo ( ahah )

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3 ore fa, BaroneBirra87 ha scritto:

Nella lista ci potevano essere anche Vucinić e Guarín, ricordo che in una sessione del mercato di gennaio le società avevano già trovato accordo su tutto per uno scambio, l'operazione era praticamente solo da mettere nero su bianco, ma tutto venne annullato dai grandissimi ragazzi della nord che si opposero al trasferimento, visto che Guarín era un loro idolo ( ahah )

.. vero .. una vera e propria " patetica farsa " che qui ripropongo affidandomi ad un resoconto abbastanza esaustivo 

tratto da " Grand- Hotel - Calciomercato "  a firma di Nicolò Franceschin ... .ehm 

 

Juventus-Inter, quando i tifosi fecero saltare lo scambio tra Vucinic e Guarin

 

In trent'anni che tratto i calciatori non ho mai visto niente del genere”. Dichiarazioni forti. Dichiarazioni che risalgono al gennaio del 2014. A parlare l’allora ad della Juventus Beppe Marotta. Destinataria di quelle parole? L’Inter. I giochi del destino. Il riferimento è allo scambio appena saltato tra le due società che vedeva protagonisti Guarin e Vucinic. Sembrava tutto fatto, poi il colpo di scena. 

 

La trattativa

 

Gennaio, mese di calciomercato. Passano i giorni e sull’asse Milano-Torino si inizia a parlare di uno scambio. Uno scambio per certi versi storico, visto che a porlo in essere sono Inter e Juventus. La trattativa va avanti. Spedita. Guarin si avvicina ai bianconeri, Vucinic è pronto per vestire il nerazzurro. Poi il primo colpo di scena. I tifosi dell’Inter non ci stanno e protestano. Striscioni e comunicati. “Il passaggio che si sta concretizzando in queste ore di uno dei giocatori più importanti della rosa dell’Inter ad un’altra società italiana è la goccia che fa traboccare il vaso”, le presa di posizione della Curva Nord nei confronti di Thohir. “L’Inter gioca in Serie A e si merita una società da Serie A. Al signor Thohir consigliamo di dimenticarsi il baseball, il football, l’Nba o altre realtà lontane anni luce dalla nostra”, la pesante accusa. Nella notte la trattativa continua. Contratti pronti e visite mediche. 

 

Nel pomeriggio del 21 gennaio il clamoroso retromarcia. Dall’Indonesia arriva lo stop di Thohir allo scambio. Poco dopo le 18 il comunicato nerazzurro: “L'Internazionale informa di aver deciso di non procedere nella trattativa con la Juventus per il trasferimento dei calciatori Fredy Guarin e Mirko Vucinic. Il presidente Thohir, dopo essersi confrontato con Massimo Moratti, suo figlio Angelomario e con i dirigenti della società, ha ritenuto che non sussistessero le condizioni, tecniche ed economiche, per il raggiungimento dell'accordo”. “Sconcertante la risposta della Juventus. Vucinic, già a Milano, fa ritorno a Torino. L’affare è saltato. 

 

“Mancava solo la firma”  

 

Mancava soltanto la firma che non arrivò. Per come è andata alla fine sono felice, non so che situazione avrei trovato a Milano. In seguito sono andato ad Abu Dhabi e mi sono trovato bene”, dichiarò Vucinic in una intervista a Sky Sport qualche anno dopo. E poi il racconto di Guarin a La Gazzetta dello Sport: “Volevo restare, fu Mazzarri a spingere per arrivare a Vucinic. La Juve mi voleva già quando arrivai in Italia, ma avevo fatto la mia scelta. Durante quel gennaio mi consideravano un traditore, ma se l’allenatore ti dice chiaramente di andare via inevitabile fare valutazioni differenti. Sarei andato alla Juve nell’anno della finale di Champions a Berlino, ma non importa: sono felice per come sono andate le cose”. Decisivo anche l’intervento di Moratti: “un padre per me, decisivo per la mia permanenza insieme a Zanetti e Cordoba. Non posso però dimenticare i ragazzi della Curva e la loro manifestazione d’affetto per convincere la società a trattenermi”. Le scintille di un derby d’Italia. Quella volta, fuori dal campo. 

 

Grazie per avermi rammentato quella ridicola .. patetica .. surreale farsa a " tinte nerazzurre " .. 

 

Buona giornata, .salveStefano ! 

 

 

 

 

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Il 6/2/2024 Alle 22:51, the coach ha scritto:

Grazie Stefano per avermi menzionato, impegnato come sono in questi giorni, avrei rischiato di non accorgermi di questo thread e della bellisssima, ancorchè tristissima, storia del povero Picchi.

Sei il numero 1.

 

Grazie a te, carissimo. 

 

Ti ho menzionato perchè, da molto tempo ormai è assodato e certificato che, a pieno titolo e con merito, 

per me sei una delle persone che, ancor prima del raffinato/dotto/appassionato supporters bianconero che 

dimora in te, più stimo ed apprezzo in questa ampia/variegata/poliedrica " Agorà a tinte bianconere " .

 

Con l'usuale e profonda stima nei tuoi confronti, auguro a te e famiglia una buona giornata, .salveStefano !

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Il 6/2/2024 Alle 21:16, Fc7 ha scritto:

io avrei messo pure Marotta , anche se non è stato nè un nostro allenatore e nemmeno un nostro giocatore

... Caro amico, allora bisognerebbe aggiungere anche un altro personaggio che fece il " cammino inverso ", e cioè, Italo Allodi :

dall' Inter alla Juventus - dal 1959 al 1968 all'Inter - dal 1970 al 1973 alla Juventus - Una volta giunto alla Juve, dopo un po' di

tempo, Allodi portò sotto la " Mole ", sponda bianconera, anche un giovane " talent - scout " .. tale .. Luciano Moggi ( detto tra

noi, Giampiero Boniperti, che assurse al ruolo di Presidente della " Juventus Club 1987 " a partire dal 1971 fino al 1990 non ebbe

mai troppo in simpatia né per l'uno .. nè per l'altro - in particolare per Moggi che venne letteralmente " accompagnato alla porta " ,

della Sede della Juventus ai tempi sita in " Galleria San Federico 54 " ( rammento ancora il numero di telefono : 011/516222 - 

avevo fondato e gestito uno" Juve Club " per circa 30 anni - per le più svariate ragioni, in primis .. biglietti partite .. , assai numerosi 

furono i " contatti " con quella sede, in pieno centro a Torino, sede che ricordo con affetto e nostalgia ) con " l'ordine " di non farsi .

mai più rivedere da quelle parti ( anni dopo Moggi tornò alla Juve ma quella è un'altra storia ) - In seguito Boniperti tornerà alla Juve

nella veste di " Amministratore Delegato " - il Presidente era Chiusano - ma anche questo è un altro capitolo della leggenda bianconera ..  

 

Grazie per aver partecipato. Buona serata, .salveStefano !

 

 

 

  

 

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