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Next Gen

La crisi del brand Juventus

Post in rilievo

29 minuti fa, Ste71 ha scritto:

La grande M I N X I A T A è stata la gran bella idea di Andrea Agnelli di inimicarsi Ceferino sia a livello professionale che umano muovendo guerra alla UEFA tipo Brancaleone alle Crociate. Semplicemente geniale.

 

Qualcuno ancora fa finta di non sapere o di non ricordarsi che l'intero CdA della Juve è stato dimesso in blocco per questo e da lì è partita la nostra via crucis.   

 

Seconda bella idea: Pirlo promosso allenatore della prima squadra qualche giorno dopo l'annuncio del suo arrivo come allenatore della U23.

 

Terza bella idea: Paratici al timone della nave. 

 

 

La guerra a Ceferin ci è costata e ci costerà tanto ma tanto sangue ancora. E per cosa poi alla fine, per il nulla più assoluto. 

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12 ore fa, Next Gen ha scritto:

Ancor più dei risultati deludenti, quello che ha fatto emergere questo mondiale è la crisi a livello globale del brand Juventus.

 

Sono convinto che, se avessimo giocato questa competizione ad inizio anni 2000, avremmo visto molte maglie bianconere sugli spalti. Invece adesso se ne sono viste veramente poche, segno della nostra perdita di notorietà e fascino.

 

Peraltro, tale crisi riguarda probabilmente l'intera Serie A, perché l'Inter ha fatto ancor peggio di noi, nonostante le due finali Champions giocate negli ultimi anni.

Per avere un notevole seguito sugli spalti in una competizione di respiro mondiale, devi alimentare il tuo brand, e nel calcio c'è un solo sistema: vincere o arrivare in fase molto avanzata nelle competizioni più seguite e prestigiose.

Negli States penso che siamo più famosi per aver tesserato Weah e McKennie che per il nostro rendimento internazionale degli ultimi anni.

Inutile evidenziare per l'ennesima volta che la Champions manca dal 1996, una finale manca dal 2017 e che l'ultima volta che arrivammo ai quarti di finale è stato nel 2019.

Tra l'altro, a parte Yildiz, la cui fama non è però ancora planetaria in quanto è titolare da appena un anno e non ha contribuito alla vittoria di qualche titolo, non abbiamo nemmeno qualche campione che possa fungere da "richiamo" al di là delle vittorie.

I ragazzi di oggi, che ho visto numerosi sugli spalti, ammirano Vinicius, Mbappè, Haaland, Bellingham, Alexander Arnold, e per loro Gatti, Locatelli, Di Gregorio, Cambiaso, sono dei semisconosciuti.

 

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33 minuti fa, Ste71 ha scritto:

La grande M I N X I A T A è stata la gran bella idea di Andrea Agnelli di inimicarsi Ceferino sia a livello professionale che umano muovendo guerra alla UEFA tipo Brancaleone alle Crociate. Semplicemente geniale.

 

Qualcuno ancora fa finta di non sapere o di non ricordarsi che l'intero CdA della Juve è stato dimesso in blocco per questo e da lì è partita la nostra via crucis.   

 

Seconda bella idea: Pirlo promosso allenatore della prima squadra qualche giorno dopo l'annuncio del suo arrivo come allenatore della U23.

 

Terza bella idea: Paratici al timone della nave. 

 

 

Con me sfondi una porta già aperta ma ho gia discusso abbastanza nell'altro topic sull'argomento 😂. Qui preferivo concentrarmi sul futuro, si abbiamo preso una bella batosta, ma i tempi d'oro non sono cosi lontani e se riusciamo a imbroccare la strada giusta si torna in alto. Il problema è trovare oggi il DG giusto, ce la farà Comolli?

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12 hours ago, Gianchio said:

È una squadra che negli ultimi anni non ha grandi nomi, è brutta da vedere e a livello internazionale non vince nulla da 30 anni.

Con l'aggiunta di due gravi penalizzazioni in 20 anni, di cui una ancora fresca, che ci bollano come delinquenti...

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16 minuti fa, Aho ha scritto:

In momenti di crisi bisogna investire.

Negli ultimi 5/6 anni abbiamo speso il triplo/quadruplo del Napoli, loro 2 scudetti noi una Coppa Italia, il problema è a monte.

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Noi siamo legati a doppio filo al sistema Italia, è sempre stato così per la Juventus.

Se tutto il sistema va in crisi, è ovvio che noi, che eravamo la punta di diamante, siamo quelli che patiscono di più. 

In un mondo ideale, dovremmo seguire un modello tipo PSG, nel senso che dovremmo costituire un mondo a parte rispetto a dove siamo collocati,a per fare questo servono una montagna di soldi e grande influenza politica, ovvero cose che noi non abbiamo (e che difficilmente avremo)

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2 minuti fa, black&whitetiger ha scritto:

Negli ultimi 5/6 anni abbiamo speso il triplo/quadruplo del Napoli, loro 2 scudetti noi una Coppa Italia, il problema è a monte.

Si e' vero, spendiamo male i soldi, ma e' anche vero che lasciamo partire per quattro spicci giocatori come Huisen che dovremmo trattenere.

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11 minuti fa, Next Gen ha scritto:

Mi offri lo spunto per un approfondimento interessante sulla comunicazione societaria. Siamo effettivamente sicuri che stia lavorando bene?

 

La Juventus tradizionalmente è stata questo: Torino, Italia, tradizione, Agnelli, il blocco di giocatori della nazionale unito ad alcuni fuoriclasse stranieri.

 

La comunicazione ed il marketing (oltre alle regole del calcio moderno, ma questo è un altro discorso) hanno smontato alcuni di questi pilastri per puntare a diventare un brand globale.

 

Le partire di questo mondiale, però, hanno dimostrato che a livello globale siamo poco considerati (tolto l'incontro con Trump, ma quello è frutto dei rapporti con Elkann, anziché dell'attrattività del marchio).

 

Il problema è che la strategia di marketing ha intaccato i valori cardini della Juventus e, quindi, anche in Italia abbiamo perso la nostra identità (cosa che, per me, è dovuta solo in parte ai risultati).

 

Non è che la comunicazione ed il marketing hanno sbagliato target, mandando in malora l'essenza della juventinità per mercati che si possono attirare solo con i successi internazionali ed i grandi giocatori? Ad esempio, ha senso proporre magliette e stemmi che si discostano dalla nostra identità, per inseguire tali mercati?

Ma se non vuoi un brand globale perché ti stupisci che a Miami ci sia lo stadio pieno di tifosi del Real? uum

  • Grazie 1

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12 hours ago, BoogeymanFCF said:

Non vinciamo in Europa, non vinciamo in Italia, non abbiamo nessuno tra i migliori giocatori al mondo.

Perchè mai all estero dovrebbero comprare la nostra maglia?

Che da 5/6 anni non è manco quella VERA ed abbastanza orribile...

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Il brand è in crisi anche perchè l'immagine della Juventus non viene mai tutelato.

Se continuano a raccontare che rubi e fai porcate e tu non ti fai mai valere, alla fine diminuiscono anche i nuovi tifosi. 

Io sono nato Juventino ma onestamente un bambino di oggi leggendo ovunque che sei sempre in mezzo ai pasticci non so come si comporterebbe.

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6 minuti fa, jurgen kohler ha scritto:

Ma se non vuoi un brand globale perché ti stupisci che a Miami ci sia lo stadio pieno di tifosi del Real? uum

Non dico di non volere un brand globale.

 

Dico che, per avere un brand globale, non è necessario abbandonare la propria identità, come mi sembra abbia fatto la Juve.

 

Al momento non siamo nè carne nè pesce. Abbiamo perso la nostra identità in Italia e non abbiamo raggiunto gli obiettivi che comunicazione e marketing si prefiguravano a livello globale.

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11 hours ago, FuriaCeka80 said:

Bhè fare questo discorso la sera che si gioca contro il Real....sinceramente...ha poco senso!

Il Real sarà sempre il Real...anche se vincessimo 5 champions di fila....

Il Real quando vinse contro di noi nel '98 non vinceva una CL dal '66... il nome era sempre altisonante ma molto, molto sbiadito.

Cominciamo a comprare i campioni e vincere le coppe e vedi come tornano i tifosi in tutto il mondo.

  • Grazie 2

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12 ore fa, juventinofinoallamorte2 ha scritto:

Credo che ormai possiamo essere considerata una nobile decaduta. Non apparteniamo più all’Olimpo di grandi squadre e con john elkann forse non lo saremo mai più 

Basta l'ultima settimana per far aprire gli occhi anche ad coloro che ostinatamente continuano a volerli tenere chiusi, siamo a distanza siderale, ad anni luce di distanza dal calcio che conta e mai più gli apparterremo. 

Possiamo ringraziare questa Proprietà e questa ( ed altre) dirigenze per averci reso alla stregua di un Feyenoord o una Real Sociedad qualsiasi. 

 

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Dentro De Zerbi subito e ban ai primi tifosi che si lamentano di qualche sconfitta sonora. Bisogna ripartire dal gioco e dallo spettacolo, basta con sta storia della tradizione. Il Milan di Berlusconi l’ha stravolta la tradizione puntando tutto sulla qualità e il bel calcio e infatti in Europa hanno dominato per anni.

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12 ore fa, apsulo ha scritto:

Il problema della Juve risiede in Stellantis che rischia la fine.

Le auto non si vendono più, quelle elettriche costano uno sproposito, leggete le analisi degli analisti e capirete che la sagra sta per finire.

ma sai che la correlazione non è affatto così sbagliata..

 

solo che non riesco a capire in che modo le due cose si influenzano.. dirigenza depressa e troppo occupata a risolvere i problemi dell'automotive?

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Discussione sul nulla. Per parlare di crisi di un brand servono numeri, verificati e verificabili, non teorie di tifosi dilettanti. Come tifosi possiamo parlare di crisi di risultati sportivi, quelli si supportati da numeri consultabili da tutti. A ognuno il suo lavoro.

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Ma smettiamola con queste scemenze, se l'avessimo giocata qualche anno fa con Ronaldo chiunque avrebbe avuto la maglia della Juve allo stadio. Gli USA vivono il calcio come noi l'NBA tutti con le canotte di LeBron e Curry

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18 minuti fa, a77ila ha scritto:

Con l'aggiunta di due gravi penalizzazioni in 20 anni, di cui una ancora fresca, che ci bollano come delinquenti...

Questa è la più grave colpa della proprietà (l'aver accettato penalizzazioni senza andare sino in fondo rimarrà un'ombra per molti anni a venire).

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Adesso, Next Gen ha scritto:

Non dico di non volere un brand globale.

 

Dico che, per avere un brand globale, non è necessario abbandonare la propria identità, come mi sembra abbia fatto la Juve.

 

Al momento non siamo nè carne nè pesce. Abbiamo perso la nostra identità in Italia e non abbiamo raggiunto gli obiettivi che comunicazione e marketing si prefiguravano.

Bah...

 

per me la comunicazione sta lavorando benissimo, poi se uno ha nostalgia dei derby degli anni '80 può andarsi a riguardare le partite vecchie.

Il problema legato all'identità di cui parlavo non riguarda né Torino, né gli Agnelli, né altre cose che appartengono al passato e non torneranno mai più.

Il problema è costruire un qualcosa che duri nel tempo. Agnelli sembrava esserci riuscito ma il giocattolo gli è esploso in mano.

I dirigenti che sono venuti dopo non hanno la minima idea di cosa significhi pianificare cicli decennali. Oggi abbiamo dei dirigenti ridicoli che vivono alla giornata.

Quando vivi alla giornata è difficile che puoi importi agli occhi dei tifosi che non ti seguono quotidianamente. Serve un progetto di lungo respiro che miri a recuperare un'identità di squadra, un tipo di gioco e dei giocatori che non siano messi sul mercato dopo due mesi.

L'area sport della Juventus è sempre concentrata sul distruggere una rosa e mai sul costruire. Se vuoi essere riconoscibile anche tra i più distratti servono giocatori che militano da tanti anni nel club. Oggi se chiedi a persone che seguono poco il calcio non so se conoscono UN giocatore della Juventus, difficile essere riconoscibili quando non ti conoscono.

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In generale la crisi arriva dalla serie A, campionato seguito pochissimo.

Poi va considerato l'appeal dei giocatori: quando avevamo Ronaldo tantissimi ragazzini in Australia/USA/Cina avevano la maglietta di Ronaldo.

Oggi nessuno si compra quella di Kolo Muani, Vlahovic o Locatelli, per dire.

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C'è gente che se osi contestare Johnny Serie B ti redarguisce, con lui subite 2 porcate senza fiatare in 15 anni, tempo altri 5 anni e patteggerà per il colore delle maglie sgradito alla procura sportiva.

 

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8 minuti fa, jurgen kohler ha scritto:

Bah...

 

per me la comunicazione sta lavorando benissimo, poi se uno ha nostalgia dei derby degli anni '80 può andarsi a riguardare le partite vecchie.

Il problema legato all'identità di cui parlavo non riguarda né Torino, né gli Agnelli, né altre cose che appartengono al passato e non torneranno mai più.

Il problema è costruire un qualcosa che duri nel tempo. Agnelli sembrava esserci riuscito ma il giocattolo gli è esploso in mano.

I dirigenti che sono venuti dopo non hanno la minima idea di cosa significhi pianificare cicli decennali. Oggi abbiamo dei dirigenti ridicoli che vivono alla giornata.

Quando vivi alla giornata è difficile che puoi importi agli occhi dei tifosi che non ti seguono quotidianamente. Serve un progetto di lungo respiro che miri a recuperare un'identità di squadra, un tipo di gioco e dei giocatori che non siano messi sul mercato dopo due mesi.

L'area sport della Juventus è sempre concentrata sul distruggere una rosa e mai sul costruire. Se vuoi essere riconoscibile anche tra i più distratti servono giocatori che militano da tanti anni nel club. Oggi se chiedi a persone che seguono poco il calcio non so se conoscono UN giocatore della Juventus, difficile essere riconoscibili quando non ti conoscono.

Sul lato sportivo sono perfettamente d'accordo con te, ma secondo me non è sufficiente, perché gli effetti di questa perdita di appeal si vedevano anche durante gli ultimi dei 9 scudetti di fila, nonostante allora fossero mascherati dall'interesse mediatico attirato da Ronaldo.

 

Se la Juventus vuole tornare ad essere una società vincente, credo che debba partire dalla ricostruzione della propria identità e senso di appartenenza, altrimenti, anche a livello sportivo, continueremo ad avere solo un'accozzaglia di giocatori provenienti da ogni parte del mondo, per cui giocare con noi può equivalere a giocare in qualsiasi altra squadra di medio livello del mondo.

 

Per costruire qualcosa che duri nel tempo, serve proprio costruire un'identità, cioè qualcosa in cui i nostri giocatori e tifosi possano riconoscersi e che li leghi a noi indipendentemente dagli ingaggi.

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38 minuti fa, a77ila ha scritto:

Con l'aggiunta di due gravi penalizzazioni in 20 anni, di cui una ancora fresca, che ci bollano come delinquenti...

E che ci ha pure impoverito con la mancata partecipazione alle coppe

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3 minuti fa, Next Gen ha scritto:

Sul lato sportivo sono perfettamente d'accordo con te, ma secondo me non è sufficiente, perché gli effetti di questa perdita di appeal si vedevano anche durante gli ultimi dei 9 scudetti di fila, nonostante allora fossero mascherati dall'interesse mediatico attirato da Ronaldo.

 

Se la Juventus vuole tornare ad essere una società vincente, credo che debba partire dalla ricostruzione della propria identità e senso di appartenenza, altrimenti, anche a livello sportivo, continueremo ad avere solo un'accozzaglia di giocatori provenienti da ogni parte del mondo, per cui giocare con noi può equivalere a giocare in qualsiasi altra squadra di medio livello del mondo.

 

Per costruire qualcosa che duri nel tempo, serve proprio costruire un'identità, cioè qualcosa in cui i nostri giocatori e tifosi possano riconoscersi e che li leghi a noi indipendentemente dagli ingaggi.

La Juventus di Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini aveva una riconoscibilità a livello mondiale che rasentava il mito.

 

Oggi i giocatori con più militanza alla Juventus sono Locatelli e McKennie... Bisogna ricostruire un'identità attraverso figure chiave, che siano strategiche sia in campo ma anche fuori dal campo. Oltre a Yildiz e Bremer ci devono essere giocatori su cui costruire un futuro e questi giocatori devono invecchiare con la maglia della Juventus addosso.

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