Io ad esempio su Tramonto e Il figlio di Saul la penso praticamente al contrario.
Ne parlai anche qui, Il figlio di Saul l'ho apprezzato ma dopo un po' l'ho trovato ripetitivo nel suo svolgimento. Inizialmente scioccante, ma appunto secondo me nel suo ripetersi perde forza, anche grazie alla tecnica filmica e alla narrazione che non da altri appigli, non da altri sfoghi o punti di uscita.
Tramonto l'ho trovato magnifico. La cifra stilistica si mantiene ma in modo più variegato, già solo per la varietà di ambienti e di situazioni che visitiamo tramite la protagonista. A me ha comunicato un forte senso di angoscia e di straniamento, continuo e crescente fino al finale che ho trovato di una bellezza rara.
Non c'è solo il declino dell'Impero austro-ungharico, c'è anche la metafora del declino della democrazia, dell'umanità, dell'affiorare della follia, della tremenda brutalità, un risveglio dell'Oscurità che ha caratterizzato il Novecento (con le due guerre e non solo) e in generale, a fasi alterne, l'intera storia dell'umanità...che è insita nell'Uomo.
E qual'è il senso di quella follia e quella brutalità spaventosa? Nessuno, non c'è minimamente senso.
La protagonista si barcamena a destra e a sinistra cercando di capire, cercando di comprendere, cercando i motivi...ma non ci sono. Sballottata tra un Impero decadente e un Male crescente.
Come dissi, mi sembra, è un film che mi ha ricordato concettualmente Mother! per quella crescente sensazione di angoscia, di caos, di oscurità, quel forte impulso metaforico e quel seguire incessantemente una protagonista in continuo movimento e travolta dagli eventi, in quello che dovrebbe essere il suo spazio.
Tra l'altro avrei voglia di rivederlo fortemente.
Il paragone con Malick per me è tra i migliori complimenti possibili, comunque
Fassbinder attendo ancora di iniziare a scoprirlo...prima o poi ci riuscirò.
Io i trailer cerco di non guardarli mai, non so come possa risultare questo film dal trailer, onestamente.
Comunque il mio entusiasmo è dovuto soprattutto alla contestualizzazione del film.
Se non fosse una produzione italiana lo avrei giudicato sufficiente o al massimo buono, perché comunque ha dei difetti.
Ma è anche ovvio, perché da noi un cinema del genere non esiste nemmeno lontanamente, non c'è proprio la base.
Quindi quantomeno è un lavoro rivoluzionario, davvero un mezzo miracolo.
Ripeto, vedere un film con questo coraggio e audacia produttiva e visiva lo ritengo mirabile e quasi commovente.
E' un film che cita Il signore degli anelli, ma ha anche dei rimandi a Valhalla Rising di Refn, ha una scelta linguistica simile a quella di Apocalypto.
Ma questo è un cinema lontano anni luce dal nostro, siamo assolutamente zero per produzioni del genere e per intenti e velleità filmiche di questo tipo.
Ne Il primo re gli ingredienti ci sono, la mentalità c'è, l'audacia c'è...e secondo me ci sono anche dei risultati buoni.
E' già qualcosa, è già davvero tanto.
Come dicevo anche nell'altro messaggio, Rovere l'ho sentito in una lunga intervista...non ho visto niente del suo cinema precedente, ma le idee ce le ha buone. Ha le giuste consapevolezze, le giuste concezioni e la giusta mentalità.
P.S. La favorita se puoi recuperalo, assolutamente.