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Visualizzazione di contenuti con la più alta reputazione 04/09/2025 in Messaggi
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13 puntiMeglio che sto zitto sennò mi querelano
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11 puntiIntervistato da La Gazzetta dello Sport, l’ex presidente della Figc Franco Carraro è tornato sulla vicenda Calciopoli: Dormiva bene durante Calciopoli? «No, mi faceva male l’idea che la gente mettesse in dubbio la mia onestà. È un pensiero che mi fa soffrire anche oggi, nonostante sia stato assolto da tutto. Ma c’è altro: mi resta l’amarezza di aver capito che tutto è nato da un mio grande errore politico. Nel 2004 pensai che Bergamo e Pairetto non potevano più essere designatori arbitrali, certe posizioni ogni tanto vanno cambiate. Chiamai Collina che avrebbe smesso l’anno dopo offrendogli il posto, rifiutò per continuare ad arbitrare. Non feci più nulla. Anni dopo, in una trasmissione di History Channel su Calciopoli, scoprii che Collina l’aveva detto a Meani (all’epoca addetto agli arbitri del Milan, ndr), Meani lo aveva riferito ai confermati Bergamo e Pairetto e i due a quel punto pensarono di sopravvivere appoggiandosi a Moggi. Ho sbagliato, avrei dovuto cambiarli comunque. Ma ero preso da due problemi serissimi: la brutta eliminazione dell’Europeo e il Napoli che rischiava di sparire, un argomento su cui anche il presidente della Repubblica Ciampi chiedeva spiegazioni. Non trovavamo nessuno che lo prendesse, era un dramma! Poi arrivò De Laurentiis... Da allora dopo il Milan tifo Napoli». «È un bene ci sia stata un’indagine e che siano state punite le squadre responsabili. Gli scudetti andavano tolti alla Juve perché i suoi dirigenti avevano fatto degli errori, ma quello 2005/2006 non andava dato all’Inter, dovevano rimanere entrambi non assegnati come nella tradizione della Federcalcio».
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11 punti03 settembre 2025 juventus.com Ricordando Gaetano Scirea Trentasei anni fa ci lasciava Gaetano Scirea. Ogni 3 settembre trascorso da quella tragica giornata del 1989 che colse tutti di sorpresa, è diventato così un momento di ricordo doloroso e indelebile nel cuore di tutti i tifosi bianconeri. La sua capacità di interpretare lo sport, il lavoro e la vita lo hanno portato nel corso della sua carriera a diventare un riferimento apprezzato dagli appassionati di calcio e non solo. Un uomo talmente grande da essere in grado di superare gli stretti limiti a cui spesso è confinata la figura del giocatore. Un modello, un esempio, un capitano per tutta la famiglia juventina. Un compagno di viaggio che ci ha lasciato troppo presto - trentasei infatti erano anche gli anni di Scirea nel momento dell’incidente che ci ha portato via un uomo straordinario e uno dei giocatori più vincenti della storia del nostro club. Manchi a tutti noi, capitano.
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9 puntiSarebbe stato peggio 3 gol negli ultimi 54 anni
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7 puntiSono d'accordo con la tua visione in senso lato, nello specifico però ritengo che l'obiettivo non debba essere per forza "ogni anno", ma prendendo in esame un periodo più ampio (diciamo un lustro, 5 anni) si deve auspicare che ci siano in squadra almeno 6-7 elementi provenienti dalla next gen (sui 25 della rosa). E' proprio in quest'ottica che sono rimasto un po' deluso vedendo i diversi elementi validi che abbiamo dato via, che tutto sommato nella rosa ci potevano stare tranquillamente (non sto qui a rifare l'elenco, tanto il forum brulicava in questi mesi di topic a riguardo). E' una cosa sana sia dal punto di vista sportivo (perché avere dei giovani del vivaio ti assicura un maggior senso d'appartenenza e anche una certa verve per mettersi in competizione con gli altri e tenere alto il livello), sia dal punto di vista economico (dato che con la somma degli stipendi e ammortamenti di 6-7 arrivati dalla next gen , ne paghi al massimo 1 o 2 di fatti e finiti). Al momento abbiamo solo Yildiz, Miretti in pratica, anzi c'è pure Rouhi (probabilmente ancora troppo acerbo per la prima squadra) se non lo piazziamo in turchia o in altri mercati ancora aperti.
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5 puntiI programmi federali sono di fatto ancora quelli di sacchi, colui che ha rovinato i vivai e la tecnica individuale. E nessuno in federazione ha interesse a cambiare le cose, impegnati come sono a gestire il potere e basta.
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5 puntiIo suggerisco di creare migliaia di pere (assolutamente di CARTONE) e di gettarne in campo una parte mentre i MERDEkani entrano sul terreno di gioco per il riscaldamento e le restanti di alzarle esattamente nei minuti dei gol del PSG urlando tutti a squarciagola E' Fuorigioco Beppe!!!
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5 punti... Gaetano, da giovane, era un supporter interista ( se non rammento male, pare che tutti in famiglia lo fossero ), ma, poco tempo dopo il suo arrivo sotto la " Mole " sponda bianconera, da " Persona " ( rigorosamente con la " P " maiuscola ) intelligente e raffinata qual era, la " Vecchia Signora " gli entrò nel cuore .. nell'anima .. e .. la sua e nostra " Juventus " .. divenne sua inseparabile compagna di vita. Rammento che Gaetano, prima di quella trasferta in Polonia, si recò da Boniperti in quello che fu il vano tentativo di annullare quel viaggio ( del Widzew Lodz .. a .. Torino .. si sapeva tutto e di più .. ergo .. una squadra di " medio livello " .. nettamente inferiore rispetto allo spessore tecnico ed agonistico della Juventus ) ma, Giampiero, insistette affinchè Scirea si recasse ugualmente in Polonia. Gaetano obbedì, ma, a causa di infame .. perfido .. crudele destino .. una vera e propria assurda tragedia tarpò per sempre le " Ali " ad uno dei più grandi ed eleganti giocatori della " Storia del Calcio ". Mi sbaglierò, ma qualcosa mi dice che Boniperti, con il senno di poi, per tutto il resto della sua vita si trovò pentito per non aver esaudito la richiesta di Gaetano di annullare quella trasferta. GAETANO SCIREA .. SEMPRE E COMUNQUE .. UNO DI NOI .. AMARTI E' STATO FACILE ... DIMENTICARTI E' .. & .. SARA' .. SEMPRE IMPOSSIBILE ! Stefano ! P.S. - E comunque, anche colui che porti in " avatar ", è stato un grande .. anzi .. grandissimo juventino : Pietro Anastasi .. Uno di Noi .. // .. Uno che amò la " Vecchia Signora " fin dal suo primo vagito - mi garba pensare che, lassù, su quelle " Tribune " sospese tra nuvole e cielo, entrambi gioiscano e soffrano per la loro e nostra amata " JUVENTUS " !
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4 puntiTmw Sarà colpa della Juve che lo ha penalizzato..
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4 puntiJonathan David, Joao Mario, Edon Zhegrova e Lois Openda: il poker di mercato in entrata della Juve nasconde una curiosità che non assomiglia per nulla a una casualità ma a una strategia ben precisa operata da Damien Comolli, assieme a François Modesto, che prevede investimenti all'estero lasciando a bocca asciutta la Serie A. Come fa notare Tuttosport, tralasciando i riscatti obbligatori ereditati dalla gestione Giuntoli (Nico Gonzalez, Kalulu, Di Gregorio, Kelly e Conceiçao) i nuovi acquisti bianconeri arrivano tutti da campionati esteri, in forte discontinuità col passato. Basti pensare che un anno fa tra Koopmeiners (Atalanta), Nico Gonzalez (Fiorentina), Di Gregorio (Monza), Kalulu (Milan) e Cabal (Verona), la Juventus aveva immesso nelle casse della Serie A, attraverso i rispettivi club italiani, circa 150 milioni di euro mentre nell'estate 2025 i soldi juventini hanno arricchito Porto, Lille e Lipsia. Un segnale da sottolineare, ed eventualmente confermare a gennaio che fa contenti i tifosi bianconeri, spesso irritati perché - a loro parere - i tanti soldi versati ai club italiani, e più in generale al sistema Serie A, come risposta hanno avuto solo trattamenti non proprio "di favore" dal calcio italiano verso la Juve stessa. Campanilismi a parte, la scelta di Comolli sembra più che altro nascondere una precisa strategia grazie anche al sistema di scouting e valutazione di cui si serve da tempo il dirigente francese e che ha portato in dote anche alla Juventus. Un segnale di rottura col passato, un cambio di filosofia e metodologia e una completa novità per il club bianconero. Sportmediaset GODO
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4 puntiUna società seria avrebbe messo sotto sopra il calcio italiano per quello che abbiamo subito nel 2006 ma anche qualche anno dopo. Tutto si è trasformato sempre in una bolla di sapone. Ma a me queste dichiarazioni che effetto dovrebbero fare? Ci dicono quello che già sappiamo. Ma a me che mi frega più. Non frega alla Juve...
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4 puntiQuanto era bello e facile tifare, un tempo… Ora serve una laurea in economia e commercio.
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4 puntiAlmeno evitasse di sparare cazzate dopo un gol
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4 puntiAl tempo la linea guida del mèrcato la dettava lo stesso AA….diktat o no,le linee guida erano chiare… a lui,AA,interessava migliorare il prodotto serie a per attirare i suoi cari stakeholders…. la serie a è cresciuta di livello con i soldi che abbiam versato??? errore più enorme e marchiano non poteva farlo,peggio anche di paratici plenipotenziario… AA ora dov’è? le merdazze a cui ha riempito le tasche oggi dove sono??? ingenuo a dir poco….possiamo tranquillamente definirlo sprovveduto in merito alla questione… Ripeto,mai più un euro a chi prova ad affossarci in tutti i modi non hanno i soldi?possono vendere la squadra….non lo ordina il dottore di diventare proprietario di una squadra di calcio…. Morte a tutta la serie a,ai chinet,ai gramigna….ai fondi esteri e ai zamparini de noartri devono crepare male tutti
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3 puntiLa rosa della Juventus Women si arricchisce di un altro profilo di caratura internazionale. È ufficiale l'approdo in bianconero dall'Arsenal di Lia Wälti, che firma con il nostro Club un contratto fino al 30 giugno 2027. Classe 1993, di ruolo centrocampista, Lia Joëlle Walti è svizzera ed è la capitana della Nazionale elvetica con la quale, dal 2011 a oggi, ha totalizzato oltre cento presenze, le ultime proprio in occasione dell'ultimo Europeo "casalingo" andato in scena lo scorso luglio e che ha visto le svizzere chiudere ai quarti di finale uscendo sconfitte dalla Spagna, finalista del torneo. Tripla cifra in termini di presenze, però, anche nella sua ultima squadra di provenienza: l'Arsenal. In Inghilterra dal 2018, Lia è diventata grande nel club di Londra vincendo una volta il campionato inglese, due la FA Women's League Cup e soprattutto una volta la UEFA Women's Champions League, proprio nella passata stagione superando 1-0 il Barcellona nella finale di Lisbona. Prima di approdare nella squadra biancorossa, Wälti ha vissuto le prime esperienze nella sua terra di origine, la Svizzera appunto, giocando a livello giovanile nel Langnau, nel Koniz, poi presso il centro sportivo nazionale gestito dalla Federcalcio svizzera per sei mesi – prima di passare al Team Bern West – e successivamente nello Young Boys, club con il quale ha fatto il suo esordio in Prima Squadra e con il quale ha vinto anche il massimo campionato elvetico, il suo primo titolo in carriera. Poi il passaggio in Germania, sponda Turbine Potsdam, prima del grande salto nel calcio inglese. Ora per lei l'Italia e, nello specifico, la Juventus dove potrà portare tutto il suo carisma e la sua esperienza maturata in questi anni giocati in un campionato di altissimo livello come la Women's Super League e nei quali si è confrontata con tante avversarie di grande valore anche in Europa sul palcoscenico più importante, quello della UWCL. Benvenuta, Lia, ci vediamo in campo! Lia Wälti è ufficialmente una nuova calciatrice della Juventus Women. La giocatrice svizzera ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2027 e queste sono state le sue primissime impressioni a contatto con il mondo bianconero: «Sono entusiasta, è un grande passo per me dopo aver lasciato un posto dove ho trascorso tanto tempo. Ho sempre seguito la Juventus Women, conosco molte giocatrici. È una nuova sfida e sono davvero felice di essere qui». LA SCELTA DELLA JUVENTUS «Ogni volta che devo prendere una decisione ascolto il mio istinto. Quando ho parlato con le persone del Club ho avuto subito una sensazione positiva: ho percepito che apprezzano il mio modo di giocare e che hanno grandi obiettivi, vogliono vincere trofei. La squadra è forte e il campionato italiano è cresciuto molto negli ultimi anni. Mi hanno davvero impressionato la scorsa stagione». COSA PORTA ALLA SQUADRA «Prima di tutto voglio e devo adattarmi. Entro in una nuova cultura, quindi ho intenzione di imparare la lingua e lo stile di gioco portando allo stesso tempo la mia esperienza. Ho avuto la fortuna di giocare in Germania e in Inghilterra quindi so cosa significa competere ai massimi livelli e spero, insieme alle mie nuove compagne, di trovare il modo per competere al massimo sia in Italia che in Europa». CHI È LIA WÄLTI «Sono una centrocampista difensiva, penso di leggere bene il gioco e sono brava nei contrasti. Tutti dicono che miglioro le giocatrici intorno a me coprendole, quindi credo che la mia lettura del gioco dia loro la libertà di attaccare. Mi sento una leader, voglio prendermi responsabilità nel mio ruolo e assicurarmi che, prima di tutto, non subiamo gol, e poi che creiamo occasioni. Voglio essere una buona compagna di squadra». GLI OBIETTIVI PERSONALI E DI SQUADRA «Con la squadra è chiaro: la Juventus ha vinto il campionato italiano e la Coppa l’anno scorso, quindi vogliamo ripeterci. Sarà ancora più difficile perché le altre squadre stanno crescendo molto. In Europa arrivare ai quarti di finale sarebbe un grande traguardo. A livello personale voglio adattarmi e integrarmi il più velocemente possibile, imparare una nuova lingua, un nuovo stile di calcio e migliorare il mio gioco». Juventus.com
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3 puntiCiao il mio ragionamento parte da quella che era la Juve ieri. Tudor ha trovato delle certezze. La difesa a 3 in primis, ma anche il quadrilatero a sx (Kelly, Cambiaso, Thuram, Yildiz). Quest’ultimo rende la Juve una squadra asimmetrica, che tende ad attaccare preferenzialmente da sx. il dx è generalmente il nostro lato debole, di conseguenza trovo coerente ed appropriato mettere da quel lato giocatori capaci di giocare in isolamento e di risalire il campo individualmente con la palla. Parafrasando, se faccio massa a sx, a dx ci metto la cavalleria Se poi domani Tudor passa alla difesa a 4, si aprirà stupendoci un mondo diverso. ma oggi non è così, per me siamo ancora nel vecchio mondo.
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3 puntiPersonalmente lo ritengo meglio di Kolo Mouani. Speriamo che non accada anche a lui la stessa cosa che ultimamente accade a molti nostri acquisti: un eclissamento inspiegabile. Forza Lois!
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3 puntiIo e mio padre, che era milanista, stavamo guardando la DS insieme come tutte le domeniche, ed entrambi ci mettemmo a piangere, così come mia madre poco dopo. Una testimonianza tra le tante di chi e di cosa fosse Gaetano Scirea, non solo per gli juventini, ma per tutte le persone con certi valori e certe idee. Io avevo da poco compiuto 17 anni quel 3 settembre, e Gaetano, per me come per tutti gli juventini della mia generazione, era un pilastro sportivo e morale, come e più di Zoff, Boniperti, Bettega e tanti altri di quegli uomini eccezionali con cui eravamo cresciuti e che ci avevano formati, non solo calcisticamente. La sua scomparsa, così giovane, così atroce e così casuale, semplicemente non aveva senso. Parlava poco e a bassa voce, e il suo sguardo, sempre mite, sembrava inconciliabile con una sorte così crudele. Ho appena ascoltato un intervento di sua moglie Mariella a RBN, che ricordava insieme al presentatore di come non andasse fuori la notte a festeggiare gli scudetti perché si sarebbe sentito a disagio ad andare in giro ben vestito e in allegria davanti ai tanti operai che aspettavano il pullman per andare a lavorare la notte. Finisco qui, e riprendo a riflettere in silenzio. Sarai sempre con noi Gaetano.
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3 puntiPerché vai a vedere transfert market invece della tabella nostra che lo riporta da tempo? Ed infatti i maggiori acquisti sono nelle under da 17 in giù
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3 puntiUn Mito che è diventato Leggenda...Gaetano rappresentava insieme a Zoff la sobrietà, nella vittoria e nella sconfitta e aveva il rispetto di tutti in campo e fuori per l eleganza e la serietà, si dopo 36 anni , ci manchi ancora.
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3 puntiChi blatera che qui a Torino ci sono pochi Gobbi e più granata probabilmente a Torino ci sarà stato 3 volte allo stadio,per sbaglio,per il resto la città non sa neanche cosa sia e forse neanche dove si trovi. È la più grande idiozia che gli antiGobbi ripetono come pappagalli pensando di ferirci in qualche modo,e tanti Gobbi o presunti tali gli vanno dietro. È normale che il numero in tutta Italia e quindi la percentuale allo stadio sia maggiore di quella torinese,l'Italia ha 60 milioni di abitanti l'area urbana di Torino un milione e trecentomila. Sono concetti diversi,li mischia solo chi vuole mischiarli. Sono un vecchiardo torinese del 1968,Torino è bianconera come numeri e storia,punto!E portate rispetto alla città che alla Juventus l'ha plasmata a sua immagine e somiglianza!
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3 punti
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2 puntiCi vorrebbe uno bravo a verticalizzare, grande pecca che ci attanaglia da tanto e che anche in questo mercato non siamo riusciti a togliere.
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2 punti4 o 5 volte se non sbaglio Eppure sono proprio i numeri ad imporlo. Facciamo una media di 10-15 giocatori nuovi ogni anno (tra acquisti e promozioni dalla primavera); è chiaro che la prima squadra ne potrà assorbire al massimo un decimo, per cui nove decimi sono fisiologicamente destinati al mercato. Poi è chiaro che bisogna essere bravi a capire chi meriti un percorso e chi l'altro. Però finora, a parte Hujsen, non vedo altri errori clamorosi di valutazione.
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2 puntiAssolutamente d'accordo, per me è estremamente sopravvalutata. KDB sembra il fantasma di se stesso nelle prime partite, veramente lento anche per il campionato italiano... ed ha fatto tutta la preparazione con Conte. MCT mi sembra l'unico fuoriclasse della rosa, per il resto tanti buoni giocatori ma nessun campione. Poi hanno Conte che, lo sappiamo, vale 15 punti a campionato.
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