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Kobayashi

Coronavirus COVID-19 (topic unico)

LadyJay

È vietato parlare di politica e di religione.

Non postate fake news o cose che non hanno attinenza con l'argomento del topic.

Mettete video e articoli sotto quote. E mettete sempre la fonte di ogni notizia che riportate.

Evitate i battibecchi. Evitate di andare perennemente OT.

NOTA BENE: segnalate i post non consoni, non quotate e rispondete a tali post e, soprattutto, non pretendete che tali post vengano moderati nel giro di pochi secondi visto che lo staff non sta sul forum h24.

È VIETATO, come da regolamento generale, parlare della moderazione con post pubblici.

Messaggio di LadyJay

Post in rilievo

4 minuti fa, Troy McClure ha scritto:

Sì. Per gli spostamenti in auto occorrerebbe rispettare la distanzia di un metro, quindi in teoria ci dovrebbero essere in auto solo il guidatore e il passeggero seduto dietro e alla sua destra (questo in teoria, perchè invece nell'ambiente chiuso dell'auto, sai come ci si infetterebbe per ben benino?). Nel tuo caso, peraltro, vivendo già nello stesso nucleo famigliare, potete pure star seduti vicini.

pensavo la stessa cosa, pero' chiamando i carabinieri per informazioni su questa cosa mi han detto che la non e' prevista nel decreto quindi di arrangiarmi in altro modo.

onestamente mi pare una stupidata.

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Adesso, luca1989 ha scritto:

avevo pensato la stessa cosa...pero' ho chiamato i carabinieri per informarmi e mi han detto che l'uso del veicolo in 2 persone non e' ammesso in nessun caso ad accezione di quando entrambi lavorano nello stesso posto.

pero' mi pare strana come risposta del carabiniere e'.

Ma guarda allora i carabinieri che usano la macchina in 2 sono fuorilegge, anche la protezione civile in qualche conferenza fa suggeriva il distanziamento e l'uso della mascherina in macchina ma nel vostro caso vivete insieme e avete questo problema per cui non avete alternative, non ho mai letto il divieto di andare in 2 in macchina, magari per chi va a fare la spesa è vietato per evitare di entrare in più di una persona ma per il resto non penso.

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Toh Fontana dice che in Lombardia massimo 1 settimana e anticipano la Cig grazie ad un accordo con le banche ,senza aspettare il governo 

Poi ditegli male 😆

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10 minuti fa, sol invictus ha scritto:

Esattamente.

Ci sono categorie penalizzate ed altre no.

Facciamo un gioco.

 

Immaginiamo un evento di forza maggiore (ad esempio un collasso distruttivo del sistema informatico) che avesse costretto l'INPS a sospendere da un giorno all'altro l'erogazione delle pensioni di anzianità agli italiani per un periodo di almeno due mesi: si sarebbe (giustamente) scatenata l'ira di Dio e sarebbero stati mobilitati tutti gli strumenti possibili ed immaginabili per limitare i danni ed aiutare la categoria.

 

Ecco: la quarantena per  le categorie da te citate equivale esattamente all'evento da me ipotizzato: con la differenza che in questo caso sembra non gliene freghi un * a nessuno, decisori in primis che ad oggi non hanno fatto un beneamato nulla per supportare le categorie colpite, le quali sono rimaste di fatto le uniche con il cerino in mano e le braghe calate.

La differenza fondamentale però è che quei soldi sarebbero stati “già impegnati” e solo da distribuire... non da trovare ex novo 

Non mi sembra proprio la stessa cosa

 

Comunque il resto del discorso é condivisibile, si è promesso tanto ma dopo un mese è stato fatto nulla 

Ed é paradossale

 

Tra l’altro salvini nella risposta a Conte ieri ha messo l’attenzione proprio su questi punti... come il più classico orologio rotto che indovina l’ora due volte al giorno mentre il resto del tempo spara minchiate a nastro 

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15 minuti fa, luca1989 ha scritto:

avrei una domanda per chi sa rispondermi: per quanto riguarda gli spostamenti in 2 in macchina cosa prevede il decreto? se si ha una macchina sola in famiglia (quella della mia compagna si e' rotta l'altro giorno) e devo portare la mia compagna al lavoro e' possibile che la accompagno e poi vado a riprenderla finito il turno in rsa?

Dipende dal fenomeno che ti ferma....un mio conoscente stava accompagnando la moglie a lavoro beh lo hanno fermato e gli hanno detto “è una bella giornata sua moglie può andare a piedi” e hanno fatto andare lui a casa. Ci si lamenta che non ci sono controlli ma mi pare che in alcuni casi si rasenta il ridicolo.

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5 minuti fa, luca1989 ha scritto:

avevo pensato la stessa cosa...pero' ho chiamato i carabinieri per informarmi e mi han detto che l'uso del veicolo in 2 persone non e' ammesso in nessun caso ad accezione di quando entrambi lavorano nello stesso posto.

pero' mi pare strana come risposta del carabiniere e'.

Io e mia moglie lavoriamo entrambi in ospedale, facciamo turni sfalsati per tenere nostra figlia di 3 anni e abbiamo un auto sola. Che ci provassero a fermarmi e a dirmi qualcosa.

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1 minuto fa, Raikon ha scritto:

Ma guarda allora i carabinieri che usano la macchina in 2 sono fuorilegge, anche la protezione civile in qualche conferenza fa suggeriva il distanziamento e l'uso della mascherina in macchina ma nel vostro caso vivete insieme e avete questo problema per cui non avete alternative, non ho mai letto il divieto di andare in 2 in macchina, magari per chi va a fare la spesa è vietato per evitare di entrare in più di una persona ma per il resto non penso.

be io per evitare ogni problema gli ho prestato la macchina e fortunatamente l'ha riportata a casa intera anche se non e' molto pratica col cambio manuale hahahha

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Adesso, Leila88 ha scritto:

Dipende dal fenomeno che ti ferma....un mio conoscente stava accompagnando la moglie a lavoro beh lo hanno fermato e gli hanno detto “è una bella giornata sua moglie può andare a piedi” e hanno fatto andare lui a casa. Ci si lamenta che non ci sono controlli ma mi pare che in alcuni casi si rasenta il ridicolo.

Sta gente poi è quella che in caserma si vanta coi colleghi di aver fatto sta porcata o di aver multato il vecchietto che è uscito per comprare la pasta e il vino... Che imbarazzo... Però i criminali sono i cittadini! .ghgh

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1 minuto fa, Leila88 ha scritto:

Dipende dal fenomeno che ti ferma....un mio conoscente stava accompagnando la moglie a lavoro beh lo hanno fermato e gli hanno detto “è una bella giornata sua moglie può andare a piedi” e hanno fatto andare lui a casa. Ci si lamenta che non ci sono controlli ma mi pare che in alcuni casi si rasenta il ridicolo.

ahahahah mi hai ricordato una barzelletta che fa così 

 

Quoto

Un carabiniere ferma un'automobile, si avvicina al finestrino e domanda all'uomo:
"Ha bevuto?"
L'uomo, molto tranquillamente e con accento spiccatamente inglese, risponde:
"Certamente! Stamattina si é sposata mia figlia e siccome non amo le cerimonie religiose, sono uscito a bere qualche birra. Poi, durante il buffet, mi sono bevuto due bottiglie di ottimo vino italiano. E infine, per festeggiare in bellezza, ho bevuto con il mio consuocero due bottiglie di whisky invecchiato 20 anni"
Il carabiniere, visibilmente irritato, gli dice:
"Lei ha capito che sono un carabiniere e vi ho fermati per fare l'alcol test?"
E l'inglese, sempre molto pacato:
"Si, mi é tutto chiaro. E lei ha capito che quest'automobile è inglese e la sta guidando mia moglie dall'altro lato?"

 

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5 minuti fa, luca1989 ha scritto:

pensavo la stessa cosa, pero' chiamando i carabinieri per informazioni su questa cosa mi han detto che la non e' prevista nel decreto quindi di arrangiarmi in altro modo.

onestamente mi pare una stupidata.

Quoto

Quanti passeggeri possono viaggiare in automobile? Si può andare in due in moto? Le auto possono essere utilizzate da più passeggeri solo se si rispetta la distanza minima di un metro. Non è possibile andare in due in moto, non essendo possibile la distanza minima di un metro. Questi limiti non valgono se i mezzi sono utilizzati solo da persone conviventi. 

Lo trovi qui, nella sezione "spostamenti"

"http://www.governo.it/it/articolo/decreto-iorestoacasa-domande-frequenti-sulle-misure-adottate-dal-governo/14278"

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1 minuto fa, Leila88 ha scritto:

Dipende dal fenomeno che ti ferma....un mio conoscente stava accompagnando la moglie a lavoro beh lo hanno fermato e gli hanno detto “è una bella giornata sua moglie può andare a piedi” e hanno fatto andare lui a casa. Ci si lamenta che non ci sono controlli ma mi pare che in alcuni casi si rasenta il ridicolo.

be' probabilmente dipende anche dalla zona (se si hanno mezzi o no per raggiungere il luogo)e dalla distanza casa-lavoro.

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Adesso, luca1989 ha scritto:

be io per evitare ogni problema gli ho prestato la macchina e fortunatamente l'ha riportata a casa intera anche se non e' molto pratica col cambio manuale hahahha

Comunque cercando su Google "in due in macchina" trovi subito articoli che dicono che è consentito, facessero pace col cervello i carabinieri con cui hai parlato.

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1 minuto fa, Raikon ha scritto:

Sta gente poi è quella che in caserma si vanta coi colleghi di aver fatto sta porcata o di aver multato il vecchietto che è uscito per comprare la pasta e il vino... Che imbarazzo... Però i criminali sono i cittadini! .ghgh

Ma poi guarda massimo rispetto mio nonno era poliziotto ❤️ Però purtroppo in molti casi dipende davvero da chi ti ferma come sempre in mezzo ai furbi ci va a rimettere chi non fa nulla di male. 

1 minuto fa, luca1989 ha scritto:

be' probabilmente dipende anche dalla zona (se si hanno mezzi o no per raggiungere il luogo)e dalla distanza casa-lavoro.

Eh lo so però capisci che poi dipende tutto da chi incontri ? Ti posso dire che la mia amica incinta ha bisogno di un aiuto e quando ha chiamato per capire se sua madre poteva andare da lei per necessità gli hanno risposto “beh si può venire da lei ma poi certo dipende da chi la ferma.” Non è un discorso sensato.

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Quoto

 

Il racconto di Marco: “Così sono guarito dal virus dopo otto giorni in rianimazione”

il tabaccaio di via Pacoret a Multedo, è tornato a casa: “Il momento più drammatico? Quando mi hanno detto che sarei andato in terapia intensiva

   

L'altra sera a Multedo, nell’ormai consueto dj set serale di Jacopo Saliani, è partita la bellissima ‘L’amico è’. Poi, al termine della canzone, c’è stato un applauso intenso, scrosciante, indimenticabile. Perché Marco, uno dei ‘figli’ più amati e benvoluti del quartiere, era da poche ore tornato a casa. Dopo aver sconfitto il coronavirus, dopo aver trascorso otto giorni in terapia intensiva e sedato con i farmaci. Marco, un ragazzo come tanti, un ragazzo come noi, è tornato alla vita vissuta e, a poco a poco, potrà tornare pure alla vita quotidiana, dopo una drammatica vicenda che si ricorderà per sempre.

Era mercoledì scorso, al mattino, quando ha iniziato a spargersi la notizia che il tabacchino di Multedo, che gestisce il negozio, molto frequentato, in via Pacoret de Saint Bon, ce l’aveva fatta, era stato dimesso e ricondotto presso le mura domestiche. Messaggi sulle chat di whatsapp, sui social network e ovunque: un po’ perché a Multedo le notizie corrono più veloci che nelle agenzie di stampa (ed è, in fondo, il bello di questo posto), un po’ perché tutti non vedevano l’ora di darla, questa notizia qui. Storia a lieto fine, ma quanta sofferenza in mezzo, quanto dolore, quante lacrime e quanta paura: di Marco in prima persona, della moglie Rossella, del loro figlio Lorenzo di nove anni, di tutti i parenti e un po’ di tutte le persone che conoscono questo commerciante e lo apprezzano per la sua gentilezza e la sua costante disponibilità e presenza.

Oggi Marco Lucente, questo il suo nome completo (anche se a Multedo nessuno si chiama per cognome, ormai da secoli), racconta la sua storia. Ha tirato un sospiro (finalmente lungo e completo) di sollievo: “Sì, sono guarito. Ce l’ho fatta. Sono ancora molto debole e con un po’ di affanno, ma ne sono venuto fuori. Ora dovrò restare ventuno giorni in isolamento e poi sarò ufficialmente guarito, anche se spero che mi vengano fatti prima i due tamponi di controllo, per confermare la mia negatività”. Marco è, naturalmente, a casa da solo: “Mia moglie e mio figlio si sono trasferiti da mio cognato. Stanno bene, non hanno sintomi, anche perché, appena ho avuto il segnale che qualcosa dentro di me non stava andando, mi sono subito messo in isolamento”. Il ragazzo è stato un malato ‘diligente’: “Se n’è talmente parlato che non potevo che comportarmi così. Ai primi sintomi, ho voluto rimanere da solo”.

Tutto inizia ai primi di marzo: “Un pomeriggio - racconta Lucente - mi sento molto stanco e con qualche linea di febbre. Così chiudo prima il negozio, cosa che non avviene mai, e vado a casa. Mi misuro la temperatura e il termometro indica 37,5. Poi, passano quattro giorni, la febbre sale e comincio a tossire e a respirare molto male. È a quel punto che chiamo il numero speciale 1.500. Mi viene riferito di contattare il medico di base. Ed è attraverso il mio dottore che arrivano i soccorsi a casa e vengo portato in ospedale, perché ormai la saturazione era bassissima e il virus era scoppiato dentro di me”. Marco viene condotto all’ospedale San Martino: “All’inizio mi collocano presso il Pronto soccorso, naturalmente in un reparto speciale per i positivi al covid-19. Tutte le misure di sicurezza sono sempre state rispettate. Ricevo qui le prime cure, ma non rispondo molto bene. Continuo a respirare male. Così mi viene data la notizia che più mi ha sconvolto, in questa vicenda: ‘Lei deve andare in terapia intensiva. La dovremo sedare e dovrà proseguire così le cure’. È qui che mi è crollato il mondo addosso. Sai che ti addormentano, non sai se ti risveglierai mai più. Sento Rossella per l’ultima volta, e le dico che cosa mi aspetta”.

Intanto, moglie e figlio non vedevano Marco già da parecchi giorni, e a questo punto non avrebbero neanche più potuto sentirlo. È come passare dall’altra parte, in un altro mondo, dentro un’altra dimensione. Il mondo ovattato e irreale di una terapia intensiva: “Ci entro il 23 marzo, nel reparto apposito di San Martino, e ci rimango sino al 30 marzo. Vengo intubato e, alla fine, mi è stato spiegato che è la cura ovviamente più invasiva, ma anche la più efficace contro il virus. Il Covid tende a impedire la trasmissione di ossigeno nel sangue, grazie alla ventilazione artificiale si mantiene un livello di saturazione che consente la vita”. Il valore ottimale è 100, quello buono è 99. Se si scende sotto a 95, scatta già un primo allarme. Marco Lucente è arrivato molto, molto più in basso: tanto per rendere l’idea della gravità della situazione. “È come se io fossi stato spento. Ma intanto Rossella era rimasta accesa. Posso solo lontanamente immaginare che cosa abbia passato la mia famiglia, mentre io dormivo. Io li voglio solo ringraziare, ringraziarli per il coraggio e la forza d’animo che hanno avuto. Ringraziare tutti quanti. L’ospedale è rimasto costantemente in contatto con i miei cari, sono stati aggiornati passo dopo passo. Ma è chiaro che non potevano sentire la mia voce”.

Sino al 30 marzo: “A un certo punto, sento una dottoressa che mi dice delle parole in modo molto dolce. Non ricordo assolutamente quali. Ricordo solo il suo tono della voce, molto delicato. È il momento in cui vengo risvegliato. Ma sono completamente ancora incapace di intendere. Cerco di grattarmi il naso e la mano mi finisce nell’orecchio. Non so perché ma sono convinto di essere a Roma. Mi dicono: ‘No, guarda che sei a Genova’. E io: ‘A beh, allora meno male’. Passo ancora due giorni dentro a un casco a ossigeno, un’altra esperienza molto segnante. Ma almeno, a poco a poco, riprendo coscienza. Sino a che non arriva il momento delle dimissioni. Posso tornare a casa. Naturalmente con tutte le precauzioni del caso”. Marco vuole ringraziare, infinitamente, tutto il personale sanitario: “Sono stati straordinari, eccezionali. Si vede che per loro non è solo un lavoro, ma una vera e propria sfida. Ho visto persone lavorare dodici ore di fila senza mai perdere la voglia, senza battere un ciglio. E poi ho visto la professionalità dei medici, degli infermieri. In terapia intensiva ogni paziente ha un suo infermiere, viene guardato ventiquattr’ore su ventiquattro, nel vero senso della parola”.

I segni della malattia si vedono tutti: “Ho perso sette chili. Ora aspetto che mi facciano i tamponi di controllo, anche se non è ben chiara la situazione. Di sicuro, devo restare a casa per ventuno giorni da quando sono stato dimesso, e lo farò in maniera diligente. Vediamo che succede, ma mi chiedo solo una cosa: se non fanno i tamponi a persone come noi, allora a chi mai li devono fare?”. Ma come pensa, Marco, di aver contratto il virus? “Sicuramente in negozio. Da qualche asintomatico o, ancor peggio, da qualcuno che non sarebbe dovuto uscire. Per questo, ve lo dico anch’io. Restate a casa, perché è pericoloso, pericoloso veramente. Per voi stessi e per tutti gli altri. Spero che pure la mia esperienza serva a farlo capire”. Rossella e Lorenzo intanto aspettano. Aspettano di riabbracciare Marco. Ma è un’attesa diversa: certamente con meno angoscia, perché ora sanno che quel momento arriverà. E arriverà anche il momento che Marco, con il suo cappellino da baseball, riaprirà la saracinesca del suo negozio. E tornerà a essere quella luce e quell’enorme punto di riferimento per tutto il quartiere.

Ah, Marco è un figlio ‘recente’ di Multedo. Ma quando arrivi qui, non conta ‘l’anzianità di servizio’. Conta solo l’affetto e l’impegno che ci metti, l’amore che spargi. Per questo Multedo vuole a Marco un bene grande come il mondo. È questa è la cosa più sicura e garantita di tutte

Prendo spunto dalla vicenda di questa persona, che peraltro conosco, per ribadire quanto il lockdown sia stato provvidenziale per salvare vite.

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Pensieri sparsi.

 

Ho letto stamane la testimonianza del gestore di una libreria su un social. Dice che non riaprirà. Perchè senza discutere sono stati chiusi un mese fa e senza discutere sono stati aperti ora, riportando le librerie a "bene di prima necessità" più per rabbonire che per una reale esigenza cognitiva. Attacca i tagli e le dimenticanze dei governi che si sono succeduti negli ultimi anni per il loro settore. Denuncia il fatto che ad "altri" è stato consentito di continuare la loro attività, senza citarli penso si riferisse alle piattaforme come amazon. Denuncia il fatto che non gli è stato detto come ripartire, con quali norme igienico-sanitarie. La libreria è un luogo di condivisione, di contatto, un libro va soppesato, ragionato, non è un genere alimentare che ti imbustano e via. E quindi per ora, in maniera sacrosanta aggiungo io, per lui non ci sono le condizioni per ripartire. 

 

Allo stesso modo si può parlare dei medici liberi professionisti e degli studi privati. A loro non è stato detto nulla all'inizio e continuano a non avere direttive su come muoversi nei confronti dei pazienti. Ma i medici dovrebbero saperlo già, mi si risponderà. Che è vero solo in parte, ci vogliono dei criteri standardizzati sul territorio nazionale. C'è anche un aspetto legale, il paziente dovrebbe cioè autocertificare che non ha avuto la malattia o sintomi. E non un documento che può inventarsi un medico. 

Poi c'è un aspetto pratico. Conosco un odontoiatra che è in seria difficoltà su come comportarsi. Nelle operazioni dentarie più che droplet si produce aerosol, lui e il personale dovrebbero indossare una sorta di scafandro (come stiamo vedendo negli ospedali), ma con quello operare diventa molto complicato, impedendo quasi la visuale. 

 

xxx

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4 minuti fa, sol invictus ha scritto:

Esattamente.

Ci sono categorie penalizzate ed altre no.

Facciamo un gioco.

 

Immaginiamo un evento di forza maggiore (ad esempio un collasso distruttivo del sistema informatico) che avesse costretto l'INPS a sospendere da un giorno all'altro l'erogazione delle pensioni di anzianità agli italiani per un periodo di almeno due mesi: si sarebbe (giustamente) scatenata l'ira di Dio e sarebbero stati mobilitati tutti gli strumenti possibili ed immaginabili per limitare i danni ed aiutare la categoria.

 

Ecco: la quarantena per  le categorie da te citate equivale esattamente all'evento da me ipotizzato: con la differenza che in questo caso sembra non gliene freghi un * a nessuno, decisori in primis che ad oggi non hanno fatto un beneamato nulla per supportare le categorie colpite, le quali sono rimaste di fatto le uniche con il cerino in mano e le braghe calate.

Eh ma sai, quello che conta è prorogare.

Chiudere.

#stateakasaaaa!!!1!1!1!!!

 

Si continua a non capire una cosa: le persone non si lamentano dello stare a casa (io si, ma quello è un altro discorso e ho i miei sacrosanti motivi soffrendo di ansia), ma del fatto di non vedere 1 euro.

Se le casse integrazione funzionassero bene, se il sostentamento per le PMI funzionasse bene ecc tutti la vivrebbero rompendo meno il *.

E invece no.

E devono anche sorbirsi i vari Galli ed altri fenomeni, diventati ormai degli showman, girare per le tv da mattina a sera a fare terrorismo psicologico "eh ma prima di giugno" "eh ma fino ad agosto".

Sotto il piano della comunicazione questa storia è stata un disastro totale. TOTALE.

 

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1 minuto fa, Raikon ha scritto:

Comunque cercando su Google "in due in macchina" trovi subito articoli che dicono che è consentito, facessero pace col cervello i carabinieri con cui hai parlato.

È sicuramente più sensato e decisamente più rispettoso degli intenti delle limitazioni previste che vadano due familiari in macchina, con uno che accompagna, che far prendere all'altro un qualsiasi mezzo pubblico.

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4 minuti fa, Difensore della Barriera ha scritto:

ahahahah mi hai ricordato una barzelletta che fa così 

 

 

😂😂😂 uno ci scherza ma sai ci vuole buon senso dei cittadini ma dall’altra parte buon senso da parte di chi ti ferma, giustissimo fare i controlli ma delle volte si leggono notizie contrastanti.

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4 minuti fa, Olof Mellberg ha scritto:

 

sia per lo studio tedesco che quello italiano:

- prendere tutti i "contagiati" (c'è anche da vedere quanto sia specifico il test di ricerca delle Ig che hanno utilizzato), e farci la percentuale sulle morti ufficiali (quindi non considerando quelle non conteggiate) è statisticamente una minghiata :d

- per lo studio pugliese, prendere come campione solo i paucisintomatici è altrettanto ridicolo "Abbiamo quindi escluso dal campione le persone che ci avevano detto di non aver avuto nulla"

A dir la verità leggendo lo studio tedesco dall'articolo originale e non dal prospetto di worldomaters (che tra l'altro ha cannato pure le % 😁)... Il campione dei 1000 è randomico.

 

Personalmente ritengo plausibile che i contagiati in Italia possano essere anche 5 milioni, a fronte di circa 50mila deceduti reali. 

Il tasso di letalità potrebbe quindi aggirarsi intorno all'1%

 

Io ritengo che uno studio serio debba  essere fatto a riguardo.. Chiaramente il campione, come sottolinei tu, deve essere randomico su tutta la popolazione e non su chi ha avuto obbligatoriamente sintomi. 

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15 minuti fa, Raikon ha scritto:

Ma guarda allora i carabinieri che usano la macchina in 2 sono fuorilegge, anche la protezione civile in qualche conferenza fa suggeriva il distanziamento e l'uso della mascherina in macchina ma nel vostro caso vivete insieme e avete questo problema per cui non avete alternative, non ho mai letto il divieto di andare in 2 in macchina, magari per chi va a fare la spesa è vietato per evitare di entrare in più di una persona ma per il resto non penso.

Hanno fermato una conoscente di mia madre, in Macchina col marito, e le hanno detto di sedersi nei posti dietro. Non hanno considerato che vivono insieme sefz 

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19 minuti fa, effe1986 ha scritto:

Ho il tuo stesso problema (la mia ragazza non guida) ma a breve riprenderà a lavorare. Col piffero che le faccio prendere l'autobus... 

Anche io accompagno o vado a prendere spesso la mia ragazza al lavoro (infermiera in un reparto covid).

Non mi hanno ancora fermato e temo la multa.

 

Dipende tutto dalla sensibilità del carabiniere ?

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1 minuto fa, Mich ha scritto:

Anche io accompagno o vado a prendere spesso la mia ragazza al lavoro (infermiera in un reparto covid).

Non mi hanno ancora fermato e temo la multa.

 

Dipende tutto dalla sensibilità del carabiniere ?

Siete conviventi? Non credo possano farti multe in quel caso.

 

 

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Adesso, SuperT ha scritto:

Hanno fermato una conoscente di mia madre, in Macchina col marito e gli hanno detto di sedersi nei posti dietro, come se i due non vivessero assieme sefz 

Che imbarazzo .doh

Ma infatti per questo se si esce è sempre bene essere sicuri di ciò che si sta facendo, a costo di stamparsi le direttive dal sito del governo e farle leggere al momento.

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14 minuti fa, nomevisualizzato ha scritto:

La differenza fondamentale però è che quei soldi sarebbero stati “già impegnati” e solo da distribuire... non da trovare ex novo 

Non mi sembra proprio la stessa cosa

 

Comunque il resto del discorso é condivisibile, si è promesso tanto ma dopo un mese è stato fatto nulla 

Ed é paradossale

 

Tra l’altro salvini nella risposta a Conte ieri ha messo l’attenzione proprio su questi punti... come il più classico orologio rotto che indovina l’ora due volte al giorno mentre il resto del tempo spara minchiate a nastro 

Per dire: anche il famoso finanziamento fino a 25.000 € potenzialmente utile a molte piccole imprese che pareva fosse quasi immediato, in

realtà presenta punti di criticità che ne ostacolano l'erogazione.

Di sostanza quindi ce n'è poca o nulla: in compenso il fumo è abbondante.

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2 minuti fa, Raikon ha scritto:

Che imbarazzo .doh

Ma infatti per questo se si esce è sempre bene essere sicuri di ciò che si sta facendo, a costo di stamparsi le direttive dal sito del governo e farle leggere al momento.

Si, esatto.

penso che, in alcuni casi, anche le fdo abbiano avuto direttive vaghe. Però alla fine, piuttosto che prender l’autobus meglio farsi accompagnare.

 

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