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Visualizzazione di contenuti con la più alta reputazione 14/10/2025 in tutte le aree

  1. 26 punti
    Per me può fare il trequartista, la mezzala, il mediano o il libero. L'importante è che lo faccia altrove.
  2. 24 punti
    L'ha già fatto in carriera, anzi ha iniziato da difensore centrale. Potrebbe rilanciarsi... o affondare definitivamente ... ma tanto peggio di quanto fatto ultimamente Gatti Koop Kelly Ma se riesce... abbiamo uno che imposta alla Bonucci Unica cosa mi pare un pò lento nell'uno contro uno... occorrerebbe giocare con i due braccetti più bloccati per proteggere di più.
  3. 12 punti
  4. 11 punti
    Caro, passo le giornate a guardare video della Juve dei nove scudetti. Il più classico dell'eravamo felici e non lo sapevamo. Ma solo in apparenza: lì c'era il seme del male di oggi, perché il ciclo va gestito, altrimenti ti scoppia in faccia. E noi lo abbiamo gestito tremendamente male, senza fare quel grande salto che ci avrebbe garantito di surfare agilmente sul fisiologico su e giù di un ciclo sportivo: miglioramento netto della dirigenza (decimata nel 2018 e mille altre volte da lì in avanti), inserimento progressivo di talento in rosa (emblematico che una squadra con Ronaldo in attacco schierasse De Sciglio in difesa o Matuidi a centrocampo), avvicinamento a un calcio europeo (morto e sepolto a novembre 2018 dopo la sconfitta con lo United di Mourinho)... chiaro, ci sono stati anche altri fattori (Covid, sentenze, errori gestionali nella scelta degli allenatori, eccetera), ma il declino sarebbe arrivato lo stesso, con queste premesse. Anzi, i fattori che cito sono proprio quelli che ti consentono di essere anticiclico, perché riducono i costi (più giocatori dall'U23 vuol dire minori ammortamenti) e ti consentono di rivedere un piano pluriennale con maggiore spazio di manovra. Purtroppo, oggi siamo stretti tra due necessità che coesistono con difficoltà: Tornare a vincere, perché niente ci incatena alla mediocrità quanto questa eterna scusa che "basta il quarto posto", così si rinvia sempre all'anno successivo la ricerca di ambizione, sia in campo sia nella dirigenza; Ripartire da molto in basso nella costruzione della rosa, non puntellando ma rifondando nel giro di tre stagioni ogni reparto, con la consapevolezza che non si possono inserire 15 profili da 40 milioni in su, ma che l'alternativa non sia il mediocre a caso (scegline uno tu a caso nella nostra folta rosa) e che invece vada ricercato il grande talento, magari poco noto, al quale concederai di sbagliare anche qualche partita. E questo mi pare evidente, perché oggi chiunque tu prenda performa sotto le sue capacità, che è la definizione di Inter di Moratti. E io rabbrividisco, perché in fondo so che di quella squadra (che mi faceva ridere e che prendevo per il c**o durante la mia bucolica infanzia), almeno potevo ammirare le gesta di Recoba o Ronaldo; apprezzare Zanetti o Vieri; ma anche farmi stare simpatico un Emre a caso, che oggi porterebbe a spasso tutti i nostri centrocampisti. Di questa squadra cosa ammiro, chi apprezzo? So che è inutile dirlo a te, perché conosco la tua posizione e so che siamo totalmente d'accordo, ma la cosa più triste è vedere che non si sia costruita l'infrastruttura di base del successo: la cultura dirigenziale (perché i dirigenti vanno e vengono, ma la cultura resta)*, il gioco riconoscibile (mica è necessario essere il Barcellona, ma neanche tutto questo schifo), il settore giovanile (nonostante il grande lavoro sull'U23) e le relazioni istituzionali (e abbiamo visto ora quanto contino). C'è solo lo stadio di proprietà. Non si è capito che gestire una squadra, oggi, significa mantenere fondamenta solide, che non devono mai venire meno per nessuna ragione. Poi, sopra, si costruisce la punta dell'iceberg che ti fa fare periodi di grandi vittorie e periodi meno fortunati. Ma mai questi lustri decadenti, causati proprio dall'assenza totale di fondamenta. Ma ho evidentemente sbrodolato oltre il necessario. * : Nessuna cultura dirigenziale, se non la più tossica immaginabile, è possibile in un contesto societario dominato da Elkann. Cosa ben dimostrata dalla cultura dirigenziale delle sue altre aziende, che ho la fortuna di conoscere da vicino avendo amici manager in praticamente tutte tranne l'Economist.
  5. 9 punti
    Quando ho cominciato l'attività giornalistica, 50 anni fa, pensavo di occuparmi soprattutto di un aspetto del calcio, quello più elementare, e cioè il gioco. Non avrei mai immaginato, col passare del tempo, di dovere documentarmi anche su altri argomenti, apparentemente extra-sportivi, come il teppismo, la moviola, l'economia, la finanza, e la giustizia. Ecco, appunto, la giustizia... Quella giustizia sportiva che, negli anni 70, è nota a tutti come un vanto del calcio. Nel senso che la maggiore celerità, rispetto alla giustizia ordinaria, la rende quanto mai efficace, e invidiabile, perché velocità non significa ancora fretta, superficialità, sospetto. Spesso, fra gli anni 70 e gli anni 90, mi capita di imbattermi in campionati, in cui la Juve viene accusata di abusare del potere della famiglia Agnelli, e della Fiat. In sostanza: dei suoi proprietari. Esistono finali di tornei ricchi di episodi controversi, come il famoso gol annullato Turone. Poi, con il nuovo secolo, avviene un autentico ribaltone. Tutto comincia con la scomparsa dell'avvocato Gianni Agnelli (2003), e del fratello Umberto Agnelli (2004). Non a caso, con la perdita di quello straordinario scudo protettivo, si scatena, nel 2006, il ciclone di Calciopoli. Per la prima volta nella storia, la Juve, considerata quasi intoccabile, si trova sul banco degli imputati. È il capovolgimento delle parti. Cade il sistema Moggi-Giraudo, che aveva suscitato tanta ostilità, da parte degli altri club: la loro grande competenza, ma anche la loro grande onnipotenza, che arrreca fastidio. E la giustizia sportiva, proprio sfruttando la prerogativa rappresentata dalla rapidità, spedisce la Juve in Serie B, revocando uno scudetto, e non assegnandone un altro. Ma quello, che sembra un cadavere bianconero esanime al suolo, sorprendentemente, si risveglia, ed è in grado, con Andrea Agnelli presidente, di vincere 9 scudetti di fila, suscitando altre evidenti antipatie. Questo atteggiamento si accentua, nel momento in cui lo stesso Agnelli compie un clamoroso autogol, e cioè tentare l'avventura della Superlega, che lo scredita nei riguardi dell'UEFA. In un clima totalmente sfavorevole, la Juve dà l'impressione a volte di difendersi, e a volte no, tanto da essere coinvolta in 8 casi di giustizia ordinaria o sportiva, in poco più di 30 anni, e cioè dall'avvento della Triade. Questo dossier non vuole proporsi come un museo degli orrori, per forza, di marca juventina, ma semplicemente ricordare una serie di errori, che potrebbe toccare a qualsiasi società, non sufficientemente attrezzata, dinanzi ai poteri forti del momento. In particolare, sono quanto mai sotto accusa le due velocità diverse, alle quali viaggiano giustizia sportiva e giustizia ordinaria, e soprattutto quante volte la giustizia sportiva assume decisioni affrettate, che poi vengono smentite dalla giustizia ordinaria. IL "CALVARIO" BIANCONERO La carrellata si apre con il commissario straordinario della Federcalcio Rossi, destinato a occuparsi, dal maggio all'agosto 2006, di Calciopoli. Un personaggio, che avendo fatto parte del Consiglio di Amministrazione dell'Inter, ed essendo molto vicino alla famiglia Moratti, per quanto professionista stimato, con i suddetti precedenti, non può dare garanzie di obiettività, ed equidistanza dalle parti. Carraro, allora presidente della Federcalcio, si accorge, pochi giorni fa, 19 anni dopo, che lo scudetto tolto alla Juve non andava attribuito all'Inter, ma anch'esso non assegnato. Quando, nel 2011, la palla passa alla giustizia ordinaria, il giudice, una donna, Teresa Casoria, smentisce la giustizia sportiva, e cioè la retrocessione in Serie B, la revoca di uno scudetto, e la non assegnazione di un altro, ai danni della Juve. Questo perché, fin dal primo grado del processo, afferma che "gli eventi accertati di frode sportiva non hanno determinato alcun mutamento nella classifica". Quindi, la gustizia ordinaria smentisce la giustizia sportiva. II procuratore Palazzi sostiene che sono da considerare prescritti i reati, che possono configurare un illecito sportivo da parte dell'Inter. La Juve, dunque, si ritrova completamente sola, nel dovere pagare le conseguenze delle intercettazioni telefoniche, nelle quali, però, non figurano soltanto voci di dirigenti bianconeri. Il presidente della Juve Andrea Agnelli, visto che la giustizia ordinaria assolve, di fatto, la Juve, si rivolge al Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport, che, però, dichiara la propria incompetenza, in merito alla revoca dello scudetto 2005-2006. In pratica, quella giustizia sportiva, che ha giudicato colpevole la Juve, adesso, non è più in grado di giudicarla. Voltando pagina, nel 2019, Andrea Agnelli denuncia lui stesso una serie di anomalie in Curva, nel settore che ospita le frange estreme del tifo. Perciò, la Digos di Torino dà vita all'inchiesta Last Banner. Sulla base del filone, riguardante il bagarinaggio, la giustizia sportiva infligge la squalifica di un anno, paradossalmente, a carico proprio di colui che aveva denunciato i reati, e cioè Andrea Agnelli. La Juve, in quel periodo, appare, dunque, l'unica società d'Italia a vivere un fenomeno di questo genere, mentre è il segreto di Pulcinella il fatto che in tutta Italia, al contrario, esistano infiltrazioni malavitose di questo genere. Solo 6 anni dopo, a Milano, nell'inchiesta Doppia Curva, emergono i contatti fra la ndrangheta, e le società di Inter Milan. Nel 2021, il giudice Santoriello, membro del pool di magistrati che indaga sulla Juve, in merito all'inchiesta Prisma-plusvalenze, dichiara, pubblicamente, di essere tifoso del Napoli, e di essere soprattutto "anti-juventino", pronunciando in un convegno la frase: "Odio la Juventus". Sconcertante. Il Procuratore federale Chinè, sempre sul fronte delle plusvalenze, non attende, come dovrebbe, il rinvio a giudizio degli imputati, ma richiede e ottiene dalla magistratura intercettazioni che non gli spettano, non essendo ancora riconosciute come prove. Tratta severamente la Juve, che è costretta a saltare una stagione di Coppe europee, con gravi perdite economiche, ma non adotta altrettanta solerzia nell'affrontare il caso Osimhen. L'amministratore delegato della Juve Arrivabene viene squalificato dalla Giustizia Sportiva per 24 mesi, a causa di operazioni legate alle plusvalenze, ma il grave errore è che quelle imputazioni riguardano un periodo, nel quale lo stesso Arrivabene non aveva ancora assunto la carica. Sono necessari 4 anni perché la giustizia ordinaria determini il "non luogo a procedere" nei riguardi dello stesso Arrivabene, smentendo, per l'ennesima volta, la giustizia sportiva. Berruto, responsabile nazionale dello sport per il Partito Democratico, formula una richiesta di indagine conoscitiva sul tema della giustizia sportiva. Afferma che questo sistema, da riformare, è diventato ormai "una clava per demolire gli avversari delle governance federali, in fantomatici tribunali dove i giudici vengono scelti da chi dovrebbe essere giudicato". CONCLUSIONE Ciò, che ho raccontato, sarebbe una retrospettiva cronistica, e basta, se non servisse per sostenere una battaglia, che Andrea Agnelli sta combattendo non solo per la Juve, ma per tutto il calcio italiano. Infatti, il dirigente, per quanto riguarda il caso plusvalenze, ha patteggiato a livello di giustizia ordinaria, ma non lo ha fatto a livello di giustizia sportiva. Perché? Perché, di ricorso in ricorso, rimasto ormai solo in questa scalata, è arrivato sino alla Corte di Giustizia UE, in Lussemburgo, con il coinvolgimento, come auspicava, della Federazione Italiana Gioco Calcio. Agnelli chiede di valutare la compatibilità normativa della giustizia sportiva italiana con quella comunitaria. Se venisse accolta la tesi dell'ex presidente, sarebbe un altro ciclone, ma stavolta bianconero. La fine della Giustizia Sportiva italiana, per come l'abbiamo intesa, e ben poco apprezzata, in questi circa 25 anni. Sulla base di tanti macroscopici errori, infatti, sarebbe veramente il caso di riportare al passo con i tempi una istituzione, che è diventata inadeguata per dirimere i problemi del calcio, sempre più caratterizzato da enormi interessi economico-finanziari. Ripeto ancora: è una battaglia combattuta per il bene di tutti, cercando di non considerare coloro, che hanno avuto miglior fortuna rispetto alla Juve, e si sono salvati da ingiustizie, che vanno al di là delle divisioni del tifo. Che lo si voglia ammettere, o non lo si voglia ammettere. Amen.
  6. 7 punti
    Mah... tanto le imbarcate le abbiamo prese lo stesso con Bremer. E una squadra messa malissimo in campo con tutta gente che la vera Juventus la potrebbe guardare solo dal divano di casa.
  7. 6 punti
  8. 6 punti
  9. 6 punti
  10. 5 punti
    Fernando, quanto siamo diventati piccoli con questa rosa sgarrubbata? L'avresti mai detto 5 anni fa che nel 2025 la difesa sarebbe stata composta da Kelly, Rugani, Kalulu e Gatti? E che avresti avuto un Di gregorio come portiere titolare o ancora McKennie come box to box?
  11. 4 punti
    Siamo proprio sfigati, però da profano fatico a credere che non ci sia proprio nessuna correlazione tra il precedente grave infortunio e questo nuovo stop. Non sto puntando il dito contro l’eccessivo utilizzo del giocatore, ma è troppo semplice liquidarlo come evento sfortunato. O meglio, sfortunato sì, ma non casuale.
  12. 4 punti
    perfetto! Idem pensare, soprattutto per l'impiego in pianta stabile di Joao Mario
  13. 4 punti
    Ormai per far tornare l'Italia ai Mondiali non sanno più cosa inventarsi
  14. 4 punti
    Praticamente a parte Yildiz non abbiamo mezzo giocatore titolare in nazionale.. dice tutto sulla qualità della rosa
  15. 4 punti
    Pareggite,infortuni,tra poco ( domenica ) iniziano le sconfitte ... Praticamente siamo ancora nel 2024 e non lo sappiamo
  16. 3 punti
    Proviamo a mandarlo in riviera come si faceva dalle mie parti con gli anziani in inverno. Come iniziavano le nebbie e le gelate caricavano i vecchietti sui pullman e li mandavano in riviera ligure perché ne traessero giovamento.
  17. 3 punti
  18. 3 punti
    da un altro ex attaccante: piu del 50% mi sembra un tantino esagerato Molto importante, si, Spesso sottovalutato pure. Ma non piu importante di tiro, controllo di palla, velocita', colpo di testa, uso del corpo ecc ecc messi insieme
  19. 3 punti
    non lo so..però magari non arrivando a quei livelli sarà sempre un giocatore utile. Attaccante che magari non ruba l'occhio perché non eccelle in nulla,ma che al contempo sa fare tutto. Le cose che deve fare un attaccante lui le sa fare tutte. Si muove bene soprattutto, una cosa che invece non è capace di fare Vlahovic Poi non ruberà mai l'occhio come lui, o come quegli attaccanti, perché non fa gol di fattura pregevole.. per adesso non fa manco quelli "facili" in realtà però penso li comincerà a fare: è stato più sfortunato che altro .. Lisci traverse.. difensori che sporcano il pallone Però sta anche da vedere come ci arrivi alla conclusione Nell'occasione del liscio clamoroso per esempio..contro il Villareal, fa un contro - movimento da manuale dell' attaccante
  20. 3 punti
    Il mio gatto farebbe meglio di lui, Non sa fare un tackle a centrocampo figurati in difesa, È lento, zero coordinazione, zero senso della posizione. In difesa andranno Locatelli e Rugani e purtroppo Kalulu nonostante l'emergenza sarà bruciato in fascia. Ragazzi è come con Motta, stagione andata, purtroppo abbiamo cannato ancora l'allenatore.
  21. 3 punti
    su David ripeto...io ho giocato attaccante. E per quanto mi riguarda nella mia ignoranza possiamo dire di ex attaccante dilettante David di muove bene come punta Muoversi bene senza palla è già più del 50% del bagaglio dell' attaccante.. movimenti coi tempi giusti.. ha tutto il bagaglio senza palla sia fuori area che dentro l'area..contro movimenti, soprattutto le finte .. Come potevo dire di Vlahovic che quei movimenti non li ha (soprattutto quelli dentro l'area ) , David invece si I goal credo arriveranno.. perché si sa fare trovare ,come si dice , al posto giusto al momento giusto È stato sfortunato con qualche conclusione.. lisci.. scivolate ecc Ma a mio parere se si insiste con lui, i suoi goal li farà Poi. Non è Higuain non è Trezeguet, non è manco Mandzukic..ma il suo lavoro per me lo farà
  22. 3 punti
    E non scordiamoci che anche la Coppa Uefa fu vinta dal Napoli in modo, diciamo, discutibile, visto che il gol di Laudrup al San Paolo era regolarissimo e avrebbe portato la Juventus a tre gol a zero nel computo totale della doppia sfida. Parlano di noi come dei ladri, ma alla fine tutto quel poco che hanno vinto è sporcato da episodi e situazioni irregolari.
  23. 3 punti
  24. 3 punti
    tutto sta nel valore del prodotto offerto e la serietta a (minuscolo) vale zero. ZERO.
  25. 3 punti
    Lichsteiner, non lo metterei con i vari Cancelo, Caceres e Jarni... Era molto di più!
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