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(Video) Comolli parla del suo modo di vedere il calcio
mielemonti ha aggiunto una discussione in Juventus forum
Damien Comolli, che a breve sarà ufficializzato come nuovo dirigente della Juventus, si è raccontato ai microfoni dell'Excellent Leadership Podcast condotto da Chad Beagen, ripercorrendo le tappe della sua carriera e spiegando la filosofia che lo guida nel suo lavoro. La filosofia di Damien Comolli L'IMPORTANZA DELLO SCOUTING - "La transizione da allenatore a osservatore è stata quasi nulla. E ho fatto fatica, all'inizio. Ricordo delle conversazioni quando ero all’Arsenal in cui dicevo: “La persona più importante in un club è l’allenatore o l’allenatore delle giovanili, perché è lui a sviluppare i giocatori”. E le persone mi rispondevano: “No, è l’osservatore. Perché se lo scouting non è buono, se il reclutamento non è buono, puoi anche avere il miglior allenatore del mondo… non potrà sviluppare nulla. Se prendi i giocatori sbagliati, prendi i giocatori sbagliati”. Ci ho messo un po’ a capire quanto fosse importante il reclutamento. Quando sono cresciuto, idolatravo Arsène [Wenger] e altri allenatori come Sacchi e altri, e pensavo che fossero le persone più importanti. E lo sono, ma solo se gli fornisci la materia prima giusta all'inizio. Quando sono stato assunto da Saint-Étienne e poi dal Tottenham, quello che apprezzavano molto del mio profilo era proprio l’aspetto del reclutamento. Perché all’epoca ero noto – spero di non sembrare troppo arrogante – per il successo nel reclutamento che avevamo avuto all’Arsenal. E, a torto o a ragione, ero associato a quel successo". IL LAVORO AL TOLOSA - "Abbiamo creato altri gruppi, per dipartimenti: finanza, contabilità, settore giovanile, ecc. Abbiamo chiesto: “Su cosa volete lavorare?”. E loro: “Su questo, quello e quell’altro”. Abbiamo creato 54 progetti immediati, cose da fare in un giorno, in una settimana, al massimo nel breve. Poi abbiamo distinto tra progetti strutturali (a lungo termine) e progetti fisiologici (sulla cultura e l’identità). Tutto il club è stato coinvolto. A febbraio abbiamo completato tutti e 54 i progetti. Tra i progetti strutturali, ad esempio, c’era la costruzione di un nuovo centro di allenamento per la prima squadra: abbiamo iniziato il 4 gennaio e stiamo investendo 20 milioni di euro. Solo per la prima squadra. Tra i progetti fisiologici: “Come costruiamo una cultura vincente?”. E questo, come puoi immaginare, è un lavoro continuo. Durante questo processo, abbiamo detto: “Non vogliamo ancora definire dei valori”. Perché il club non era ancora pronto. Quattro anni fa, quando l’abbiamo acquistato in Ligue 2, non sapevamo nemmeno chi eravamo. Quindi abbiamo rimandato la definizione dei valori". LA SELEZIONE DEI GIOCATORI - "I dati ci danno un’indicazione sul carattere e la personalità del giocatore, ma non tutto. Noi non mandiamo scout a visionare i giocatori, praticamente mai; lasciamo che siano i dati a fare il lavoro. Guardiamo qualche video, ma non usiamo scout come fanno altri club. Il nostro capo del reclutamento passa 3-5 giorni con ogni obiettivo finale: va a casa loro, esce a cena, chiede di essere portato al loro ristorante preferito, al locale notturno se ce l’hanno, chiede di incontrare la mamma, il papà, i fratelli, per capire se la loro cultura si integra con la nostra. Parte della nostra cultura è il nostro stile di gioco: siamo molto rigorosi su come giochiamo perché crediamo che il modo in cui giochiamo ci aiuti a sovraperformare. Per farti capire, quando siamo saliti di categoria eravamo la terza miglior squadra in termini di expected goals, e abbiamo vinto la lega. L’anno scorso siamo arrivati 13esimi, quest’anno 11esimi, abbiamo raggiunto gli ottavi di finale di Europa League per la prima volta nella storia del club. Quindi lo stile di gioco è un pilastro fortissimo della nostra cultura. Una volta che i dati ci dicono che lo stile di gioco del giocatore si adatta al nostro, dobbiamo capire se la sua cultura personale si adatta alla nostra. Per questo facciamo tutta questa ricerca di background e raccolta di informazioni". LA CULTURA DEL CLUB - "Dico sempre al nostro capo dei giocatori che, quando sceglie un giocatore, questo deve capire chi siamo fin dal primo momento, appena arriva in aeroporto. Ogni membro dello staff che ha contatto con i giocatori deve conoscere la nostra cultura, deve essere un “culture builder” o “culture architect”, e cerchiamo giocatori che siano anch’essi “builders” o “architects”. Una cosa bellissima che ho sentito nello spogliatoio negli ultimi quattro anni è stato un giocatore olandese che abbiamo preso dalla seconda divisione, eletto miglior giocatore della lega, che era stato scartato dall’Ajax a 14 anni. È tornato alla porta principale dell’Ajax qualche anno dopo, ma lui è olandese, non parla francese e non sapeva bene cosa lo aspettasse nel club. Ricordo che a metà di una partita l’anno scorso ha detto “ragazzi, questo non è un club di calcio come gli altri”. E ho pensato che avevamo fatto centro, perché lui non era abituato allo stile di gioco, non era contento dell’impegno richiesto. Quando i giocatori sono fattori e comunicatori della cultura e dei valori, vinci, soprattutto se non hanno nessun legame con la città o il club. Questi sono gli “architects” e i “builders” che cerchiamo, anche se a volte sbagliamo. È frustrante quando i dati ti dicono che un giocatore è valido, ma non si adatta culturalmente. Quando succede, rivediamo tutto e approfondiamo ancora di più. Per lo staff, la chiave è capire se quella persona servirà il club o se si serve solo da sé stessa; se è un “giver” o un “taker”. Se è un “giver”, ha ottime possibilità di rimanere; se è un “taker”, molto probabilmente se ne andrà presto. Questo è un aspetto che cerchiamo di valutare molto durante i colloqui, specialmente a livello esecutivo o di consiglio". ANCORA SULLA SCELTA DEI GIOCATORI - "Quando intervistiamo i giocatori, una domanda che faccio è “Che partita hai visto ieri sera?” o “Qual è stata l’ultima partita che hai visto in TV?”. Se il giocatore non ha risposta, so subito che non ama il calcio, ed è un campanello d’allarme per noi. Se non ami il calcio, sarà difficile migliorare, e oggi la parola chiave nel calcio è “allenabilità” (coachability). È molto difficile allenare qualcuno che non vuole essere allenato, che non vuole migliorare, che non è dedicato e impegnato ogni giorno. Se non è allenabile, è molto difficile che abbia successo. Se non è appassionato, è ancora meno probabile. Abbiamo anche un set di domande sviluppate con lo psicologo del club che chiediamo ai giocatori per valutare indirettamente la loro personalità, anche se loro non si rendono conto di essere valutati psicologicamente". DIRIGENTI E MANAGER - "Per i leader senior cerco persone più intelligenti di me, più esperte, che siano umili e vogliano imparare da me e dagli altri. Cerco persone aperte, trasparenti, inclusive, che abbiano un forte senso etico, che amino lavorare in squadra e che non pensino che il lavoro sia solo un modo per guadagnare soldi. Perché se vedi solo il denaro, il successo e la cultura non possono esistere. Sono le persone che sono motivate dall’obiettivo, dal valore, da una visione più grande, che alla fine costruiscono qualcosa di duraturo [...]. Non sopporto la mediocrità. Se intorno a me ci sono persone mediocri, non possono restare. Non capisco come si possa non essere lavoratori, semplicemente non è nel mio DNA, nel mio “software hardware”, scusa, non c’è modo di capirlo" ilbianconero Lunga intervista a quello che sarà un nuovo dirigente della Juve dove parla della sua carriera e di come vede e vive il calcio https://youtu.be/fEdNXPMscLE?si=rRJS__7yAsVbyO-H- 208 risposte
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È difficile, ma proviamo a cambiare prospettiva?
Minor threat ha aggiunto una discussione in Juventus forum
In questi giorni sto leggendo commenti da alba della fine del mondo, e in un certo senso li comprendo. Essendo però ottimista di natura, vorrei provare a cambiare prospettiva. Quello che sta succedendo quest'anno non fa che ribadire alcune verità di base del calcio, che spesso vengono messe in discussione. La principale è che la competenza e le scelte giuste permettono di raggiungere risultati altissimi, senza per forza essere i più ricchi. Spiace dirlo, ma in Italia il napoli sta dimostrando che si può vincere il campionato, anche più volte, pur avendo il bilancio in ordine. In Europa è in finale una società che non ha per nulla il bilancio in ordine, ma neppure è tra quelle più ricche. Hanno però fatto scelte ottime nel corso degli anni, tenendo i giocatori davvero importanti e aggiungendone alcuni senza svenarsi. Anche sull'allenatore, sono andati su uno che qui dentro veniva da molti considerato un poveretto, solo perché non ha l'appeal di tanti altri "santoni". L'altra squadra in finale è invece ricca, ovviamente, ma anche loro stanno ottenendo risultati migliori senza quei giocatori da copertina che avevano sempre avuto (Mbappé, Messi, Neymar). Hanno una squadra più equlibrata, senza comunque rinunciare alla qualità davanti. Ora, in molti diranno che la competenza è proprio quella che ci manca al momento. Ma anche su questo, secondo me bisogna dare un po' di tempo, e pensare che nel calcio le situazioni cambiano velocemente. Quindici anni fa eravamo praticamente nella stessa situazione di oggi (anzi, già sappiamo che l'inda l'avrebbe vinta quella coppa, qui almeno possiamo sperare che non lo facciano), con un futuro che sembrava nero per noi. Invece il bilancio dei successivi 10 anni sarebbe stato di 9 scudetti per noi, e una beata fava per loro! Il tutto in un attimo, praticamente. Quindi, anche su questo, credo che nelle annate negative molti giocatori finiscano per sembrare peggio di quello che realmente sono. Possono però bastare alcuni acquisti giusti, per permettere anche agli altri di salire di livello (un pò come successe a noi tra il 2010-11 e il 2011-12). Insomma... se pure delle società oggettivamente demmerda possono raggiungere questi risultati, io resto fiducioso sul fatto che la Juve tornerà a raggiungerli presto, cazo!- 183 risposte
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In questi giorni ci troviamo spesso a discutere del rendimento di Vlahovic legato allo stipendio che percepisce. Viene quindi spontaneo confrontarlo anche con gli attaccanti che in passato hanno vestito la nostra maglia. Per questo motivo ho effettuato un confronto (fonte Transfermarkt) di tutti gli attaccanti (sia prime punte che seconde punte) dal 2010 ad oggi. La lista è ordinata per media gol complessiva e per il costo di alcuni giocatori è considerato anche il prezzo tra acquisto-vendita-riacquisto (es. Morata, Zaza ecc.) A voi le relative considerazioni 😉 GOL - TOP 3 Dybala (115) Ronaldo (101) Higuain (66) ASSIST - TOP 3 Dybala (48) Morata (39) Giovinco (24) RIGORI - TOP 3 Ronaldo (29) Dybala (22) Vlahovic (10) COSTO CARTELLINO - TOP 3 Ronaldo (117) Higuain (90) Vlahovic (83,5) STIPENDI - TOP 3 Ronaldo (31) Vlahovic (12) Higuan/Dybala (7,5)
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Tevez: "Questa Juve non può fare di più. Allegri si rialza sempre, per Conte esiste solo la vittoria. Mi piacerebbe tornare in Italia da allenatore"
Gava9496 ha aggiunto una discussione in Juventus forum
Carlos Tevez, l'ex bomber argentino della Juventus e del Boca Juniors ha concesso un'intervista alla Gazzetta dello Sport in cui ha fatto il punto sul futuro della Juventus raccontando i segreti dei due allenatori bianconeri più vincenti degli ultimi anni, Antonio Conte e Massimiliano Allegri e svelando diversi retroscena anche sul mancato approdo al Milan.MI ISPIRO A CONTE - "Sono passionale, uno che ci mette l’anima tutti i giorni. Giochiamo un calcio dinamico: pressing alto e grande attenzione alla fase offensiva. Coi miei giocatori sono un martello, ho avuto grandi maestri…Mi ispiro a Conte per la passione e l’ossessione per la vittoria, da Bielsa ho preso l’attenzione ai dettagli e da Ferguson mi porto la grande calma nella gestione del gruppo. Ma di bravi ne ho avuti tanti, penso a Mancini e Allegri. Se ne devo dire uno però, scelgo Antonio" RETROSCENA CONTE - "Me ne viene in mente uno che fotografa alla perfezione il personaggio: lottavamo per lo scudetto con la Roma, io ero in Argentina per un problema familiare e non potevo allenarmi. Avremmo giocato coi giallorossi nel fine settimana. Prima mi disse di stare tranquillo, 3 giorni dopo mi chiese di tornare perché dovevamo vincere a tutti costi e mi voleva in campo. Per lui esisteva solo la vittoria".ALLEGRI - "Max è diverso, è più tranquillo. Questo non vuol dire che non sia un vincente o che non abbia mentalità. Basta vedere come si rialza da ogni momento difficile. Tutto grazie alla gestione e all’empatia che sa creare con il gruppo. È più calmo nelle situazioni, ma gli va dietro tutto lo spogliatoio". LA JUVE NON PUO' FARE DI PIU' - "La squadra ora è terza e credo non abbia i mezzi per fare di più. Siamo abituati a vedere la Juve vincere quindi ci sorprendiamo se non lo fa per qualche anno. Seguo molto la A e penso che l’Inter sia superiore e ci sia tanta distanza tra i due club. Allegri sa tirare fuori il meglio della squadra soprattutto nelle difficoltà. Anche con noi all’inizio era stato così. Poi dipenderà da cosa cerca la società".DERBY - "Sotto questo punto di vista l’Italia si avvicina molto all’Argentina. Ricordo una passione per la partita che iniziava settimane prima. Io ho sempre fatto bene nei apertura, la Libertadores, l’Intercontinentale e la Copa Sudamericana". TORNARE IN ITALIA - "L’Italia è nel mio cuore. Mi piacerebbe tanto, magari da allenatore. La A è uno dei migliori campionati al mondo e penso di dover crescere per meritarmela".NUOVO TEVEZ - "Non esiste… ( ride). Non ho trovato nessuno che mi assomigli, non tanto dal punto di vista tecnico, quanto da quello del sacrificio e dell’agonismo. Io mettevo il cuore in campo, davo tutto me stesso. Ora credo che questo si sia un po’ perso, non solo in Italia ma in Europa in generale".LAUTARO - "Lautaro senza dubbio. È dominante, fa la differenza. Poi se hai un attaccante che segna così tanto hai già una mano sullo scudetto. L’Inter è completa, ma lui è un incredibile valore aggiunto". LA FINALE PERSA - "La finale di Champions. Eravamo fortissimi. E io ero convinto di poterla vincere, anche se avevamo davanti il miglior Barça di sempre. Guardiamo il centrocampo: Pirlo, Pogba, Vidal, Marchisio. Ti davano la sensazione di poterti mandare in porta da un momento all’altro".LA 10 E POGBA - "Ricordo la cavalcata che ci portò alla finale. Poi tante cose, dagli allenamenti di Conte alla maglia numero 10. Una divisa storica. Sono contento che poi l’abbia presa Pogba, un amico oltre che un campione. Siamo molto legati e lui sa che ha tutto il mio supporto. Ma credo siano cose personali e io non sono il tipo che si mette in mezzo. Ma per lui ci sono e ci sarò sempre". RETROSCENA MILAN - "Dovevo andare al Milan, ma non dipese né da me né da Galliani. C’è sempre stata stima e molto rispetto. Poi ogni volta che giocavo col Milan facevo benissimo. La Juve si mosse bene, un po’ anche in segreto e riuscì a prendermi. Chissà però che le strade col Milan non si possano incrociare di nuovo. Magari da tecnico…". calciomercato.com -
(tabella 1) Breve spiegazione delle colonne meno intuitive: 1) clean sheets: il numero di partite per ciascun campionato senza subire gol. 2) punti per gol fatto: rapporto tra punti totalizzati e gol fatti; 3) NUMERO PARTITE CON RETI fatte: da 0 a 7 gol fatti per ciascuna stagione e partita. Esempio stagione 2014-2015, 4 volte nessun gol fatto, 12 volte 1 gol fatto, 11 volte 2 gol fatti, 9 volte 3 gol fatti..Ecc Ecc... (tabella 1) Breve commento: la tenuta difensiva dei 7 anni di Allegri è sempre stata sempre più o meno buona (con picchi naturalmente in certe stagioni). Con 70/77 gol (unica stagione con più di 80 gol, la stagione 2017-2018) la Juve di Allegri ha vinto 4 campionati dei suoi 5 vinti. (tabella 2) Scarto gol partite vinte. In totale su 184 vittorie (campionato), 78 sono state vinte per un gol di scarto; 66 per due gol di scarto; 28 per 3 gol di scarto...E così via. Aggregate per stagioni. Solo una stagione (la stagione 2021-2022) le vittorie "corto muso" (un gol di scarto) sul totale vittorie è superiore al 50%. (tabella 2) Breve commento: incredibile la regolarità di partite vinte con 1 o 2 gol di scarto. Le vittorie "corto muso" sul totale vittorie sono inferiori al 43%. A voi le valutazioni/proiezioni per il futuro. A voi, a cura di: Fabio Franco PS Dopo il post tragicomico sul "pallottoliere" lascio solo ai freddi numeri l'analisi... PS2 Se avete altre curiosità statistiche, chiedete pure
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Il problema stipendi è fin troppo sottovalutato
Gava9496 ha aggiunto una discussione in Juventus forum
Negli ultimi anni, specialmente sotto la gestione Paratici, sono stati elargiti stipendi faraonici a chiunque arrivasse a Torino. Il nostro vero problema sono gli ingaggi faraonici che rispetto alle altre top squadre in Serie A sono molto più alti e direi anche ingiustificati (esempio Maignan e Kvara prendono meno di Rugani). Rugani prende quanto Giroud, Tomori, Pulisic e Theo Hernandez Bonucci e Alex Sandro prendono quanto Lautaro, Thuram, Calhanoglu e quasi quanto Rafael Leao Facendo un confronto con Milan Napoli e Inter questo è il risultato: Portieri: Szczesny - 6.5 Sommer - 4 Maignan - 2.8 Meret 1 Difensori: Bonucci 6.5 Alex Sandro - 6 Bastoni - 5.5 Theo Hernandez - 4 Di Lorenzo - 3 Centrocampisti: Pogba - 8 Rabiot - 7 Calhanoglu - 6.5 Ruben Loftus-Cheek - 4 Zielinski - 3 Attaccanti: Vlahovic - 7 Rafael Leao - 7 Lautaro - 6 Osimhen - 4.5 -
VIDEO 2011-2018: le partite più belle ed emozionanti di questi sette anni bianconeri. Goduria pura!
Leevancleef ha aggiunto una discussione in Video Juventus, PuntoJ: la zona erogena del tifoso juventino
Per capire cosa significhino 7 anni di vittorie ininterrotte del campionato (e non solo) bisognerebbe fare esercizi di memoria specifici. Facili, brevi, ma specifici, ricordando "com'eravamo" (perchè è possibile usare questa locuzione dopo 7 anni) e com'era il mondo intorno a noi (anch'esso cambiato in tante piccole cose). Probabilmente qui dentro c'è chi 7 anni fa doveva iniziare l'università e nel frattempo, in 5 anni, si è laureato (secchioni! ), o comunque ha ultimato un percorso triennale di studi (ma anche no eh ). Oppure chi doveva iniziare le scuole superiori e ora si trova all'università. Chi era all'università e oggi lavora. Chi si è sposato/a, magari con prole al seguito, e così via. Purtroppo in 7 anni avvengono anche cose spiacevoli, ma quelle lasciamole da parte. Insomma, parliamo di un lasso di tempo incredibile! E talvolta, nel corso della stagione, questa cosa giocoforza si dimentica, presi come siamo dalle dinamiche del "momento". Così come, partita dopo partita, maciniamo emozioni senza soluzione di continuità, fermandoci raramente a ripensare alle tante gare che ci hanno regalato sensazioni bellissime. E allora, sperando di continuare a viaggiare con questa velocità, ecco in un video riassuntivo una carrellata di gol delle partite indimenticabili vissute in questo Settennato bianconero, in Italia e in Europa, con telecronaca originale. Un modo per tirare il fiato e godere delle gioie che la Juve ci ha regalato in questo ciclo che speriamo sia ancora lungo e proficuo. Siccome ne manca qualcuna (almeno di quelle che avrei aggiunto io), se ne avete altre da segnalare ditelo (magari aggiungendo un video nel vostro post), sia tra quelle italiane che europee. Oppure dite semplicemente quella/e che ricordate con più piacere, con più emozione. Buona goduria! (nello spoiler la lista delle partite che trovate nel video) Video edit by JHTV Productions- 82 risposte
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http://www.dailymotion.com/video/x6bmg7s Spezzoni tratti da "I signori del Calcio - Ibrahimovic". Nella sua descrizione ha detto anche altro, affermando di come nell'estate 2006 avesse notato la differenza tra quando c'era Moggi (elogiato) rispetto a quando c'era Secco (che fino a pochi giorni prima gli diceva a che ora andare agli allenamenti), di come l'unico altro club paragonabile ad un Dream Team sia stato solo il Barça di Guardiola (testuale sui blaugrana: "trovo tutti i compagni... sembravano quelli di quando sono arrivato alla Juventus, che giochi a Fifa e metti insieme un Dream Team", ribadisce), ecc. Ad ogni modo... qui viene sottolineata in modo netto (e non è la prima volta che lo fa Ibrahimovic) la forza di quella squadra, fermata dalla farsa che tutti conosciamo. Non che non ne fossimo consapevoli, ma non fa mai male ribadirla. Peccato che fosse composta da un grande "11" (+2), ma da una panchina corta fatta di cambi non sempre all'altezza, che insieme all'abitudine di giocare sempre con gli stessi giocatori, senza fare mai turnover, ci faceva arrivare spompati a marzo/aprile, quando puntualmente pativamo nei quarti di Champions (sebbene avessimo vinto i gironi 2 volte col Bayern dentro ed eliminato il Real) e perdevamo punti in campionato. Ma col fatturato tra i primi 3 in Europa c'era tutto per continuare a crescere... mentre ciò che avvenne lo paghiamo ancora oggi nel ritardo economico dai club coi quali allora andavamo a braccetto. Vabbè... mi fermo che è meglio. Buona visione.
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[VIDEO] Il Tempo e la Storia - La Famiglia Agnelli e la Juve
Leevancleef ha aggiunto una discussione in Video Juventus, PuntoJ: la zona erogena del tifoso juventino
Dallo speciale della trasmissione Rai di qualche giorno fa. A voi- 26 risposte
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video L'emozionante rimonta della Juventus in campionato
Evil sAmU ha aggiunto una discussione in Video Juventus, PuntoJ: la zona erogena del tifoso juventino
Come direbbe il buon Paolo 65... zitti zitti https://www.youtube.com/watch?v=f5HGZSh5-EY -
Diario: Il ritiro estivo della Juventus 2013-2014 a Châtillon
Giovanili Juventus ha aggiunto una discussione in Ritiro Juventus 2013 e Jeep US Tour 2013
RITIRO ESTIVO JUVENTUS 2013 A CHÂTILLON [10-07-2013] Visite Mediche per i calciatori. Presentazione della nuova maglia away Juventus 2013-2014. Primi test a Vinovo. QUI [11-07-2013] Visite Mediche per Ogbonna. Conferenza stampa Conte. Allenamenti a Vinovo. Convocati e arrivo a Chatillon. QUI [12-07-2013] Primi allenamenti a Chatillon. Conferenza stampa Marotta, Vidal e Tevez. Prima partitella. Peluso al Summer Village. QUI [13-07-2013] Allenamenti a Chatillon. Conferenza stampa Pepe. Visita di Andrea Agnelli. Llorente al Summer Village. QUI [14-07-2013] Allenamenti a Chatillon. Storari ed Emmanuello al giro della Vallèe. Matri al Summer Village. QUI [15-07-2013] Allenamenti a Chatillon. Intervista ad Asamoah. QUI [16-07-2013] Allenamenti a Chatillon. Conferenza stampa di presentazione di Ogbonna. QUI [17-07-2013] Allenamenti mattuino a Chatillon. Prima amichevole stagione della Juventus contro la Selezione Valdostana. QUI [18-07-2013] Allenamento a Chatillon con ripetute e seduta defaticante. QUI [19-07-2013] Allenamento a Chatillon. Intervista a Simone Padoin e partitella pomeridiana. Intervista a Carlitos Tevez. QUI [20-07-2013] Conferenza stampa di Fernando Llorente. Allenamento mattutino e pomeridiano. Intervista a Simone Pepe. QUI [21-07-2013] Penultimo allenamento a Chatillon. Intervista a Federico Peluso. Partitella pomeridiana con protagonisti Llorente e Tevez. Intervista ad Antonio Conte e al suo staff. QUI [22-07-2013] Ultimo allenamento mattutino a Chatillon e partitella. Grazie Chatillon: i numeri del successo! QUI- 13 risposte
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