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Beetgogh

Una riflessione (lunga) sul "DNA" della Juventus

Post in rilievo

7 minuti fa, JuventusJack ha scritto:

non le han vinte per un CASO .ghgh

Sono state eccezioni, in un mondo dove Real e Barca hanno fatto un calcio a parte rispetto a tutte le altre squadre del Mondo...dimmi quando è stata l'ultima volta che Real o Barca hanno perso una finale di Champions

Il real sono 60 anni ed è meglio che non ti dico contro chi.... 

 

No ho sbagliato

40 contro il Liverpool 

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La Juve di Lippi andava ovunque a giocare e dettare legge, o perlomeno ci provava, ed era una squadra oltremodo tecnica, feroce ma anche spesso bellissima da vedere.

 

Basta andare a vedere le partite a Dortmund, Amsterdam, Manchester eccetera di quegli anni.

 

Sta roba del "DNA europeo" viene dall'esaltazione del Milan di Sacchi, e da lì è rimasta, mentre il nostro "DNA nazionale" è venuto fuori dopo le finali di Champions perse.

 

Ma andiamole a vedere, ste circostanze: il guru Sacchi le Champions le ha vinte senza le inglesi e battendo Steaua e Benfica in finale.

Nella prima, ha superato solo ai rigori la Stella Rossa, 1-0 striminzito tra andata e ritorno col Werder Brema, e poi il clamoroso 5-0 al Real (che diede via alla leggenda del Milan europeo).

Nella seconda, 2-1 complessivo col Real (tiratissimo), 2-0 al Mechelen ai supplementari (doppio 0-0) e 2-2 col Bayern e qualificazione per i gol fuori casa.

 

Le nostre sconfitte anni 90 arrivano col Borussia, dopo aver battuto 2 volte su 2 lo United e tritato l'Ajax 6-2 (con l'andata ad Amsterdam che è probabilmente la più bella partita europea -e non- della Juventus negli ultimi 30 anni); con il Real Madrid, dopo un 5-2 alla Dinamo Kiev e un 6-4 al Monaco (4-1 già all'andata).

 

La ciliegina sulla torta è la finale 2003, dove ci battono ai rigori e certificano "il DNA europeo". Solo che loro ci arrivano col gol qualificazione al 92° contro l'Ajax (se no erano fuori) e due pareggi con l'Inter, noi battendo Barcellona (in casa loro) e Real Madrid.

 

 

Quindi no, io alle sciocchezze di DNA eccetera non ci credo, in nessun senso. Nel calcio conta la forza, la bravura e, in quei tornei, la fortuna. Cosa che noi non abbiamo mai avuto, ed è lì da vedere.

 

Allegri ormai ha la nomea di "quello che va 1-0 a Crotone e si difende", ma è una cosa dettata in buona parte dai suoi detrattori. Allegri fa un calcio solido, in cui tu vai a Crotone, fai l'1-0 e semplicemente lo amministri senza mai rischiare niente. Allo stesso modo, se c'è da vincere per forza Allegri va a Madrid e attacca a spron battuto, se devi ribaltare un Atletico idem. Si adatta alla situazione ed al contesto, il che è sinonimo di grande intelligenza. E le coppe si vincono così, non con lo spettacolo. Di squadre che fanno spettacolo e vanno a casa è pieno il mondo, noi non l'abbiamo alzata per un motivo molto semplice: abbiamo beccato due volte su due un avversario ingiocabile per chiunque, perché era troppo forte.

 

Quindi, per me, se riprendessimo Allegri sarebbe solo positivo, perché avremmo un allenatore serio, preparato e molto, molto più "europeo" di tantissimi altri. Ed anche con questa rosa, saremmo andati sicuramente molto più lontani.

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Quella di Lippi fu una rivoluzione, un mix di atletismo e tecnica, il primo in Italia a proporre un 4-3-3 iper-offensivo che riuscisse a portare a casa trofei, poi il modulo è variato ma le caratteristiche della squadra (pressing, attacco degli spazi etc.) sono rimaste quelle.
L'errore nel corso del tempo è stato quello di cambiare troppo le rose per la questione dell'autofinanziamento e puntare progressivamente sempre più sull'aspetto atletico rispetto a quello tecnico con l'approdo finale alle squadre panzer del biennio di Capello, solide e con tanti campioni, ma lente.

Secondo me il limite della Juve nel corso dei decenni è sintetizzabile con l'aver costruito squadre più da maratona che poi arrivavano cotte alle finali perchè si erano ammazzate a vincere il campionato e il fatto che rispetto ad altre realtà abbiamo sempre dovuto autofinanziarci facendo casini con le rose, gli Agnelli per quanto dobbiamo ringraziarli sempre e comunque non hanno però mai immesso capitali mostruosi per l'obiettivo specifico di dominare a livello internazionale come ha fatto Berlusconi o il Real, hanno sempre puntato alla sostenibilità e a trattare la Juve come una azienda, ma questo se da un lato ha dato stabilità sabauda a livello economico dall'altro lato può creare disequilibri a livello sportivo.

Giovanni Armanini di One Football ha fatto un paragone: la Juve tra Berlino e Cardiff aveva in rosa solo 4 giocatori che erano presenti in entrambe le finali, il Real tra la decima di Ancelotti  e l'ultima vinta contro il Liverpool nel 2018 aveva cambiato 4 giocatori, praticamente l'opposto... se non dai continuità al progetto sportivo immettendo tasselli di qualità senza vendere pezzi pregiati per sostenerti non vincerai mai in Europa.

Cambiare però è possibile, se lo ha fatto il Milan o il Barca o il Bayern possiamo farlo anche noi alla faccia del presunto "DNA".

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Dico la mia, anche se da “esterno”.

La mentalità della Juve di vincere sempre ogni partita mal si è sposata, sovente, con il fatto che in campionato si può sempre recuperare, in Champions ne sbagli una ed esci.

Però questa mentalità, diciamo così, da “secchione” che non vuole mai prendere un voto basso in nessuna materia ha contribuito a creare compattezza, disciplina, rigore e spirito di gruppo, che a loro volta, per inerzia, hanno portato anche a buonissimi risultati europei fino al 2019 (perché due finali e uscite onorevoli contro Bayern e Real, lottando fino all’ultimo pallone, sono signori risultati!).

Poi, nel 2018, qualcosa è cambiato. È stato preso Ronaldo, Agnelli ha pubblicamente dichiarato che l’obiettivo era la Champions, ed è tutto andato a rotoli. L’ambiente ha pensato che l’etica, il sacrificio e la costanza ad alti livelli di Ronaldo, caratteristiche INDIVIDUALI e INDIVIDUALISTE (entro certi limiti), potessero essere trasmesse per osmosi ai compagni di squadra, che invece si sono “seduti” pensando che oramai, con il fuoriclasse, i problemi sarebbero stati risolti. Risultato: in campionato, scudetto 2019 vinto per inerzia contro nessun avversario, scudetto 2020 vinto grazie al Covid (nessuno mi toglie dalla mente che sarebbe stato laziale, senza lo stop), scudetto 2021 perso. Varie coppette lasciate per strada, alcune con prestazioni mortificanti (contro Lazio e Atalanta), e soprattutto cammino Champions assolutamente deficitario, con tre eliminazioni repentine contro squadre inferiori e una riacciuffata per i capelli grazie al solito Ronaldo e ad una serata irripetibile (ed infatti, mai più ripetuta) di Bernardeschi.

Nel frattempo, mentre il Titanic affondava, molti juventini iniziavano a fare classifiche “alternative”, mai appartenute alla cultura bianconera; iniziavano così i campionati di Instagram, di Facebook, le classifiche di Ronaldo che scalzava Chiara Ferragni su Tiktok e Beyoncé su Instagram, e altre amenità del genere. L’ambiente, lentamente, cambiava e non si festeggiavano quasi più i (numerosi) titoli conquistati.

Per venire al titolo del topic, non è quindi una questione di tipo di gioco adottato, ma di etica generale, di compattezza dell’ambiente, di educazione al sacrificio e di percezione di quel che davvero conta nello sport per vincere: umiltà, spirito di squadra, collaborazione, professionalità, focus sull’obiettivo, fame, ambiente generale non “drogato” dalle sirene del denaro e della gloria facile, dei followers, delle superleghe del 2024 e così via.

Ossia, quello che è sempre stato - ripeto: al di là dell’espressione tecnica, che ne era il normale prosieguo “sul campo” - il DNA juventino. E che, da due anni e mezzo a questa parte, è lentamente mutato (in peggio).

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A mio parere le rivoluzioni che sono state tentate si sono rivelate fallimentari perché affrontate con scarsa convinzione e con un sostegno non adeguato né da parte della società né dei tifosi. Quello della Juventus é un ambiente seduto da molto (troppo?) tempo su certe convinzioni e certe idee e mi pare difficile possa discostarsene. 

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Dico la mia, anche se da “esterno”.
La mentalità della Juve di vincere sempre ogni partita mal si è sposata, sovente, con il fatto che in campionato si può sempre recuperare, in Champions ne sbagli una ed esci.
Però questa mentalità, diciamo così, da “secchione” che non vuole mai prendere un voto basso in nessuna materia ha contribuito a creare compattezza, disciplina, rigore e spirito di gruppo, che a loro volta, per inerzia, hanno portato anche a buonissimi risultati europei fino al 2019 (perché due finali e uscite onorevoli contro Bayern e Real, lottando fino all’ultimo pallone, sono signori risultati!).
Poi, nel 2018, qualcosa è cambiato. È stato preso Ronaldo, Agnelli ha pubblicamente dichiarato che l’obiettivo era la Champions, ed è tutto andato a rotoli. L’ambiente ha pensato che l’etica, il sacrificio e la costanza ad alti livelli di Ronaldo, caratteristiche INDIVIDUALI e INDIVIDUALISTE (entro certi limiti), potessero essere trasmesse per osmosi ai compagni di squadra, che invece si sono “seduti” pensando che oramai, con il fuoriclasse, i problemi sarebbero stati risolti. Risultato: in campionato, scudetto 2019 vinto per inerzia contro nessun avversario, scudetto 2020 vinto grazie al Covid (nessuno mi toglie dalla mente che sarebbe stato laziale, senza lo stop), scudetto 2021 perso. Varie coppette lasciate per strada, alcune con prestazioni mortificanti (contro Lazio e Atalanta), e soprattutto cammino Champions assolutamente deficitario, con tre eliminazioni repentine contro squadre inferiori e una riacciuffata per i capelli grazie al solito Ronaldo e ad una serata irripetibile (ed infatti, mai più ripetuta) di Bernardeschi.
Nel frattempo, mentre il Titanic affondava, molti juventini iniziavano a fare classifiche “alternative”, mai appartenute alla cultura bianconera; iniziavano così i campionati di Instagram, di Facebook, le classifiche di Ronaldo che scalzava Chiara Ferragni su Tiktok e Beyoncé su Instagram, e altre amenità del genere. L’ambiente, lentamente, cambiava e non si festeggiavano quasi più i (numerosi) titoli conquistati.
Per venire al titolo del topic, non è quindi una questione di tipo di gioco adottato, ma di etica generale, di compattezza dell’ambiente, di educazione al sacrificio e di percezione di quel che davvero conta nello sport per vincere: umiltà, spirito di squadra, collaborazione, professionalità, focus sull’obiettivo, fame, ambiente generale non “drogato” dalle sirene del denaro e della gloria facile, dei followers, delle superleghe del 2024 e così via.
Ossia, quello che è sempre stato - ripeto: al di là dell’espressione tecnica, che ne era il normale prosieguo “sul campo” - il DNA juventino. E che, da due anni e mezzo a questa parte, è lentamente mutato (in peggio).
Grazie, ne esce fuori una fotografia abbastanza lusinghiera e realistica, spiace per l'andazzo degli ultimi due anni

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non ve la pigliate ragazzi, ma la vittoria Europea non te la "costruisci"..

 

Quella in Campionato si...quella in campionato te la costruisci partita dopo partita, punto dopo punto, su quasi 40 partite...cercando di portare a casa punti anche quando ti gira male, cercando di non fallare mai con le piccole e cercando di vincere gli scontri diretti..

 

In CL è altra roba...in CL un errore arbitrale pesa il quintuplo, un errore tecnico di un giocatore può costarti il turno e bruciarti milioni di Euro...è troppo episodica...non c'è una ricetta giusta o sbagliata per vincere la CL...c'è però il modo per essere competitivi anche ai più alti livelli Europei...e li, più rimani tra le prime quattro, più hai possibilità che prima o poi ti giri bene...e per rimanere a quelle latitudini serve:

 

- Una squadra complessivamente molto forte

- Un allenatore preparato

- Una squadra che giochi in maniera Organizzata, che sia calcio speculativo o iperoffensivo, ma ORGANIZZATO.

- Dei Singoli che facciano la differenza a livello mondiale.

 

Con questa ricetta, prima o poi la vinci...

 

Non con con i SANTONI della panchina

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Quello che si definisce DNA e che fa storcere il naso ai puristi altro non è che il portare in campo l'impostazione della società, della proprietà.

La Juventus è la squadra degli Agnelli, gente abituata a guadagnare pesantemente e spendere oculatamente, è la squadra di una proprietà schiva, umile ed abituata a comandare senza grancassa mediatica.

La società non ha mai speso cifre spaziali per comprare ogni anno ogni campione circolasse in giro ma ha sempre costruito squadre con giocatori funzionali al proprio pensiero.

In questo telaio ha inserito gente come Sivori, come Platini, come Zidane.

Che ci fosse Boniperti, che ci fosse Moggi, che ci fosse Marotta non ci sono mai stati miliardi e milioni da spendere e spandere per comprare chiunque ma un budget (anche alto) che andava preservato in ogni caso.

I risultati in Italia ci hanno dato ragione, in Europa meno.

Ma quale squadra italiana ha dominato in Europa lasciando il segno?

Il Milan di Berlusconi.

E come ha fatto?

Spendendo cifre enormi (ed impossibili oggi) per comprare chiunque volesse.

Questo la Juventus non l'ha mai fatto e non lo farà mai.

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Ma poi oh quando sento parlare di "svoltare". Come se per assurdo che so dicessi tipo: è ora di pensarla alla scandinava. In Italia tutti atei, niente piu processioni, niente piu cattolicesimo esasperato, meno lagne. Ma vi pare una cosa facile? Anche perchè poi la Juve ha SEMPRE avuto problemi con la Champions. Cioè non è il Benfica, che di punto in bianco ha iniziato a perdere finali. Il fatto è anche di natura psicologica, oltre che attitudinale, perchè da noi è sempre dannatamente piu difficile, perchè piu tempo passa senza vincere in Europa e piu aumentano le pressioni, che nell'era dei social sono abnormi. Ormai i giocatori immagino che prima di ogni partita ricevono tipo dai 20 milioni ai 40 milioni di messaggi di incoraggiamento o di scherno, a seconda della fede e di quello che uno pensa. Si parla di Sacchi al Milan. Si il Milan in Europa è sempre stato "fortunato", non è che prima di Sacchi non avesse vinto nulla eh. Aveva già 2 champions, svariate coppe delle coppe e anche all'epoca della Coppa Latina, si faceva rispettare. Noi è dagli anni 30, quando c'era la Mitropa Cup ( mai vinta nonostante avevamo uno squadrone ), che soffriamo di sto problema. E' una cosa quasi congenita. Non è una malattia che abbiamo contratto in seguito, ma c'abbiamo da sempre. Un unicum forse nella storia del calcio a cui è dura porre dei paragoni, al quale aggiungere poi svariate sfighe e storie al limite del paranormale, con la prima Champions arrivata dopo una tragedia. In Europa ci sono degli squali, pronti a sbranarti, in Europa gli arbitri ci danneggiano sempre, perchè noi non siamo nessuno ( col Porto, altri due rigori non dati tra andata e ritorno ), per fallo subiti da RONALDO. Io direi proprio di smetterla di parlare di ste cose, perchè è accanimento terapuetico. Torniamo a fare quello che sappiamo: vincere in campionato. La Champions, forse, un giorno arriverà. Viviamola con piu serenità, che è pure meglio per i calciatori.

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Poiche' la juventus e' storicamente di proprieta' di una azienda di auto, per prima cosa se esiste un dna juventus,  si deve pensare alla sicurezza, cioe' essere forte in difesa, infatti per le auto c'e' assicurazione obbligatoria, l'airbag, la cintura di sicurezza, quindi per prima cosa: stop passaggi davanti alla nostra area e stop tikitaka a centrocampo e primo acquisto da fare donnarumma. Cosi' come quando abbiamo preso zoff poi abbiamo vinto molto e uguale con buffon.  

16 minuti fa, Eugenio Canfari ha scritto:

Quello che si definisce DNA e che fa storcere il naso ai puristi altro non è che il portare in campo l'impostazione della società, della proprietà.

La Juventus è la squadra degli Agnelli, gente abituata a guadagnare pesantemente e spendere oculatamente, è la squadra di una proprietà schiva, umile ed abituata a comandare senza grancassa mediatica.

La società non ha mai speso cifre spaziali per comprare ogni anno ogni campione circolasse in giro ma ha sempre costruito squadre con giocatori funzionali al proprio pensiero.

In questo telaio ha inserito gente come Sivori, come Platini, come Zidane.

Che ci fosse Boniperti, che ci fosse Moggi, che ci fosse Marotta non ci sono mai stati miliardi e milioni da spendere e spandere per comprare chiunque ma un budget (anche alto) che andava preservato in ogni caso.

I risultati in Italia ci hanno dato ragione, in Europa meno.

Ma quale squadra italiana ha dominato in Europa lasciando il segno?

Il Milan di Berlusconi.

E come ha fatto?

Spendendo cifre enormi (ed impossibili oggi) per comprare chiunque volesse.

Questo la Juventus non l'ha mai fatto e non lo farà mai.

comunque sia nel ventennio 1976-1996 la juventus ha vinto nel mondo piu' di tutti.

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Ragazzi il club è nelle mani di uno che ha proposto di non fare mercato tra club di Champions , ma lo capito o no che è uscito di testa ?

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il dna cambia quando cambia il modo di costruire una rosa

 

da "noi compriamo poi ci pensa l'allenatore a sistemarli" a "prendiamo chi ci ha indicato l'allenatore perché profili adatti al suo gioco"

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E' il momento (ahimè) della restaurazione. Quando si saranno tutti accorti che non sarà servito a niente restaurare il vecchio, allora ci renderemo conto di quanto tempo abbiamo sprecato. 
Il progresso non è nel passato, e solo un pazzo può credere di raggiungere risultati diversi utilizzando sempre lo stesso approccio. Non bruciamo le idee, ma le sbagliate applicazioni delle stesse, invece di buttare il bambino con l'acqua sporca.

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ma perche' dovete sempre parlare di calcio bailado, calcio spettacolo ecc? 

Si chiede solo di vedere una squadra organizzata, che faccia girare bene il pallone, che metta sotto l'avversario e che crei tante occasioni da gol, ma soprattutto direi una squadra che corre e pressa per 90 minuti, invece siamo pronti a riaccogliere il profeta del "non si puo' correre 90 minuti" quando invece in europa lo fanno da anni.

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Gran bel post ma penso che il calcio si evolve decennio dopo decennio e come in Inghilterra hanno capito che il loro gioco, fatto di lanci lunghissimi e poca tattica, sia inefficace in Europa, così dobbiamo far noi. Serve un atteggiamento camaleontico che si giochi in Italia o in Europa. "Quelli là" vinceranno lo scudetto ma in tutte le coppe hanno fallito miseramente. Nonostante tutto giocheranno il prossimo anno in Champions e col tricolore nel petto.

Noi "rischiamo" l'Europa League, con un bilancio in "profondo rosso", rischiando di perdere i vari Ronaldo & Co. che non accetterebbero la situazione.

Vero che ci siamo sempre rialzati ma se non torniamo a "far cassa", con i tifosi allo Stadium ed il merchandising, sarà veramente dura.

 

Hai scritto che "Il DNA di questa squadra è quello di un grande vincitore di corse a tappe nel ciclismo, o di un maratoneta nell'atletica. Solido e metodico, implacabile quando serve, anche se magari un po' noioso" e tutto questo viene rappresentato da un solo nome: Allegri

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17 minuti fa, AlvaritoCR93(Arturo) ha scritto:

il dna cambia quando cambia il modo di costruire una rosa

 

da "noi compriamo poi ci pensa l'allenatore a sistemarli" a "prendiamo chi ci ha indicato l'allenatore perché profili adatti al suo gioco"

Colpa di Paratici... Meglio Marotta che segue l'allenatore.

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Il DNA della Juve somiglia molto al DNA della FIAT. Auto più venduta in Italia ma fa fatica ad imporsi sui mercati stranieri.

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11 minuti fa, TeamPep ha scritto:

Colpa di Paratici... Meglio Marotta che segue l'allenatore.

Marotta segue l’allenatore perché Conte all’Inda può permettersi di fare il pazzo, alla Juve comprava a caso pure lui in base alle disponibilità messe dalla proprietà 

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4 ore fa, kohler ha scritto:

Belle parole e certamente molto condivisibili ma con Allegri dal DNA "operaio" hai fatto due finali di CL e questo significa che con un progetto e giocatori funzionali tutto è raggiungibile 

che poi alla finale conta la forma giornaliera...lâpprocio sulla partia...mentalità e spaccarsi per vincere...anche quando l'avversario sembra piu forte.... (vedi Dortmund Juve..., Hamburg-Juve)

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occhio a non confondere le cose...

in europa non è questione di bel gioco... è un mito e basta il “bel giuoco” come molti lo dipingono in senso dispregiativo..

il problema è che in europa si gioca un’altro calcio, a livello molto più elevato... e questo a 360 gradi.

 

velocità di pensiero ed esecuzione

tecnica elevata ad alta velocità di esecuzione

organizzazione sia difensiva che offensiva

movimenti senza palla

distanze

pressing

condizione fisica

 

tutto ad un’altro livello... il calcio si è evoluto e noi in italia siamo rimasti indietro, juve compresa

 

 

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Sono tutti un po' concetti fini a sé stessi questi del DNA o del provincialismo, la verità è che il calcio moderno ti chiede quasi più un gioco divertente a livelli competitivi piutottosto che catenaccio/fisicità e risultato sportivo.

 

Andrea Agnelli nel momento giusto ha pensato bene di provare ad invertire il trend ( dalla scelta di Sarri al cambio del nostro motto che per molti può sembrare una stupidata in realtà fa capire bene le reali intenzioni/ambizioni)

 

L'errore, da ignorante del calcio, ai miei occhi è: scegliere un allenatore che può farti giocare un bel calcio e non dargli giocatori con le caratteristiche adatte. Questi allenatori hanno un solo mantra se ci fate caso, prenderli deve voler dire seguirlo alla lettera o quasi.

 

No, noi con Pirlo e Sarri abbiamo continuato il tipico calciomercato adatto ai "gestori" che sanno trovare soluzioni giuste e di buona valorizzazione ma difficilmente puoi chiedere il tipo di calcio che stai inseguendo.

 

Pirlo ad oggi è giudicabile su alcune cose ma ingiudicabile su altre, vi invito a leggere la sua tesi per capire l'idea di calcio che ha in mente e poi dobbiamo domandarci se tre quarti della.nostra rosa sia adatta per tale idea.

 

In conclusione, o ti evolvi o ti estingui. Tutti qui erano d'accordo nel voler vedere un calcio più "brillante" , perseguirei su questa strada facendo però un lavoro certosino sulla costruzione della squadra 

 

 

 

 

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4 ore fa, Beetgogh ha scritto:

cosa fareste? Oppure pensate che il DNA di una squadra non esista, e che le squadre le fanno i singoli giocatori, dirigenti e tecnici con il trascorrere delle epoche?

il DNA conta...ma conta molto di più la squadra.

 

lo ripeto da millenni...

 

finché non si riesce a vincere agevolmente con le squadre di bassa classifica...e per agevolmente intendo delle sane goleade ..in Europa non si va da nessuna parte...i motivi?  

 

semplici.

 

1. intanto ti alleni a giocare per tutti i 90 minuti...perché se vuoi segnarne 5 gol..è naturale che la devi giocare fino alla fine..senza pause fisiche e mentali.

 

 

2. se riesci a fare tanti gol alle squadrette italiane...facile che un paio le fai anche alle grandi.

 

3. il problema atavico della Juve in Europa è sempre stato proprio quello di segnare pochissimo..forse ultimi tra tutti i partecipanti

 

4. se segni tanti gol...evidente hai anche una squadra forte e temprata mentalmente che non stacca mai.

 

5. se segni tanto e hai la squadra forte ..le possibilità di vincere la Champions aumentano in modo vertiginoso.

 

 

QUESTO È TUTTO.

 

 

 

 

 

p.s. noi siamo messi malissimo...da tempo fatichiamo a battere le ultime in classifica..addirittura pareggiare o perderci..dove vogliamo andare ?

 

...questo è il metro di misura per l'Europa. 

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2 ore fa, fino allafine ha scritto:

Strònzata galattica dietro al quale il tifoso juventino continua a trincerarsi per giustificare i fallimenti europei. La Juve degli ultimi 20 anni ha quasi sempre giocato da schifo perchè non è mai riuscita a costruire rose sensate per caratteristiche(anche se magari forti come valore assoluto), puntando poco su determinate tipologie di giocatori. Iniziamo a prendere gente tecnica, giovane e dinamica, e poi vediamo... la Juve di Lippi di fine anni 90 è stata una delle squadre più spettacolari degli ultimi 30 anni

Io mi sono espresso con educazione. Tu no. E questo qualifica la tua opinione a prescindere da quello che dici.

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Non esiste nessun DNA e se perdi 7 volte su 8 (non considero la disperata partita dell'Heysel) non esiste nemmeno la sfortuna con una disparità comica di gol realizzati e subiti in finale. 

 

Io posso commentare soltanto le ultime due finali, perchè sono le uniche della mia "carriera" da tifoso (quella del 2003 fortunatamente non la ricordo perchè ero un bimbo) In entrambi i casi vengono bollate come partite sfortunate, ma per me non fu così. 

 

La Juve di Berlino è senza dubbio la più forte dal post 2007, ma in finale ebbe un approccio pessimo. Nel primo tempo non ci fu partita e l'arbitro grazió diverse volte Vidal, dopo il gol nel secondo tempo riuscimmo a fare una ventina di minuti finale ad alti livelli, non bastatarano perchè l'arbitro per riequilibrare gli errori del primo tempo non ci ha dato un rigore nel secondo. 

 

La Juve del 2017 non era all'altezza, quella finale è stata raggiunta per puro caso. 

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