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Lev

[Topic Unico] L'Angolo del Guru

Post in rilievo

1 ora fa, M83forever ha scritto:

Difatti con il nuovo simbolo J e la nuova personalizzazione dell'abbigliamento della Juventus hanno tentato di scorporare e di rendere il marchio Juve globale e distaccato dal mondo calcistico.

Solo che avere una Ferrari è sintomatico di aver uno status nella società, purtroppo la Juventus non ha questa rilevanza nel mondo. Ci sono club considerati troppo più importanti..

Vabbè ma che abbiano pensato di creare un brand indipendente dalla squadra di calcio è, per me, una roba demenziale.

roba da awanagana "misonolaureatoinmarketingaharvard".

ché se vuoi fare una roba del genere devi tirar fuori i soldoni, creare linee sportive di scarpe per tutti gli sport,  andare a sponsorizzare qualche stella NBA, etc.

di certo non vendere il portachiavi e il portafoglio e la terza maglia pigiama con la j sopra che compra solo il tifoso.

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2 minuti fa, El Raco06 ha scritto:

Ragazzi il discorso è semplice:fino al 2006 la Juve era uguale alla big mondiali oggi,era una squadra epocale. 
Poi le altre hanno investito a priori,per aumentare il fatturato e competere,la Juve invece ha cercato di vivacchiare facendo autofinanziamento,quindi ha perso un sacco di terreno. Le impellenti necessità storiche di essere competitivi però hanno causato mosse azzardate e l’azionista di riferimento ha dovuto rimetterci tanti soldi. Talmente tanti che se li avesse messi prima oggi se avessimo agito con competenza,saremmo pari alle altre big. E questa a parer mio è una beffa atroce,che mi vanto di aver sempre denunciato. Mai criticata la Juve nel tempo,dal 2006 mi girano le balle a elica 

Cioé da soli 20 anni in pratica.

Poi nel 2006 é successa una cosina eh....

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6 minutes ago, Ronnie O'Sullivan said:

Una sola precisazione, per onor di verità: Elkann non sta assolutamente dilapidando il patrimonio ereditato; lo sta deindustrializzando, che è diverso; non è più un imprenditore, ma un finanziere; exor, più che una holding, ha le sembianze di un fondo (di famiglia) di investimento. Lo si può criticare per le ricadute negative che ciò può comportare sul territorio, a livello occupazionale e di indotto; ma è altra questione. 

E se guardiamo al valore complessivo e al roi (ritorno sugli investimenti), EXOR è in piena salute, ed Elkann ha aumentato sia il valore patrimoniale, sia la redditività della società che gestisce, che rimane, e di gran lunga, la cassaforte più ricca d'Italia. 

 

Elkann, il suo lavoro di gestore/speculatore dell'eredità che gli è arrivata in dote, lo sta facendo benissimo. Per sè e per i membri della sua famiglia (molto) allargata, pervasa di cupidigia. 

 

Il discorso sulla Juventus è molto diverso. 

Alla fine sta tutto qui il motivo per cui non "sfrutta" la Juve... significherebbe ulteriore legame col territorio...

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3 minuti fa, Arsenio Juven ha scritto:

Lancio una domanda ignorante

 

ma qualcuno del ramo De Phalen potrebbe subentrare?

Non saprei, non sono esperto di finanza, né conosco in profondità la famiglia cupidigia. 

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2 minuti fa, Ronnie O'Sullivan ha scritto:

Non saprei, non sono esperto di finanza, né conosco in profondità la famiglia cupidigia. 

aggiornatemi che nel caso avrei ideato un piano diabolico visto che il ramo DePhalen annovera nelle sue fila della discreta "Mercanzia"

 

però vi avviso,raggiunto il potere io venderò la Ferrari e la Valle d'Aosta,vi farò fare 10 anni da sogno sperperando il mondo,ma poi dovrò sparire per bancarotta fraudolenta e mi porterò via la CL vinta dal museum per pagarmi meretrici e bagordi sotto mentite spoglie e sia chiaro,darò tutte le colpe a @SuperT

sefz

 

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7 minuti fa, El Raco06 ha scritto:

Ragazzi il discorso è semplice:fino al 2006 la Juve era uguale alla big mondiali oggi,era una squadra epocale. 
Poi le altre hanno investito a priori,per aumentare il fatturato e competere,la Juve invece ha cercato di vivacchiare facendo autofinanziamento,quindi ha perso un sacco di terreno. Le impellenti necessità storiche di essere competitivi però hanno causato mosse azzardate e l’azionista di riferimento ha dovuto rimetterci tanti soldi. Talmente tanti che se li avesse messi prima oggi se avessimo agito con competenza,saremmo pari alle altre big. E questa a parer mio è una beffa atroce,che mi vanto di aver sempre denunciato. Mai criticata la Juve nel tempo,dal 2006 mi girano le balle a elica 

Penso che sia un discorso molto ampio dove potremmo discutere per mesi.

 

Ad oggi è inutile piangersi addosso su quanto successo in passato, visto la ovvia impossibilità di avvicinarsi ai top team europei il tifoso medio juventino (io in primis) si trova davanti ad un dilemma, continuare a guardare il proprio orticello sperando nelle disgrazie altrui (milanesi senza stadio e proprietà) oppure allargare gli orizzonti e sperare (toppandosi il naso) che altre squadre italiane possano avere stadi di proprietà per cercare di riuscire a vendere meglio il prodotto Serie A ed avvicinarsi alla Premier?

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L infortunio di bremer avvicina sempre di più molina alla Juventus, il giocatore cerca minutaggio per il mondiale, e con kalulu che ora prenderà stabilmente il ruolo centrale, la Juve ha bisogno di un terzino

 

 

corriere dello sport

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23 minuti fa, Ronnie O'Sullivan ha scritto:

Una sola precisazione, per onor di verità: Elkann non sta assolutamente dilapidando il patrimonio ereditato; lo sta deindustrializzando, che è diverso; non è più un imprenditore, ma un finanziere; exor, più che una holding, ha le sembianze di un fondo (di famiglia) di investimento. Lo si può criticare per le ricadute negative che ciò può comportare sul territorio, a livello occupazionale e di indotto; ma è altra questione. 

E se guardiamo al valore complessivo e al roi (ritorno sugli investimenti), EXOR è in piena salute, ed Elkann ha aumentato sia il valore patrimoniale, sia la redditività della società che gestisce, che rimane, e di gran lunga, la cassaforte più ricca d'Italia. 

 

Elkann, il suo lavoro di gestore/speculatore dell'eredità che gli è arrivata in dote, lo sta facendo benissimo. Per sè e per i membri della sua famiglia (molto) allargata, pervasa di cupidigia. 

 

Il discorso sulla Juventus è molto diverso. 

Sostanzialmente il passaggio da una famiglia industriale italiana a una famiglia fin ebrea.. 

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4 minuti fa, alexpremium89 ha scritto:

L infortunio di bremer avvicina sempre di più molina alla Juventus, il giocatore cerca minutaggio per il mondiale, e con kalulu che ora prenderà stabilmente il ruolo centrale, la Juve ha bisogno di un terzino

 

 

corriere dello sport

Cosa che aveva senso già in estate. Ma rimane il fatto che è un esterno da 343/352. Se si cambiasse modulo rimarrebbe inutile. Così come Kalulu non lo vedo così bene titolare, da centrale, in una difesa a 4.

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6 minuti fa, Dio Zigo ha scritto:

Alla fine sta tutto qui il motivo per cui non "sfrutta" la Juve... significherebbe ulteriore legame col territorio...

Può essere voglia mani libere, anche se questa interpretazione mi pare non del tutto coerente con il miliardo e cento milioni (coi prossimi) in aumenti di capitale. 

 

Che poi, detto che a me piace lavorare nelle industrie, quelle che creano qualcosa (prodotto, ma anche servizio), non è del tutto vero che un imprenditore industriale crea valore aggiungo (e quindi posti di lavoro e indotto), mentre un finanziere specula e basta; la finanza, di per sè, servirebbe a quella che tecnicamente gli economisti definiscono "allocazione efficiente della ricchezza", ovvero, a veicolare il capitale nelle imprese (industrie, servizi) più efficienti, cioè in quelle che producono più ricchezza e quindi più ricadute positive sull'ecosistema. 

Insomma, sono un "industriale", cioè un lavoratore del mondo dell'industria, ma non demonizzo chi si occupa di finanza e servizi.

 

Il problema nasce nel momento in cui il policy maker è servile, se non connivente e colluso con la finanza, emanando regole che distorcono il sistema, o deregolamentando eccessivamente, o non vigilando; ma stiamo andando un po' ot. 

 

Era solo per dire che Elkann non mi sta simpatico, non mi piace la sua visione sulla Juventus, non mi piace che la produzione industriale (non solo fiat, come al solito arriva quello che non sa un caxxo di cosa si sta parlando) sia stata mesa in secondo piano nelle sue strategie, ma non va né considerato uno stupido, né  alla stregua di belzebù. 

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1 hour ago, SuperT said:

Paola? .brr 

Ma chi vuole investire, di esterno, se, da 30 anni, ogni 10 anni ci vede coinvolti in uno scandalo? .boh 

Tether...

Tanto sono in Venezuela, chi li va a prendere. .ghgh

 

Cmq non è quello il punto.

Il punto è che col calcio non si fanno soldi. Gli investimenti nel calcio si fanno per

1) evadere tasse

2) riciclare denaro

3) passione o egocentrismo.

 

Ci resta solo da capire Tether a quale appartiene.

Ovviamente tutti speriamo la 3, ma ci sono anche squadre che hanno fatto benone con la 2. Ogni riferimento al Liverpool è voluto. I famosi Coutinho Money...

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17 ore fa, il marsigliese ha scritto:

Ma se non hanno voluto/potuto dare garanzie a conte e gasp., chi vuoi che ci venga se non una salma da rianimare come il mancio...

Oggi a radio sportiva cecchi (noto melanzanoide) ha fatto una disamina in due minuti perfetta del male della Juve:

 

Un individuo molto snob che va a sciare in posti da supervip vestito da cretino e che della Juve non non ha neanche un atomo di quel DNA cui gli agnelli hanno contribuito a creare.

 

E lo stesso dicasi ferrari e tutto il lascito piovutogli addosso.

Questo signore e' distante anni luce dal "carattere" nazional popolare della Juve.

Si comprasse il nizza, il monaco o quel che gli pare, ma insomma ci liberasse della sua inettitudine.

 

Io mi chiedo cosa ascoltiate a fare una radio che riusciva a parlare male anche della Juve dei 9 scudetti consecutivi... 

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2 minuti fa, euroventus ha scritto:

Tether...

Tanto sono in Venezuela, chi li va a prendere. .ghgh

 

Cmq non è quello il punto.

Il punto è che col calcio non si fanno soldi. Gli investimenti nel calcio si fanno per

1) evadere tasse

2) riciclare denaro

3) passione o egocentrismo.

 

Ci resta solo da capire Tether a quale appartiene.

Ovviamente tutti speriamo la 3, ma ci sono anche squadre che hanno fatto benone con la 2. Ogni riferimento al Liverpool è voluto. I famosi Coutinho Money...

Beh, non solo al Liverpool, credo al 90% della premier :d 

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18 minuti fa, Arsenio Juven ha scritto:

aggiornatemi che nel caso avrei ideato un piano diabolico visto che il ramo DePhalen annovera nelle sue fila della discreta "Mercanzia"

 

però vi avviso,raggiunto il potere io venderò la Ferrari e la Valle d'Aosta,vi farò fare 10 anni da sogno sperperando il mondo,ma poi dovrò sparire per bancarotta fraudolenta e mi porterò via la CL vinta dal museum per pagarmi meretrici e bagordi sotto mentite spoglie e sia chiaro,darò tutte le colpe a @SuperT

sefz

 

Cosa abbiamo fatto di male noi poveri valdostani?

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36 minuti fa, Ronnie O'Sullivan ha scritto:

Una sola precisazione, per onor di verità: Elkann non sta assolutamente dilapidando il patrimonio ereditato; lo sta deindustrializzando, che è diverso; non è più un imprenditore, ma un finanziere; exor, più che una holding, ha le sembianze di un fondo (di famiglia) di investimento. Lo si può criticare per le ricadute negative che ciò può comportare sul territorio, a livello occupazionale e di indotto; ma è altra questione. 

E se guardiamo al valore complessivo e al roi (ritorno sugli investimenti), EXOR è in piena salute, ed Elkann ha aumentato sia il valore patrimoniale, sia la redditività della società che gestisce, che rimane, e di gran lunga, la cassaforte più ricca d'Italia. 

 

Elkann, il suo lavoro di gestore/speculatore dell'eredità che gli è arrivata in dote, lo sta facendo benissimo. Per sè e per i membri della sua famiglia (molto) allargata, pervasa di cupidigia. 

 

Il discorso sulla Juventus è molto diverso. 

Promettetemi di volermi bene anche dopo quello che scriverò.

Sono appassionato di storia, storia economica, storia delle relazioni industriali (avendole anche studiate in occasione di vari esami di diritto del lavoro, che all'epoca era spezzettato in più parti, essenzialmente per moltiplicare cattedre, ma lasciamo stare...).

Per me Gianni Agnelli è uno dei personaggi più importanti e influenti della storia d'Italia, un uomo di un'intelligenza come pochissimi altri (uno che fa quella battuta a Enzo Biagi su Buscetta è per forza di cose una mente superiore), che ha attraversato il ventesimo secolo lasciando un'impronta indelebile, parliamo di uno che ai tempi della guerra fredda trattava con l'Urss e la Polonia senza problemi facendo valere il proprio peso politico-economico al di sopra di tutto e tutti, e potendoselo permettere dall'alto della sua grandezza indiscutibile. 

Ecco, detto questo, il modello imprenditoriale proposto dalla Fiat è sempre stato gravemente deficitario. È una lunga scia che inizia durante il Ventennio e finisce con Marchionne, passando per altri intepreti più o meno capaci. Perché in un sistema a economia libera, alzare il telefono e ottenere sussidi e aiuti statali paventando casse integrazioni, licenziamenti collettivi, chiusure di stabilimenti ecc. non è esattamente fare l'imprenditore. Detto proprio fuori dai denti, senza nasconderci nulla. 

Lui, però, perlmeno produceva e operava sul mercato circondandosi sempre dei migliori collaboratori, progettisti, ingegneri ecc. e quindi il suo modus operandi singolare (ripeto, in un mercato di tipo capitalista) era ampiamente compensato dal fatto che da quelle fabbriche uscivano bestie come la Croma oppure popolarissime utilitarie come la Cinquecento.

Il nipote manco quello fa! Come detto, arraffa soldi qui e lì, specula su questo o quello, vende tutto quello che può vendere assicurandosi il presente e il futuro (proprio e dei figli), ma è quanto di più lontano dalla ideale figura di imprenditore. 

Tutto questo trasferito alla realtà Juve è peggio che andar di notte: una cosa per la quale non nutre alcuna passione, che è diventata evidentemente un peso a causa dei ripetuti aumenti di capitale degli ultimi anni, che sta lì nella cassaforte di famiglia perché ci deve stare. Alla lunga si stancherà anche di questo e mollerà: meglio così che vivacchiare nella mediocrità mentre lui fa soldi, sinceramente. 

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5 minuti fa, jan ullrich ha scritto:

Cosa abbiamo fatto di male noi poveri valdostani?

DeCeglie non ti basta?

Eccheccazzo dai è ora di fermarvi sefz

 

 

anche se la doppietta alle merdacce quando giocava nel parma potrebbe farmi rivedere i piani...Potrei vendere la Mole...Dai adesso è presto per parlarne .sisi

 

 

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24 minuti fa, Arsenio Juven ha scritto:

aggiornatemi che nel caso avrei ideato un piano diabolico visto che il ramo DePhalen annovera nelle sue fila della discreta "Mercanzia"

 

però vi avviso,raggiunto il potere io venderò la Ferrari e la Valle d'Aosta,vi farò fare 10 anni da sogno sperperando il mondo,ma poi dovrò sparire per bancarotta fraudolenta e mi porterò via la CL vinta dal museum per pagarmi meretrici e bagordi sotto mentite spoglie e sia chiaro,darò tutte le colpe a @SuperT

sefz

 

Un piano così malefico poteva venire solo da uno che si fa chiamare Arsenio...

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46 minuti fa, baggio18 ha scritto:

Per me il futuro della Juventus dovrebbe essere stile Bayern Monaco: società identitaria che mantiene la sua tradizione tramite gli azionisti ma con partner ed investitori esterni di una certa rilevanza aziendale (colossi come Adidas Allianz ecc)

Io non credo che si possa prendere ad esempio il Bayern, per la Juventus. Prima di tutto per la forma societaria (la maggioranza è di 400mila soci , il 25% di adidas, audi, allianz (tutte e tre con sede principale in Baviera). Per quanto riguarda la gestione, mi ricordo le critiche arrivate ad Agnelli dal Bayern, al tempo di Ronaldo e prima. Mi sembra di ricordare peró anche l'over 30 Kane, fortissimo, sbarcare in Germania. E da qualche anno , acquisti da 85/100 milioni sono -giustamente - la norma.  Certo , forse è meglio per loro la Juventus che sbaglia Vlahovic e si ritrova con quel simpatico mattacchione di David. Per me un po' meno, ero più contento con Ronaldo e Higuain, diciamo.Certo, il cambio di proprietà è un rischio enorme, ma trovarne una per primi che garantisse all'Italia almeno una rappresentante stabilmente competitiva, sarebbe bello, dato che ora le prospettive non sembrano il massimo.

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7 minuti fa, Winston Wolf ha scritto:

Promettetemi di volermi bene anche dopo quello che scriverò.

Sono appassionato di storia, storia economica, storia delle relazioni industriali (avendole anche studiate in occasione di vari esami di diritto del lavoro, che all'epoca era spezzettato in più parti, essenzialmente per moltiplicare cattedre, ma lasciamo stare...).

Per me Gianni Agnelli è uno dei personaggi più importanti e influenti della storia d'Italia, un uomo di un'intelligenza come pochissimi altri (uno che fa quella battuta a Enzo Biagi su Buscetta è per forza di cose una mente superiore), che ha attraversato il ventesimo secolo lasciando un'impronta indelebile, parliamo di uno che ai tempi della guerra fredda trattava con l'Urss e la Polonia senza problemi facendo valere il proprio peso politico-economico al di sopra di tutto e tutti, e potendoselo permettere dall'alto della sua grandezza indiscutibile. 

Ecco, detto questo, il modello imprenditoriale proposto dalla Fiat è sempre stato gravemente deficitario. È una lunga scia che inizia durante il Ventennio e finisce con Marchionne, passando per altri intepreti più o meno capaci. Perché in un sistema a economia libera, alzare il telefono e ottenere sussidi e aiuti statali paventando casse integrazioni, licenziamenti collettivi, chiusure di stabilimenti ecc. non è esattamente fare l'imprenditore. Detto proprio fuori dai denti, senza nasconderci nulla. 

Lui, però, perlmeno produceva e operava sul mercato circondandosi sempre dei migliori collaboratori, progettisti, ingegneri ecc. e quindi il suo modus operandi singolare (ripeto, in un mercato di tipo capitalista) era ampiamente compensato dal fatto che da quelle fabbriche uscivano bestie come la Croma oppure popolarissime utilitarie come la Cinquecento.

Il nipote manco quello fa! Come detto, arraffa soldi qui e lì, specula su questo o quello, vende tutto quello che può vendere assicurandosi il presente e il futuro (proprio e dei figli), ma è quanto di più lontano dalla ideale figura di imprenditore. 

Tutto questo trasferito alla realtà Juve è peggio che andar di notte: una cosa per la quale non nutre alcuna passione, che è diventata evidentemente un peso a causa dei ripetuti aumenti di capitale degli ultimi anni, che sta lì nella cassaforte di famiglia perché ci deve stare. Alla lunga si stancherà anche di questo e mollerà: meglio così che vivacchiare nella mediocrità mentre lui fa soldi, sinceramente. 

Il mondo è leggermente cambiato ed è andato avanti, rendendo obsoleto il mercato automobilistico, ma forse non ve ne siete accorti.

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4 minuti fa, Winston Wolf ha scritto:

Promettetemi di volermi bene anche dopo quello che scriverò.

Sono appassionato di storia, storia economica, storia delle relazioni industriali (avendole anche studiate in occasione di vari esami di diritto del lavoro, che all'epoca era spezzettato in più parti, essenzialmente per moltiplicare cattedre, ma lasciamo stare...).

Per me Gianni Agnelli è uno dei personaggi più importanti e influenti della storia d'Italia, un uomo di un'intelligenza come pochissimi altri (uno che fa quella battuta a Enzo Biagi su Buscetta è per forza di cose una mente superiore), che ha attraversato il ventesimo secolo lasciando un'impronta indelebile, parliamo di uno che ai tempi della guerra fredda trattava con l'Urss e la Polonia senza problemi facendo valere il proprio peso politico-economico al di sopra di tutto e tutti, e potendoselo permettere dall'alto della sua grandezza indiscutibile. 

Ecco, detto questo, il modello imprenditoriale proposto dalla Fiat è sempre stato gravemente deficitario. È una lunga scia che inizia durante il Ventennio e finisce con Marchionne, passando per altri intepreti più o meno capaci. Perché in un sistema a economia libera, alzare il telefono e ottenere sussidi e aiuti statali paventando casse integrazioni, licenziamenti collettivi, chiusure di stabilimenti ecc. non è esattamente fare l'imprenditore. Detto proprio fuori dai denti, senza nasconderci nulla. 

Lui, però, perlmeno produceva e operava sul mercato circondandosi sempre dei migliori collaboratori, progettisti, ingegneri ecc. e quindi il suo modus operandi singolare (ripeto, in un mercato di tipo capitalista) era ampiamente compensato dal fatto che da quelle fabbriche uscivano bestie come la Croma oppure popolarissime utilitarie come la Cinquecento.

Il nipote manco quello fa! Come detto, arraffa soldi qui e lì, specula su questo o quello, vende tutto quello che può vendere assicurandosi il presente e il futuro (proprio e dei figli), ma è quanto di più lontano dalla ideale figura di imprenditore. 

Tutto questo trasferito alla realtà Juve è peggio che andar di notte: una cosa per la quale non nutre alcuna passione, che è diventata evidentemente un peso a causa dei ripetuti aumenti di capitale degli ultimi anni, che sta lì nella cassaforte di famiglia perché ci deve stare. Alla lunga si stancherà anche di questo e mollerà: meglio così che vivacchiare nella mediocrità mentre lui fa soldi, sinceramente. 

Sono perfettamente d'accordo, e mi complimento per le tue passioni, con tre precisazioni: 

- riguardo al grassettato: è vero anche il contrario; ossia, i politici italiani dicevano "Gianni, apri tre stabilimenti, assumi 50.000 operai, chiamali a Torino; poi se hai poco lavoro tanto paghiamo noi con la cig". Era un meccanismo diciamo poco liberista, ma che ha contribuito, per un tempo, a suo modo, a far uscire l'Italia dal medioevo economico post bellico. 

- sul fatto che il nipote faccia il gestore dell'eredità e deindustrializza, concordo e non mi piace; ma ho precisato in un post precedente, in risposta allo Zigo, prima di leggere questo tuo bellissimo intervento, che, dal punto di vista dell'economia classica liberale, anche la finanza ha una sua funzione, agevolativa dell'industria. 

- la chiosa finale su questo approccio che mal si concilia sulla Juve è condivisibile e abbastanza preoccupante. 

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17 minuti fa, Winston Wolf ha scritto:

Tutto questo trasferito alla realtà Juve è peggio che andar di notte: una cosa per la quale non nutre alcuna passione, che è diventata evidentemente un peso a causa dei ripetuti aumenti di capitale degli ultimi anni, che sta lì nella cassaforte di famiglia perché ci deve stare. Alla lunga si stancherà anche di questo e mollerà: meglio così che vivacchiare nella mediocrità mentre lui fa soldi, sinceramente

Io, purtroppo, penso che sia anche un modo per gestire la parentela e gli affari di famiglia.

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2 ore fa, alexpremium89 ha scritto:

E niente, tudor riparte da vlahovic…questo sta andando contro alla società non lo capisce proprio

Prendano Spalletti subito senza attendere troppo.

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50 minutes ago, garrison said:

Cioé da soli 20 anni in pratica.

Poi nel 2006 é successa una cosina eh....

Eravamo tornati grandi e ci saremmo rimasti lì su in alto se non fosse che...qualcuno dice il Covid io dico limiti gestionali (mio personalissimo parere ovviamente)

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1 minuto fa, santrinoilmazzulatoro ha scritto:

Eravamo tornati grandi e ci saremmo rimasti lì su in alto se non fosse che...qualcuno dice il Covid io dico limiti gestionali (mio personalissimo parere ovviamente)

Io dico “affari di famiglia”.

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23 minuti fa, Winston Wolf ha scritto:

Promettetemi di volermi bene anche dopo quello che scriverò.

Sono appassionato di storia, storia economica, storia delle relazioni industriali (avendole anche studiate in occasione di vari esami di diritto del lavoro, che all'epoca era spezzettato in più parti, essenzialmente per moltiplicare cattedre, ma lasciamo stare...).

Per me Gianni Agnelli è uno dei personaggi più importanti e influenti della storia d'Italia, un uomo di un'intelligenza come pochissimi altri (uno che fa quella battuta a Enzo Biagi su Buscetta è per forza di cose una mente superiore), che ha attraversato il ventesimo secolo lasciando un'impronta indelebile, parliamo di uno che ai tempi della guerra fredda trattava con l'Urss e la Polonia senza problemi facendo valere il proprio peso politico-economico al di sopra di tutto e tutti, e potendoselo permettere dall'alto della sua grandezza indiscutibile. 

Ecco, detto questo, il modello imprenditoriale proposto dalla Fiat è sempre stato gravemente deficitario. È una lunga scia che inizia durante il Ventennio e finisce con Marchionne, passando per altri intepreti più o meno capaci. Perché in un sistema a economia libera, alzare il telefono e ottenere sussidi e aiuti statali paventando casse integrazioni, licenziamenti collettivi, chiusure di stabilimenti ecc. non è esattamente fare l'imprenditore. Detto proprio fuori dai denti, senza nasconderci nulla. 

Lui, però, perlmeno produceva e operava sul mercato circondandosi sempre dei migliori collaboratori, progettisti, ingegneri ecc. e quindi il suo modus operandi singolare (ripeto, in un mercato di tipo capitalista) era ampiamente compensato dal fatto che da quelle fabbriche uscivano bestie come la Croma oppure popolarissime utilitarie come la Cinquecento.

Il nipote manco quello fa! Come detto, arraffa soldi qui e lì, specula su questo o quello, vende tutto quello che può vendere assicurandosi il presente e il futuro (proprio e dei figli), ma è quanto di più lontano dalla ideale figura di imprenditore. 

Tutto questo trasferito alla realtà Juve è peggio che andar di notte: una cosa per la quale non nutre alcuna passione, che è diventata evidentemente un peso a causa dei ripetuti aumenti di capitale degli ultimi anni, che sta lì nella cassaforte di famiglia perché ci deve stare. Alla lunga si stancherà anche di questo e mollerà: meglio così che vivacchiare nella mediocrità mentre lui fa soldi, sinceramente. 

In quell'intervista di Biagi che hai citato si parla anche degli aiuti alla Fiat. L'Avvocato risponde dicendo che lui i soldi li chiedeva agli azionisti e che la cassa integrazione era una misura giustamente a tutela dell'operaio. In fondo il modello di stato sociale è stato creato proprio nel dopoguerra in Europa e mi è sempre parso il miglior modello possibile di organizzazione statale.

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