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Visualizzazione di contenuti con la più alta reputazione 07/09/2025 in tutte le aree
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6 puntiThuram si è inserito molto bene nel nostro ambiente. È un bravo ragazzo e un ottimo giocatore. Ha la testa sulle spalle. Se sia vero o no che il PSG in estate ha provato a tentarlo non saprei, ma di sicuro prima o poi qualche top club busserà per lui. E temo che la Juve non riuscirà a trattenerlo.
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4 puntiCol tempo mi sono accorto che (qui sul forum) buona parte di quelli che non possono vedere AA (casualmente) sono gli stessi che mal sopportano la FondazioneJB, che spesso e volentieri beffeggiano gli youtubers bianconeri i quali quotidianamente si adoperano per far conoscere al mondo le millemila porcate cartonate (e non solo quelle), che danno (senza troppi problemi) del gaggiolone e/o complottista agli juventini che vogliono giustizia per i tantissimi soprusi subiti nel corso degli anni, che spingono per gli abbonamenti alle pay tv, etc. etc. etc. Sarà un caso? Bah...
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3 puntijuventus.com La Juventus Women è pronta a tornare a Biella per giocare la sua prima gara ufficiale casalinga della stagione 2025/2026. Oggi, domenica 7 settembre 2025, alle ore 15:00, le bianconere scenderanno in campo al "Pozzo-La Marmora" di Biella per affrontare la formazione biancoceleste nella seconda gara della fase a gironi della Serie A Women's Cup, la prima tra le mura amiche.
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3 puntiLa persona è una … e ci sta che, come tutti noi, in un arco di tempo discretamente lungo abbia alti e bassi … scelte felici e scelte infelici … da qui a trattarlo come un appestato criminale, seguendo il volere politico di Ceferin, Gravina & c., ce ne passa. Anche tu dovresti essere un suo “fan” per un decennio di godimento puro e pur sottolineandone gli errori … gestionali e politici… che nessuno nega ma che non sono stati certo dettati dalla mancanza di passione verso il club.
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3 puntiPurtroppo non siamo più da anni un club che compra. Siamo diventati un club che alla prima occasione propizia vende. E vende un po' tutti, Yldiz compreso
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3 puntiEhm… col papà alle spalle c’è poco da sperare
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3 puntiEcco perchè il mercato dovrebbe finire il 15 agosto, si eviterebbero casi come quello di Openda
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3 puntiÉ un momento in cui sta bene e si vede.. e attenzione, in vista opzione di rinnovo, che un centravanti con quel fisico raggiunge la maturità a 27-28 anni e la mantiene di norma fino ai 30-31, quindi in teoria il meglio deve ancora darlo. Sarebbe un peccato regalarlo a p.0 a una diretta rivale per fargli fare lì gli anni migliori dopo che noi lo abbiamo pagato quasi 90 milioni.
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2 puntiSe i capitani della Juventus fossero nel mondo di Dungeons & Dragons, che allineamento avrebbero? Non preoccupatevi, ho già fatto il lavoro per voi! Gaetano Scirea: Legale Buono Il Legale Buono si impegna a fare la cosa giusta all'interno delle regole. Scirea è la quintessenza di questo allineamento. Un difensore elegantissimo, mai espulso in carriera, simbolo di correttezza e lealtà. Il suo stile di gioco e il suo comportamento fuori dal campo incarnano perfettamente i valori del fair play. L'aneddoto più famoso è forse la sua esortazione a Tardelli dopo il gol contro la Germania Ovest nella finale del 1982: "Fermati, manca un minuto!". Manuel Locatelli: Neutrale Buono Il Neutrale Buono agisce per il bene degli altri, senza essere vincolato da leggi o dogmi. La sua figura è percepita come quella di un ragazzo d'oro, umile e con i piedi per terra, che si è conquistato il posto con il duro lavoro. I suoi gesti di altruismo, come il sostegno a cause benefiche, e la sua leadership silenziosa e rassicurante in campo lo rendono un esempio di bontà. Non è un leader che impone la sua autorità, ma un giocatore che agisce per il bene della squadra con il suo esempio. Alessandro Del Piero: Caotico Buono Il Caotico Buono fa ciò che ritiene giusto, indipendentemente dalle regole o dalle convenzioni. L'esempio del rinnovo in bianco è perfetto. Nel 2012, in una conferenza stampa al termine della partita contro l'Atalanta, Del Piero, dopo che la società aveva annunciato che sarebbe stata la sua ultima stagione, disse: "Se il presidente lo ritiene, sono a sua disposizione e posso firmare in bianco". Con queste parole, mise pressione ad Andrea Agnelli e creò un'ondata di entusiasmo tra i tifosi, dimostrando il suo attaccamento alla Juventus e la sua natura di leader che agisce secondo il cuore, al di fuori delle rigide regole del mercato calcistico. Giorgio Chiellini: Legale Neutrale Il Legale Neutrale si concentra su legge, tradizione e onore. Chiellini è un difensore roccioso, un leader che ha sempre anteposto il bene della squadra al proprio, con una leadership basata sul rigore e sulla disciplina. La sua "cattiveria" agonistica e la sua propensione a usare il corpo per difendere, come nello strattonare Harry Kane nella finale degli Europei, lo rendono un guerriero che utilizza le regole in modo pragmatico per raggiungere l'obiettivo, senza essere un paladino puramente buono. Claudio Marchisio: Neutrale Puro Il Neutrale Puro agisce secondo il proprio istinto, senza allinearsi a bene o male, legge o caos. Marchisio è l'incarnazione di questo allineamento. È un calciatore che ha fatto il suo dovere con costanza, senza protagonismi, senza azioni eclatanti. È il "Principino", il simbolo della juventinità più classica, che agisce per il bene della squadra senza clamori, con un'innata onestà e un profondo senso di appartenenza che lo ha reso un punto di riferimento per i tifosi. Antonio Cabrini: Caotico Neutrale Il Caotico Neutrale agisce secondo i propri desideri, guidato da un forte individualismo. Cabrini è stato un leader carismatico, un uomo di stile, il "bello del calcio" che ha sempre avuto un approccio alla vita un po' fuori dagli schemi. Il suo stile di gioco, fatto di accelerate improvvise e di colpi di testa, lo rendeva imprevedibile e a tratti "caotico". È la sua natura di ribelle, ma senza un fondo di malvagità, che lo rende il perfetto Caotico Neutrale. Roberto Bettega: Legale Malvagio Il Legale Malvagio si impegna a seguire un codice, ma lo fa con obiettivi egoistici o malvagi. Bettega è stato un attaccante di grande classe, ma anche un dirigente di grande carisma. La sua figura, a volte schiva, a volte autoritaria, lo rende un esempio di Legale Malvagio. Ha sempre agito per il bene della Juventus, ma i suoi metodi sono stati spesso criticati, in particolare durante il periodo di "Calciopoli". Ha sempre agito secondo le regole, ma con un approccio che lo rende un "malvagio" nell'accezione del termine. Leonardo Bonucci: Neutrale Malvagio Il Neutrale Malvagio è un personaggio che agisce per sé stesso, noncurante degli altri e senza un particolare codice di condotta che lo vincoli. Questo allineamento si adatta a Bonucci, in particolare se consideriamo il suo trasferimento al Milan. La sua decisione di lasciare la Juventus in maniera improvvisa, a causa di frizioni personali con l'allenatore, fu un atto puramente egoistico. Questo gesto non fu un'azione "caotica", ma una mossa calcolata per un beneficio personale, che lo rende un personaggio che agisce unicamente in base ai propri interessi, al di là di qualsiasi legame sentimentale. Antonio Conte: Caotico Malvagio Il Caotico Malvagio agisce senza remore, perseguendo i propri scopi a discapito di qualsiasi lealtà o morale. Questo allineamento sembra calzare a pennello per Conte. Il suo addio improvviso nel 2014, a ritiro estivo già iniziato, fu un colpo di scena che sconvolse i tifosi. Il suo successivo passaggio alla panchina dell'Inter, storica rivale, è stato percepito come un vero e proprio tradimento, un'azione guidata dal desiderio di rivalsa personale e dal gusto di infliggere un colpo alla sua ex-squadra. In questa ottica, Conte appare come un personaggio che usa il caos e la sua imprevedibilità per ottenere il potere. Edit: gli allineamenti suggeriti da voi Roberto Baggio: Neutrale Buono Il Neutrale Buono agisce per il bene degli altri, senza essere vincolato da leggi o dogmi, agendo in base a un profondo senso di altruismo e compassione. Roberto Baggio incarna questo allineamento in modo esemplare. In campo, Baggio era un genio, un artista del pallone, ma non un leader autoritario o un guerriero che imponeva la sua volontà. La sua figura è stata sempre un po' al di fuori delle gerarchie, agendo più come un faro di luce che come un capitano che urla ai compagni. La sua bontà si manifestava nel suo modo di giocare, con gesti tecnici che facevano sognare, ma anche con la sua umiltà e la sua capacità di rialzarsi dopo ogni caduta. Il famoso errore del rigore in finale al Mondiale '94, e la sua successiva resilienza, non hanno mai intaccato l'affetto del pubblico, che ha sempre percepito in lui un'anima pura e un calciatore che giocava per la passione, non per la gloria personale. Nella vita privata, Baggio ha sempre cercato un percorso lontano dai riflettori. La sua conversione al buddismo, avvenuta in un periodo di grandi difficoltà fisiche, dimostra la sua ricerca di una via spirituale che trascende le convenzioni e le religioni tradizionali. Il suo allontanamento dal mondo del calcio dopo il ritiro, la sua vita semplice in collina, lontano dai clamori del jet set, rafforza ulteriormente l'immagine di un uomo che ha trovato la sua pace interiore in un mondo che va oltre il calcio. Questi aspetti della sua vita, uniti alla sua profonda generosità, fanno di lui un perfetto Neutrale Buono, un uomo che ha sempre cercato la sua strada, agendo per il bene degli altri e seguendo un percorso che lo ha portato lontano dalle logiche del potere e della fama. Giuseppe Furino: Legale Malvagio L'interpretazione di Giuseppe Furino come Legale Malvagio si adatta perfettamente alla sua immagine di "Sergente di ferro" della Juventus. Questo allineamento descrive un personaggio che persegue i propri obiettivi (spesso egoistici o crudeli) seguendo un codice, una gerarchia o una legge, convinto che la disciplina e l'ordine siano gli strumenti per il successo. Furino non era un centrocampista sregolato, ma un giocatore che operava all'interno di un sistema rigoroso. La sua "malvagità" era la sua ferocia agonistica, la sua implacabile determinazione a non far passare nessuno, a volte oltre i limiti del regolamento, un atteggiamento che gli valse il soprannome di "Furia". Il suo era un male pragmatico, non caotico: piegava l'avversario con la forza della disciplina, del posizionamento e di un'aggressività che, per quanto brutale, era sempre al servizio della squadra e del suo "codice" non scritto. Era un capitano che imponeva l'ordine in campo, ma lo faceva per vincere a tutti i costi, un fine che, in ottica D&D, può essere considerato "malvagio". Stefano Tacconi: Caotico Buono Il Caotico Buono è un personaggio dal cuore d'oro che agisce in base a un'etica personale che va oltre le regole e le convenzioni. Questo allineamento si adatta perfettamente a Stefano Tacconi, un leader per istinto che si muoveva in un mondo tutto suo, senza badare alle etichette o alla rigidità del protocollo. La sua natura caotica e imprevedibile è magnificamente riassunta da un celebre aneddoto accaduto a Tokyo nel 1985, alla vigilia della finale di Coppa Intercontinentale. Mentre il resto della squadra era in un rigoroso ritiro, l'allora secondo portiere decise che la concentrazione si poteva trovare anche fuori da una stanza d'albergo. Infrangendo ogni regola, uscì in borghese per esplorare la città. La sua "escursione" lo portò in un locale dove, in una scena da film, bevve sakè e conversò con una geisha. Al mattino, tornò di soppiatto in albergo e scese in campo il giorno dopo come se nulla fosse accaduto. Questo gesto non fu un atto di malizia o di sabotaggio, ma un'espressione della sua indole ribelle e irriverente. Tacconi era un'anima libera, un leader non convenzionale, un "Capitan Fracassa" (come recita il suo celebre soprannome) che non aveva bisogno di seguire le regole scritte, ma di agire secondo la propria bussola morale. La sua "bontà" emerge nel suo rapporto con i compagni, come nel modo in cui spronava, con fare chiassoso ma senza malizia, caratteri schivi come Salvatore Schillaci, per spingerli a uscire dal guscio e a diventare parte integrante del gruppo. Tacconi ha sempre agito per il bene dei suoi compagni, ma lo ha fatto a modo suo, in maniera indubbiamente caotica. Omar Sívori: Caotico Malvagio Omar Sívori, "El Cabezón", incarna la perfetta essenza del Caotico Malvagio, un allineamento che si addice a chi persegue la propria gloria e il proprio ego con comportamenti distruttivi e provocatori, senza alcun rispetto per regole o convenzioni. Il suo genio calcistico non era al servizio della squadra o dell'arte del gioco, ma un'arma per umiliare gli avversari. Sívori era un ribelle che amava il caos, un funambolo che non si curava delle tattiche o della disciplina, ma che cercava lo scontro personale e la provocazione. Le sue incredibili giocate erano spesso seguite da gesti arroganti o da parole sprezzanti, mirate a distruggere psicologicamente l'avversario. Le numerose espulsioni ricevute in carriera non furono un incidente di percorso, ma il risultato di una natura irrequieta che non sopportava l'idea di essere limitata. Sívori era un personaggio che non cercava la vittoria, ma il potere, e il suo modo di fare, pur essendo geniale, era profondamente egoistico. Gianluca Vialli: Caotico Buono La figura di Gianluca Vialli non si può incasellare in un unico schema, e la sua complessità lo rende un perfetto Caotico Buono. Questo allineamento descrive un personaggio dal cuore nobile che agisce in base alla propria etica, ma rompe le convenzioni e le regole per seguire il proprio istinto. La sua natura di leader non era basata su un'autorità imposta o sulla rigidità, ma su un carisma disordinato e contagioso. A differenza di un leader "legale" come Scirea o Mandzukic, Vialli era un capitano che trascinava i compagni con la sua energia e la sua personalità, a volte con scherzi e provocazioni, come quando con Roberto Mancini formava "I gemelli del gol", un'accoppiata di talento e goliardia. La sua onestà, che spesso lo portava a non avere peli sulla lingua, era una forma di lealtà anarchica, che non si preoccupava delle convenzioni ma della verità. La "bontà" di Vialli, che giustifica l'allineamento, emerge in momenti di profonda umanità, come quando lo sportivo, noto per il suo atteggiamento da guascone, si è ritrovato a versare lacrime al funerale del suo compagno Andrea Fortunato. Questo gesto, spontaneo e privo di ogni filtro, è la prova che la sua anima, pur essendo "casinista" e ribelle, era immensa. Il suo coraggio nella lotta contro la malattia e la sua successiva forza nel diventare una figura di ispirazione per milioni di persone, lo rendono un perfetto Caotico Buono che ha saputo trasformare il caos in una forza per il bene. Gianpiero Boniperti: Legale Malvagio Giampiero Boniperti, figura leggendaria sia in campo che dietro la scrivania, rappresenta il perfetto archetipo del Legale Malvagio. Questo allineamento si adatta a chi persegue i propri obiettivi, spesso egoistici o spietati, seguendo un codice, una tradizione e un'incrollabile disciplina. La sua filosofia, sintetizzata nella celebre frase "Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta", è il cuore della sua natura. Non è una questione di cattiveria personale, ma di un'implacabile pragmaticità. Da presidente, Boniperti ha costruito l'immagine della Juventus come un'azienda che non transige sulla vittoria, un'entità che antepone il risultato a qualsiasi altra considerazione etica o estetica. Ha imposto una disciplina ferrea e una mentalità da vincitore seriale, plasmando la "juventinità" che conosciamo oggi. Questo approccio, pur avendo portato successi e gloria, può essere visto come "malvagio" nell'ottica di D&D, poiché riduce il gioco a una fredda operazione matematica, priva di romanticismo e di un senso morale. Gianluigi Buffon: Caotico Neutrale Gianluigi Buffon incarna alla perfezione l'allineamento di Caotico Neutrale, un personaggio che è un individualista e segue le proprie regole, agendo in modo imprevedibile e spesso disordinato, senza intenzioni malvagie o puramente egoistiche. In campo e fuori, Buffon ha sempre manifestato una natura ribelle e schietta. Le sue esuberanze giovanili, come la maglietta con il simbolo di Superman o le congetture sulle sue simpatie politiche giovanili, mostrano un lato noncurante delle convenzioni e delle regole non scritte. Anche la sua vita privata riflette questa natura, con il divorzio dalla prima moglie e il successivo matrimonio con la giornalista Ilaria D'Amico, un percorso di vita che dimostra come Buffon agisca seguendo il proprio cuore e le proprie emozioni, incurante del giudizio altrui. La sua natura caotica raggiunge l'apice in momenti di forte pressione emotiva. La frase "bidone dell'immondizia al posto del cuore", rivolta all'arbitro Michael Oliver dopo un rigore discusso nella semifinale di Champions League contro il Real Madrid, non fu solo uno sfogo, ma un atto di ribellione totale contro l'autorità e il sistema. Questo gesto, per quanto crudo e senza filtri, è la prova di una personalità che non si piega di fronte a niente e a nessuno. Le sue iconiche bestemmie in campo, spesso mormorate a mezza voce o urlate a squarciagola, sono un'espressione cruda e spontanea della sua frustrazione, che dimostra come non abbia filtri, un tratto distintivo del Caotico. Tuttavia, queste azioni non ne fanno un "malvagio". La sua lealtà, che lo ha portato a restare in Serie B, e il suo ruolo da eroe a Berlino nel 2006, dimostrano che, nonostante il suo caos, il suo cuore era al posto giusto, pronto a battersi per il bene della squadra. Le varianti proposte da voi Alessandro Del Piero: Neutrale Vero Nell'epica del calcio, poche figure incarnano l'archetipo del Neutrale Vero con la grandezza di Alessandro Del Piero. Il suo percorso non è stato quello di un guerriero spinto da un codice rigido, né di un rivoluzionario guidato dal caos, ma quello di un equilibrio perfetto, un'anima solitaria in un mondo di estremi, capace di conciliare la genialità con la disciplina, la lealtà con l'indipendenza. Il suo cammino è iniziato come quello di un predestinato, un'ascesa che lo ha visto ereditare la pesante eredità di Roberto Baggio. Con il suo tiro "alla Del Piero", una perfetta fusione di arte e precisione, e il soprannome "Pinturicchio" datogli da Gianni Agnelli, si è imposto come l'artista di un calcio che necessitava di un tocco di genio. La sua carriera, però, non è stata una linea retta, ma un'epica di rinascita, simboleggiata dal grave infortunio che lo ha costretto a un'assenza prolungata, un momento che avrebbe spezzato chiunque, ma che ha fortificato la sua natura. La sua neutralità si è rivelata in tutta la sua forza nei momenti decisivi. In campo, era il collante che univa un blocco juventino disciplinato e vincente con la sua genialità individuale, un equilibrio che lo ha portato a vincere il Mondiale del 2006 con la sua Nazionale. Il suo gesto più significativo, però, è arrivato dopo la condanna della squadra alla Serie B. In un'epoca di mercenari, Del Piero scelse di restare, una decisione che andava oltre la logica del bene o del male. Era un atto di lealtà puro e disinteressato che lo spinse a riportare la sua amata squadra in Serie A, vincendo il titolo di capocannoniere. Con 705 presenze e 290 gol, Del Piero detiene i record di presenze e gol con la maglia della Juventus, a riprova di una carriera passata in equilibrio tra la fedeltà e il proprio talento. La sua carriera si è conclusa con un ultimo trionfo, la vittoria dello scudetto, e un addio amaro voluto da Andrea Agnelli. La sua figura non poteva convivere con il nuovo pragmatismo della società, e il suo addio è stato il finale di un eroe che ha completato il suo ciclo, lasciando dietro di sé un'eredità di lealtà, talento e un perfetto equilibrio tra il bene e il male.
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2 puntiPrima il tentativo del Psg, poi la maxi l'offerta proveniente dall’Arabia verso fine mercato ma Khéphren si sente legatissimo all’ambiente bianconero e punta a vincere presto un trofeo con la Juventus e non ha voluto sentire le proposte ricevute in estate. Ora si prepara a sfidare Marcus livello personale e punta a migliorare lo score della scorsa annata in cui ha messo a referto in Serie A 4 gol e 6 assist.
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2 puntiNon è un temo, è certezza. Se continuano così sia Thuram che Yildiz al limite fanno ancora 2 anni da noi non di più. Bremer se dimostra che ha recuperato fa l'anno prossimo ad andar bene. . Se le premesse vengono confermate, nel giro di 3 anni massimo nessuno di loro tre giocherà più nella Juve al 99%
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2 puntiHo smesso di innamorarmi dei giocatori già da un bel po'. Oggi ci sono, domani non ci sono e avanti un altro. tifo per la squadra non per i calciatori.
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2 puntiUn campo difficile, un pareggio da non buttare via dai.. Per i singoli ottimo impatto alla prima da pro per Pagnucco, tra i migliori. Si conferma molto bene Pedro Felipe e come già detto Turco si fa decisamente preferire a Perotti. In attacco abbiamo punto poco; qualche minuto in più a Vacca lo avrei dato pure io, visto il Guerra sottotono. Altro sottotono Faticanti, decisamente meno in palla di come aveva chiuso la stagione scorsa.
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2 puntiPer me è arabo🤣🤣🤣🤣 Dite la verità che lo fate apposta per farci sentire vecchi
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2 puntiGuarda a me nn piaceva ma onestamente credo che ormai sia un bersaglio fisso Come braccetto sinistro non sbaglia molto e si propone in avanti con un piede delicato Non credo che il problema della Juve sia kelly
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2 puntiPenso che non ci sia un singolo progetto diretto all' abolizione del Var né in Europa né nel mondo.
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2 puntiNi. Cambiaso terzino è un incubo, e Bremer centrale in una difesa a 3 è semplicemente perfetto. Telecomanda i due braccetti, fa salire la squadra e anche Kelly fa un figurone. Cose che Tudor ha sicuramente valutato.
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2 puntiUn buon pareggio a reti inviolate, si conferma direi la solidità della difesa, in una partita nel complesso tecnicamente non esaltante. Bene Turco da subentrato, direi di altro livello rispetto a Perotti, e bravo anche Pagnucco all' esordio.
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2 puntiAggiungiamo Sgracchiu, Patagarro e Franco e abbiamo la formazione del Cagliari Scusate non ho resistito, troppo invitante l'assist di Lilly, torno nell'oblio Silente ma non assente (cit.Contessino Adalberto aka Foxy Brown) ++++ Il pensiero su Wally di "un'addetta ai lavori" (cit.) Leah Williamson’s farewell post for Lia Wälti, via ig “The adventures of LW² You know how much you mean to me & I think the rest of the world does too. Snakehips, a sensational footballer, North London won't forget. Memories to last a lifetime, & a lifetime to make more x” https://twitter.com/lw6source/status/1963659645597175984 https://twitter.com/lw6source/status/1963659645597175984
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2 puntiquando si parla di evoluzioni di carriere non facilmente prevedibili. Volendo fare un confronto tra lui e Mulazzi (2003), voglio vedere chi, qualche anno fa, avrebbe scommesso su Moruzzi in under 21 e in serie b, e Mulazzi nei bassifondi del calcio svizzero.
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