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Visualizzazione di contenuti con la più alta reputazione 10/09/2025 in tutte le aree
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8 puntiBeh, l’ha vinto con la maglia bianconera e della nazionale. Vero che era al Real ma alla fine contava quello fatto prima.. Trovo assurda l’assenza di Ravanelli.
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6 puntiANALISI SWOT DELL'INTER DI CHIVU IN OTTICA DI JUVE-INTER DI SABATO Vediamo ora come riassumere ciò che si è visto nelle prime due partite di Chivu, oltre a ciò che si è letto e visto in giro da parte dei colleghi. Di certo, il loro mercato è stato per certi versi minimale e soprattutto non tale da trasformare una creatura inzaghiana in qualcosa di diverso ma, di fronte a un Bisseck molto deludente, è probabile ad esempio che già contro di noi ci sarà Akanji e che dunque, almeno in questo senso, il mercato qualcosa glielo abbia portato (anche se il rendimento e la collocazione/ambientamento sono tutti da verificare, soprattutto se dovesse davvero esordire proprio contro di noi). Di certo, con questo organico, per Chivu è impossibile utilizzare uno qualunque dei 3 moduli che aveva in testa e cioè: 3-4-2-1, 4-3-3 e 4-2-3-1. Dunque si resta sul 3-5-2 inzaghiano e qui scattano tutti pro e i contro che andrò a sintetizzare nell'analisi SWOT (Strengths, Weaknesses, Opportunities and Threats) della squadra di Chivu PUNTI DI FORZA (Strengths): - la squadra di Chivu è comunque fra le più attrezzate della nostra serie A, abituata a certi livelli e certi palcoscenici, oltre ad essere, per età, una delle squadre "meno giovani" e dunque più esperte del campionato - è vero che non hanno assimilato (come dice Gornati) granchè delle nuove idee di Chivu, ma possono comunque basarsi su determinati meccanismi che funzionano (bene) da tempo quali: l'aiuto in regia di Barella, le percussioni di Dumfries (e in generale il loro gioco da quinto a quinto), oltre alla forza e all'intesa dei due d'attacco PUNTI DI DEBOLEZZA (Weaknesses): - la squadra di Chivu pare avere addosso una certa stanchezza da fine ciclo e di ripetitività di determinate meccaniche e pattern di gioco (che non a caso Chivu vorrebbe svecchiare...) e finisce per essere prevedibile sia in costruzione che in determinate soluzioni offensive - difensivamente, per ora, non sono nè carne nè pesce, hanno perso quella solidità inzaghiana tenuta con un baricentro leggermente più basso, ma senza guadagnarne abbastanza in aggressione alta all'avversario OPPORTUNITA' A NOI FAVOREVOLI (Opportunities): - l'opportunità è sia psicologica, poichè si gioca in casa nostra contro una squadra che avrà sentito il colpo della sconfitta casalinga nel silenzio di San Siro, ma anche tecnico-tattica. La difesa dell'inperd (tolto forse il solo Akanji, che come detto è però tutto da scoprire) è piuttosto lenta e soprattutto in caso di ripartenza, il mismatch di un Openda vs Acerbi o Bastoni pare quasi impietoso, così come in generale in qualsivoglia caso di ripartenza lunga (cosa già vista anche contro l'Udinese) - un altro vantaggio è che l'inperd è molto stanabile sui mezzi spazi, lo si era già visto l'anno scorso in 2 gare su 2 contro Motta, cosa ancora più acuita da questo ibrido che stanno vivendo nella transizione fra Spiaze e Chivu e dal fatto che intanto, proprio sui mezzi spazi, a noi sia cresciuto a dismisura un talento come Yildiz che già l'anno scorso gli fece parecchio male MINACCE CHE POSSONO PORTARCI (Threats): - certamente l'esperienza, la possibilità di poter forse giocare di rimessa e di puntare dunque su quelli che sono comunque i due plus di squadra (cioè i due attaccanti che tendono a porsi in verticale), potrebbe aiutarli in un contesto di gara in trasferta contro la Juve. Una Juve che, seppur meno dello scorso anno, rimane comunque squadra più giovane e che, pur forte del lavoro di Tudor, non ha ancora la consapevolezza e determinati meccanismi (ad esempio sugli esterni) che invece l'inperd possiede ormai sin dai tempi di Conte - contrariamente a quel che pensa Gornati, dinamismo e forza fisica rimangono elementi importanti della terza squadra di Milano. Basti pensare allo strapotere fisico dei vari Thuram o Dumfries, o al moto perpetuo dei soliti Barella e Di Marco e dunque una minaccia importante, sia su azione, che su calcio piazzato, che nei duelli in campo, può venire proprio dalla fisicità di alcuni loro elementi-chiave Possibili indicazioni che se ne possono trarre a seguito dell'analisi sin qui condotta : Il mio personale ed umile auspicio è di andarli a prendere mediamente quando sono in possesso palla per costringerli o a palleggiare all'indietro e a quel punto alzare noi a folate la pressione improvvisa, o per costringerli a prendere un pallino che non vogliono avere e costringerli a doversi allungare nel caso vogliano giocare comunque subito in verticale, cosa che li esporrebbe parecchio di fronte alla tecnica e alla velocità di gente come Yildiz e, speriamo, Openda. Far fare loro la prima mossa, proprio ora che sono un po' in crisi d'identità, potrebbe essere micidiale, soprattutto alternando il tipo e l'altezza di pressione, per far calare ulteriormente le loro certezze fin dall'inizio azione, schermando in particolare le due loro tracce tipiche verticali (centrale e diagonale) che usano per innescare subito le punte
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4 puntiIl 9 settembre 2025 è stato, per davvero, un giorno da ricordare. Allo Juventus Museum, è stata scritta una nuova pagina: l’inaugurazione ufficiale della Hall of Fame. Un grande evento, alla presenza dI Gianluca Ferrero, Presidente della Juventus, e Paolo Garimberti, Presidente dello Juventus Museum, che segna l’inizio di un progetto unico ed emozionante. Per la prima volta, la Juventus dedica uno spazio permanente e ufficiale a chi, nel corso degli anni, ha saputo trasformare la maglia bianconera in leggenda. La Hall of Fame è un omaggio a chi, con la prima squadra maschile e quella femminile, ha fatto la storia, e insieme un ponte con il futuro: un luogo in cui rivivere emozioni, tramandare valori. IL SALUTO DI JOHN ELKANN «La Hall of Fame della Juventus, che si inaugura oggi nel nostro Museo, è uno straordinario tributo alla grandezza del nostro Club, ai suoi leggendari protagonisti e a una storia che unisce, da oltre un secolo, generazioni di juventini in tutto il mondo. È un omaggio alla passione più pura per il calcio, perché ogni bambino, con un pallone tra i piedi, immagina di ripetere le giocate e le imprese del suo giocatore preferito, ogni tifoso ha un suo campione del cuore. Tifiamo per una maglia e sogniamo grazie a chi la indossa e la onora» LE PAROLE DI GIANLUCA FERRERO «Juventus significa gioventù, ed è quello che ci rappresenta, nello spirito, nell'intraprendenza e nella ricerca della sfida. Ma la Juventus ha una grande storia, che ogni giorno vive allo Juventus Museum. La nostra è la storia delle persone che hanno reso grande il Club, e che da questa sera celebriamo con la Hall of Fame» IL BENVENUTO DI PAOLO GARIMBERTI «Lo Juventus Museum è da sempre la casa dei nostri tifosi, del nostro presente per del nostro futuro. Questo perchè nel DNA del Museo c'è una costante ricerca dell'innovazione, con nuove idee e nuove iniziative. La Hall of Fame è per noi il giusto modo di celebrare le campionesse e i campioni della Juventus, perchè va oltre il criterio numerico, che finora aveva ispirato la sezione dedicata alle maglie "pluricentenarie", e si basa su un criterio meritocratico, degno di chi ha scritto la storia». Una sala permanente al Museum, uno spazio virtuale su internet Il cuore dell’iniziativa è una nuova sala permanente all’interno dello Juventus Museum: uno spazio pensato per custodire e celebrare le imprese di chi ha scritto pagine memorabili nella storia della Juventus. Contemporaneamente, la Hall of Fame sarà anche una sezione speciale di Juventus.com, dove scoprire campionesse e campioni presenti. I criteri di accesso Innanzitutto c'è quello di base, la "conditio sine qua non", che è non essere più una calciatrice o un calciatore in attività. E poi, bisogna rispondere ad almeno uno dei seguenti requisiti: almeno 350 presenze con la maglia bianconera; la conquista di 15 trofei o più; essere stati Capitani storici, con almeno 70 presenze indossando la fascia; aver segnato 100 gol con la Juventus; aver vinto il Pallone d’Oro vestendo la maglia bianconera I primi cinquanta nomi L’inaugurazione ha visto l’ingresso dei primi cinquanta leggendari protagonisti: in ordine alfabetico, Anastasi, Baggio, Barzagli, Bettega, Bigatto, Boniperti, Bonucci, Borel II, Brio, Buffon, Cabrini, Cannavaro, Castano, Causio, Charles, Chiellini, Combi, Conte, Cuccureddu, Del Piero, Depetrini, Ferrara, Furino, Gabetto, Gama, Gentile, J. Hansen, Leoncini, Marchisio, Morini, Munerati, Nedved, Parola, Pessotto, Platini, Rava, Rosetta, Rossi, Salvadore, Scirea, Sivori, Tacchinardi, Tacconi, Tardelli, Trezeguet, Varglien G., Varglien M., Vialli, Zidane, Zoff Un progetto vivo La Hall of Fame, ovviamente, non si ferma qui. Sarà infatti un progetto in continua evoluzione: nel prossimo futuro, saranno proprio le tifose e i tifosi a scegliere nuovi ingressi, proposti di volta in volta dal Club, diventando parte attiva di questa celebrazione collettiva. E non solo: l’iniziativa sarà aperta anche alle allenatrici e agli allenatori. Con la Hall of Fame, non vogliamo guardare solo al passato, ma desideriamo rinnovare ancora di più il legame con il popolo bianconero e con chi ha reso grande la nostra maglia Juventus.com
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4 puntiPerche Cannavaro? almeno 350 presenze con la maglia bianconera; ❌ la conquista di 15 trofei o più; ❌ essere stati Capitani storici, con almeno 70 presenze indossando la fascia;❌ aver segnato 100 gol con la Juventus;❌ aver vinto il Pallone d’Oro vestendo la maglia bianconera❌
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3 puntiLa certezza più importante in vista del derby d’Italia di sabato (ore 18) è rappresentata dalla presenza di Gleison Bremer al centro della difesa. Questione di leadership, aggressività e presenza. Bremer cerca conferme contro l’Inter, dove avrà ancora i gradi del vice capitano: «È una cosa importantissima per me - ha raccontato il difensore sul canale YouTube del club - però per me cambia poco. Con la fascia o senza, io devo lottare su ogni pallone per vincere ogni partita: la Juve ti impone questo" Gleison Bremer ritrova da compagno di squadra Luis Openda. Il nuovo attaccante della Juventus era il giocatore più vicino al difensore brasiliano nella partita con il Lipsia in cui l’ex Torino subì la rottura del legamento crociato del ginocchio: “È il destino… Dopo l’infortunio - ha spiegato il centrale brasiliano ai canali ufficiali del club bianconero - , subito dopo la partita, lui mi ha scritto scusandosi, che non voleva farlo. È stata un’azione della partita. Quell’azione l’ho fatta mille volte, purtroppo è capitato con lui ma sono cose che succedono. È normale, non ci siamo incontrati ancora qui alla Continassa ma sono cose normali. Sicuramente mi chiederà scusa ancora, ma poi basta”
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3 puntiSenza dubbio. Mai detto il contrario. Ma le cose che ho citato fanno parte della cultura pop e appassionano o hanno appassionato tanta gente, per cui mi sembra strano che alcuni non ne abbiamo neanche sentito parlare. Per esempio, il baseball non è decisamente il mio sport e non mi piace ma so cosa è, conosco qualche regola è so che negli Stati Uniti è il "national passtime", qualcosa di più di uno sport. Quanto a quel che dici, si può vivere bene e tranquillamente pure senza calcio ma non vedo cosa c'entri.....
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3 punti“We can hear them crying in Turin, Federico, he’s here to win, One chat with Arne Slot and he said ciao, F**k off Juve, I’m a Kopite now!”
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3 puntiStavolta è stata dura mantenere il segreto! Mica per niente, ma per il tempo di attesa! Lo avevo comunicato solo in chat privata un mesetto fa a chi mi aiuta per le varie proiezioni. Finalmente domani esce la third. Ah, sul quarto kit... non arrovellatevi troppo. Al momento so solo che non sarà molto usuale, quindi non andrebbero prese le ultime nere come esempio (per quanto mi hanno detto, io non ho visto nulla).
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3 puntiFinalmente il governo ha approvato l'uso delle body cam contro i criminali (prescritti)
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