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Visualizzazione di contenuti con la più alta reputazione 10/06/2023 in tutte le aree

  1. 19 punti
    Ciao ragazzi! Torno a scrivere un mio pensiero articolato dopo tanto tempo. Lo scrivo non certo da amministratore del forum, ma da tifoso. Lo scrivo in un momento particolare, delicato, difficile. Lo scrivo perché mi appassiona lo studio della psicologia del tifoso, perché credo che questo sia il momento di sentirsi orgogliosi di essere juventini. Siamo fortunati, siamo tifosi di una squadra vincente che spesso vediamo primeggiare sulle concorrenti. Questo però ci rende meno allenati nel gestire i momenti di difficoltà. Non scrivo certo queste righe per classificare i tifosi in base al loro tifo o per "assegnare patenti"; al contrario scrivo per far emergere quel sentimento di affiliazione verso una squadra che unisce tutti noi, dal più pessimista al più ottimista. Non è un mistero che io sia considerato un inguaribile ottimista del tifo bianconero. Non ho problemi ad accettare questa etichetta, ma non per questo mi sento migliore di altri tifosi. So che ognuno di noi vive il tifo in maniera diversa, in base al proprio carattere, alle proprie preferenze, ai propri trascorsi e a quale condizionamento porta la Juventus sulle nostre vite. La Juventus per me è una fede, ed è l'unica che ho, ma so che anche per tanti di voi che stanno leggendo questo non è solo un hobby da coltivare nel tempo libero. Lo so perché perseguo l'obiettivo di fornire a voi tifosi uno spazio di discussione sulla Juventus dal 2004, non ero nemmeno maggiorenne. In tutti questi anni non solo ho avuto modo di apprezzare i diversi approcci al tifo di ognuno di noi, ma ho anche avuto modo di raggiungere una certezza: è facile riconoscere chi capisce poco di calcio, sono quelli che hanno certezze sul futuro. Questa è la cosa più importante che ho imparato ed è quella che mi permette di alimentare sempre il mio ottimismo, perché so benissimo che in nessun modo è possibile proiettare una previsione calcistica per i prossimi mesi/anni. Dato l'impatto che la Juventus ha sulla mia quotidianità, avere sempre la possibilità di sperare nel meglio è la cosa più bella che il calcio mi regala. Prendiamo la storia recente della Juventus dopo i primi 3 anni vincenti di Conte siamo passati ad nuovo mister Allegri: nessuno in quel momento aveva un minimo di ottimismo sul prossimo futuro della Juventus. Invece, beh la storia parla per sé. Ho sempre fatto parte della minoranza nel ritenere il primo scudetto di Allegri il più bello della serie, perché è quello che ha smentito tutta la negatività che accumulammo quell'estate. Ma per uscire un minimo dall'universo Juve basta guardare gli ultimi due anni della nostra serie A: Milan e Napoli sono arrivate in testa alla classifica senza mai essere state accreditate come favorite, con due allenatori che hanno una storia ventennale nel nostro campionato, senza aver mai conosciuto il concetto di vittoria o di competere per vincere. Potrei estendere questo concetto a tutti i giocatori che sono arrivati tra le polemiche e che poi si sono rilevati importantissimi. Il problema è solo uno: la nostra mente è una macchina complessa e articolata e dobbiamo stare attenti a concederle troppa fiducia. Perché ci inganna, perché con il tempo appiattisce alcune sensazioni e cancella alcuni dettagli, ci fa credere che ciò che abbiamo trascorso nel passato sia completamente diverso da ciò che stiamo vivendo, quindi anche quando sbagliamo una considerazione è difficile imparare dai nostri errori, perché anche se ci ritrovassimo di nuovo nella stessa identica situazione penseremmo "vabbè ma stavolta è tutto diverso". E quindi entriamo in un loop nel quale è impossibile migliorare, a meno di riuscire a sviluppare un avanzato senso di autocritica. Il nostro sforzo, in questo momento storico della Juventus, deve essere quello di evitare di prendere una posizione. È in assoluto la parte più difficile, ma è quella che ci permette di analizzare ciò che succede con il giusto spirito critico. Perché dal momento in cui prendiamo una posizione le nostre analisi non sono più equilibrate, ma sono completamente condizionate da quello che in psicologia si chiama "bias di conferma", ovvero la percezione che qualsiasi cosa avvenga vada ad avvalorare la tesi che abbiamo scelto e dimostri che la nostra posizione è quella corretta. È come se ci mettessimo degli occhiali colorati, da quel momento in poi tutto il mondo appare dello stesso colore. L'idea di sapere già come andranno le cose, di vedere già il futuro, è solo un'illusione, soprattutto nel calcio. Penso spesso che nel calcio di oggi, a partire dal giornalismo sportivo, manca l'analisi approfondita di ciò che è successo per dar sempre più spazio al titolo, alla notizia ad effetto, al retroscena, che arrivi non alla testa ma alla pancia del lettore. Tanto nessuno legge più gli approfondimenti, basta il titolo per orientare il nostro pensiero. Con il tempo non si fa che peggiorare perché i social impoveriscono ancora di più l'analisi di ciò che succede e ci limitano completamente l'esposizione. Nel tempo lo sport è stato analizzato prima con articoli di approfondimento, poi con articoli brevi, poi con i sottotitoli, poi con i titoli e adesso con gli hashtag. Questo ci porta a racchiudere l'analisi di un momento complesso in una parola, in un numero, in una percentuale. Non è certo una critica ai social, che anche io utilizzo (anche se solo per la Juve), ma a chi ne fa uso. Spesso su Twitter mi rendo conto di come sia impossibile riassumere l'analisi di una situazione rispettando il limite dei caratteri imposti dalla piattaforma, però si può farne un uso corretto se l'utilizzo è finalizzato a esprimersi su qualcosa di immediato, facendo zoom-in su un dettaglio di una situazione complessa. Questo momento che stiamo vivendo, però, richiede un livello di dettaglio maggiore. Siamo nel 2023, non è possibile leggere ancora chi pensa "vendiamo Tizio per x e con quei soldi prendiamo Caio", se si ha una conoscenza base di ammortamenti, bilancio, stato patrimoniale e conto economico si può provare a fare un'analisi per cercare di capire come mai chi è del settore fa una scelta piuttosto che un'altra. Questo tipo di ragionamento è ciò che ci porta a migliorare. "Quindi dobbiamo essere tutti ragionieri?" no, non è necessario, ma sarebbe bello parlare di ciò che si conosce, anche superficialmente. Nel 2023 l'ignoranza non può che essere una scelta, abbiamo tutti i mezzi per colmare le nostre lacune, basta volerlo. La speranza viene dai nuovi strumenti che consentono dirette audio/video: anche questi però sono strumenti, da quello che sto vedendo c'è chi li usa benissimo, chi li usa bene e chi li usa malissimo. Noi abbiamo avuto la nostra bellissima esperienza con RadioVS e abbiamo scelto proprio la strada dell'approfondimento rispetto alla notizia ad effetto. Questa esigenza di approfondire è il motivo per cui un forum come questo non conoscerà mai obsolescenza, perché ci permetterà sempre di dettagliare l'analisi e scambiare opinioni più argomentate. Il problema dei social è che ci fanno diventare tifosi del nostro profilo piuttosto che della squadra, quindi pensare di aspettare di conoscere bene una situazione prima di esprimersi, per evitare il bias di conferma di cui ho parlato prima, è semplicemente utopia. Perché alla prima notizia occorre prendere posizioni nette e polarizzanti, occorre emettere sentenze e poi alimentare questa posizione nel tempo. Tutto questo con l'idea di rivendicare poi un giorno quella posizione, con il più classico del "io l'avevo detto". Questo perché nel calcio spesso abbiamo un 50% di possibilità di indovinare un esito: un giocatore o va bene o va male, un allenatore o vince o non vince etc... È un po' come indovinare se nascerà maschio o femmina. Queste alte percentuali non fanno altro che crearci un'illusione: quella di sentirci in competizione con i professionisti. Basterebbe scaricare il cv di qualsiasi dirigente e confrontarlo con il proprio per far scemare questa illusione, ma il fatto di indovinare che Arthur avrebbe fallito mentre un dirigente professionista decide di puntarci ci illude di poter competere con le sue conoscenze, quando invece dovrebbe farci capire che, se un professionista che valuta un milione di dati può prendere una decisione sbagliata, noi che possiamo valutarne una decina non dovremmo neanche provarci. Perché il bello qui non è dividersi tra chi dice "farà bene" e chi dice "farà male" ma andare a studiare quali sono i parametri valutati da quel dirigente e in generale quale è stato il processo decisionale che ha portato a quella conclusione. Perché ormai è diffusa l'idea che "se non si critica non si può discutere", mentre secondo me vale esattamente il contrario. Ovviamente resterò in ambito Juve in questa analisi, ma il problema vale per tutto, persone che non ritrovano la macchina nel parcheggio della Coop sono pronte a spiegare al mondo con un tweet come fermare una guerra risolvendo le tensioni geopolitiche. Altri che non sanno cambiare le batterie al telecomando sono pronti a spiegare come gestire una centrale nucleare. Il condizionamento che queste piattaforme esercitano su ognuno di noi è devastante. Il problema del condizionamento, in generale, è ovviamente che non ce ne rendiamo conto. Siamo già soggetti a bombardamenti di stereotipi di ogni tipo da ogni mass media, tutti i nostri gusti e preferenze sono completamente stereotipizzati e il nostro desiderio di inclusione molto spesso si concretizza esprimendo pareri che sappiamo essere condivisi dal pensiero mainstream, almeno nel gruppo di persone a cui teniamo. Twitter a differenza di questo forum non ci fa scorrere una timeline con il pensiero di un campione rappresentativo del tifo bianconero, perché quella timeline l'abbiamo costruita noi, scegliendo noi chi seguire o meno. Il forum, invece, è sempre stato un campione rappresentativo perché le idee che leggete post dopo post sono di utenti non selezionati da voi; ecco perché i tifosi aziendalisti ci dicono "tanto permettete a tutti di insultare i nostri tesserati" e i tifosi critici ci dicono "tanto qui si può essere solo aziendalisti", perché non siamo più abituati a leggere idee diverse dalle nostre. I social restano un grande strumento di condivisione, ma ogni tanto dobbiamo imparare ad essere più critici verso noi stessi invece che verso gli altri e a prenderci del tempo prima di schierarci in maniera estrema su un argomento, senza illuderci di conoscere cose più grandi di noi, perché dal momento in cui ci schieriamo su un argomento diventiamo impermeabili al processo di apprendimento. Quando, invece, siamo pronti a farci una nostra idea dobbiamo sentirci in grado di esprimerla e portarla avanti sia che rappresenti lo 0% del pensiero condiviso, sia che rappresenti il 100%. Conformismo e anticonformismo sono entrambi sbagliati, dei mali assoluti secondo me, perché entrambi ci fanno scegliere una posizione in base al pensiero degli altri, mentre noi dobbiamo avere una nostra idea, basata su argomenti importanti, che sia condivisa da tutti o da nessuno. Questa analisi che rappresenta esclusivamente il mio punto di vista, mi permette di sperare in un futuro positivo per la nostra Juventus, nonostante sia innegabile che stiamo attraversando un periodo difficile. Ma VecchiaSignora.com è nata il 01/02/2007, eravamo in serie B e gli anni successivi è meglio non ricordarli, eppure il calcio dà sempre una speranza e una possibilità di rinascita e ce l'ha dimostrato. Un'altra cosa che negli ultimi anni è cambiata è l'orgoglio di essere tifosi: adesso c'è la ricerca continua di posizioni moderate, di poter dire "io sono sportivo", l'incipit "da juventino" che spesso precede orrori inenarrabili. C'è quasi il desiderio di non identificarsi come "tifosi" per non perdere lo status di imparzialità. Beh io credo invece che essere tifosi sia una cosa meravigliosa, che sia il caso di tornare a tifare la maglia, di tifare Juventus quando le cose vanno bene e di essere orgogliosi di tifarla ancora di più quando le cose vanno male. Perché nessuno potrà mai toglierci la speranza di un domani vincente. Forza Juventus, fino alla fine
  2. 11 punti
    Vendere non è importante. È l’unica cosa che conta. Nel senso che per quanto mi riguarda è giunto il momento di vendere la Juve. A degli arabi pieni sfondati di soldi e con le mani bucate possibilmente
  3. 9 punti
  4. 8 punti
    Stai usando a sostegno delle tue opinioni le parole di uno che non torna in Cina sennò lo mettono dentro per bancarotta e poi buttano la chiave? perdipiù dette alla sua fanzine personale? Complimentoni. Ogni volta che uno "juventino" qui dentro usa la Gazzetta dello Sport come acqua per il suo mulino personale mi sale il sangue alla testa.
  5. 7 punti
    Per quando quel pagliaccio di Materazzi entró in camicia bianca, manifestando una superiorità che un verme non può mai permettersi di mostrare Per quanto avete esultato per lo scudetto più falso della storia del calcio, coprendovi di ridicolo Per quanto voi tifosi ogni giorno, nella vostra quotidianità, dimostrate a tutti di essere una massa di idioti patetici, pronti solo a godere delle disgrazie altrui, sanguisughe e parassiti Per tutte le volte che, prescritti e mafiosi come siete, tribunali e amici vari vi hanno salvato da debiti con chissà quante mazzette Per i vostri tentacoli che, sempre, quando si tratta di immergerli nel letame per farvi rimanere misteriosamente a galla, arrivano ovunque Per il vostro godimento nella nostre due finali perse, con insulti vari da pagliacci Per la vostra ipocrisia, caratteristica insita nella vostra ipocrita esistenza Per il vostro c* che vi ha portato ad un'assurda finale che quello del City vi hanno anche provato a regalare in tutti i modi possibili e immaginabili FALLITI, PAGLIACCI, RIDICOLI. INTER M*RDA. E ORA, SE ESISTE UNA GIUSTIZIA, SPROFONDATE NEI DEBITI SEEEEEEEEEEEEEEEEE
  6. 6 punti
  7. 5 punti
  8. 5 punti
    O magari non vendi i top che hai e non compri nessuno a prezzl folli cercando di valorizzare quelli che hai. Non possiamo completare la rosa con prospetti buoni e basta?
  9. 4 punti
  10. 4 punti
  11. 4 punti
  12. 4 punti
    Simone Inzaghi si conferma uno dei migliori allenatori del mondo, niente da dire; non mi stupirei se il City sostituisse Guardiola con lui. E già nell'intervallo tra primo e secondo tempo.
  13. 4 punti
    Fratelli bianconeri, chi di voi ha vissuto il 2006 sa quanto possa valere per noi questa serata. Prendete posto sul trespolo, si va in guerra
  14. 4 punti
    Divano in solitaria, religioso silenzio, birrozzo Peroni 66 cl, Iqos con ciccozzo alla menta, pigiamino fresco cotone, ciabattina fregata in hotel e gufetto pronto
  15. 4 punti
  16. 4 punti
  17. 4 punti
    E bravo Dav... Si fa fatica oggi come oggi ad accettare la complessità in tutti i campi, sembra tutto facile, dal vincere contro la pergolettese a risolvere la guerra tra Russia e Ucraina. L'alfabetismo funzionale di cui è vittima la società è devastante, un titolo non è un articolo, un articolo non è la verità, il tifo poi è la sublimazione di tutto, da qua noi di là loro ma anche tra noi ci sono quelli un po' più qua e quelli un po' più in là e via di parcellizzazioni sempre più piccole finché si giunge alla consapevolezza che "solo io son puro"... Andrebbe preso tutto con più leggerezza tanto ci sarà sempre un altro campionato, un'altra coppa, un altro match da vincere. O alle perse si va al cinema...
  18. 4 punti
    Amare la juve non vuol dire per forza accettare tutto quanto, anzi, per me amare la juve in questo momento significa fare di tutto per liberarsi di quel fardello che corrisponde al nome di Allegri, che ha distrutto la voglia dei giocatori, la voglia dei tifosi e i bilanci della società, amare la juve in questo momento significa solo lottare e battersi per ridare vita e voglia di divertirsi ai calciatori, e l'unico modo in cui un povero scemo come me può farlo è : nessun abbonamento, nessun acquisto, non seguire più le pagine ufficiali sui social e spammare #allegriout
  19. 4 punti
    È chiaro che il classico “io l’avevo detto” può risultare fastidioso. Però è anche chiaro che fior di analisti imparziali avevano evidenziato in tempo reale, mentre avvenivano gli eventi, che fare calciomercato con le plusvalenze significava impoverirsi nel lungo periodo. Poi ci si è messo il covid a dare la mazzata. Ma la Juventus, la società, ha sbagliato completamente la gestione economica, da quella maledetta cessione di Pogba in poi. Abbiamo campato al di sopra delle nostre possibilità per anni cercando di finanziare i mercati e spostando sui bilanci futuri gli effetti delle ingenti spese, cercando sempre più plusvalenze (lo scambio Arthur-Pjanic è stato il punto di non ritorno). Questo molti lo sottolineavano in tempo reale e non era certo per colpevolizzare Tizio e Caio, ma per allarmare, perché gli esperti dicevano che quel modo di fare mercato non era sostenibile. Detto questo, oggi è opportuno (è auspicabile) ridimensionarci e dare spazio ai giovani, senza ansie di rinascite affrettate, ma fidandoci dei giovani e lasciando loro anche una, dieci, cento possibilità di sbagliare. Se non si tornerà a vincere nell’immediato, si vincerà quando si vincerà.
  20. 4 punti
    Quanti codardi in questa discussione. Basta che un malvivente vi minaccia, anche se quello che volete fare è giusto o almeno è lecito, tutti a scappare con la coda tra le gambe e prendersela invece con chi non accetta soprusi. Complimenti.
  21. 3 punti
  22. 3 punti
  23. 3 punti
    “ Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio, ego me baptizzo contro il malocchio. Puh! Puh! E con il peperoncino e un pò d’insaléta mi protegge la * dell’Incoronéta; con l’olio, il sale, e l’aceto mi protegge la * dello Sterpeto; corno di bue, latte screméto, proteggi questa chésa dall’innominéto. »”
  24. 3 punti
    Sgombererei il campo da un equivoco. L'amore, il tifo per una squadra, non e' possibile interromperlo. Una volta che si accende, rimarrà sempre. Inevitabilmente. Non servono appelli. Non ci puoi fare nulla. Rimane. Diverso è il seguire. Andare allo stadio. Vedere tutte le partite in TV con abbonamenti vari. Comprare magliette o altro merchandising, ecc. Quello si, si può interrompere, si puo' sospendere. Se in una determinata fase non si condividono o si è in forte disaccordo con alcune scelte/azioni delle persone che in un determinato periodo guidano la Juve, a diversi livelli. Non e' un tradimento. Anzi, alle volte il tradimento è il tifoso che sente di subirlo. E si chiede: tifare una bandiera, dei colori, coincide col tifare sempre e comunque le specifiche persone che sono 'alla guida' di quei colori? Sempre ed acriticamente? No, secondo me almeno, no
  25. 3 punti
    Ultime da Firenze: ancora oggi nei bar testa bassa e poca voglia di parlare ahauahuahauahauah
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