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28 puntiCaro fratello bianconero, ciò che i supporters bianconeri vogliono .. fortissimamente vogliono .. è una " JUVE " .. dotata di " attributi e controattributi " una " JUVE " come questa ... JUVENTUS F.C. - 1976/77 Zoff, Cuccureddu, Gentile, Furino, Morini, Scirea, Causio, Tardelli, Boninsegna, Benetti, Bettega. .. & .. il giovane ANTONIO CABRINI - GENTE CHE AMO' .. RISPETTO' .. ED ESALTO' LA " MAGLIA BIANCONERA " ... compreso .. il " BONIMBA " nerazzurro .. che non ebbe remora alcuna a " castigare " la sua squadra del cuore .. ergo .. una squadra con la " Maglia Nerazzurra " .. che non è l'Atalanta .. peccato però che, in quella squadra, nerazzurra andò a giocare un calciatore che la JUVE l'ebbe sempre nel cuore fin dalla sua gioventù ... JOHN CHARLES .. ed il giovanissimo .. PIETRO ANASTASI FINO ED ANCHE OLTRE LA FINE .. SEMPRE E SOLO .. FORZA JUVE .. JUVE CHE HA BISOGNO DI SENTIRE L'AFFETTO DI CHI LE HA VOLUTO SEMPRE BENE .. UNO CHE .. NONOSTANTE QUALCHE " PASSAGGIO A VUOTO " LA .. VECCHIA SIGNORA .. L'HA NEL SANGUE .. COSI' COME L'HANNO AVUTA NEL SANGUE .. SUO PADRE UMBERTO .. SUO ZIO GIANNI .. & .. GIAMPIERO BONIPERTI .. ergo .. IL SUO NOME E' ANDREA .. IL SUO COGNOME AGNELLI . Stefano !
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24 puntiFinché i tifosi allo stadio non aprono una contestazione seria e prolungata questa Società non muoverà un dito. Dispiace dirlo ma il vero male siamo noi tifosi che accettiamo questo scempio convinti sempre che il meglio deve venire...ma credetemi al peggio non c'è mai fine!
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16 puntiMi permetto di postare questo articolo trovato per caso sul sito “Codice Bianconero” che racchiude e in parte spiega tutta la rabbia e la frustrazione che provo (proviamo?) da anni… La Juventus vive un paradosso che non si esaurisce nei torti arbitrali o nei rigori negati. Il vero nodo è il rapporto con il sistema calcistico italiano ed europeo, un sistema percepito come ostile e capace di schiacciare chi prova a ribellarsi. La società silente e il peso del sistema Il silenzio della proprietà è diventato un marchio di fabbrica. John Elkann appare distante, più preoccupato dei propri equilibri finanziari e delle indagini Consob che della battaglia sportiva. La Juventus ha subito negli ultimi anni penalizzazioni lampo e processi compressi, come nel caso plusvalenze, dove la condanna è arrivata in tempi record e con punti di penalizzazione calcolati “a tavolino” per escludere il club dalla Champions. Questa assenza di voce non è solo un problema di immagine: diventa un fattore che incide direttamente sul campo. Senza una società pronta a difendere i propri uomini, la squadra appare fragile e demotivata. Dal silenzio alla scelta strategica Ed è qui che nasce il vero dilemma: piegarsi al sistema o combatterlo. La convinzione diffusa è che, se le battaglie legali di Agnelli e Giraudo dovessero proseguire, la Juventus rischierebbe di essere distrutta. Non importa quante sentenze favorevoli possano arrivare: se non vengono fatte valere nei confronti della FIGC, il risultato sarà sempre lo stesso. A chi non si piega, il sistema lascia solo le briciole che cadono dal tavolo. Il collegamento con la giustizia sportiva è inevitabile. Antonio Giraudo, radiato dopo Calciopoli, ha riaperto la battaglia legale chiedendo al tribunale di Roma di rimettere la questione alla Corte di Giustizia Europea (CGUE), contestando l’incompatibilità della giustizia sportiva italiana con il diritto comunitario. Parallelamente, Andrea Agnelli ha portato il suo ricorso sul caso plusvalenze davanti alla CGUE. Se queste cause dovessero avere esito favorevole, potrebbero scardinare l’intero impianto della giustizia sportiva italiana. Ma proprio qui si innesta la contraddizione: la società sembra intenzionata a restare fuori dalla battaglia, lasciando ad altri il compito di combattere. Gravina, UEFA e il riavvicinamento Il silenzio della Juventus trova spiegazione anche nei rapporti con la Federazione. Gabriele Gravina, oggi vicepresidente UEFA, ha tessuto relazioni strette con Elkann per favorire il riavvicinamento del club ai vertici istituzionali. La strategia sembra chiara: non pestare i piedi, rientrare nei ranghi, sopravvivere senza conflitti. Ma questa scelta ha un prezzo altissimo: la perdita di identità. La Juventus, storicamente simbolo di forza e autonomia, appare oggi una società “inesistente”, incapace di difendere i propri colori. UEFA, Superlega e il contesto internazionale Il silenzio della Juventus non si spiega solo con i rapporti interni alla FIGC, ma si inserisce in un quadro più ampio: quello della sfida alla UEFA e del progetto Superlega. Florentino Pérez, presidente del Real Madrid, ha ribadito con forza che la Superlega non è una vittoria morale, ma uno strumento concreto per abbattere il monopolio UEFA e costruire un nuovo modello competitivo. Dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea, che ha riconosciuto l’illegittimità del monopolio UEFA, Pérez ha parlato di “vittoria netta” e ha annunciato che il club è pronto a chiedere risarcimenti e ad organizzare la competizione. La sua linea è chiara: non basta vincere nei tribunali, bisogna tradurre quelle vittorie in un progetto reale, capace di cambiare il calcio europeo. E qui si apre il contrasto con la Juventus. Nell’ultimo Consiglio di Amministrazione, il presidente Gianluca Ferrero ha chiarito che non ci saranno “soldini” per la Juve, non perché non spettino, ma per non irritare il potere e mantenere rapporti distesi. Una scelta che non appare come strategia, ma come resa preventiva: allisciare il pelo al sistema, tranquillizzarlo, rinunciare a rivendicare ciò che sarebbe legittimo.Il risultato è un paradosso: mentre Pérez incalza e vuole trasformare le sentenze in azione, la Juventus si limita a sopravvivere, accettando di muoversi a compartimenti stagni, facendo ciò che viene imposto e non ciò che sarebbe giusto. Non si tratta di autonomia, ma di convenienza. Dal vertice al campo: arbitraggi e motivazione Il malessere non nasce solo dai vertici. Sul campo, la Juventus subisce un insieme di condizioni che logorano: calendari sfavorevoli, direzioni arbitrali che interrompono il gioco, media ostili che innervosiscono i calciatori, assenza di fuoriclasse capaci di sopperire a questi gap. Gli episodi sono emblematici: Vlahovic bloccato da Doveri, Locatelli fermato su una rimessa veloce, insulti razzisti tollerati. In uno stadio ostile, dove per 90 minuti si urla “*”, la motivazione diventa fragile. E senza una società pronta a difendere i propri uomini, la demoralizzazione è inevitabile. Allenatori e società: un binomio inscindibile Il dibattito sugli allenatori – Spalletti meglio di Tudor, ipotesi Guardiola – si riduce a un punto: senza una società forte, nessun tecnico può incidere. La centralità della società nei risultati è evidente: la differenza tra vincere e perdere non è solo tattica, ma politica e gestionale. Dal campo alla curva: la voce dei tifosi E quando la società tace, la comunità juventina cerca di supplire. Si invoca maggiore partecipazione, più iscritti alla Fondazione, più rumore allo stadio. Si guarda con invidia alla compattezza di altre tifoserie, mentre allo Stadium prevale un pubblico borghese e rassegnato. La rabbia cova, ma manca ancora la scintilla che trasformi la protesta in azione. La Juventus non è solo una società: è la sua storia, la sua gente, la sua memoria. Conclusione: la domanda che resta aperta La Juventus vive un paradosso: società silente, tifosi divisi, squadra demotivata. Il vero nodo non è il rigore negato, ma la scelta strategica: piegarsi al sistema o combatterlo. Le battaglie legali di Agnelli e Giraudo potrebbero scardinare l’impianto della giustizia sportiva, ma la società sembra intenzionata a restare fuori, accettando solo le briciole.La Superlega poteva essere un’occasione di riscatto, ma la Juventus ha scelto di non combattere. E allora la domanda resta: rivogliamo la Juventus che onori la Sua Storia e la propria Dignità, la Juventus antesignana e visionaria, autonoma e combattiva, capace di sfidare i poteri e di dettare il futuro del calcio, oppure ci accontentiamo di una Juventus integrata nel sistema, buona e silente e ciononostante, in Italia ed in Europa, costantemente bistrattata, ridotta a comprimaria e mai protagonista?
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9 puntiE' triste vedere che una squadra come il Milan ha un portiere da grande squadra e noi abbiamo il portiere del Monza che si dimostra essere il portiere del Monza.
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8 punti
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8 puntiGarlando in settimana parlando del derby in settimana nel podcast della calzetta (visto spezzone per caso su TikTok mentre ero al bagno), alla domanda "Chivu o Allegri?" Ha risposto: "Chivu. Perché Chivu nasce in questo campionato e per onestà bisogna valutare l'Allegri di questo campionato. Vedendo cosa han fatto tutti e due, per me ha dato di più Chivu". Capite che l’informazione sta in mano a sta gente? Che non reputo nemmeno incompetente ma in totale malafede, che è peggio perché la malafede crea la narrazione. Narrazione a cui molti di noi hanno ceduto per primi, alimentando anni e anni di cazzate. Nello specifico Chivu avrà pure un futuro vincente ma ad Allegri può solo fare da portaborse. L'Allegri di questo campionato tra l'altro non ha perso mezzo scontro diretto pur con una squadra che ha dei grossi limiti, a cui sta sopperendo con Bartesaghi (ma si sa, lui non ci sa fare coi giovani), tra gli altri... Comunque io ogni volta che vedo giocare il Milan penso che Rabiot, è arrivato alla Juve che era un caghetta francese irritante come pochi, poi da quando ha incontrato Allegri (quello che non migliora i giocatori) è diventato un giocatore top mondiale. Tutti i palloni che l’Inter buttava dentro nel finale li ha presi e “sgonfiati” lui. Noi applaudivamo Giuntoli e Motta per non averlo rinnovato. Da quando è arrivato il Milan ha preso una dimensione diversa, gli ha cambiato la squadra anche più di Modric. Infatti è stato fuori e hanno fatto due-tre pareggi, è rientrato e hanno vinto contro l'Inter. E non sta manco segnando... Altra cosa, Maignan non parava un rigore (i milanisti lo perculavano per questo) poi è arrivato Allegri che si è portato il preparatore Filippi, un luminare del ruolo che la Juve ha messo da parte per far spazio ai Chago Sotta boys, ed ecco che Maignan ha già parato due rigori in un mese contro Inter e Roma. E' proprio vero che chi è causa del suo mal, pianga se stesso...
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8 puntiI nostri problemi sono così evidenti, così chiari, così alla luce del sole, che io mi chieda come si faccia anche solo a pensare che i problemi sono i moduli o gli allenatori. Adesso, non contenti, qualcuno inizia anche a criticare Spalletti. Allora a me dispiace, ma io mi chiedo : Cosa deve ancora capitare per far sì che tutta la tifoseria Juventina, e quando dico tutta intendo tutta nessuno escluso, capisca che questa squadra farebbe SCHIFO anche con Guardiola, Kloop, Ferguson, Lippi, Capello o Luis Enrique ? Allora le cose sono due : o chi non lo capisce é incompetente, oppure ammetterlo vorrebbe dire chiedere scusa per tutte le stronzàte scritte su ex allenatori. E mi sa che la seconda opzione è la più valida.
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7 punti
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7 puntiLa cosa che non si vuole accettare è che Real Madrid, Barcellona, Bayern, i due Manchester, PSG, etc. sono too big to fail. Sono la rappresentanza economica, politica e simbolica del loro calcio. Le loro federazioni, volenti o nolenti, li proteggono perché senza di loro l’intero sistema nazionale crolla. La Juventus invece ha dimostrato di non essere protetta nemmeno quando rappresenta l’Italia in Europa. Se può essere colpita, viene colpita. Non è percepita come indispensabile dal nostro sistema. Paradossalmente la Juve paga proprio ciò che l’ha resa grande: la sua autonomia storica, la tendenza a non allinearsi, a non dipendere dalla federazione, a non chiedere favori. In Inghilterra, Spagna o in Germania questo atteggiamento verrebbe premiato come leadership. In Italia, viene visto come arroganza. Siamo sempre lì: vogliamo la Juve "simpatica" quella di cui parlava Cobolli Gigli tanti anni fa, ovvero una Juve che sopravvive , oppure una Juve che detta la linea anche a costo di diventare scomoda?
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6 puntiSCRITTA LA STORIA!!! 😍 ▪️4ª Coppa Davis! ▪️3ª consecutiva: primi a riuscirci nell'era post challenge round (cioè dal 1971)! ▪️1ª vinta in Italia! ▪️Campioni del mondo sia al maschile che al femminile per il 2º anno di seguito! Il paese più forte al mondo! Ma chi lo avrebbe solo immaginato qualche anno fa! Oltre ai record, è la coppa che segna la potenza di un intero movimento, perchè vinta senza N°1 e N°2 azzurri, riequilibrando il parterre dei partecipanti! E senza perdere neppure una partita! È la coppa che segna un'amicizia speciale e incredibile, quella tra Flavio Cobolli e Matteo Berrettini, cresciuti insieme nei circoli (nonostante la differenza di età), con il padre di Flavio come insegnante di Matteo! E oggi insieme hanno vinto la Coppa Davis, perchè l'hanno vinta loro due! Matteo dominando. E Flavio con dei match di un'intensità pazzesca! Epico il tiebreak contro Bergs in semifinale, strepitosa la rimonta di stasera, sotto un set e un break, recuperando, vincendo ed evitando il doppio! È un'era mai vissuta! Per chi ama e per chi gioca a tennis, emozioni pure!
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5 puntiSbaglio o i 5 gol subiti da lontano nelle ultime due gare erano tutto fuorché che imparabili? Eravamo abituati forse troppo bene con Buffon e Szczesny? Spero che Di Gregorio mi smentisca ma un portiere da Juve non può subire tutti questi gol in questo modo…
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5 punti
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5 puntiHo appena rivisto l'ultimo gol al rallentatore. Parte il tiro da posizione centrale, e la posizione del corpo di De Gregorio é allineata con il dischetto del rigore. Quello che si sorprende é che dopo il tiro, prima fa un saltello che gli fa perdere parecchio tempo, e poi si lancia, quando ormai la palla é giá all'altezza del rigore. E tira indietro le braccia come se stesse pensando che la palla sarebbe finita fuori. Con le braccia allungate non avrebbe comunque raggiunto il pallone, ma rimane il dubbio che si sia tuffato tardi (vale a dire, che sia poco reattivo). Poi, ci sono due fatti oggettivi: 1) non é un caso se non é mai considerato nelle convocatorie della nazionale italiane, evidentemente é un portiere medio di serie A. 2) Le altre squadre sembra che fanno spesso questi tiri "imparabili". Per cui, o la Juventus é particolarmente sfortunata, o lui fa sembrare spesso fenomenali tiri che altri portieri parerebbero
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4 puntiUn concetto molto semplice: sono anni ormai che ci affanniamo per questo maledetto quarto posto, che poi nella realtà non serve a nulla visto le figure barbine che si fanno in champions. Quest’anno davvero smettiamola, meglio arrivare ottavi dietro Como e Bologna e fare un reset totale piuttosto che continuare a galleggiare nella *. Si abbia il coraggio di mandare via i vari mckennie kostic vlahovic milik Locatelli e si prendano calciatori forti di piede e di spirito. Basta tabelle calendari rinnovini poco convinti a gente molto poco seria. In questi anni si è buttato un capitale umano come Savona Alberto costa hujsen soule mbangula barrenechea per prendere gente veramente inutile come Douglas luiz openda David koopmeiners. Fermiamoci davvero questa volta senza l’ansia eh ma i 30 milioni della champions il bilancio ecc sono tutte *, abbiamo visto bene come non serve al bilancio continuare a fare schifo
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4 puntiPensate alla classifica di Roma e Milan con lui in porta ed alla nostra con Maignan o Svilar , poi vediamo se continuate a dire che il portiere è l’ultimo dei problemi… noi tutti i tiri che prendono queste due squadre non li subiamo, eppure di gol ne prendiamo molti di più, vogliamo raccontarci la favoletta che contro di noi trovano tutti le conclusioni perfette ed imparabili ?
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4 puntiIn questo momento storico serve cambiare proprietà, finché ci sarà Elkann al comando si galleggerà a centro classifica. Vendere
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4 punti
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4 punti
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4 puntiElkann ha già scelto. Se i tifosi non trovano il modo di voltargli le spalle e disarcionarlo non ci sarà futuro per questa società.
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4 puntiAbbiamo tre allenatori a libro paga e rendiamo solo nelle due partite subito dopo l'esonero di uno di quelli. Per cui: soluzione trovata. Sfruttiamo al meglio 'sti tre a libro paga e inventiamo una cosa nuova dopo quasi 150 anni di calcio e cioè: il turnover dei mister Funziona così: Si caccia Spalletti -> dentro Motta = 2 partite vinte post esonero come d'abitudine. Si caccia Motta dopo quelle due partite -> dentro Tudor = si vincono pure le prime due con Tudor. Quindi si caccia Tudor -> dentro Spalletti, altre due vittorie e così via a ripetere. Finiamo il campionato primi con 98 punti
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4 puntiSì, bravo. Un matrix che ci siamo creati noi stessi. Dove si è ancorati al 532 da quasi 6 anni e il primo che sgarra verso idea calcistica e/o spogliatoio di viziatoni lo si fa fuori (Motta).. dove si difende a spada tratta un DNA Juve totalmente inventato dagli anti-juventini, per cui noi saremmo dei difensivisti lacrime e sangue, che segnano e vincono solo grazie all'episodio, al piazzato o alla giocata del singolo.. dove le parole programmazione e progetto sono diventate letteralmente parolacce peggio che dire "figlio di xxxxxx" a qualcuno.. dove se prendi tre gol facendo catenaccio "va bene, bravo mister, sono i giocatori che sono brocchi" e se invece ne prendi solo uno in contropiede, ma mentre provi a giocare a pallone, si chiede direttamente "il ritiro del patentino" (multicit) dell'allenatore.. dove con Motta a -6 dalla prima si va a fare casino fuori dall'Hotel ma adesso, a -4 dal 4° posto (non dal primo..) va bene così, perchè sino a ieri "c'era un gobbo vero" sulla nostra panchina e allora vuoi mettere il gusto che se domani il Como vince sei addirittura settimo? Dove nessun dirigente va negli spogliatoi a dire: "questo è il nostro allenatore, è lo sarà anche il prossimo anno.. voi giocatori invece.. mmm.. vediamo.. dipende da come vi comportate con lui" e invece si fa l'opposto, con allenatori mai tutelati e sempre succubi dello spogliatoio, così che ne cambiamo 4 in 17 mesi, ecc ecc.. Di media come Tuttosport, che ad ogni nuovo mister che arriva mette ciecamente robe tipo "mai allenati così", salvo poi mollarlo e darlo in pasto al popolino dopo due mesi, non avendo neanche contezza del ridicolo che avevano scritto loro stessi, in senso opposto, sino al giorno prima, ecc.. Un ambiente dove sono "tutti brocchi", scordando che dicevamo le stesse cose della BBC o di Marchisio finchè non è arrivato Conte.. dove l'idolo è Gatti (??!!) perchè si batte il petto e incita lo stadio, chissenefrega se poi a questi livelli non sa neanche cosa sia una preventiva e perfino Orban (??!!) del Verona poi gli fa vedere i sorci verdi, ecc ecc.. Se vuoi carissimo io continuo, ma direi che già così ci siamo capiti e direi che questa mia versione calcistica dell'Avvelenata di Guccini può finire qui
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4 puntiLa sciagura è iniziata quando si è messo Locatelli al centro del gioco. Non è solo colpa sua, per carità, ma lui capitano è il simbolo della nostra mediocrità.
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3 puntioramai è chiaro il problema della juve. un gruppo di ragazzini viziati, che non ha la minima idea che per vincere bisogna sputare sangue in campo. questo è il DNA juve, niente di più niente di meno. andare in campo con il sangue agli occhi, col desiderio di vincere ad ogni costo e disposti a qualunque sacrificio. è con questo atteggiamento che abbiamo vinto negli anni, non con chissà quale altra cosa. oggi i giocatori in rosa sono alla juve a fare la bella vita... fanno il compitino seguendo le direttive dell'allenatore, e niente più.
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3 puntiL'Inter ha fatto 20 tiri in porta sbagliando l'impossibile, il Milan ha vinto alla solita maniera di Allegri. Io preferirò sempre giocare bene, tirare in porta e magari perdere una partita piuttosto che speculare sul risultato come ha sempre fatto acciughino. Non accetterò mai questo modo di giocare al calcio.
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3 puntiPer me stasera finisce il campionato. Ho spento a 20' dalla fine. Non ce la faccio proprio più fisicamente. Sono arrivato all'odio non più solo sportivo ma umano per quelli in campo, e ho capito che la devo smettere. Perché non posso permettermi di rovinare il weekend ai miei familiari per colpa di 11 eunuchi che usurpano una maglia col conto in banca straripante. Il calcio dovrebbe essere passione, gioia quando si vince e dolore quando inevitabilmente si perde. Per me da tempo è solo un misto angosciante di noia e rabbia. Va bene perdere anche per i prossimi 10 anni. Ma sempre con dignità, cosa che non c'è da tempo (avete presente come giocano quando cambia l'allenatore? E poi come diventano la partita seguente? Ecco, avete capito). Per ora vi saluto, compagni di tifo. Lontano dal forum continuerò ovviamente a tifare Juve, nel bello e nel cattivo tempo - come ho sempre fatto e sempre farò. Ma seguirò e simpatizzerò SOLO per chi suda la maglia, degli altri non mi frega nulla sportivamente e umanamente (che è già un piccolo progresso rispetto ad augurargli esplicitamente il male). Ci rivedremo presto, spero in tempi migliori. Che ovviamente non vuol dire quando torneremo a vincere (sarebbe da occasionali superficiali). Ma solo quando in campo e in dirigenza ci sarà di nuovo una cosa umanamente degna di essere chiamata "Juventus"
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